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"Temo avranno allora un bel daffare, sembra anche la credenza nella maledizione sia alquanto radicata ed incancrenita nella popolazione... Dovranno proprio impegnarsi per scacciarla, credo..." con un sospiro.
Poi, lo guardai con un sorriso astuto. "Però, avevo ragione io, almeno in parte... È più facile per la gente credere alla leggenda, che a cause "naturali" come dite voi..." divertita. "E come ripetete sempre, l'importante è dare alla gente quello che vuole" declamai, canzonandolo con un finto tono saccente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ma sentitela come si pavoneggia." Disse divertito Elv. "Quanto alla gente, mia cara, devi sapere che l'arte di un buon giornalista, anzi del perfetto giornalista, non è quello di assecondare la gente, ma piuttosto quella di spingere la gente a credere in ciò che vogliamo noi." Facendo l'occhiolino a Gwen.
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Alzai gli occhi in su.
"Sì, certo, certo... Questo è ciò che vi ripetete per convincervi, la mattina, quando vi alzate dal letto e raggiungete il nostro scriptorium..." commentai, con falso tono candido e sorriso innocente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ma che irriverente." Disse divertito Elv a Gwen.
Ma ad un tratto l'attenzione dei passanti fu rivolta verso due figure a cavallo appena giunte in città. Erano due uomini abbigliati come borghesi benestanti, con ampi bagagli sretti sulle selle dei loro cavalli. "Chiedo scusa..." disse uno dei due a Gwen e ad Elv "... io sono il dottor Minsk e questi è il dottor Maday... siamo diretti al castello dei Dantorville... potreste indicarci la strada?" |
"Che volete farci, ho avuto un buon maestro..." Commentai, sorniona.
Poi, vedemmo arrivare due uomini a cavallo, in apparenza borghesi e che dai bagagli sembrava avessero affrontato un lungo viaggio. Si avvicinarono a noi ed uno dei due ci chiese la strada per il castello. Quelli che parlava si chiamava Minsk e l'altro Maday. "Salute a voi, messeri" lì salutai, con tono cortese "Certamente" annuii, quando domandarono che strada prendere. Allora, diedi loro le indicazioni di cui necessitavano. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Molto bene, grazie." Disse Minsk annuendo a Gwen, per poi darle un Taddeo d'argento. "Questo per la vostra cortesia." Fissandola.
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"Figuratevi" sorridendo.
Poi, sbarrai gli occhi quando mi porse il Taddeo d'argento. "Oh... Messere, siete molto gentile e apprezzo la vostra riconoscenza, temo di apparire ingrata ai vostri occhi, ma davvero non posso accettare... Spero di non recarvi offesa, ma non posso..." mi scusai, con tono incerto e dispiaciuto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
In disparte osservai ogni cosa e soprattutto ascoltai.
I miei sensi erano abituati a cogliere sfumature e dettagli. Non mi sfiuggì nulla della conversazione tra quelle persone, i due rampolli, la maledizione, il torneo. Tornai così all'albergo, dove raggiunsi il mio padrone. "Mio signore..." mi inchinai, per poi riferigli tutto quello che avevo sentito. |
"Non dovreste rifiutare l'argento..." disse Minsk a Gwen, rimettendo in tasca la moneta "... i metalli nobili sono l'unica cosa eterna di questo." Fissandola.
"Posso chiedere come mai siete giunti qui a San Marco Fragolo, messeri?" Chiese Elv. "Siamo stati chiamati dai nobili Dantorville, nella persona di Lord Henz. Dobbiamo indagare circa alcuni affari di famiglia." "Ora vogliate scusarci." Con tono seccato Maday. I due dotti così ripresero il cammino. "Non so perché..." pensieroso Elv a Gwen "... ma qualcosa mi dice che quei due stessero parlando della maledizione..." |
Isys tornò alla locanda, trovando il suo padrone intendo nella lettura di un libro.
Lui ascoltò ogni parola di lei, restando pensieroso. "Il torneo..." disse piano "... potrebbe essere un'ottima possibilità... un'occasione forse più unica che rara..." |
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