“Si, una bella nave...” disse Icarius ad Altea “... ma in verità un relitto che usiamo come magazzino.”
Gli altri a quelle parole si scambiarono lunghe occhiate.
“Ottima cena, Pepino.” Sorseggiando del vino Icarius.
“Grazie, capo.” Sorridendo l'ometto.

Maruania......raccontava con rammarico...cio' che avevo provato scendendo dal battello con X78.....avevo provato disgusto, ero voluta andar via immediatamente....." La Donna , l' Amore e Dio......mi vengono in mente alcuni brani letti dal cantico dei Cantici..........Ma..vedete penso di potervi concedere di piu'....dormiremo nella stessa stanza.....lo stare nello stesso letto non invita a perdere il rispetto .......se siamo compagni, dobbiamo esserlo e non alla maniera di Maruania...io non saro' mai la vostra concubina.....neanche nell'immaginario del peggiore dei vostri nemici......e comunque...lavare i piatti....credimi Sapiem mi e' piaciuto...come cucinare......vedere gli uomini alzarsi da tavola soddisfatti..e' stato un grande premio...".....Intanto...L'isola...era in avvicinamento.....e lo spettacolo che si presento' ai miei occhi fu immenso...quando mi accorsi...che il verde non mi sarebbe mancato...

A quella frase notai la perplessità degli uomini e le loro occhiate.."Strano..perché ho una amica che abita in una piccola goletta pirata nel porto .. celata ovviamente.. e sono stata laggiù ospite e non vi ho mai visti..insomma se fa da magazzino è attraccata no? E come si chiamava?" chiesi mentre finii la cena e notavo ancora quegli sguardi perplessi.
Ero pure in ansia per ciò che avremmo scoperto stanotte..ma non capivo perché avesse chiamato a rapporto tutti...i suoi uomini..sembrava.

Ad un certo punto il capitano e i pirati discuterono sul da farsi, se farmi restare a bordo o meno. Io li guardavo allibita: come si possono fare certi ragionamenti?
Ad un certo punto, il tipo di nome Tharos disse che i demoni del mare non potevano niente contro i Sacramenti Cattolici e io gli fui grata. Tirai un sospiro di sollievo e mi appoggiai ad Elv.
"Grazie" gli sussurrai, appoggiandomi sulla sua spalla.
Speravo davvero di essere del tutto salva, adesso.

Mi chiesi cosa pensassero gli attori, ma sapevo che non erano cattivi solo ingenui, ma quell'ingenuità poteva costarci caro.
Poi arrivò un uomo, e disse cosa dovevo fare.
Annui.
"Benissimo, cominciamo allora..." Sorrisi.
Lanciai un'occhiata ad Orden, poi chiusi gli occhi un attimo, per poi riaprirli e fare ciò che quell'uomo mi aveva fatto, ovvero provare a sedurlo.

“Si trova in un luogo appartato.” Disse Icarius ad Altea. “In un molo abbandonato. Per questo abbiamo deciso di farne un deposito.” Sorseggiando del vino. “Bene, è ormai sera... andiamo signori?” Guardando i suoi.
Tutti annuirono.
Uscirono dalla stanza e salirono in cima alla torre, cominciando così il turno di guardia.
La sera tutt'intorno era muta e malinconica.

“Bene...” disse Elv a Gurenbarba “... visto abbiamo appurato che non vi è nulla di cattivo auspicio, direi che posso portare la mia signora nei suoi alloggi, ossia nella mia cabina.”
Gurenbarba guardò prima lui, poi Gwen, con sguardo profondo ed enigmatico.
Come se avesse il potere di leggere nei loro animi e svelare la verità.
Un attimo dopo scoppiò a ridere.

Scossi leggermente il capo a quella risposta..e che tenevano nella nave?
Era ora di andare, seguii gli uomini e salii nella botola che dava alla torre.
Mi sedetti come la sera prima sulla merlatura della torre, vi era un silenzio irreale, gli uomini si guardavano attorno.

Il regista diede il via, davanti allo sguardo da ebete e divertito del Primo Ministro Bumid, che non smetteva di accarezzare la sua Gabbianella Blu.
Orden raggiunse così il centro del palco ed attese che Clio gli si avvicinasse per sedurlo.
“Ora cammina verso di lui” indicò il regista alla bella ribelle “con fare provocante e poi comincia a tentarlo... immagina di essere davanti ad un uomo che ti piace, che ti eccita, che ti fa sentire donna... e sfodera così tutta la tua femminilità...”

Guardai per un momento quella Gabbianella Blu: non era l'ambasciatrice del Falco?
Che cosa strana.
Quell'uomo mi bloccò mentre stavo per iniziare e mi spiegò cosa dovevo fare.
È così feci.
Camminai verso di lui, con sguardo seducente e sicuro, di chi sa che nessuno resiste al suo fascino.
Ma probabilmente il mio vestito parlava da solo.
Iniziai così a tentarlo, facendogli capire a cosa avrebbe rinunciato scegliendo una sposa, quando poteva avere tutte le donne che voleva: me compresa, ovviamente.
E tra me e me pensai a quanto fosse diversa Syenna da quella ragazza che stavo interpretando.