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“Diteci” disse Storm all'uomo della capanna “come poter raggiungere quell'isola.”
“Bisognerà” rispose l'uomo, mentre rimetteva a posto le cose sul tavolo cadute in seguito al calcio di Elisabeth “attendere che smetta di piovere, altrimenti nessuna imbarcazione salperà da qui. Comunque, giù al molo c'è un nostro uomo... si chiama Aburn... possiede una piccola imbarcazione... andate da lui e vi porterà sull'Isolotto di San Martino.” “Se a quella donna è accaduto qualcosa” fece Storm “tornerò per farvela pagare.” Il suo sguardo era cupo e la voce ferma. “Andiamo...” voltandosi poi verso Elisabeth. E insieme raggiunsero il molo in cerca di Aburn. |
Cavaliere25 avanzava nel corridoio di quella nave.
Tutto intorno a lui andava su e giù, a causa delle onde del mare. Ad un tratto il giovane pirata si accorse che il pavimento ligneo cominciava ad essere scivoloso. Le lampade accese alle pareti permettevano una sufficiente visibilità e allora il nostro bucaniere, guardando davanti ai suoi piedi, vide una lunga scia di sangue. Come se qualcuno, perdendo sangue, avesse sporcato a terra con il suo passaggio. E quelle tracce conducevano davanti ad una porta chiusa. http://us.123rf.com/400wm/400/400/cc...-metallico.jpg |
Ascoltai il vecchio marinaio Wesl con attenzione..il maestro Lin era nei guai e in prigione e forse per colpa mia o forse per il suo tormentato passato.
Ad un tratto sentii una voce e un uomo apparve tra noi...Talhos..il Cercatrore di Tesori..."I miei saluti milord..come non darvi torto, Las Baias è tremendamente noiosa. Certo che ho il manoscritto" dissi estraendolo dalla borsetta e mostrandoglielo "E cosa ancora più interessante è che proprio il marinaio che vedete qui di fronte a me...sir Wesl" sorrisi benevolmente "abbia proprio scritto questo libricino...sotto dettatura del temuto...Pirata Topasfier..sentiamo che avete da propormi?" |
La nostra missione era dunque uscire da quella terribile casa.
Liberammo la porta della camera dai mobili e uscimmo in punta di piedi. Il sole non era ancora spuntato e tutto taceva. Attraversammo il corridoio senza trovare ostacoli. Stavamo per dirigerci nell'atrio di ingresso quando passò un uomo di guardia. Fhael mi tirò dentro una stanza per nasconderci. Una pistola era stata lasciata distrattamente su un tavolino, probabilmente da una guardia del turno precedente. La afferai prontamente e la passai al portoghese. In cambio presi la spada che aveva rubato. Non aveva mai usato un'arma da fuoco mentre mi trovavo perfettamente a mio agio con le affilate lame di coltelli, asce e spade. Sicuri che la guardia si era allontanata uscimmo. Con una forcina nascosta tra i capelli forzai la serratura della porta di servizio. Finalmente fuori avrei voluto assaporare il profumo della libertà ma avrei dovuto di uscire dall'intero perimetro di proprietà del vecchio. Corsimo verso il cancello del giardino dal quale eravamo entrati ma prevedibilmente era chiuso. Fhael allora mi dette una spinta permettendomi così di scavalcarlo più agevolmente. Poi fece la stessa cosa. Sempre correndo ci allontanammo il più possibile senza una precisa metà. Finalmente la villa era lontana. Rallentammo un po' il passo. "Ed ora? Dove possiamo andare? Io non ho alcuna idea di dove ci trovaimo!" |
Miniscolca, il quartier generale della marina. Ringraziai in cuor mio il capitano per le informazioni, seppur vaghe, che mi aveva fornito.
Respirai con calma e tranquillità, per quanto mi riuscisse difficile accanto a quella mappa. "Oh, perdonate la mia curiosità, Capitano.." Con un sorriso innocente e vagamente colpevole. "Vedete.. Non vedevo una mappa così perfetta da quando mio fratello ha lasciato l'Inghilterra, anni or sono.." Indicai la mappa con un cenno e sorrisi "..era stato mandato in queste isole da Sua Maestà, proprio per il suo talento.." Alzai le spalle, come se quella faccenda non fosse importante per me. "..non deve aver avuto molta fortuna, se al posto di animali esotici è stato messo a disegnare mappe delle Flegee.." Sorrisi, dolcemente, guardando lontano "..ogni tanto mi chiedo che ne sia stato di lui, non ho più avuto sue notizie..da quando è salito su quella nave..." Stavo per fermarmi, ma poi, pensai, cos'ho da perdere? Sto parlando con un capitano della marina britannica, infondo, così continuai. "...come si chiamava? Ah, maledizione... L'ho scordato..." Mi mordicchiai il labbro fingendo di scavare nei ricordi alla ricerca di quel nome, che mai avrei potuto dimenticare. "..Lion? No, no.. Tiger? Eppure..." Trasalii "..Non Tiger.. New Tiger! La mia memoria funziona ancora!" Sorrisi verso il capitano e verso Musan, feci un eloquente cenno con la mano. "..beh, non ha importanza.. Perdonatemi, signori..non volevo farvi perdere tempo con le mie sciocchezze.." Sapevo che si sarebbero messi a borbottare di quanto una nave non fosse adatta a una donna e, per una volta, non me ne sarebbe importato. Se il capitano sapeva qualcosa di quella nave, di cui nessuno sembrava conoscere il destino, avrebbe parlato. Altrimenti avrei fatto solo la figura della fanciulla sentimentale con la testa tra le nuvole. Valeva la pena rischiare. |
Fhael e Cheyenne ora erano abbastanza lontani dalla villa, ma il portoghese appariva ugualmente pensieroso.
“Dobbiamo cercare di raggiungere il mare.” Disse. “E sperare poi di trovare un'imbarcazione. E' la nostra unica possibilità.” Fissò poi la pistola che Cheyenne aveva trovato nella villa. “Come pensavo...” mormorò il portoghese “... era troppo leggera... infatti è scarica... e in questo modo non può esserci utile...” fece allora segno alla ragazza di proseguire. Camminarono ancora un po', fino a quando avvistarono una luce in lontananza. “Deve trattarsi di una locanda...” fece Fhael. |
“Qui giungono decine di navi dall'Inghilterra.” Disse Sumond a Clio. “E molte altre attraverseranno questi mari se il dominio britannico di questi luoghi si concretizzerà. Rammentare il nome di una nave è praticamente impossibile.” Fissò poi la ragazza. “Vi consiglio però di concentrarvi sulla nostra caccia ai pirati. Siete al servizio di due governi, vi ricordo ed è vostro dovere impegnarvi in questa missione. Dimenticatevi dunque di vostro fratello e di quella nave. Magari è stata affondata proprio da uno di quei due dannati pirati.” Scosse il capo. “E ora scusatemi.” Dirigendosi poi verso il timoniere.
“Il capitano ha ragione...” avvicinandosi a lei Musan “... siete in missione e condurci da quei pirati è vostro dovere. Tuttavia avete anche un altro compito... ammaestrare quella bambina... c'è molto in ballo... molto...” |
“Mi interessa quel manoscritto.” Disse il cacciatore di tesori ad Altea. “E voglio acquistarlo. Fate voi il prezzo.”
“Forse vi conviene davvero venderlo, milady...” fece Wesl “... infondo è frutto di una mente ormai andata... quel pirata era impazzito dopo aver bevuto acqua di mare... si, vi consiglio di venderlo...” Ma proprio in quel momento si udirono delle voci sul molo. Erano alcuni pescatori che indicavano l'orizzonte. “Cosa accade?” Chiese loro Wesl. “Guardate all'orizzonte...” rispose uno di quelli “... si avvicinano alcune navi.” “Già, è vero.” Fissando il mare Wesl. “Sembrano fregate...” mormorò Thalos. “Fregate?” Ripeté Wesl. “Ma qui non possono arrivare. C'è un decreto del governatore che vieta l'ingresso a Las Baias alle navi da guerra senza autorizzazione.” “Lo so...” annuì Thalos “... ed è molto strano che quelle navi siano ormai prossime al porto...” |
"Acquistarlo? Se fosse come dice Wesl lo scritto di un pazzo...allora non avrebbe valore" dissi stringendo il manoscritto al petto..."Invece che dite se partissimo alla ricerca di questo Tesoro...magari pure assieme a Wesl".
Non terminai le frasi che vidi movimento sul molo...fregate militari? Che stava mai succedendo? Feci segno ai due di avvicinarci di più. |
Scorgemmo in lontananza una luce. Forse una locanda.
Avanzammo in quella direzione finché non fummo in grado di vedere un'insegna: Old Flannagan's Pub. Dall'interno proveniva un allegro vociare e un forte odore di alcol. Io e Fhael ci guardammo e le nostre mani si posarono contemporaneamente sul pomello della porta d'ingresso. Tolsi la mano, Fhael aprì e così entrammo. Al nostro ingresso ci fu un silenzio assordante per qualche secondo, e mi sentii gli occhi di ogni singolo individuo adosso, poi tutto passò e ognuno tornò ai fatti propri. Ordinammo da bere e il locandiere, un uomo sulla sessantina dalla barba grigia con ancora qualche spruzzo di rosso, probabilmente proprio Old Flannagan, ci servi una birra scura. Fhael allora ne approfittò per chiedere una stanza. Flannagan indicò allora il piano di sopra ridacchiando, attese che finissimo le birre e ci scorto lungo una stretta scalinata traballante. Aprì una porta che dava sul corridoio del secondo piano. Fhael pagò il dovuto e aggiunse qualcosa in più per assicurarsi il silenzio dell'uomo. Lo stanzino conteneva a malapena un letto e una piccola panca, ma era più che sufficientw per le nostre esigenze. "Sembra un covo di malviventi e forse il colore della mia pelle gli ha fatto credere che lo siamo anche noi. Dobbiamo farci indicare una barca, forse uno degli uomini al bar ne ha una.." |
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