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Quel bacio di Talia calmò Guisgard.
La sua vicinanza era da sempre rassicurante per lui. Bastava uno sguardo, toccare la sua mano o guardare un suo sorriso, per allontanare, da sempre, ogni inquietudine o timore. Strinse allora la sua mano e fissò il vecchio guardiano. “Mia moglie” disse Guisgard “voleva prendere un po’ d’aria e mi ha chiesto di descriverle il Belvedere… ed io esaudisco sempre ogni suo desiderio.” “Com’è giusto che sia, milord.” Fissandolo il vecchio. “E ditemi… la Granduchessa ha trovato meraviglioso ciò che la circonda?” “Si, certo…” annuendo Guisgard “… del resto conosceva già questo luogo… voleva solo ricordarlo attraverso la mia voce…” Il vecchio sorrise. “Sta per giungere il crepuscolo” disse “e sarà meglio rientrare a palazzo… c’è anche una sorpresa per lady Chymela…” “Davvero?” Sorpreso Guisgard. “Quale?” “E’ appena arrivato padre Erasmus, l’arcicappellano della cappella del Belvedere.” Rispose il vecchio. “Così lady Chymela potrà confessarsi, come faceva sempre quando giungeva qui al Belvedere. Prego, seguitemi…” Guisgard allora si voltò verso Talia e le strinse la mano. |
Non riuscii a togliermi dalla mente quello sguardo in pena, in quel momento il mio unico desiderio era far tornare il sorriso sul volto della donna.
Mi rivolsi a Parsifal: "Verrò anch'io con voi. Non potete andare da solo e se accadrà qualcosa potrò utilizzare i miei incantesimi e le mie pozioni." Poi guardai Redentos sperando che acconsentisse. |
Le parole di Lilith, mi riempirono il cuore di gioia..... entrambe avevamo lo stesso desiderio, e ad ogni costo avremo servito la giusta causa.
Non riuscivo a concepire il legame che ci avrebbe uniti per uno scopo nobile e puro, era la prima volta che succedeva; non mi rassicurava il fatto che lei era una guaritrice ma il sapere che non ero solo. |
“Vorreste sobbarcarvi un vecchio peso come me?” Ridendo Polidor. “Eh, amici miei…" fissando Cavaliere25 e Tieste "... temo che da qui non uscirò mai… i miei nemici non lo permetteranno, ne sono certo… guardo gli uccelli liberi nel cielo e persino gli insetti che si adagiano nell’aria… e maledico questa mia triste prigionia…”
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La sera scese velocemente e avvolse tutto il Castello dell’Avvilente Costumanza.
Le ombre, liberate dalla cattività della luce, invasero la selva circostante e raggiunsero il maniero scavalcando le alte mura. Quel silenzio, a tratti angosciante, si mutò in un muto senso di smarrimento, capace di infliggere inquietudine anche all’animo più saldo. Bussarono e Altea si avvicinò alla porta. “Sono io, Fyellon…” rispose una voce dall’altra parte. |
Parsifal e Lilith sembravano volersi avventurare in quella cupa storia narrata dalla donna in lacrime.
Redentos fissò allora quella donna e per un attimo il dolore di lei gli rammentò il suo. Rivide il distacco e la sofferenza per la sua adorata moglie. “E sia...” disse, fissandola “... ma prima raccontateci ogni cosa riguardo a vostra figlia e al maniero in cui ella si trova...” “Mia figlia Arya” cominciò a raccontare la donna “andò in sposa ad un cavaliere di nome Orco il Rosso... egli non era di nobili origini, ma conosceva l'arte della cavalleria e seppe guadagnarsi una posizione onorevole... Orco corteggiò a lungo mia figlia e solo dopo molto tempo riuscì a strapparle il fatidico si... ma dopo alcuni mesi egli cambiò...” “In che modo?” “Non era più lo stesso uomo di prima...” rispose la donna “... divenne imbelle, pigro e insensibile... gli unici piaceri che stimolavano la sua anima erano quelli del bere e del mangiare... Arya è una ragazza bellissima, eppure suo marito, ora, a stento la guarda... decisi allora di farle visita, affinchè la mia presenza potesse donarle un po' di sollievo... ma giunta al maniero mi fu impedito di entrare...” “Perchè mai?” Chiese Redentos. “Perchè in quel castello vige una terribile maledizione” rispose la donna “e chiunque ne viene a conoscenza perde miseramente la vita...” “Di che maledizione si tratta?” “Essa è chiamata l'Avvilente Costumanza...” E a quelle parole, una profonda angoscia scese su tutti loro. http://29.media.tumblr.com/tumblr_lz...dugvo1_500.jpg |
"L'Avvilente Costumanza?" non avevo mai sentito parlare di una maledizione di questo calibro.....
Mi rivolsi verso gli altri, ma anch'egli sembravano non conoscerla o semmai non avrebbero voluta sentirla pronunciare. Insospettito chiesi..... "oltre a perder la vita, cosa altro può causare?" Anzi..... improvvisamente mi ricordaì del libro che mi era stato donato dal monaco della chiesetta dove carpì il segreto della treccia di cavallo, avrebbe potuto aiutarmi... Di scatto mi diressi verso la sacca da viaggio che avevo con me e aprì il libro.... lo feci discretamente poichè molti non conoscevano il suo valore. |
E mentre tutti ripensavano alle cupe parole della donna, Parsifal corse a prendere il libro donatogli dal monaco.
Cercò tra le sua pagine qualcosa che rimandasse alla maledizione accennata dalla donna. Trovò solo una piccola ed oscura iscrizione, che recitava così: “Pochi conoscono questa oscura maledizione, che si nutre di apatia, sofferenza e disperazione. Da questi è conosciuta come Avvilente Costumanza e dalla felicità e dalla gioia è inesorabile la distanza.” |
Anche se veniva accenato a grandi linee.... riuscì a percepire anche il perchè del libro ne riservi solo una piccola iscrizione.....
Chiunque leggesse ciò può affondare nella disperazione più totale,poichè non vi è soluzione....ma anche al mito di Pandora e del suo vaso, vi è sempre un barlume di speranza. Sospiraì e pensaì a come avreì potuto affrontare una così dura prova... sorrisi e pensaì: "la vita del cavaliere è dedita ad affrontare imprese più miliari di se". Potevo farcela con la fede in Dio e nelle proprie capacità tutto può esser superato. Pensando a ciò..... una nuova illuminazione mi passò per la mente: "Chissà se tra le pagine di questo libro vi è qualche accenno al tesoro di Tylesia?" Feci un tentativo. |
Parsifal cercò allora tra le pagine del suo libro qualcosa che richiamasse Tylesia ed il suo misterioso tesoro.
E tra quelle pagine trovò il nome di Tylesia legato ad un oscuro arcano che così recitava: “Tre uomini si trovano in un Giardino meraviglioso e fissano un bellissimo Fiore. Il primo si contenta di ammirare il Fiore senza però toccarlo mai. Il secondo decide di vendere tutto ciò che possiede e acquistare quel Giardino, anche se non sceglierà mai di cogliere il Fiore. Il terzo, infine, coglie il Fiore, ma solo per sottrarlo alla vista di tutti gli altri e conservarlo nella sua dimora. Chi fra i tre uomini possiede veramente quel Fiore?” http://darkwing.uoregon.edu/%7Ehelph...ne/image79.jpg |
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