Camelot, la patria della cavalleria

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Altea 25-11-2015 18.31.56

L'effetto della lavanda ebbe successo fortunatamente, ma i due non ricordavano nulla..anzi chiesero un caffè forte.
"Vi abbiamo trovato a terra svenuti, guardate che tafferuglio vi è qui..per forza qualcuno è entrato dalla finestra..non rammentate nulla di tutto ciò?" guardai i tre borghesi e sorridendo loro dissi.."Scusate la maleducazione, mi hanno insegnato ad essere discreta, spero di non essere stata invadente, il mio nome è Altea comunque, e da poche ore sono qui ad Evangelia ed ospite della taverna..preferite io esca?" non volevo essere di troppo ovviamente.

Lady Gaynor 25-11-2015 18.33.02

Tastai la gola dell'uno e dell'altro... fortunatamente si sentiva il battito del cuore. "Sono solo svenuti" dissi agli altri. Insieme poi li mettemmo distesi sul letto. La faccenda era poco chiara. L'istinto mi diceva che avrei dovuto controllare, ma dovevo passare dal mio contatto e poi al rottamaio. Oh, al diavolo! Ci andrò dopo, di notte se occorre...
Approfittando che Guisgard era uscito dalla stanza con Diana, e che quindi c'erano meno occhi puntati su di me, cominciai a guardarmi in giro nella speranza di trovare una traccia utile a sbrogliare la matassa.
Nel frattempo, i due si erano risvegliati, dicendo di non ricordare nulla. Da loro avrei cavato ben poco, ma feci giusto un tentativo. "Signori, non ricordate proprio nulla? Avanti, chiudete di nuovo gli occhi e cercate di pensare... pensate all'attimo prima on cui avete perso conoscenza. Se non avete visto nulla, magari ricorderete un rumore... un odore... qualsiasi cosa, anche la più piccola, può essere utile..."
Questo dissi, tornando a cercare in giro un minimo indizio.

Guisgard 25-11-2015 19.01.53

Don Tommaso sorrise a Gwen.
“Il vescovo, naturalmente.” Disse. “Lui mi ha incaricato di giungere qui, in sostituzione del vecchio cappellano andato in pensione per motivi di età. Certo, vi rivelerò, accettare non è stato semplice. Queste lande desertiche, la guerra, il contatto col mondo militare, insomma tutte cose lontanissime dalle mie abitudini, visto sono sempre stato un sacerdote di città. Ma come dicono i Santi Vangeli, Nostro Signore non Ha mai rifiutato nessuno che lo chiamasse a casa sua. E si vede che il mio arrivo qui è parte della Volontà di Dio.”
“Padre, cosa pensate di Canabias?” Chiese Fermer. “Uno stato apertamente anticlericale...”
“Beh, parlare di comprensione, rispetto, perdono ed Amore nel bel mezzo di una guerra è un po' un paradosso” rispose il chierico “ma io credo che i comunisti siano un po' come dei nostri fratelli confusi, addirittura malati. Crederli lontani da Dio è un errore, oltre che un grave peccato. Loro in realtà hanno molto più bisogno di essergli accanto. Il padre o la madre hanno sempre un occhio di riguardo per il figlio malato.”

Guisgard 25-11-2015 19.02.36

Era ormai sera e l'aria era pungente, fredda, oltre che limpida.
Marwel vedeva l'acqua del secchio incresparsi, mentre infinite goccioline schizzavano ovunque.
E ripensava alla sua solitudine, al passato e a quel grande vuoto che sentiva dentro.
Le tornarono in mente così le parole della cartomante.
E soprattutto la carta che indicava un ritorno.
Fu in quell'istante che qualcosa la spinse a guardare in alto.
Una sensazione che la portò, istintivamente, a fissare il cielo.
Ed allora notò qualcosa.
Una luce lontana.
Che divenne sempre più grande e vicina.
Comprese che si trattava di un aereo.

Guisgard 25-11-2015 19.02.55

Gaynor ed Altea cercarono di far ricordare qualcosa ai due borghesi, ma quelli non serbavano alcun ricordo di ciò che era accaduto nella stanza.
“Piacere, madama Altea...” disse Leones “... e non siate sciocca, non siete di troppo. Anzi siamo in debito con voi per aver fatto riprendere loro conoscenza.” Sorridente, per poi presentare se stesso e gli altri due alla dama di Cherval.
Gaynor intanto cercava qualche possibile indizio nella stanza.
Era abituata a cercare tracce e a concentrarsi sui particolari infinitesimali, che normalmente sfuggivano alle persone comuni.
E ad un tratto notò qualcosa.
Un cerotto sporco di sangue secco sul pavimento.

Lady Gwen 25-11-2015 19.05.02

"Capisco" sorridendo a prete.
Poi lo ascoltai.
"Sono sicura che avete ragione, sebbene si stenti un po' a crederlo" sorridendo.

Altea 25-11-2015 19.13.17

"Altea.." dissi a Leones e gli altri "Potete chiamarmi Altea, nessuna formalità. Sapete, purtroppo ho ricevuto una educazione particolare e mi hanno insegnato sempre a non essere invadente, ad attenermi ad una certa etichetta" e mi bloccai..stavo andando troppo avanti e avrebbero capito ero nobile "Vedrete col caffè vi sentirete meglio, ne ho bisogno pure io..uno forte..anche se rimane il mistero di quello che è successo...vi manca nulla?" dissi pensierosa e vidi la donna e lo sguardo che vagava nella stanza, sembrava curiosare ma non dissi nulla, fuori vi era la ragazza e il militare...lei era davvero turbata, ma io mi soffermai di nuovo sugli occhi del militare, guardai ogni parte del suo viso..i suoi capelli scuri, quel modo sicuro di sè...ma scossi il capo..ovviamente non temevo lui capisse lo stavo osservando ma sembravo invadente, forse quella era pure la sua fidanzata.

Marwel 25-11-2015 19.17.08

Vide un aereo sorvolare i cieli di Evangelia e con il naso all'insù lo guardo mentre le luci divenivano sempre più grandi.
Quante volte aveva alzato gli occhi al cielo e aveva guardato gli aerei legionari pensando che in uno di quelli ci fosse il suo Danny? Aveva perso il conto ormai.
L'acqua cominciava a traboccare dal secchio e la ragazza si bagnò una mano. Volse dunque lo sguardo all'ospedale, si asciugò le dita bagnate e si avviò.

Dacey Starklan 25-11-2015 19.19.13

Continuavo a guardarmi intorno prima di decidermi a parlare, tenendo un tono molto basso però.

<< Stanno cercando me... Chi ha aggredito i due... Cerca me... Non siamo più al sicuro in questa taverna, in questa città. Per favore dammi retta, é meglio andare via>>

Lady Gaynor 25-11-2015 19.22.40

Guardando in giro, notai sul pavimento un cerotto sporco di sangue. Aspettai un momento in cui nessuno mi stava guardando, lo raccolsi e lo nascosi in una tasca. Lì non avevo più nulla da fare. Salutai la donna che si era presentata come Altea e i due malcapitati, dicendo loro che l'indomani sarei tornata a trovarli. Quando uscii dalla stanza, vidi Guisgard e Diana che bisbigliavano qualcosa fra loro. Ero capitata nel bel mezzo di un'intricata faccenda, intricata e pericolosa, suggeriva il mio istinto. Avrei cercato di venirne a capo, ma non in quel momento. Era tardi e dovevo darmi una mossa. Guardai Guisgard e un brivido mi corse lungo la schiena, ma non sapevo a cosa attribuirlo. Avanzai e salutai i due. "Capitano, miss Diana... io devo andare... magari torno domani per chiedere dei vostri due amici... vi auguro una buona serata..." Un ultimo sguardo a Guisgard e scesi le scale. Salutai anche il taverniere e andai via. Saltai in auto e mi diressi verso il locale del mio contatto. Lo trovai poco dopo, parcheggiai e scesi dall'auto. Entrai nel bar, dove dietro il bancone c'era un ragazzo alto e bruno, di corporatura massiccia. Lo guardai e dissi: "Con questo freddo non mi stupirei di vedere un panda qui fuori..."


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