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“E' solo un bracciale, tesoro...” disse Dension a Dacey “... un semplice bracciale... è la luce del mattino a farlo brillare...” la strinse a sé, avvolgendo i loro corpi nudi nelle lenzuola “... non parliamo più di questo bracciale...” e la baciò, mentre ormai il Sole era alto sull'orizzonte.
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Gwen si vestì e dopo un po' con Cq lasciarono la cabina.
Raggiunsero il ponte, dove alcuni dell'equipaggio erano alle prese con varie mansioni. E qui videro il vecchio Hold. |
Il Falco dei Mari e la ricerca del perduto Re dei Fiori
Attesi, nel silenzio della notte, di quell'ennesima notte incompleta.
Dormii un po', ma ogni volta mi svegliavo, sospiravo guardando la porta e riprovavo a dormire. Infine il sole giunse, e lui ancora non era tornato. Così mi alzai, riponendo la camicia da notte che non mi aveva nemmeno visto indossare. Illudermi mi faceva sempre male. Ancora una volta la mia speranza era rimasta vana. Mi preparai mestamente per uscire, cercando un abito nell'armadio. |
Uscimmo sul ponte e l'attivita` era gia` al suo massimo.
C'era anche Hold e colsi l'occasione, avvicinandomi. "Buongiorno, messere. Cq mi ha detto che siete esperto in materia di sogni ed ecco, volevo raccontarvene uno." |
Ad un tratto Clio sentì la porta della cabina aprirsi.
“Pensavo dormissi...” disse Icarius, per poi chiudere la porta dietro di sé “... hai fatto il bagno?” Avvicinandosi al letto e facendola sedere accanto a lui. “Dal profumo della tua pelle direi di si...” accarezzandole pianissimo la gamba nuda. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...95c6831641.jpg |
D'un tratto trasalii.
Chiusi la porta dell'armadio e mi voltai. Mi illuminai nel vederlo. Poi quella carezza rese nuovamente rovente la mia pelle. "Sei arrivato appena in tempo..." Sorrisi "Stavo giusto pensando che ti stavi perdendo questa camicia che hai scelto per me.." Sorridendo, per poi avvicinarmi a lui. "Novità?" Chiesi. |
“Oh, buongiorno, milady.” Disse Hold a Gwen. “Siete sempre più bella, Specie con la luce del mattino.” Sorridendole. “Esperto di sogni? Diciamo che trascorsi tre mesi in una catapecchia di zingari, i quali mi curarono dopo un incidente di caccia e sovente li sentivo parlare di sogni e dei loro significati. Avanti, raccontatemi il vostro sogno.”
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"Vi ringrazio" sorridendo lievemente imbarazzata "Da due notti sogno del pane bianco, tanti pezzi di pane bianco, solo quello. Solitamente, riesco a dare un senso ai sogni che faccio, ma stavolta no..."
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“Io perdermi tutta questa grazia...” disse Icarius sorridendo, per poi fissare Clio con quella sua camicia “... mi spiace solo non essere stato qui per aiutarti col tuo bagno...” si avvicinò all'orecchio di lei e le sussurrò qualcosa.
Un gioco audace ed appassionato. Un gioco fatto di massaggi arditi, carezze ardenti. Un gioco che avrebbe voluto fare sul bel corpo bianco e morbido della ribelle. “Già, peccato non essere stato qui...” facendole l'occhiolino. Poi guardò verso la finestra e cambiò espressione. “Il guasto al vascello è stato frutto di un sabotaggio...” mormorò “... probabilmente vi è una spia a bordo...” |
Hold ascoltò Gwen e si accese la pipa.
“Pazienza.” Disse. “Il pane simboleggia la pazienza, l'attesa. Dovete aspettare ed essere speranzosa, milady. Questo il sogno vi ha detto.” |
Ascoltai l'uomo attentamente.
"Vi ringrazio, messer Hold" sorridendo, piu` serena. |
“E' stato un piacere, milady.” Disse Hold a Gwen. “Sempre a vostra disposizione.” Fumando.
“Ora siete più serena?” Chiese Cq alla ragazza. |
Sorrisi a Hold e annuii tranquilla a Cq, per poi guardare l'incontaminato nulla in cui eravamo finiti.
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“Certo, io sono scettico nel voler leggere segni e significati nei sogni” disse Cq a Gwen “ma se ciò può farvi stare più tranquilla allora sono contento. Volete vi accompagni a fare colazione?”
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"Secondo me dovresti ricrederti, Cq" facendo l'ocvhiolino al droide "Certo, andiamo."
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“Sarà.” Disse Cq a Gwen, mentre insieme si recavano verso la sala mensa. “Io però sono portato a credere che la razionalità vince sempre sulle emozioni ed i sogni sono infondo percezioni emotive che il cervello umano immagazzina durante il giorno.”
Raggiunsero la sala e qui trovarono Pinto, Pepino e Sammone che parlavano fra loro. “Sei sicuro?” Pinto. “Si..” annuì Pepino. “Una manomissione?” Fece Pinto. “Si, qualcuno ha manomesso i motori e la nave è precipitata.” Spiegò Pepino. “Chi può essere stato?” Incredulo Pinto. “Abbiamo una serpe tra noi.” Mormorò Sammone. |
"Beh a volte e` cosi`, ma non farei di tutta l'erba un fascio" mentre andavamo alla mensa.
Li vedemmo Sammone, Pinto e Pepino. "Buongiorno, signori. Avete detto manomissione? Ma come puo` essere possibile?" stupita. |
“Invece è proprio così.” Disse Pepino a Gwen. “Qualcuno ha manomesso i motori della nave con maestria e competenza. E come se non bastasse ora siamo bloccati in queste lande con la concreta possibilità di restarci per sempre. Mancano infatti i pezzi di ricambio per riparare il guasto...”
“Bontà Divina!” Cigolò Cq. “Ed ora? Cosa succederà?” “Bella domanda...” mormorò Pinto. |
Sospirai scuotendo la testa.
"Icarius aveva proposto di raggiungere Bocca della Selva per trovare delle provviste, e` probabile che riusciate anche a riparare la nave." |
- Allora se è soltanto un braccialetto perché non me lo fa provare? Chissà che non stia meglio a me che a te!-
Ricambiai il bacio e gli lanciai un occhiolino accarezzando il suo corpo. Mi stiracchiai con pigrizia prima di alzarmi lasciando cadere il lenzuolo ai miei piedi. Lasciai che mi guardasse sorridendo e recuperai il mio abito da terra. Mi vestii e tornai da lui. - Allora posso provarlo?- e posai la mano sul bracciale. |
“Non penso” disse Pinto a Gwen “che in queste terre dimenticate ci sia disponibilità di pezzi meccanici...”
“Infatti Palos è molto preoccupato...” mormorò Pepino “... c'è il pericolo che la Divina Misericordia non possa più ripartire...” “Bontà Divina!” Esclamò allarmato Cq. |
Dacey si lasciò guardare da Dension e poi si rivestì.
Tornò da lui e palesò la voglia di avere al polso quel bracciale. “In verità” disse il contrabbandiere “credo che neanche possa più togliermelo... penso sia uno di quegli oggetti che si indossano fino a quando poi non si buttano via...” Infatti il bracciale nero appariva formato da un unico pezzo, senza gancetti e molle per essere aperto e tolto. |
Il Falco dei Mari e la ricerca del perduto Re dei Fiori
Sorrisi ad Icarius.
"Allora, come mi sta?" Osservando la mia camicia. Poi quelle parole sussurrate al mio orecchio. Socchiusi gli occhi e lasciai che la mia mente le seguisse, immaginando quel gioco ardito che evocavano in me. E tutto quello bastò per alimentare il fuoco che bruciava in me senza sosta da quando era iniziato il gioco tra noi. Mi voltai verso di lui, con gli occhi appannati dalla passione e dal desiderio, sfiorando il suo viso col mio tanto era vicino. Strinsi dapprima il suo collo con la mano, per poi scendere sul suo petto, e sentire il mio cuore accelerare sempre più. Lo volevo terribilmente, quanto nemmeno pensavo si potesse desiderare, volevo scoprire il suo corpo e fargli scoprire il mio. Volevo sentirmi sua, completamente e averlo solo per me. Lo amavo, con ogni fibra del mio essere, anche se non avrei dovuto sbandierarlo. Dentro di me sapevo che un giorno mi avrebbe amato. Ma dovevo comunque aspettare, per quanto male facesse. Aspettare di sapere. "È inutile che parli parli, se poi non ti decidi.." Mormorai cercando i suoi occhi "Io.." Riuscii soltanto a dire, con gli occhi nei suoi "Aspetto..". Era una sensazione che non avevo mai provato prima, ma era forte più di qualunque altra. Poi lui si fece serio, e io dovetti sforzarmi un sacco per riuscire a seguirlo. Lui forse era abituato a sentire tutto quello, ma io certo no. Lo ascoltai però, e trasalii. "È terribile.." Mormorai "Non credo abbiamo molti sospetti..". |
“Sospetti...” disse Icarius, per poi voltarsi a guardare Clio “... so di chi sospetti tu e so che molti dei miei uomini condividono questa tua convinzione... ma mi chiedo... se anche fosse... perchè? Per odio? O forse per altro? Magari per conto di qualcuno, di un mandante? E di chi allora?” Scosse il capo. “Quante domande... quante parole e quanti pensieri...” si avvicinò a lei “... è giorno...” sfiorandole il viso “... cosa cerchi da me, Clio? Cosa ti aspetti di sapere? Io non potrò mai averti... lo so e lo sai anche tu... si, ti amo... ti amo e ti desidero... ma sappiamo che non potrò averti...”
Con i raggi del Sole che dalla finestra illuminavano i due desiderosi amanti. |
Scossi la testa sospirando alle sue parole.
"Non lo so perché..." Alzando le spalle "Se ha stretto un patto con quelli di Maruania lo farà per conto loro... Magari per soldi che ne so.. Diceva di farlo per lui e la moglie anche se non ha specificato cosa..". Poi si avvicinò a me e gli sorrisi. Dapprima restai interdetta alle sue parole. Non gli avevo detto più volte, chiaramente cosa aspettavo di sapere? Poi sbiancai, incredula. L'aveva detto davvero? Lui? "Questo.." Riuscii a dire con un filo di voce, sfiorandogli il viso "cioè, no.. Io.. Non avrei mai pensato che tu.. Insomma.." Non sapevo nemmeno che cosa dire. "Anch'io ti amo..." Sussurrai piano, sfiorandogli le labbra con un bacio. "Non dirlo mai più, e nemmeno lo farò io.. Finché non avremo trovato quel Fiore.." Con gli occhi ardenti e luminosi. Sapevo quanto fosse importante è complicato per lui. E sapevo anche che in quelle parole era racchiuso tutto ciò che volevo sentire. Sapevo che lui più di tutti ne conosceva il significato: Esclusività, Assolutezza, Eternità. Niente di meno. Così mi avvicinai ancor di più a lui e gli sorrisi. "Non credi che il giorno possa aspettare?" E lo baciai con impeto e passione, stringendolo a me, con il cuore che ora non aveva più limiti. |
"Sono sicura che qualcosa si potra` pur fare..." dissi, anche se nemmeno io ero convinta e quella prospettiva mi terrorizzava.
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Quel bacio e poi il calore del suo corpo.
Clio lo stringeva a sé, mentre le loro labbra, le loro lingue si cercavano, si trovavano e diventavano una cosa sola. Le mani di Icarius presero a scendere e poi a salire lungo la schiena di lei, le sue braccia, le spalle e poi di nuovo giù, giungendo dove Clio era più calda, sensibile ed indifesa. Indifesa dalla passione di lui che sembrava non conoscere freni, né limiti. “Sei...” disse lui baciandola “... sei sicura? Lo vuoi davvero?” Sospirando. “Dimmelo ora di fermarmi... altrimenti dopo non potrò più riuscirci...” |
E mentre Gwen e Cq erano con Pepino, Pinto e Sammone, nella sala giunse anche Palos, visibilmente preoccupato.
“Dicci qualcosa...” disse a lui Pepino. “Cosa vuoi che dica?” Fissandolo Palos. “Siamo nel nulla, a giorni di distanza dalle città più civilizzate. Siamo in balia della desolazione di queste lande dimenticate e soprattutto siamo intrappolati senza più un nave su cui andarcene.” “E' davvero impossibile ripararla?” Chiese Pinto. “Senza pezzi di ricambio si, è impossibile riparare il guasto.” Annuì Palos. "Il capitano cosa dice?" Domandò Pepino. "Vuol tentare l'unica cosa possibile..." rispose Palos "... ossia raggiungere Bocca della Selva... ma dubito lì troveremo i pezzi che ci occorrono..." |
Quel bacio, così intenso e appassionato, come se raccogliesse tutte le mie emozioni.
Ma non era ancora abbastanza, e le sue carezze, audaci e inebriante alimentavano sempre di più il fuoco che mi bruciava dentro. Eppure c'era qualcosa di diverso in me, qualcosa che faticavo a comprendere e a spiegare. Una pace che stonava col desiderio infuocato che mi divorava, eppure era lì, e rendeva tutto più magico. Era lui. Era davvero lui. Quelle parole appassionate. Lo amai ancora di più per questo. Gli presi il viso tra le mani per un lungo istante, lasciando che vedesse i miei occhi, che ne comprendesse l'espressione. Annuii piano, incapace di parlare. Avevo atteso quel momento tutta la vita. Quello sguardo nel mio, quella consapevolezza. Due furono le parole che mi liberarono dal mio voto, e altrettante ne usai per consacrare quell'unione. "Sono tua.." Sussurrai piano, per poi attirarlo di nuovo a me. |
Arrivo` anche Palos e ribadi` l'idea di raggiungere Bocca della Selva.
"Quanto dista da qui?" |
Clio annuì piano e Icarius fu travolto da un desiderio indomabile.
Il desiderio di lei. La baciò di nuovo, mentre la ragazza lo tirava verso di sé. La baciava con impeto, ardore, passione. E nel farlo cominciò a sbottonarsi la camicia. Poi toccò alla camicia di lei. Le mani di lui raggiunsero le spalline e le fecero scivolare lungo le braccia, con la seta che prese a scendere piano sul corpo della ribelle, liberando i suoi bellissimi seni. E guardandoli così liberi, Icarius si chinò per baciarli. Uno alla volta, a lungo, lentamente. E nel farlo teneva gli occhi socchiusi su di lei. Giocava con la bocca e la lingua sui capezzoli divenuti ormai turgidi. Giocò senza smettere. Fino a quando, lentamente, iniziò a scendere più giù. |
“Secondo la mappa e utilizzando un Trattors” disse Palos a Gwen “Bocca della Selva dista da questo punto almeno un paio d'ore.”
“Occorre un Trattors per raggiungerla?” Chiese Pinto. “Ovvio.” Annuì Palos. “Camminare a piedi in queste zone impervie e sconosciute è un rischio troppo alto. E comunque la distanza da colmare sarebbe troppa per essere coperta a piedi.” “Allora non ci resta che raggiungere quel luogo.” Mormorò Sammone. “Chissà cosa ci aspetterà laggiù...” cigolò Cq. |
Ascoltai Palos e poi guardai turbata Cq. Almeno avevamo una speranza e avrei pregato gli Dei affinche` non si rivelasse vana. Meglio che niente, potevamo essere completamente isolati, anche se a primo acchito era questa l'impressione.
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Mi lasciai andare, completamente.
Seguii le sue mani che liberavano il suo petto mentre lo accarezzavo dapprima piano, poi più intensamente, per arrivare poi alla sua schiena nuda mente lo stringevo a me. Mi sembrava di non aver visto nulla di più bello. E di non essere mai stata tanto felice. Una sensazione che provai ripetutamente ogni secondo che passava, perché ogni secondo era più bello del precedente. Ogni secondo era una scoperta, un'emozione una sensazione irrefrenabile. Poi, la camicia da notte, bianca come doveva essere, scivolò via, leggera ed eterea. Poi quei baci sul mio seno, quel gioco infuocato e appassionato che mi fece perdere completamente il nume della ragione, che era talmente bello da essere quasi insopportabile. I miei occhi cercavano i suoi, e le mie mani lui, affondando nei suoi capelli scuri, scendendo sulla sua schiena. Avevo peso totalmente il controllo, ed era meraviglioso. Continuavo a sentire le emozioni, il desiderio, il piacere, la curiosità, persino un pochino di paura, ma erano tutte ovattate, lontane e distante. Tutto quello che mi importava in quel momento era lui. Lui e nient'altro. |
“Milady...” disse Cq a Gwen “... siete intenzionata ad andare anche voi in quel luogo? Potrebbe essere pericoloso...”
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La domanda di Cq mi spiazzo` un po'.
"Oh... beh non so, non ci avevo ancora pensato... come mai me lo chiedi?" |
Icarius continuava a giocare sul seni di Clio, mentre lei affondava le sue mani nei capelli scuri di lui.
Poi lui cominciò a scendere. La bocca dai seni passò ad accarezzare ogni tratto della sua pelle, fino a quando il Taddeide si ritrovò inginocchio davanti a lei. Allora cominciò un gioco nuovo. La bocca calda di lui iniziò a indugiare dove lei era più ardente e sensibile. Dove il piacere toccava il culmine, dove a stento, tra gemiti e sospiri Clio riusciva a restare in piedi. Fu un gioco lungo, lento, dove la bocca di lui assaporò la bellezza di lei. Fino a quando, travolta da quell'intenso godere, la ragazza dovette lasciarsi cadere sul letto, incapace di restare in piedi. |
Il Falco dei Mari e la ricerca del perduto Re dei Fiori
Dovetti aggrapparmi a lui per riuscire a stare in piedi, travolta com'ero da quel vortice di piacere caldo, intenso, travolgente ed irrefrenabile.
La mente ormai era completamente annebbiata e inutile. Contava solo il battito impazzito del mio cuore e quella sensazione inebriante, potente, unica. E per un po' ci riuscii, ma alla fine cedetti, e caddi all'indietro, sentendo il morbido letto sotto di me. Così mi alzai un poco, puntellandomi coi gomiti, tanto da riuscire a raggiungerlo e attirarlo a me, per cercare la sua bocca con la mia. |
“Perchè vorrei sconsigliarvi di andare in quelle terre, milady.” Disse Cq a Gwen. “Sono totalmente sconosciute e dubito il Diritto abbia un ruolo importante. Secondo i miei calcoli il Gastaldo è almeno ad una settimana di cammino. Ciò significa che la legge latita laggiù...”
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Clio, per quelle sensazioni forti e travolgenti, fu incapace di restare in piedi e si ritrovò sul letto, per poi aggrapparsi ad Icarius.
Lui allora la prese in braccio. Era nuda, completamente, ardente di desiderio e bellissima. E tenendola così fra le braccia, Icarius la baciò ancora. |
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