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“Abbiamo presentato richiesta d'aiuto al Gastaldo, signora, ma senza ricevere risposta.” Disse l'oste a Clio. “Il re non è nel regno, forse lontano in terra straniera e a nessuno infondo interessano i fatti di una città lontana e sperduta come la nostra... allora il popolo ha chiesto aiuto al vescovo ed è stato lui ad impegnarsi per portare qui la spada dei Taddei, così da poter attirare i migliori cavalieri del reame. Ma fino ad oggi senza risultati.”
In quel momento Dort ritornò con Enar. “Volevate parlarmi, signora?” Chiese l'uomo a Clio. |
Sospirai, scuotendo il capo.
Alzai poi lo sguardo sull'uomo che aveva mandato a chiamare. "Si, grazie di esservi unito a noi... Qui tutti parlano di quel cinghiale ma pare che soltanto voi lo abbiate visto e possiate raccontarlo.. Ve l'avranno chiesto in mille immagino ma.. Vorreste narrarci la vostra storia?". |
“Ero a tagliare l'erba poiché mi servivano sterpaglie per accendere il fuoco...” disse Enar a Clio ed ai suoi uomini “... sembrava una sera tranquilla... una sera silenziosa e vagamente stellata... poi, all'improvviso, tutto assunse un'aria irreale... come se la natura volesse chiudere gli occhi di fronte ad un orrore che le era sconosciuto... e ad un tratto lo vidi uscire piano da un cespuglio... restò non so quanto tempo a fissarmi... con quei suoi occhi carichi d'odio... era un cinghiale... il più grande che io abbia mai visto... grosso come un orso... e poi di colpo, un verso rabbioso e cominciò a correre verso di me... ricordo quei suoi occhi diventare sempre più grandi e sempre più rossi... ebbi solo l'istinto di impugnare la falce che avevo con me e quando si avvicinò lo trafissi una, due, forse anche tre volte... ma nulla... la sua pelliccia era come ferro... e poi...” chiuse gli occhi “... poi le sue zanne, affilate come lame... e come lame nel burro caldo così affondarono nel mio petto...” aprì la camicia e mostrò loro una lunga cicatrice.
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Fu Daizer a voler pagare quel pranzo.
Poi lui ed Elisabeth lasciarono la locanda ed infine la città. Presero la via del bosco, in sella a due cavalli, per essere più agili e avvantaggiati negli spostamenti. L'imbrunire avanzava e presto sarebbe stato buio. Galopparono per un po', fino a raggiungere la sorgente d'acqua di cui aveva parlato la maga. Tutto sembrava tranquillo. Ma all'improvviso accadde qualcosa. Due lupi che si azzannavano a vicenda. Lottavano con foga, con rabbia, con odio. Come se l'istinto più oscuro e più basso li animasse. Alla fine uno dei due uccise l'altro, cibandosi poi delle sue carni. Restò poi a fissare per un po' Elisabeth ed il suo sposo, fino a svanire tra la vegetazione. La maga avvertì una profonda sensazione di angoscia e paura. |
“Milady, messer Didomen, Gastaldo di queste terre, non è al castello ora...” disse l'uomo ad Altea “... oggi cominciano i Riti della Settimana Santa ed egli si è recato da Sua Grazia il vescovo per assistere alle Celebrazioni Pasquali... mi spiace dunque, ma non è possibile che vi riceva oggi.”
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"Siete stato molto gentile messere..avessi saputo prima, non sarei rimasta qui con questo leggero freddo ad aspettarlo per molto".
Risalii su Cruz..."Bene amico" dissi accarezzandolo.."ora devi prepararti per un lungo viaggio...pagata la locanda...la sacca è con me e non ho altri bagagli..si va a Capomazda, da mio fratello Andrew e sua moglie la cara Ludvica...qualcuno salverà Solpacus..prima era deserta ora è piena di gente interessata al cinghiale e come abbatterlo...sai a volte chi tanto fa non è detto riceva i giusti meriti". Sorrisi guardandomi attorno sperando nessuno mi vedesse parlare con un cavallo, ma era l'unico amico avessi...ero sola..completamente sola. Spronai il cavallo e presi la strada principale per andare nel Ducato. Procedevo a passo lento, ma sentivo strani rumori dalla foresta...forse erano urla. Guardai l'anello di fidanzamento, lo presi tra le mani e all'interno vidi un simbolo, sembrava il casato della famiglia ma era troppo piccolo per notarlo..chissà, forse lui sapeva di me..forse mi aspettava e sapeva chi fossi, forse mi aveva visto a Capomazda. "Ludvica, a te non hanno detto nulla di lui? No...ne so quanto voi, duchessa, ma penso lui sappia di voi invece..sapete a noi donne non è dato sapere mai nulla. Rimasi in silenzio sedendomi nella panca e massaggiandomi nervosamente le gambe. Siete nervosa duchessa Altea? Vi prego...guardate se è ad aspettarmi. Ludvica si affacciò alla finestra e annuì con la testa. Uscii dal balcone e lo vidi, con una scusa scesi in giardino. Mi avvicinai ai rosai ed egli era dall'altra parte...facevo finta di ammirare le rose. "Siete pazzo..voi siete folle..forse come ogni innamorato?" sorrisi poichè lo diceva sempre mio fratello."Io sono promessa sposa...ad un nobile qui a Capomazda..dimenticatemi...anzi dimenticami, mi scordo sempre di darti del tu, come hai chiesto di fare". "Io chiederò la mano a tuo padre...e farò vedere quanto valgo" e in volto aveva un sorriso rilassato ed enigmatico.. Mentivo a me stessa pure...avevo fatto il voto pure anni fa ma io lo amavo. "Ora devo andare...se ti scoprono qui sono guai per me e per te..". Scappai subito dentro al palazzo e vidi mia madre sorridermi..."Ero ad ammirare le rose, madre, sono straordinarie non pensate?". Salii in camera e scossi il capo a Ludvica..."Niente, siamo solo amici...ma parliamo delle tue nozze con Andrew". E la aiutai a farsi bella visto si sarebbe tenuto il ricevimento di fidanzamento. http://i58.tinypic.com/2n1gwgm.jpg Mi fermai un attimo...mi guardai alle spalle e vidi Solpacus dall'alto..sapevo che nel Libro Ancestrale vi stavano delle formule, pure per annientare gli animali mutati dalle streghe, cosa dovevo fare? Bene....era ora di usare la magia..mi sedetti su un tronco e aprii il Libro Ancestrale e vidi appunto delle formule e dei rituali per sconfiggere gli animali stregati o alquanto renderli di nuovo privi di poteri come prima. |
"Siete stato fortunato a sopravvivere, messere... Molto fortunato... Ma da quanto dite mi pare ovvio che non si tratti di un semplice cinghiale, e dunque le nostre spade non hanno alcuna possibilità di abbatterlo... Non sembra nemmeno appartenere a questo mondo... Non mi sembra sensato fare gli incoscienti e andare a farci ammazzare come tutti gli altri... Ci sarà pure un modo, un rituale, un veleno, una leggenda, qualcosa che egli teme.. Tutti hanno un punto debole, tutti... Ma tutti lo tengono ben nascosto e celato alla vista degli altri.." Sospirai "Non possiamo semplicemente lasciarci alle spalle la città, qualcosa dobbiamo pur fare, un tentativo almeno... Ma non ho idea di come.. Senza contare che abbiamo madama Morte con noi, non dimenticate vi di lei... " Guardai i miei uomini "idee, ragazzi?".
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Caddi un morbido cespuglio.
Alla fine, il cavaliere parlò. Riconobbi quella voce calda, limpida, tuonante e nobile: era quella di Sir Riccardo. Mi rimisi in piedi, mi tolsi le foglie e i rametti dalla borgogna chioma e riandai sulla strada del ponte. Il paladino aveva alzato la visiera. Sì…..sì era lui era proprio lui! “Sir Riccardo……Sir Riccardo…..state attento!.....Andate via…..è troppo pericoloso!” dissi a gran voce. Poi, puntai una mano in aria verso gli occhi del titanico mostro e glieli congelai completamente, in modo tale da renderlo cieco. http://i62.tinypic.com/11qsqqf.jpg |
prendemmo la strada che portava al bosco....galoppammo in silenzio.......lui seguendo un tragitto io seguendo i sensi ....sino a quando.....due lupi....non sbarrarono il nostro cammino.....da una parte la fonte d'acqua e dall'altra noi......i cavalli erano nervosi.....i lupi incominciarono ad odorarsi sino ad arrivare all'attacco........furono furiosi.....ma uno ebbe la meglio ...e lo uccise....mangiò le sue carni e mentre lo faceva, con gli occhi di fuoco...ci guardava...come a mettere una firma alla sua azione.......la sua bocca era ancora piena di sangue .....ci guardò e sparì........ero ferma in sella rigida........respiravo il tanto che mi era concesso da quell'emozione........guardai Daizer e scesi da cavallo.......andai vicina alla pozza di sangue....fui impressionata dal fatto ..che a terra c'erano lembi del mio vestito......quello che trovai a terra....corrispondeva all'orlo del mio vestito.......lo presi tra le mani....e lo strinsi con forza......oltrepassai la barriera...invisibile e andai alla fonte.....alzai le mani all'acqua ......e un vento tiepido mi colpì....riempiendo ogni parte del mio corpo....." Chiedo a tutte le creature che amano la vita in funzione dell' Amore e non dell' Odio di unirsi a me in questo bagno purificatore "..........Il Bosco sembrava rianimarsi..le foglie si muovevano e fiori incominciarono a sbocciare..... quella era VITA........andai da Daizer......" Scendi da cavallo...ti e' concesso osservare...ma ti chiedo il silenzio ed il rispetto.......Isolde mi ha fatto un regalo.....prendi...questo e' una parte del mio vestito.....spero che tra le mie mani rimanga il suo......"...mi avvicinai a lui....e imprigionai le mie labbra alle sue.....bevendo dell'Amore.......e incominciò il rito..........
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Elisabet e Daizer si unirono in quel magico bacio che sentenziò l'inizio del rituale.
Il Sole era finalmente uscito dalle nuvole, irradiando e rinvigorendo la natura circostante. I monti vicini era perfettamente visibili, chiari in quello scenario ora divenuto profumato e limpido. Ad un tratto i due udirono qualcosa. Un rumore di passi. Un attimo dopo apparve tra la vegetazione un giovane cavaliere. “Mia madre” disse l'arrogante Flees “mi ha detto che stamani avrei fatto brutti incontri...” rise “... ma pensavo si riferisse a qualche animale selvatico... ma sono di buon umore... il mio lupo ha appena sbranato un altro... sono molto fiero del mio animaletto... si, sono di buon umore e dunque voi siete fortunati...” |
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