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Non c'era nessuno, cos'ero impazzita?
Poi mi accorsi di quell'edigificio e mi bloccai. Restai a fissarlo con gli occhi sbarrati. Che diavolo era? Non avevo mai visto una cosa simile, ero sempre più curiosa. Così, mi avvicinai furtivamente per cercare di scoprire qualcosa in più. Quella faccenda si faceva sempre più strana! |
Stavamo per riprendere a camminare, quando arrivò uno di quei veicoli.
Elv mi afferrò all'istante e ci nascondemmo dentro il portone, per sfuggire al controllo del coprifuoco. Sospirai di sollievo, ma quel sollievo un istante dopo svanì, quando capii che eravamo chiusi dentro. Guardai Elv senza parole fui subito preda dello sconforto. Come diamine avremmo fatto adesso?! Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Era una stranissima struttura oltre la quale, una volta avvicinatasi abbastanza Destresya, poteva vedersi al di là delle rocce.
Un lieve declivio dava poi ad una sorta di vallata in cui lo scenario mutava totalmente. Ora infatti il paesaggio era più desolato, quasi deserto e vi era un altro edificio, stavolta in condizioni migliori di quello precedente. Dall'inyerno provenivano diversi rumori metallici e sull'ingresso un'insegna reca scritto "riparazione droidi". https://images.buzzerie.com/2015/03/...wars_580xh.jpg |
Elv provò ad aprire lo spincino, ma risultava chiuso bene e non sembrava possibile forzarlo.
"Accidenti..." disse seccato lui, per poi guardare Gwen. Lanciò allora un'occhiata verso l'interno, completamente al buio. "E' buio pesto..." mormorò Elv "... beh, vediamo se c'è qualcuno, magari una sentinella per farci uscire..." Si incamminarono così verso l'interno, avvolti da un buio profondo. Il rumore dei loro passi tradiva il metallo sul qual camminavano, ricordando loro il luogo della fabbrica dove avevano incontrato il mendicante. Ad un certo punto si ritrovarono davanti ad un mero di ferro. Passare oltre era impossibile e l'unico passaggio, per quanto impossibile da varcare, era un enorme foro nel muro, probabilmente adoperato per farci entrare un qualche veicolo di trasporto, come una capsula. |
Elv cercò di aprirlo, na nulla, eravamo bloccati qui.
Ma bene! E adesso? "Preferire arrampicarmi a mani nude, piuttosto che pensare di rendere nota la nostra presenza qui... Ho idea che non sarebbero molto tolleranti..." ribattei scocciata. Ci incamminammo, mentre speravo che i nostri passi sul metallo non svegliassero tutta la città. Ad un tratto, ci trovammo davanti ad un muro, il quale mostrava un foro parecchio grande. "Secondo te possiamo farcela da qui?" chiesi, cercando di vedere qualcosa in quel buio pesto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv si aggrappò con entrambe le mani al bordo del grande fro nel muro.
"E' buio pesto..." disse guardando dentro "... non si vede nulla... non so quanto sia prudente entrare qui dentro... ma forse non abbiamo molta scelta..." infatti quel passaggio era il solo modo per passare oltre, o almeno tentare di farlo. |
Elv diede un'occhiata e non potevo dargli torto.
Non eravamo sicuri di ciò che ci sarebbe stato dall'altra parte. "Lo so, non è molto sicuro, ma siamo già nei casini, tanto vale tentare..." commentai io. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ok..." disse annuendo Elv "... vado prima io... conta fino a 10 e se non mi senti gridare o roba simile allora buttati anche tu dentro..." a Gwen.
Un attimo dopo allora lui si lanciò nel foro e sfilò via velocissimo. Trascorsero 10 secondi e Gwen non sentì più la voce di Ev. |
Annuii, un po' incerta.
Speravo andasse tutto bene. Elv si lanciò nel buco, contai fino a dieci e non sentendo la sua voce lo seguii, sperando in bene. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen si lanciò nel foro ed un attimo dopo cominciò a scivolare velocissima.
Sempre più veloce, come se fosse sulle montagne russe, ma con la netta sensazione di non avere il minimo controllo. Sembrava potersi schiantare in qualunque istante. Continuava a scivolare veloce quasi coe un proiettile. Ad un tratto una forte luce la invase e fu lanciata via all'aria aperta, finendo sulla sabbia, rotolando più volte su se stessa. |
Mi lanciai ed iniziai a scivolare, sentendomi come Alice nella tana del Bianconiglio, ma ad estrema velocità, come se potessi schiantarmi in ogni momento.
Alla fine, dovetti chiudere gli occhi per proteggerli dalla luce accecante che mi invase fuori dal tunnel. Rotolai più volte su me stessa, sentendo la pelle bruciare per l'urto ripetuto sulla sabbia che mi graffiava le braccia. Quando finalmente mi fermai, mi presi un attimo per tornare in me, poi cercai di rimettermi sulle gambe e cercai Elv in quel bianco accecante. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Era finita sulla dabbia arsa dal Sole, sotto una luce accecante.
Ovunque aveva graffi sulle braccia e sulle gambe. Quando si rialzò cominciò subito a cercare Elv. In un istante però sentì la sua voce: "Gwen... Gwen, sono qui!" Era infatti a pochi metri da lei e le andava incontro. Intorno a loro c'era un paesaggio desertico e desolato. |
Sole?
Era la luce del sole? Ma com'era possibile? Era buio pesto, in città... Mi alzai dolorante sentendo le braccia e le gambe completamente coperte da graffi rossi ed infiammati, mentre spolveravo le ferite dalla sabbia per non farcela finire dentro. Sentii poi la voce di Elv, finalmente e lo raggiunsi, cercando per mia sicurezza la sua mano. "Dove siamo? Cos'è questo posto?" mi chiesi perplessa, guardandomi intorno in quel luogo desolato e desertico. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non ne ho la minima idea..." disse Elv raggiungendo Gwen "... non ci sto capendo nulla..." guardandosi intorno "... un semplice tunnel non può farci passare dalla notte al giorno..." sgomento "... e poi questo luogo... dove diavolo siamo finiti?"
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"E' esattamente quello che ho pensato anche io... Non si può passare così repentinamente dalla notte al giorno, è impossibile..." sospirai, non sapendo cosa pensare.
Poi, però, iniziai a riflettere. Allora guardai Elv. Quando stavamo andando ad Uaaropolis, non abbiamo visto il tragitto che percorrevamo, giusto?" iniziai, retorica "E se quella città fosse una specie di contenitore artificiale dove tutto scorre secondo regole proprie? Sì insomma, se la notte ed il giorno e tutte le condizioni atmosferiche fossero create artificialmente... Si spiegherebbe perchè qui sia pieno giorno e lì notte, non credi? Non so come Minsk potrebbe esserci riuscito, ma è l'unica spiegazione più o meno logica che riesco a darmi..." |
"A questo punto tutto potrebbe essere..." disse perplesso Elv a Gwen "... ora mettiamoci in cammino e cerchiamo di trovare la strada per tornare in un luogo chiaro, conosciuto per mettere fine a questa storia assurda..."
Si misero così incammino. Camminarono a lungo, sotto il Sole cocente e di tanto in tanto trovavano riparo sotto uno dei rari alberi lungo la strada. Dopo alcune ore, esausti, intravidero qualcosa in lontananza. Era un gruppo di edifici. |
"Sì, deve per forza esserci qualcosa nelle vicinanze, non può essere del tutto un luogo sperduto..." commentai, cercando di convincere me stessa.
Ma più camminavamo, più quella speranza, già flebile di suo, mi abbandonava. Trovavamo di tanto in tanto riparo da quel sole cocente e violento, che sembrava stare per collassare sulla Terra per quanto era caldo ed inclemente. Dopo ore, non sapevo dire quante, ma comunque troppe, vedemmo finalmente un gruppo di edifici. "Se quello dovesse essere un miraggio, giuro che mi metto ad urlare..." dissi, scocciata e sfiancata dalla camminata in quel luogo assurdo, quasi uscito da un film di fantascienza. |
Erano stanchi, sudati, con i vestiti zuppi e sporchi di sabbia.
Elv annuì a Gwen e raccolse le residue energie i due cercarono di raggiungere quelle case. Vi arrivarono stremati, al limie delle forze, accorgendosi che era un piccolo paesello, con adifici quasi tutti di metallo o di pietra. Fra quelle case videro una locanda. https://media.cntraveler.com/photos/...29-tunisia.jpg |
Solo un ultimo sprint, dovevamo solo tenere duro un altro po' e ce l'avremmo fatta.
Più ci avvicinavamo, più il paese in cui ci eravamo imbattuti si mostrava come un affastellamento di case in pietra e metallo, anche quelle simili ad un set fantascientifico. "C'è una locanda, lì..." dissi, indicandola. "E' davvero curioso, questo posto..." commentai poi, con aria curiosa ed interessata. Sembrava di aver fatto un salto temporale, anche se non sapevo bene se avanti o indietro, ma di certo non sembrava appartenere ai nostri giorni. |
Gwen ed Elv entrarono nella locanda, trovando subito refrigerio grazie alle pale del ventilatore attaccato al soffitto che gettava folate di aria fresca sulla loro pelle sudata.
Non c'erano altri clienti e dietro ad un bancone di ferro stava un uomo. Aveva abiti strani, una sorta di tuta stretta ai ianchi da una cintura. "Benvenuti." Disse ai due nuovi arrivati. |
Mi sentii in Paradiso nel momento in cui entrammo nella locanda e prendemmo posto ad un tavolo sotto il ventilatore a soffitto.
Ora andava molto meglio. Decisamente. L'uomo che prima era dietro il bancone, ci raggiunse. Era abbigliato in modo strano, ma ero troppo stanca ed assetata per pensarci. "Buongiorno" risposi io, cercando di recuperare un po' di contegno "Vorremmo innanzitutto dell'acqua, poichè abbiamo camminato sotto il sole per ore..." dissi in un sospiro. "Poi, vorremmo anche poter mangiare qualcosa..." |
"Qui si paga prima." Disse il locandiere.
"Certo certo..." Elv tirando fuori delle banconote. "Cos'è questo?" Il locandiere fissando il denaro. "Siete della federazione mercantile? Beh, qui la valuta straniera non è accettata. Io vado sul sicuro e voglio solo monete sonanti, o al massimo dei crediti. Quelli li posso poi cambiare con qualche commerciante." Elv guardò stupito Gwen. |
Soliti commercianti...
Sempre prima i soldi... Va beh. Elv stava per uscire delle banconote, ma quello lo fermò e le sue parole mi gelarono il sangue nelle vene. Valute straniere? Federazione mercantile? Ma che stava dicendo? Dove diamine eravamo finiti? "Scusi, potrebbe spiegarci meglio? Siamo appena arrivati in paese..." dissi al locandiere, benchè fossi ancora molto molto dubbiosa. |
"Molto semplice..." disse il locandiere sbuffando "... io accetto solo moneta del posto o al massimo i crediti che i commercianti usano come valuta nei porti interstellari." A Gwen. "Quindi se volete mangiare e bere dovete pagarmi prima."
"Non abbiamo nè monete del posto, nè crediti temo..." mormorò perplesso Elv. |
Porti interstellari?
Doveva essere per forza uno scherzo. Per forza Non c'era un'altra ipotesi. "Noi veniamo da fuori, non abbiamo la valuta locale, o altro. Come possiamo fare?" chiesi, sperando di poter mangiare e bere al più presto. Magari era stato un colpo di sole, avevamo orso troppo caldo e adesso avevamo le allucinazioni. Sì, sicuramente era andata così. Non c'erano altre spiegazioni. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Mi avvicinai sempre di più a quella costrizione.
Mano a mano che mi avvicinavo il paesaggio attorno a me cambiava, facendosi sempre più desertico. Eppure avevo studiato le mappe terrestri e non doveva esserci un deserto lì La cosa era sempre più strana. Poi quella scritta "riparazione droidi"... mica c'erano i droidi sulla terra! Che fossi incappata in un portale? Decisi di andare fino in fondo, trascinandomi dietro il mio robottino e cercando a questo punto qualcuno a cui chiedere. Mi sarei inventata qualcosa. Ma era tutto sempre più strano. |
Elv restò incredulo, ma poi cercò di affrontare in modo lucido la situazione.
"Un momento..." disse al locandiere "... ho questo... vale qualcosa qui?" Mostrando il suo telefonino. Il locandiere lo prese, lo studiò con attenzione. "Non mi sembra molto all'avanguardia" mormorò "ma può valere un pasto ed una camera per stanotte." Andò in cucina e poi servì da mangiare e da bere a Gwen e ad Elv. |
Destresya raggiunse quell'edificio fatto d ferro e pietre, trascinandosi dietro il suo droide.
Dentro trovò un vecchio, che grosso modo appariva vestito come un meccanico, intento a riparare vecchi droidi. "Salve." Disse alla ragazza. "Mi dica pure. Come posso aiutarla?" |
Per fortuna, ad Elv venne in mente di usare come garanzia il suo cellulare ed il locandiere accettò, in cambio di un pasto ed una camera.
"Io davvero non capisco... Qui dicono cose assurde! Porti interstellari, valute straniere... Non capisco..." scossi la testa mentre mangiavo, e soprattutto bevevo un bicchiere d'acqua dopo l'altro, rimettendomi al mondo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Siamo ancora a Uaaropolis..." disse Elv a Gwen "... non c'è altra spiegazione... qui sono visionari come quelli incontrati in città... ora mangiamo, poi cercheremo di riposare... a mente fredda saremo più capci di decidere il da farsi..."
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Respirai a fondo ed annuii.
Sì, sicuramente, ragionando a freddo saremmo riusciti a giù Gere ad una conclusione più logica e corretta. Intanto, pensammo a rifocillarci e mangiare, sebbene quelle stranezze non abbandonassero ancora la mia mente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il pasto non era un granchè.
Vi era una sorta di minestra con verdure e lardo, del formaggio stagionato, pane raffermo ed un vino dal sapore denso e pastoso. Gwen ed Elv terminarono il pasto ed il locandiere li condusse in una camera al piano superiore, non troppo comoda, ma comunque tranquilla. |
Il tutto cominciava ad apparirmi più familiare.
Non ero mai stata in un posto simile, certo, ma avevo visitato diversi meccanici per droidi. "Salve!" sorrisi "Il mio droide di protocollo si è come bloccato prima del portale che immagino ci abbia portato qui, mi sa dire dove ci troviamo esattamente? Eravamo in missione sulla terra, ma qui ho la netta sensazione che siamo da tutt'altra parte!" sorridendo, come se fosse tutto normale. In effetti portali di quel genere erano rari, non impossibili, eppure continuavo a pensare a quella strana pietra. Se l'omino mi fosse risultato simpatico, gli avrei chiesto qualcosa di più. |
Il pasto che consumammo non era un granchè, ma ero talmente sfinita ed affamata che avrei mangiato qualsiasi cosa.
Alla fine, quando terminammo di mangiare, salimmo nella camera che ci avevano assegnato e subito mi stesi sul letto, le ferite ed i graffi che dolevano appena. "E' davvero incredibile... Passiamo da una situazione assurda ad un'altra..." scuotendo la testa. |
"Lei giunge da parecchio lontano allora se ignora dove siamo." Disse il meccanico a Destresya. "Siamo sulla terra e questa è una piccola officina che sfrutta la vicinanza con un un astroporto commerciale." Sorridendole.
"Non se siamo in un vecchio B movie anni'50" disse Elv sedendosi sul letto cigolante "oppure in un sogno assurdo..." scuotendo il capo "... o magari stiamo vivendo la strana avventura del film Non ci resta che piangere..." guardando Gwen sarcastico. |
Sospirai stringendo le tempie con le mani.
"Non lo so, non so come abbiamo fatto a proiettarci quasi in un'altra dimensione... Come se quella città assurda non fosse già abbastanza..." scuotendo la testa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Sarà meglio riposare ora..." disse Elv a Gwen, per poi stendersi sul letto.
Era un pomeriggio caldo, ma battuto da un vento deciso che pareva soffiare all'orizzonte sterminato che avvolgeva e racchiudeva quello strano e misterioso scenario. |
Si stese accanto a me per riposare ed io mi accucciai accanto a lui.
Forse, se avessimo dormito un po', ci saremmo svegliati ancora ad Uaaropolis, ancora in quella strana notte silenziosa durante la quale eravamo andati a zonzo per scoprire qualcosa in più sui misteri di quel luogo, prima di ritrovarci in questa strana dimensione. Perché non poteva essere altro che un sogno. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Sorrisi al tipetto.
"Ah, meno male, siamo ancora sulla terra!" Sorrisi "Ignoravo la presenza di un interoporto commerciale da queste parti!" Guardandomi attorno "È nuovo?" chiesi. Poi mi ricordai di F22 e mi rivolsi nuovamente al meccanico. "Può dare un'occhiata al mio droide?" Gli chiesi. |
Alla fine Gwen si addormentò accanto ad Elv, fino a quando, un paio d'ore, fu svegliata dal rumore di un qualche mezzo meccanico giunto davanti alla locanda.
"No, lo spazioporto è in funzione da un bel po'." Disse il meccanico a Destresya. Poi annuì e si occupò della riparazione di F22. |
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