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Sottocapitolo: Il mastino del Triterno
“<< I mostri esistono perchè fanno parte del disegno divino e nelle stesse orribili fattezze dei mostri si rivela la potenza del Creatore. >>” (Umberto Eco, Il nome della rosa) Qualcuno narra che gli dei della terra vivono sulle montagne più alte e non sopportano di essere guardati dall'uomo. Una volta, si racconta, abitavano vette minori, ma gli uomini hanno scavato le pareti di roccia e neve e hanno spinto gli dei sempre più lontano, finchè non sono rimasti loro i rifugi più inaccessibili. Nell'abbandonare le vecchie dimore gli dei hanno cancellato tutti i segni della loro esistenza. Solo a Bocca della Selva, si dice, qualcuno di quei grandiosi segni è rimasto intatto ed immutato, forse perchè gli dei hanno creduto impossibile per l'uomo raggiungere queste lande. E nel vedere le terre che ora il Trattors attraversava, l'inospitalità di quei luoghi apparve palese a tutti loro. Clio, Gwen, Dacey, Dension, Hansiner, il pellegrino, Sammone e Cq fissavano con inquietudine quel mondo così selvaggio e primordiale. E con loro anche Icarius ai comandi del veicolo terrestre. Alte montagne brulle, screziate d'azzurro, tanto impervie da sembrare sorte dal digrignare della stessa terra nell'atto di contorcersi sul suo ventre, circondavano quelle lande, fatte di boschi impenetrabili, fondovalli sterminati e scoscesi sentieri inerpicati tra pendici e pareti di pietra a strapiombo. Il cielo presentava alte e cupe nuvole, con un'aria fredda che sembrava soffiare direttamente dall'Oltretomba. “Siamo davvero ai confini del mondo...” disse il pellegrino. “Questa è Bocca della Selva...” fece Icarius, impegnato a guidare il Trattors “... e forse il demonio stesso ha scavato le sue valli, come monito al mondo civilizzato...” E all'improvviso, tra dossi e avvallamenti, alberi secolari e rocce segnate dal tempo quasi fossero remoti ed insuperabili miliari, cominciarono a vedersi poche ed isolate abitazioni, che parevano condurre, in quella infinita e primordiale desolazione, al centro abitato che sorgeva poco più avanti inerpicato alle falde di un'altissima montagna. Simile ad un titano addormentato e confinato ai confini del mondo per esserne custode e giudice, la gigantesca vetta dominava tutto il territorio, incutendo a chi la guardava un senso di angoscia ed impotenza. E alle sue pendici scorreva lento un fiume dalle acque silenziose. Il Trattors imboccò un angusto sentiero e cominciarono ad apparire lungo il cammino delle Croci. Erano state erette quasi ad intervalli regolari, come a scandire il territorio in maniera ossessiva. Come se la gente di quel luogo volesse proteggersi da qualcosa di oscuro presente in quelle sinistre e dimenticate lande. http://www.halloween.de/files/2008/10/noblesoulsnet.jpg |
Il paesaggio non sembrava certo ospitale, eppure aveva un non so che di affascinante, quell'essere così brullo e incontaminato, quasi a scoraggiare chiunque volesse varcarne i confini.
Lo osservavo rapita e incuriosita insieme. Poi iniziammo a vedere delle case, e restai vagamente sorpresa al pensiero che qualcuno abitasse quelle zone. Poi quelle croci, ordinate, molteplici. Dovevano davvero temere quella foresta selvaggia e indomita gli abitanti, dunque anche noi forse dovevamo essere prudenti. |
La prima impressione che ebbi fu di sorpresa. Come poteva essere che un luogo così bello, dal paesaggio sognante, lande incontaminate potesse essere anche così misterioso e oscuro.
Non prometteva nulla di buona. Di certo non potevamo aspettarci di passare quella nostra esplorazione in tranquillità. E poi scorsi dei simboli, piantati nel terreno, strane croci scure. A chissà cosa servivano. |
Non si poteva affatto rimanere indifferenti davanti a quella vista.
Colossale, minacciosa, imponente e affascinante. Certo, non sembrava il posto più ospitale e tranquillo del mondo, ma era proprio quella nota incontaminata e selvaggia, che cambiava le cose. Era tutto così vivo e vibrante, che riuscivo a prercepire la forza di quella natur e di quel luogo. Dopo un po', intavedemmo un piccolo centro abitato, poche case a dire il vero, che sembravano volersi proteggere dall'ambiente circostante. Forse ero io l'unica pazza a sentirmi attratta da quel luogo... |
Il Trattors raggiunse una radura, dove c'era una grotta naturale abbastanza grande da poter ospitare il veicolo.
Così Icarius nascose il mezzo corazzato nella grotta e poi aprì il pannello d'uscita. Saltò fuori e fece segno agli altri di fare lo stesso. Si ritrovarono allora in uno scenario selvaggio e primordiale, sferzato da un vento freddo. A poca distanza sorgeva uno stretto sentiero, segnato da un inquietante spaventapasseri. “Raggiungiamo il centro abitato.” Disse Icarius al gruppo. "Più che spaventare gli uccelli" fece Hansiner "questo spaventapasseri sembra un monito per tenere lontani i forestieri." https://chensandchai.files.wordpress...y_hollow_2.jpg |
Raggiungemmo una radura, dove si trovava una grotta che Icarius sfrutto` per nascondere il Trattors.
Sobbalzai mentre ci incamminavamo per raggiungere il centro abitato vedendo un inquietante spaventapasseri. Non potei che concordare con la frase di Hansiner. Se era questo il loro scopo, lo avevano certo raggiunto... |
Scendemmo dal Trattors per inoltrarci nel panorama circostante in direzione del centro abitato.
Il tutto era brullo e inospitale. Poi quello spaventapasseri. "Non dev'essere gente molto abituata ai forestieri, direi..." Mormorai, guardandomi intorno. |
“Forse sono i forestieri” disse Hansiner a Clio “a non essere abituati a questo posto.” Sarcastico.
“Cerchiamo di raggiungere il centro abitato.” Fece Icarius. “Non mi va di restare a lungo in questa campagna.” “Concordo, signore.” Cigolò Cq, con accanto Gwen. Imboccarono così il sentiero, in direzione della cittadina poco distante. Era questo un luogo cupo e isolato, con case di legno e dai tetti spioventi che si ammassavano attorno ad un rozzo ed irregolare spiazzo centrale, usato come piazzetta. E quando il gruppo raggiunse l'ingresso della cittadina, fu il rintocco di una campana ad accoglierlo. Erano rintocchi lenti, che scandivano l'incedere di un corteo funebre. E Dacey riconobbe subito quel rintocco. Era infatti lo stesso che aveva udito nel sogno fatto in precedenza. Il cielo era scuro e sinistro, attraversato dall'eco di un vento inquieto ed intriso di sibili simili a lamenti lontani. E proprio sull'ingresso della cittadina sorgeva un Crocifisso. http://images2.static-bluray.com/reviews/4769_19.jpg |
Raggiungemmo il centro abitato, che era molto, molto inquietante.
Sembrava tutto cosi`... desolato e privo di vita. Mi strinsi nel mantello per il vento, che sembrava trasportasse strani sibili, quasi come uelli che avevo udito sulla nave e un po' anche per la paura provocata da quel luogo. Ad un tratto udimmo un rintocco di una campana ee vedemmo, in uno spiazzo, un crocifisso. |
Il Falco dei Mari e la ricerca del perduto Re dei Fiori
Infine raggiungemmo il centro abitato, cupo come la campagna circostante.
Trovare i pezzi di ricambio sarebbe stata un'impresa. Poi quelle campane, inconfondibili annunciatrici di un funerale. "Ottimo benvenuto..." Sussurrai piano, sarcastica. |
“Già...” disse Hansiner a Clio “... siamo arrivati al momento giusto...” sarcastico.
Icarius guardò il corteo funebre in lontananza e si fece il Segno della Croce. “Entriamo in città...” rivolto poi agli altri e baciando il Crocifisso sull'ingresso. “Chissà chi sarà morto...” mormorò Sammone. “Qualcuno molto giovane...” rispose il pellegrino “... la bara è coperta da un telo bianco...” Poche persone seguivano la bara e tra loro vi era una donna anziana straziata dal dolore che si sorreggeva grazie ad un giovane, anche egli affranto. La processione raggiunse lentamente il piccolo cimitero e qui la bara fu posta in una fossa. “La bestia ha affondato i suoi artigli nel mio corpo” il parroco pregando sulla tomba “ma il Signore è corso in mio soccorso. Egli salva la mia anima dalle brame dei miei nemici, amen.” “Sarà meglio cercare una locanda in cui passare la notte.” Icarius ai suoi compagni. “La notte qui non deve essere particolarmente serena...” cigolò Cq, sempre accanto a Gwen. |
Guardai il corteo funebre da lontano, notando il telo bianco sulla bara, e quella donna affranta.
Sospirai, chiedendomi cosa avesse potuto portare via una vita tanto giovane. Ma sapevo anche che possono esserci molti modi per morire, non doveva necessariamente esserci qualcosa di oscuro all'opera. Eppure qualcosa mi diceva che era così, che dietro quella morte c'era qualcosa. Era un paese piccolo, forse l'avremmo scoperto, o forse no. Perché avrebbero dovuto raccontarci i fatti loro, dopotutto? Annuii ad Icarius. "Sì, sarà meglio..." Per poi sospirare "Sempre che ce ne sia una.." Mormorai piano, guardandomi attorno, per poi annuire al piccolo droide accanto a Gwen. "Speriamo che il giorno sia più allegro.." Sorrisi appena "Non che ci voglia molto in realtà..". |
Mi si strinse il cuore vedendo ildolore di quella donna, sicuramente la madre di cji giaceva dentro quella bara, coperta da un telo bianco.
"Ad essere sincera, dubito che lo sia anche di giorno..." mormorai a Cq, mentre cercavamo una locanda dove passare la notte. |
Il gruppo cercò così nelle stradine di quel posto una locanda, senza però trovarne.
Alla fine videro una cantina. “Forse non ci daranno un alloggio” disse Icarius agli altri “ma almeno mangeremo qualcosa.” Ed entrarono, prendendo posto ad uno dei tavoli. Era un luogo non troppo grande, illuminato da poche candele, ma animato da alcuni uomini che bevevano al bancone. “Salute...” avvicinandosi una donna al tavolo del gruppo. “Salute a voi, signora.” Annuì sorridendo Icarius. “In verità cercavamo una locanda in cui alloggiare.” “Qui non abbiamo stanze in cui fare alloggiare.” Mormorò la donna. “Potete indicarci allora dove trovare una locanda?” A lei il Taddeide. “No.” Scuotendo la testa la donna. “Non vi sono locande in città?” Stupito Icarius. “No.” Rispose la donna. “Come mai?” Chiese il Taddeide. “Non si vedono mai forestieri qui.” “Ah, ecco...” Icarius “... potete portarci da mangiare?” “No.” “E da bere?” Domandò il Taddeide. “No.” “Andiamo bene...” Hansiner sottovoce a Clio, Gwen e Dacey. “Niente vino e liquori.” Disse la donna. “Solo del tè.” “Avete del tè?” Fissandola Icarius. “No.” “Eh...” ironico il Taddeide. “Ma posso prepararlo per voi, se volete.” “Si, ve ne saremmo grati.” Annuì Icarius. “Bene.” La donna, per poi tornare al bancone. |
Di locande neanche l'ombra, come immaginavo.
C'era però una cantina, in cui sperammo ci potessero perlomeno dare da mangiare. Invece niente, per poco non scoppiai a ridere durante quella strana conversazione con la donna, sorridendo divertita ad Hansiner. Restai sorpresa dalle parole della donna. Del tè? Che ci dovevo fare con del tè? Una cantina senza vino e una città senza locanda: eravamo proprio ai confini del mondo. Dove avremmo passato la notte? Non che fosse un problema restare sveglia, ma quel posto non sembrava così ospitale di notte. "Che strano posto.." mormorai, osservando la donna che se ne tornava al bancone. |
Niente stanze, niente cibo, niente da bere, perfetto.... Lacosa non poteva partire meglio, pensai sarcastica, in linea con la frase di Hansiner.
Michiedevo come avremmo fatto quella notte, ma soprattutto come avremmo ffatto con la nave. |
“Si...” disse Icarius, annuendo a quelle parole di Clio “... ma faremo buon viso a cattivo gioco...”
“Dove dormiremo?” Chiese il pellegrino. “Non ne ho idea...” scuotendo il capo Icarius. “Chissà di chi era quel funerale...” mormorò Dension a Dacey “... e chissà qual'è stata la causa del decesso...” “Vorrei tante tornare sulla Divina Misericordia...” Cq a Gwen. Intanto gli uomini al bancone bevevano e discutevano amichevolmente fra loro. Tornò la donna con una teiera e delle tazze. “Ecco a voi...” versando il tè nelle tazze e servendole poi ad ognuno di loro. “Grazie, signora.” Sorridendo Icarius. “Scusatemi...” Dension alla donna “... di chi era il funerale di poco fa?” Ad un tratto uno degli uomini fece cadere a terra una bottiglia, che si frantumò in tanti pezzi. Ed il silenzio piombò nella cantina. |
Annuii ad Icarius, aveva ragione era la cosa migliore.
"Non so nemmeno se dormiremo.." Mormorai a quelle parole del pellegrino. Poi la donna tornò con del tè e lo accettai comunque con gratitudine. Poi quelle parole di Dension. Come al solito parlava a sproposito. La bottiglia rotta e il silenzio nella mia mente avevano un'unica fine: rissa. Il che non sarebbe nemmeno stato tanto male, in fondo. Ma probabilmente ero io ad essere la solita sospettosa attaccabrighe e ci avrebbero lasciati in pace. Forse... Sicuramente li avevamo punti sul vivo e non avevano l'aria di essere gente abituata ai forestieri e alle domande. Così attesi di vedere cosa sarebbe successo. |
Come avremmo passato la notte era ancora un'incognita.
Guardai Cq e un po' mi sentii in colpa, ma non mi pentivo della scelta che avevo fatto; Cq avvrebbe potuto essere molto piu` utile del previsto, in una situazione simile. Poi, alla domanda di Dension, sentimmo una bottiglia andare in pezzi e un silenzio tombale calare nella stanza. C'era molto piu` da scoprire, in quella cittadina... |
La bottiglia cadde e si frantumò.
Poi silenzio. “Tu...” disse l'uomo che aveva fatto cadere la bottiglia “... tu...” rivolto a Dension... per colpa tua è andato perso un ottimo vino...” “Beh, dovevi starci più attento, amico...” fissandolo il contrabbandiere. “Andate via.” Un altro di quegli uomini. “Cosa?” Stupito Hansiner. “Andatevene.” Ribadì l'uomo. “Non potete mandarli via...” turbata la donna. “Si, invece.” L'uomo. “Si, sarà meglio andare...” alzandosi Icarius. “Ma dove andremo, scusa?” A lui Hansiner. “Non c'è posto per voi qui.” Sempre quell'uomo. “Su, andiamo...” Icarius ai suoi “... quanto vi dobbiamo per il tè, signora?” “Niente, messeri.” Rispose questa. “Evitate la campagna” l'uomo che li aveva cacciati “e tenetevi sul sentiero.” “E guardatevi dalla Luna.” Quello che aveva rotto la bottiglia. “E che il Cielo vi aiuti.” Chinando il capo l'uomo che li aveva cacciati. “Grazie...” annuì Icarius, per poi fare segno ai suo compagni di andare. Ed uscirono dalla cantina. |
Il Falco dei Mari e la ricerca del perduto Re dei Fiori
Dapprima sospirai di sollievo, la bottiglia era stata rotta per errore non per tramutarla in un'arma.
Poi nascosi il nervoso per quelle parole di Dension. Gli uomini ci intimarono di andarcene e Icarius decise di assecondarli. Probabilmente era la cosa migliore. Annuii, e mi alzai a mia volta. Dopo averci cacciati ci davano anche delle raccomandazioni, ma guarda un po'. Ero infastidita dal comportamento di quella gente. Cosa volevano nascondere? In breve ci trovammo fuori dalla cantina. "Che facciamo adesso?" Guardandoci intorno "Torniamo al trattor? Potremmo sempre dormire li.." Poco convinta. |
Di bene in meglio; ora ci ritrovavamo fuori dall'unico posto piu` o meno normale che avevamo trovato e non sapevamo dove andare.
Il bello era che ci avevano anche dato delle raccomandazioni, che gente... In effetti l'idea di Clio non era male, ma ci saremmo dovuti di nuovo addentrare oltre i confini della citta` e la cosa non mi piaceva. |
“Il Trattors è un tantino stretto e dunque scomodo per dormirci...” disse Icarius a Clio “... ma forse è davvero l'unica soluzione...”
“Complimenti!” Esclamò Dension. “Ci avete portato davvero in un bel posto!” “Tu cominci a darmi il nervoso.” Sammone. “E chi se ne importa!” Replicò Dension. “Non è certo il momento per litigare, signori.” Cigolò Cq. “Chiude il becco, barattolo!” Seccato il contrabbandiere. E Cq corse a nascondersi dietro Gwen. “Ora basta.” Intervenne Icarius. “Non avete il diritto di parlare, voi!” Dension. “Potevate restare a bordo.” Fissandolo Icarius. “Cosa c'è?” Con un sorriso beffardo Dension. “Non mi volevate dietro?” Era ormai sera e la Luna dalle alte nubi cominciò a mostrare il suo spettrale alone. http://i.imgur.com/kvBqV.jpg |
Annuii a quelle parole di Icarius.
"A mali estremi, estremi rimedi..." Alzando le spalle. Poi Dension ne sparò un altra delle sue. Davvero non capivo perché Icarius fosse così tenero con lui, quando poteva addirittura aver sabotato la nave. Certo non c'erano prove ma: chi altri? E aveva anche il coraggio di parlare. Anche a me dispiaceva per Dacey, però c'era un limite a tutto anche alla maleducazione e arroganza di quell'uomo. Cercai di trattenermi, ma fu veramente difficile. Stavo per dire che se non fosse stato per lui saremmo ancora nella cantina. Ma avrei forse scaldato gli animi. E se mi avesse detto anche solo una parola offensiva beh, non ero sicura di riuscire a fermarmi. |
Sempre il solito... Temevo che Sammone non avrebbe retto, stavolta e lo avrebbe fatto a pezzi.
Scossi la testa intenerita da Cq, sorridendo leggermente, quando venne a nascondersi dietro di me e poggiai delicatamente la mano sul freddo metallo che componeva il piccolo droide. Quell'uomo mi dava il nervoso e se non gli avevo risposto era solo perche` non volevo fomentare l'astio gia` fin troppo palpabile. |
La tensione nel gruppo, a causa del comportamento di Dension, forse volutamente provocatorio, si poteva quasi toccare con mano.
“Stai tranquillo, amico mio...” disse Icarius a Sammone, infastidito dal contrabbandiere. Poi la Luna sorse dalle alte nubi nel cielo della sera, illuminando la campagna. “Torniamo al Trattors...” fece Icarius “... a turno noi uomini faremo da sentinelle, mentre le ragazze riposeranno.” “Io non farò turni di guardia.” Seccato Dension. “Come volete...” replicò Icarius “... ammesso che riuscite a riposare senza preoccuparci per vostra moglie.” Dension lo guardò con odio. Poi, ad un tratto, si udì qualcosa, accompagnato da un inquietante freddo. Un ululato. Lungo, profondo, che squarciò il silenzio della notte. Un ululato feroce, carico d'odio. “Avete udito?” Impressionato il pellegrino. “Cosa può essere stato?” Dension. “Suvvia, non allarmatevi...” mormorò Hansiner “... possono essere state molte cose...” “Ditemene una...” fissandolo Dension. “Beh, un lupo...” rispose Hansiner “... o un grosso cane randagio...” “Qualunque cosa fosse” guardandosi intorno Icarius “meglio tornare alla svelta al Trattors...” “Avete visto che freddo?” Stringendosi nel mantello il pellegrino. Di nuovo quell'ululato, che divenne poi un cupo latrato. “Di nuovo...” spaventato Cq “... e si è avvicinato...” guardando poi Gwen. “Ma insomma, che diavolo può essere?” Hansiner. “Rammentate le parole di quella gente nella cantina?” Fece il pellegrino. “Evitate la campagna e tenetevi sul sentiero...” “E guardatevi dalla Luna...” Hansiner fissando l'astro d'argento. “Alziamo il passo...” spronandoli Icarius, per poi fissare Clio preoccupato. |
Lo scenario era sempre piu` inquietante.
Improvvisamente, avvertimmo un strano freddo e degli ululati, lunghi e carichi d'odio e rammentammo le raccomandazioni di quegli uomini. Icarius ci sprono` ad affrettare il passo e non ce lo facemmo ripetere due volte. |
A quelle parole di Icarius a Sammone benedissi la forza che mi aveva evitato di commentare e aumentare la disputa.
Alla fine il Trattor era l'unica idea. Sorrisi piano a quelle parole sulle sentinelle. Faceva di tutto per farsi ammazzare quel Dension. Trattenni un "che sei venuto a fare?" Con grande impegno. "Io posso fare i turni di guardia, tranquillo.." Annuendo ad Icarius. Poi quell'ululato nella notte. Intenso e minaccioso. Come i misteri di quel luogo. Sempre più vicino, sempre più inquietante. Concordai con Icarius, dovevamo affrettare il passo. Il mio sguardo preoccupato incontrò il suo e gli sorrisi piano, prendendogli il braccio. Avremmo superato anche questa prova. "Diamoci una mossa.." Ribadii, con un leggero sorriso. |
Affrettarono il passo, in quella campagna divenuta di colpo buia e ancor più cupa.
Le alte pareti rocciose apparivano come invalicabili mura che racchiudevano quelle lande, attraversate da un freddo quasi innaturale. Correvano fra gli alberi ed i rami spettrali, mentre un senso di oppressione si impadronì di loro. Sentivano di essere inseguiti, braccati. Ma da chi? Anzi, da cosa? E poi di nuovo quel latrato. Feroce ed intenso. “Qualunque cosa sia” disse Hansiner correndo “ora è più vicina...” “Pensa a correre!” Fece Icarius, per poi impugnare Mia Amata. “Presto, più in fretta! Il Trattors è ancora distante!” “Ma cosa può essere, signore?” Chiese preoccupato Cq, vicino a Gwen. “Corri e sta zitto, Cq!” Icarius. “Oh, Bontà Divina!” Esclamò il droide. “Così mi verrà l'ansia, signore!” Poi, all'improvviso, videro qualcosa. Era una casa, isolata e racchiusa da un recinto. E davanti ad essa vi era un inquietante spaventapasseri. “Raggiungiamo quella casa, presto!” Icarius indicando l'abitazione, mentre Clio correva accanto a lui. http://www.stumpedmagazine.com/wp-co...eepyHollow.jpg |
Quella corsa nella boscaglia, con la sensazione di avere qualcosa alle calcagna in quelle lande spettrali.
Avanzammo il passo, Icarius impugnò Mia Amata, e io feci altrettanto con Damasgrada. Qualunque cosa ci stesse inseguendo era sempre più vicina. D'un tratto vedemmo una casetta sperduta, con davanti uno spaventapasseri che spaventava anche noi. Annuii ad Icarius e lo seguii nella direzione di quella casa sperando fossero più ospitali degli uomini nella taverna. |
Piu` correvamo, piu` quel latrato si faceva piu`feroce e ci sentivamo oppressi, ma soprattutto inseguiti.
Ora ero davvero terrorizzata e il Trattors era ancora lontano. Ad un tratto vedemmo una casa e Icarius ordino` di raggiungerla. Era inquietante, come tutto il resto, ma non avevamo scelta. |
Anche Clio, come Icarius, impugnò la sua spada.
E subito Dasmagrada cominciò a vibrare intensamente nella mano della ribelle. “Forza, ci siamo quasi, milady...” disse Cq a Gwen. Infine raggiunsero la casa. “Presto, aprite!” Bussando Icarius. “Apriteci! C'è nessuno in casa?” Ad un tratto si udirono dei rumori dall'interno. E la porta si aprì. Apparve allora una donna anziana sulla soglia. Indossava abiti particolari, con vari amuleti al collo e diversi bracciali sui polsi. “Entrate...” mormorò, fissandoli con una candela tremolante in mano. http://pad.mymovies.it/cinemanews/20...wolfman_02.jpg |
Damasgrada iniziò a vibrare, segni che non stava accadendo niente di buono, assolutamente.
In tanti anni avevo imparato a fidarmi di lei, e non mi aveva mai delusa. Corremmo, sempre più veloce, per raggiungere la casa. Infine ci riuscimmo e una strana vecchia venne ad aprirci. Ma per fortuna ci fece entrare. "Grazie.." Mormorai, ancora affannata per la corsa. Chissà se eravamo davvero riusciti ad evitare il pericolo o meno. |
Raggiungemmo la casa e Icarius busso` piu` e piu` volte con forza.
Sulla soglia apparve una donna anziana, con vari amuleti al collo, primo particolare che mi salto` agli occhi e ci fece entrare. Sperai che fossimo al sicuro adesso, ma era meglio non abbassare la guardia. |
La vecchia li fece entrare, per poi condurli in un piccolo salone, illuminato a stento da poche candele.
Strani dipinti c'erano alle pareti, con simboli sconosciuti ed immagini indecifrabili. Inoltre quella casa sembrava intrisa di uno strano odore, come di essenze particolari e molto forti. “Non ci avete chiesto chi siamo...” disse Icarius. “E' importante?” Guardandolo la donna. “Siamo forestieri...” mormorò il Taddeide. “Lo so...” “Lo sapete?” Incuriosito il Taddeide. “Si, non vi ho mai visti qui...” annuì la donna, per poi voltarsi verso Clio “... potete rimettere a posto la spada... qui siete al sicuro...” raggiunse la tavola e si sedette, per poi mischiare i tarocchi. “Lo spero vivamente.” Cigolò Cq, per poi guardare Gwen. |
Ci condusse in un salone illuminato da poche candele e ornato da particolari dipinti, che mi fermai ad osservare, poiche` mi facevano pensare al tatuaggio sul mio polso sinistro, per non parlare poi del particolare odore che riempiva tutta la casa, riportandomi alla mente gl incensi usati da mia madre per i riti e sorrisi al ricordo.
A quanto pareva, eravamo al sicuro e sperai davvero che fosse cosi`. Poi inizio` a mischiare i tarocchi e li la mia attenzione fu catturata del tutto. http://t2.gstatic.com/images?q=tbn:A...SKDh9ob2CR2SiA |
La vecchia mischiò i tarocchi e poi cominciò a posarli sul tavolo davanti a lei.
“Vi ringraziamo per averci fatto entrare.” Disse Icarius. “Noi comunque siamo...” “Non voglio sapere i vostri nomi.” Lo interruppe la donna. “Come volete...” mormorò Icarius “... posso chiedervi di ospitarci per stanotte? Non abbiamo trovato una locanda e non sappiamo dove riposare...” “Non ci sono locande qui...” fece la donna “... gli stranieri non giungono mai fin quassù...” posando una ad una le carte dei tarocchi sul tavolo. “La città non era molto accogliente...” fissandola Icarius “... forse a causa del funerale...” “Già...” annuì la donna “... ma fino a quando non capiranno, saranno condannati alla medesima fine di quella disgraziata...” “Era una donna?” Domandò Icarius. “Si...” rispose la vecchia “... sono quasi tutte donne...” |
Pero`, che tipo...
Poi Icarius parlo` del funerale e scoprimmo che era una donna. "Perche` dite cosi`? Cosa ne ha causato la morte?" |
A quelle parole di Gwen, l'anziana alzò lo sguardo su di lei, interrompendo la lettura delle carte.
Ma proprio in quel momento arrivò qualcun altro. Era un uomo alto, dagli occhi penetranti. "Sei tornato..." disse la vecchia. “Voi...” lui al gruppo “... voi chi siete? Cosa volete?” “Sono forestieri, Amlin...” gli spiegò la vecchia "... tu dove sei stato? Sei di nuovo uscito per la campagna, vero?" Ma l'uomo però non rispose nulla alla vecchia, restando con lo sguardo fisso su ciascuno di loro. http://www.rapportoconfidenziale.org...ELA_LUGOSI.jpg |
Alla mia domanda, la donna si fermo`, stranamente, e mi guardo`.
Arrivo` poiun uomo; la donna cerco` di rassicurarlo su chi fossimo, ma quello continuava a fissarci. |
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