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Il pane.
Era l'unica cosa che Gwen ricordava del sogno. Pane bianco. Un'intera tavola coperta da pezzi di pane. Cosa poteva mai significare? Ammesso che avesse un senso quel sogno. |
- Punirli? Suvvia non è necessario... Avranno già da combattere contro gli uomini di X no?-
Cercai di non pensarci. Sentivo i sensi di colpa urlare nella mia testa. Quel rosso che si scagliava nel cielo aveva un non so che di sinistro e macabro. O forse erano solo i miei pensieri che rendevano quel bel paesaggio funesto. - Ti amo - guardai sorridendo Dension e tornai a baciarlo. |
Ricordavo solo una tavola imbandita unicamente di pane bianco.
Ero sicura che avesse un senso, tutti i sogni ce l'hanno, dovevo solo aspettare. |
Sorrisi a quelle parole, mentre il suo sguardo mi faceva ribollire il sangue nelle vene, potevo quasi sentirlo scorrere in me, bollente come doveva essere la mia pelle, rosso come quella delicata e sensuale camicia da notte.
"Come sei perspicace..." sorrisi, divertita e maliziosa avvicinandomi ancor di più a lui. Poi, quando già potevo sentire il calore del suo corpo e il suo respiro sul mio viso, mi fermai di nuovo. "Forse non dovrei..." mormorai, pensierosa "Forse dovrei giocare corretto... rivestirmi, da brava... e aspettare.." sussurrai, sospirando "Aspettare di conoscere la tua decisione..." mormorai, con gli occhi ardenti nei suoi. Aspettare non era il mio forte, anzi. Ma non potevo fare diversamente, per quanto la passione e il desiderio mi stessero consumando. "È questo che vuoi?" vagamente divertita, avvicinandomi tanto da sfiorarlo con il pizzo della mia camicia "Che smetta di provocarti?" sorridendo "O che continui?" con un lampo di malizia. Avvicinai poi le labbra al suo orecchio. "Qualunque cosa tu voglia, non hai che da chiederlo.." sussurrai con voce suadente. |
Quel sogno.
Continuava a percorrere i pensieri di Gwen, mentre l'aurora cominciava a dissolvere ciò che restava della notte, liberando quello scenario selvaggio dalle ombre e dalle tenebre. Ad un tratto un bip e Cq riprese le sue normali funzioni. “Siete già sveglia, milady...” disse a Gwen “... avete forse fatto un brutto sogno?” |
Clio era vicinissima ad Icarius.
Lui poteva sentirne il profumo. Dei suoi capelli biondi, che lunghi scendevano a sfiorare il suo petto, della sua pelle, ardente e rossa di desiderio, di quella camicia, così leggera e sensuale. “Stai giocando col fuoco, bambina...” disse lui in un sussurro, mentre con un dito iniziò delicatamente a giocare tra la piega dei suoi seni lasciata libera dalla generosa scollatura. |
Cq si riattivo`.
"In realta` non lo so... Ho sognato del pane, ma non so ancora cosa voglia dire." |
Il bacio di Dacey.
Dension rispose con ardore, stringendo la ragazza fra le braccia, mentre la sua mano scendeva lungo la schiena di lei. Era un bacio appassionato e con cui il contrabbandiere voleva farla sentire sua, nonostante l'inquietudine del momento. Poi il Sole cominciò ad alzarsi e le cime dei monti furono screziate da ogni varietà di rosato conosciuto al mondo. E fu in quel momento che lui smise di baciarla. Si voltò e guardò il Sole. Allora sul suo viso sorse un vivo turbamento. “Forse sarà meglio tornare in cabina...” disse tradendo tensione. |
Quel bacio durò a lungo e fu pieno di passione.
Assaporai con calma e desiderio le sue labbra, sentendomi desiderata a mia volta. - Sei stanco?- notai un improvviso mutamento d'espressione sul suo volto quando vide il Sole finalmente sorgere. Mi dispiaceva perdermi quello spettacolo ma lo assecondai. Quello sguardo di certo celava qualcosa . - D'accordo andiamo- Lo presi sottobraccio e mi incamminai sotto coperta. |
Quella carezza, dolce eppure rovente.
Potevo sentire la mia pelle che su infuocava sempre di più. I miei occhi nei suoi, il mio sorriso si allargò. "Lo so.." Sussurrai, con la voce che quasi veniva meno "Devo smettere?". |
“Pane...” disse Cq a Gwen “... che sogno curioso... tuttavia è scientificamente provato che i sogni sono residui inconsci di tutto ciò che il nostro cervello assimila durante il giorno. Se però questo sogno vi inquieta possiamo sempre chiedere al signor Hold. Egli infatti afferma di essere un conoscitore di tale argomento.”
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"Vorra` dire allora che gliene parlero` piu` tardi" sorridendo al droide.
In effetti, ero ansiosa e curiosa di sapere cosa significasse quel sogno. |
Dension e Dacey presero ad incamminarsi lungo il ponte, diretti alle scale per scendere sottocoperta.
Il cielo continuava ad illuminarsi di un rosato chiarore e ad ogni istante il paesaggio circostante svelava parte di sé al nuovo giorno. Ma prima che i due falsi coniugi raggiungessero le scale, ad un tratto cominciò a diffondersi uno strano fischio. Lento e prolungato, pareva giungere dalla fiancata sinistra della nave. |
Stavo per chiedergli che cosa lo turbasse quando un fischio destò la nave.
Portai le mani alle orecchie per coprire quel suono. - Che cos'è?- mormorai a Dension. Qualcosa dentro di me mi diceva che lui conoscesse la risposta. |
Icarius sorrise a Clio, ma un attimo dopo il suo volto si fece serio.
Sospirò di desiderio, mentre il suo dito indugiava in quella generosa ed audace scollatura. “E se...” disse pianissimo, senza smettere di giocare fra i suoi seni “... se ora ti spogliassi? Cosa faresti? Mi prederesti a schiaffi?” Con la sua mano che cominciò a scendere in quella scollatura, fino a stringere con dolcezza l'intero e caldo seno della ragazza. |
Sussultai a quel contatto, che mi provocò intensi brividi di piacere.
Socchiusi gli occhi per un momento, per poi sorridere. "Schiaffi? Mi hai preso per una femminuccia?" Scherzai. "Se mi vuoi, sai quali sono le condizioni..." Sussurrai, con gli occhi nei suoi "Se non mi vuoi.. Beh.." Allontanandomi un poco, con un sorriso divertito. |
“Bene lo chiederemo direttamente al signor Hold.” Disse Cq a Gwen.
Ma ad un tratto cominciò ad udirsi un fischio. Prima basso, poi sempre più alto e prolungato. Un fischio che in pochi istanti divenne assordante. Intanto, sul ponte, Dacey si era coperta le orecchie per non sentire l'intensità di quel fischio che era cresciuta tantissimo. “Presto...” a lei Dension “... è assordante... torniamo in cabina... alla svelta...” e prendendola per mano raggiunsero le scale per scendere sottocoperta. |
Non ebbi il tempo di rispondere a Cq, che udimmo un fischio. Prima flebile, poi via via piu` assordante, fino a diventare insopportabile.
"Cosa sara` mai?" quasi urlando per superare con la voce quel suono assurdo. |
Lo seguii rapida senza obiettare.
Infatti speravo che la cabina attenuasse un po' il fastidioso rumore. Chiusi per bene la porta e trassi un sospiro di sollievo. Il fischio era si udibile ma meno intenso. - Ma cosa sta succedendo ora? Su questa nave non ci sarà mai pace...- |
Icarius fu sul punto di prendere la mano di Clio per non farla allontanare, quando anche nella loro cabina cominciò ad udirsi quel fischio.
Lento e poi più intenso e prolungato. “Ma...” disse, alzandosi di scatto lui “... cos'è?” Guardando poi verso la finestra. Poi un boato sordo. Un attimo dopo suonò l'allarme. |
Quel fischio, sussultai.
Cosa poteva essere? L'allarme. Maledizione... Chiusi gli occhi con rabbia, prendendo un profondo respiro. "Vado a vestirmi..." Dissi solo, secca. Per poi rimettermi i miei vestiti. |
Quel fischio.
Poi un sordo boato. Allora scattò l'allarme su tutta la nave. Dension non rispose nulla a Dacey, restando in silenzio, con gli occhi rivolti verso la finestra. Anche Cq fu incapace di dare una risposta a Gwen, mentre tutti sulla nave furono presi da preoccupazione e paura. E all'improvviso si udì un altro boato. Del fumo nero come la pece iniziò a fuoriuscire dalla fiancata sinistra. “Uno dei motori ausiliari” disse qualcuno sul ponte “è in avaria!” Il Vascello prese allora a sussultare e poi a perdere quota. Velocemente. “Perdiamo quota!” Gridò qualcun altro dell'equipaggio. La nave iniziò a scendere in picchiata. Sempre più velocemente. Il fischio divenne assordante e coperto poi da altri sibili, mentre il veliero volante stava ormai precipitando verso le alture sottostanti. Palos riuscì a raggiungere la Sala Comandi. “Maria...” agitato “... Maria, cosa accade?” “Motore quattro di sinistra in avaria.” Rivelò il cervello elettronico della Divina Misericordia. “Stiamo precipitando. Impatto calcato fra sessanta secondi.” Palos sbiancò. Le alture sottostanti erano sempre più vicine. E sempre più velocemente il vascello precipitava verso di esse. Dalla Sala del Timone Rancesco vide le alte vette di quei luoghi avvicinarsi sempre più. A velocità ormai incalcolabile. Poi l'impatto. Un fortissimo tonfo, poi un assordante boato, che echeggiò a lungo fra le alte pareti a strapiombo. La fiancata della nave urtò con violenza su alti spuntoni rocciosi e frastagliati, per poi strisciare per centinaia e centinaia di metri sulle irregolari pietre. Milioni di frammenti di pietrisco ed erba si diffusero nell'aria, come una pioggia fitta che coprì in breve una vastissima porzione di terra. E in quella pioggia volarono anche frammenti di ferro ed acciaio. L'urto fu terribile e solo la resistenza dello scafo, costruito in Carbonio Lunare, riuscì ad evitare che la nave si spezzasse in due. Alla fine la folle corsa del veliero terminò quando ci fu un altro terrificante impatto contro una bassa parete rocciosa. A bordo però le conseguenza furono tragiche. Tutti i marinai sul ponte furono spazzati via, mentre all'interno molti restarono imprigionati fra gli oggetti che presero a muoversi all'impazzata e le lamiere che si spezzarono. Clio non ebbe tempo di indossare tutti i suoi abiti che l'impatto la fece sbattere contro la parete, mentre Icarius si ritrovò a rotolare contro l'armadio, che per poco non gli finì addosso. Gwen e Cq furono sbattuti per la cabina, con piccolo droide che finì in un basso comodino. Nella cabina di Dacey e Dension invece la ragazza urtò contro un tavolino, perdendo i sensi. Ma ebbe il tempo di vedere un grosso barile impazzito che rotolando nel corridoio arrivò a sfondare la porta della loro camera. Un muro di polvere e fumo, impetrabile e denso, avvolse la Divina Misericordia, intrappolata fra quelle rocce come un relitto caduto dagli oceani sterminati del cielo. http://blog.hkmania.com/wp-content/u...4-1024x426.png |
Non mi rispose.
Sentii una rabbia montare dentro di me. Mi nascondeva qualcosa e non lo sopportavo. Stavo per decidermi ed affrontarlo quando un boato. Sentii un vociare confuso fuori dalla nostra cabina e poi il caos. Capii che c'era un problema. Intravidi del fumo dalla finestra e in pochi secondi la nave prese a perdere quota. Faticai a mantenere l'equilibrio. Allungai un braccio per tenermi alla testata del letto ma la nostra porta si spalancò a causa di un enorme barile. Sentii come il pavimento cedere sotto di me e persi definitivamente la stabilità. Caddi all'indietro sbattendo la testa contro un tavolino basso. Fu dolore per un attimo poi un buio abissale. |
Capii che la nave stava perdendo quota, stavamo precipitando.
Dopo quella folle corsa in picchiata, ci fu l'impatto. Si udirono rumori di ogni tipo e io fui sbalzata per tutta la cabina, incapace di fermarmi e appigliarmi a qualcosa. Ad un certo punto persi anche di vista Cq e sperai che avesse ogni pezzo al proprio posto. Ma che diavolo era successo? Dove eravamo finiti? E gli altri? Stavano bene? Tutte queste domande si affollavano frenetiche nella mia mente e sperai di poter dare una risposta ad ognuna al piu` presto. Raccattai dei vestiti che erano fuoriusciti dall'armadio, caduto a seguito dell'impatto e mi vestii in una frazione di secondo indossando un pantalone e una maglia, con l'intento poi, se mi era possibile, di andare a controllare gli altri. "Cq? Cq?" chiamai, vagando per la stanza. Poi lo vidi, quando mi avvicinai ad un comodino. "Cq! Stai bene? Hai subito danni?" http://t1.gstatic.com/images?q=tbn:A...Nh-vbPApaT__ki |
Cosa poteva essere successo?
Dapprima non mi importava, riuscivo solo a pensare che quell'allarme ci aveva interrotto. Maledizione... Poi respirai cercando di concentrarmi su ciò che stava accadendo. Cercando di non ascoltare il mio corpo ardente. Indossai i calzoni quasi come un'automa, continuando a maledire quel fisico. Ma non ebbi il tempo di togliere la camicia da notte per mettere quella che avevo indossato tutto il giorno, che una forza sconosciuta mi sbalzò contro la parete. Battei la testa, forte e tutto intorno a noi sembrò crollare. "Icarius!" Urlai quasi, terrorizzata all'idea che gli fosse successo qualcosa. Così cercai di farmi strada verso di lui, così curiosamente vestita, con i calzoni attillati e la camicia da notte di pizzo. Ma i vestiti erano l'ultimo dei miei problemi in quel momento. Cosa poteva aver provocato quell'impatto? Ma la cosa più importante era che lui stesse bene. Così, cercai di raggiungerlo in quel disastro. |
Finalmente la Divina Misericordia aveva arrestato la sua folle corsa tra le aspre rocce.
Mura di fumo e polvere, dense, scure, ciclopiche nella loro altezza avvolgevano il vascello. I detriti di ferro e pietrisco ancora rimbalzavano nell'aria, ultimo residuo, con la polvere ed il fumo, del terribile impatto. Tutti a bordo cercarono allora i feriti e i dispersi. “Sono...” disse Cq cigolando “... sono qui, milady...” intrappolato nel comodino “... credo di avere ogni perno ed ogni rotella al proprio posto...” col mini seghetto laser che fuoriuscì dalla sua testa segò il comodino, liberandosi “... voi come state, milady?” Rivolto a Gwen. Nella cabina di Icarius, intanto, Clio, vestita con pantaloni e camicia da notte, era uscita intera dall'impatto. “Clio...” chiamò lui “... Clio, come stai?” Alzandosi tra il legno frantumato dell'armadio e la seta degli abiti fuoriusciti. Nella cabina dei falsi coniugi, invece, Dacey aveva perso i sensi durante il precipitare del veliero. E sognò... Era buia la tundra. Dacey vagava solitaria ed impaurita, quando udì il suono di una campana, lento ed austero. Batteva i rintocchi di un funerale. All'improvviso un terribile ululato. |
...I miei piedi nudi percorrevano la terra fredda e inospitale.
Brividi percorrevano invece il mio corpo, la paura era così palpabile che quasi avrei potuto toccarla con una mano. Non vi era luce, ne luna ne stelle. Solo un'infinita sterpaglia oscura e gelida. Ai miei passi presto si accompagnarono rintocchi di campana. Tesi l'orecchio per capirne la provenienza. La lugubre melodia preludio di morte . Quindi la voce del lupo che si stagliò nella notte, così forte e penetrante che quasi mi parve di essere io ad ululare... |
Sembrava che tutto ci fosse crollato addosso.
Come se un terremoto avesse attraversato la Divina Misericordia. Ma già sentire la voce di Icarius fu un sollievo. "Sto bene.." Rassicurai, avvicinandomi a lui "Tu stai bene?" Togliendo dei pezzi non ben identificabili dalla sua camicia per poi alzare gli occhi su di lui. Solo un intenso istante. "Dobbiamo andare a vedere che cosa è successo.." Guardandomi intorno. L'armadio rotto, gli abiti fuoriusciti, alcuni strappati, era davvero un orribile scenario. |
"Bene, perfetto" annuendo e aiutando il droide cigolante a liberarsi "Io sto bene. C'e` fumo ovunque e non so come la nave non si sia aperta in due..." guardando fuori dall'oblo`.
"Ah Cq, avverti qualche segnale?" preoccupata. |
“L'importante è che tu stia bene...” disse Icarius a Clio.
Poi le voci agitate ed allarmate che provenivano dai corridoi. “Andiamo a vedere cosa è accaduto...” lui alla ribelle. Sfondò la porta bloccata e i due uscirono nel corridoio. Vi erano polvere e oggetti frantumati ovunque. Grida di paura e di dolore echeggiavano nel corridoio. Il Taddeide e la ragazza corsero così verso il resto degli alloggi. E fu una voce sofferente ad attrarli. La cabina di Dension e Dacey non aveva più la porta e l'intera parete, con il contrabbandiere che si lamentava, bloccato sotto un enorme barile. “Aiutatemi...” sofferente lui. “Aiutami a spostarlo, Clio!” Gridò Icarius. Ma il barile era troppo pesante. Allora il Taddeide prese una scure a terra nel corridoio e cominciò a sfondare il barile. Il legno cedette e litri di vino invasero cabina e corridoio. Alleggerito così il barile fu possibile liberare Dension. “Come state?” Chiese Icarius. “Credo di avere una gamba rotta...” rispose l'altro “... Dacey...” guardando poi la ragazza priva di sensi. Quell'ululato echeggiò nella tundra spettrale. Ora era più vicino e Dacey si sentì braccata. Qualcosa si stava avvicinando. Poi una voce: “Dacey... Dacey, mi senti?” La ragazza allora aprì gli occhi e vide Icarius che cercava di farla rinvenire. Aveva ripreso conoscenza. E vide allora Dension, a terra, accanto a Clio, sofferente per la gamba rotta. Nel frattempo Gwen e Cq, ancora nella cabina di lei, si accingevano ad uscire nel corridoio. E videro intorno a loro polvere e danni ovunque. “Si...” cigolò il droide “... avverto vari segnali... credo che si stiano contando i superstiti ed i danni, milady...” |
...Presi a correre, a perdifiato senza una meta, dovevo scappare. Correvo ma non bastava mai, era dietro di me, mi aveva quasi preso....
Aprii gli occhi con il cuore in gola dalla paura di quel sogno. Vidi per primo Icarius, di fronte a me. Sbattei le palpebre comprendendo di essere sulla nave. Spostai appena lo sguardo e notai Clio. Accanto a lei c'era Dension. - Amore stai bene?- chiesi allarmata nonostante il dolore alla testa. |
Annuii ad Icarius, prendendo la prima cosa che trovai per coprirmi, restami conto che ero in camicia da notte.
Lui poteva vedermi svestita in quel modo, ma nessun altro. Così uscimmo dalla cabina, e raggiungemmo quella di Dension e Dacey. Lui aveva una gamba rotta, ma insieme riuscimmo a liberarlo. Poi lei riprese conoscenza. "Come state, Dacey?" Chiesi preoccupata alla ragazza. |
"Siano benedetti gli Dei" sospirando sollevata "Credo sia meglio provare a uscire di qui e cercare gli altri.z
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“Sto bene...” disse Dension sofferente a Dacey “... almeno credo...”
“Non potete muovervi in quelle condizioni.” A lui Icarius. Aiutò poi Dacey ad alzarsi. “Clio...” il Taddeide “... devono andare in infermeria... ammesso che esista ancora...” Passarono due marinai. “Voi!” Li chiamò Icarius. “Signore...” “Portate questi due in infermeria, hanno bisogno di cure...” indicando i due falsi coniugi. “Signore...” uno dei due marinai “... i corridoi sono bloccati o in parte crollati... muoversi è quasi impossibile... nella stiva crediamo ci siano molti feriti...” “Andate allora...” annuì il Taddeide “... appoggiatemi a me, vi aiuterò ad alzarvi...” rivolto poi a Dension “... tu occupati di Dacey, Clio... dobbiamo uscire da qui...” |
Avrei voluto alzarmi e avvicinarmi a lui ma quando ci provai avvertii un forte capogiro.
Mi sostenni a Icarius quindi. Voleva mandarci in infermeria ma la nave aveva subito fin troppi danni. Guardai quindi Dension come a dirgli di accettare l'aiuto che l'uomo le offriva. Poi fu il mio turno. Poggiai una mano al braccio di Clio per avere equilibrio e mi sforzai di camminare. - Io sto bene... Solo mi gira la testa per la botta ma nulla di grave.- Non dissi nulla del sogno. Non era il momento. |
“Seguitemi...” disse Cq a Gwen.
I due attraversarono così il corridoio, cercando di uscire dagli alloggi. Il piccolo droide riuscì a liberare i vari punti ostruiti, portando infine la ragazza sul ponte. Qui vi erano marinai che accudivano ai feriti ed altri che coprivano con teli i corpi di quelli meno fortunati. Cq si guardò allora attorno e vide la Divina Misericordia circondata da colonne di fumo e di polvere. |
A stento arrivammo sul ponte e lo scenario er drammatico.
"Cq, io vado ad aiutare quegli uomini con i feriti, tu cerca di trovare Icarius e gli altri." |
Annuii ad Icarius e sorrisi a Dacey, porgendole il braccio.
"Venite, Dacey.." Cercando di essere rassicurante "Vi portiamo fuori di qui.." Pronta a seguire Icarius che sorreggeva Dension. |
Icarius e Clio aiutarono Dacey e Dension ad uscire dalla cabina.
Ma muoversi in mezzo ai detriti, con in più i due falsi coniugi in non perfette condizioni, era quasi impossibile. Alla fine arrivarono altri marinai ed Icarius ordinò loro di aiutarli. L'infermeria praticamente non era più agibile ed allora raggiunsero il ponte. Qui Dacey e Dension furono affidati alle cure del dottor Adagnes, che si occupava dei feriti sul ponte. Vi erano anche Gwen e Cq, fortunatamente illesi. La giovane decise poi di aiutare i feriti. Icarius allora si guardò intorno e vide in che condizioni erano. La Divina Misericordia, infatti, era bloccata tra le rocce, circondata da alte e spesse colonne fatte di fumo e polvere. “Icarius...” disse Palos vedendolo “... ma cosa è accaduto?” “Non lo so...” guardandosi intorno il Taddeide. http://auto.img.v4.skyrock.net/6794/...8_xmapQBsF.jpg |
Raggiunto a stento il ponte vidi quanto le cose erano messe male.
Attesi che Dension fosse a terra per sedermi a mia volta e sincerarmi delle sue condizioni. Nonostante il dolore al capo controllai la sua gamba mentre attendevamo l'arrivo del dottore, così indaffarato visti i molti, troppi feriti. - Va tutto bene, starai bene,- accarezzai il volto di Dension,- sei forte ti rimetterai presto ne sono certa- La paura di perderlo c'era stata ed ora, nonostante il caos e il disastro tutto intorno a noi, ero felice di potergli stringere la mano. - Sono qui Dension, qui per te - |
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