Raccontammo tutto e quelli apparvero perfino divertiti.
Allora lasciai la mano di Elv, mi avvicinai ad uno dei due a passo svelto e deciso e ne afferrai uno a caso per il colletto.
"Ora cerco di spiegarmi meglio" iniziai "D'ora in poi voglio il doppio delle telecamere e più turni di guardia in questa sala. Vigilanza costante. Sono stata chiara?" con tono duro ed irremovibile, fissandolo dritto negli occhi.
Era vero, neanche io avevo subito creduto alla storia del fantasma, ma avevo ilbuon senso di non sfottere la gente e pretendevo che la gente non lo facesse con me.

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Chinai il capo di lato per leggere bene la scritta.
"Ehi, venite un po' a vedere!" chiamando gli altri con una mano "C'è una scritta qui... una strana scritta.. chi è Agivanio?" rivolta ai tre, anzi ai due visto l'ignoranza di Best.
"Che sia una sorta di linguaggio in codice?" pensierosa "Come un indovinello?".

“Altea...” disse il padre al cellulare “... torna subito a casa... il dottor Iasefol è sparito... non è più in casa... eppure non ho visto uscire nessuno...”

“Ma certo...” disse sorridendo Set a Dacey “... cosa ci può essere di più dolce della tua compagnia?” Chiesero il conto e poi lasciarono il locale.
Camminarono a piedi, lungo il marciapiede illuminato dal quale si vedeva scorrere il fiume.
Le luci della città si specchiavano e si riflettevano sulle acque crespe, attraversate da battelli illuminati che suonavano ogni volta passavano sotto uno dei ponti sospesi.
Uaarania City aveva un panorama unico al mondo, essendo l'unica città esistente che non presentava nessun edificio religioso, sia esso un Tempio qualunque, una Moschea, una Sinagoga, tanto meno una chiesa.
Le costruzioni più antiche erano sfarzosi palazzi di gusto asburgico, torri gugliate e mura merlate nel cuore della città vecchia, con caratteristici e gotici doccioni che spuntavano dalle torri e dalle logge più antiche.
Su tutto dominava il magnifico complesso dell'Elyseum, simile ad un gigante addormentato sulla città.

Il custode annuì a Gwen.
“Si, certo...” disse.
“Direi di controllare le telecamere.” Fece Elv. “Di certo sarà stato ripreso.”

“Si, si direbbe proprio un indovinello...” disse Swan a Destresya.
“Bello complicato direi...” Yanox.

"Bene" lasciandolo.
"Non so perché ma dubito fortemente che sia stato ripreso... Non sembrava normale e quando abbiamo acceso la luce e svanito. Non andato via, ma proprio svanito."

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Per lunghi momenti minuti, cominciata la passeggiata, non parlai, affascinata dal panorama e dal gioco delle luci sull'acqua.

" È semplicemente meraviglioso... Di notte la città è ancora più bella poi."

Continuando a camminare con gli occhi che vagava o da un edificio all'altro.

" È così diversa con il buio, più affascinante e suggestiva...
C'è un posto particolare? Sai quelli che i turisti non trovano normalmente, qualcosa di speciale... "

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"Sparito..ma come aveva detto avrebbe continuato col suo lavoro e di occuparmi del suo studente che è venuto qui, è appena arrivato...veniamo subito" e staccai "Ardeas, è sparito il dottor Iasefol, mio padre è preoccupato, infatti non lo abbiamo visto andare via, rientriamo".
Mi alzai e misi tutto nel cestino facendo segno ad Ardeas di seguirmi.
Entrammo in casa e vidi mio padre.."Papà, ma io non ho visto nessuno uscire da casa, mi trovavo nel giardino pure" poggiando il cestino e guardandomi attorno...la Afromateria? "Dottor Iasefol?" chiamai mentre guardavo Ardeas.
"Ah lui è Ardeas, è di Afragolignone ed è arrivato da poco col treno, è uno studente del dottor Iasefol, è qui appunto per aiutarlo" presentandolo a mio padre..ricordai la copertura perché appunto lui era Corrispondente X..una spia impacciata.

https://www.filmtv.it/imgbank/GALLERYXL/EL/03342704.jpg

A quelle parole di Gwen i custodi si scambiarono varie occhiate scettiche.
“Eppure devono averlo ripreso.” Disse Elv.
Così fu allertata la sicurezza.
Furono visionati i filmati ma incredibilmente non era stato ripreso nulla.

Dacey era persa nel guardare la città illuminata, mentre Set invece non smise di fissarla un istante, con occhi carichi di desiderio.
“Certo, ci sono molti posti speciali e segreti...” disse.
Poi squillò il cellulare e rispose.
“Cosa? Si, certo... arrivo subito...” staccò. “Dacey, dobbiamo tornare al castello, pare sia stato visto qualcuno nella galleria...”

Ardeas ed Altea rientrarono in casa, con lei che presentò lo studente a suo padre.
Poi cercarono il dottor Iasefol in tutta l'edificio, senza però trovarlo.
Non era più in casa.

"Scommettiamo?" ad Elv.
Andammo nella stanza della sicurezza e ovviamente avevo ragione io.
"Visto?" a lui "Te lo dicevo che non era stato ripreso nulla."

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Niente.. Di Iasefol nemmeno traccia.. "Mi è sembrato strano.." ai due pensierosa "Quando appena entrata lui disse doveva continuare il suo lavoro e di occuparmi di Ardeas..non penso qualcuno sia entrato di soppiatto e lo abbia prelevato senza la security se ne accorgesse". Non potevo far saltare la copertura di Iasefol e Ardeas.. Se fosse tornato poi.. Avevo giurato di non dire nulla.

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Non lo diceva nessuno, ma sotto gli uomini della sicurezza e gli stessi custodi se la ridevano sotto i baffi, ritenendo che Gwen avesse preso un grosso abbaglio.
Molti già spettegolavano sulla presenza della ragazza e del bel giornalista a tarda ora nella galleria, ritenendo che l'allucinazione fosse in realtà frutto di un momento caldo tra i due.
Poco dopo arrivarono Chef e Rusputus.
“Gwen...” disse Chef “... cosa diavolo è questa storia?”



“Sarà meglio chiamare la polizia.” Disse il padre di Altea.
“Si, a questo punto credo sia necessario.” Ardeas.
Così l'uomo chiamò la polizia, denunciando la scomparsa dello scienziato.

Nulla, non riuscivo a capire nulla su quanto stesse succedendo.
Arrivò Chef.
"Eravamo in galleria e credo di aver visto la stessa cosa che ha visto Arman. L'abbiamo vista entrambi, vuol dire che non me la sono immaginata" dissi, con convinzione.

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Ero tremendamente preoccupata e il peggio era non poter dire cosa sapevo perché i poliziotti erano di Uaarania.
Presi Ardeas per mano dopo che i poliziotti se ne furono andati e lo portai in camera sua.. "Ma tu non eri venuto qui ad aiutarlo.. Sai della Aframateria vero?" perplessa.

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“Ho capito tutto.” Disse Rusputus fissando Gwen. “Il ladro visto da Arman non è riuscito a fuggire, nascondendosi nel castello ed ora mostrandosi anche a Gwen. Si, le cose stanno così. Ma ci penserò io ad acciuffarlo.”
“Si, per domattina deve essere catturato.” Annuì Chef.
“E' come se lo fosse.” Rusputus. “Giocatevi la casa... domattina ne avrete due.” E radunò i suoi uomini, cominciando così le ricerche.



“No, non so molto dei suoi studi e dei suoi esperimenti...” disse Ardeas ad Altea “... mi aveva scritto, chiedendomi di venire qui... io avevo denunciato la sua sparizione alla polizia Afragolignonese, ma poi dopo la sua lettera in cui diceva di essere qui a Uaarania mi ero tranquillizzato... in pratica io sono stato inviato qui dall'Università Cattolica..."

Cercai di convincermi che fosse la verità.
Sapevo di no, ma dovevo convincermi.
"Sì, sicuramente è andata così" annuii.
Dopotutto, era un castello sì, ma non certo uscito da un romanzo, non potevamo convincerci che fosse davvero un fantasma.

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"Mi ha detto lavorava per il governo afragoglinonese per riportare le opere d'arte confiscate al clero qui ad Uaarania. Ha detto di te e avevi un nome in codice ovvero Corrispondente X. Durante un esperimento ebbe un incidente e ha chiamato te in aiuto. Aveva scoperto la Afromateria che faceva scomparire le cose e le ricomponeva e lui rimase colpito e aveva una parte del volto non vedibile. Cercava un antidoto o disse era la fine per lui e ti aveva chiamato per aiutarlo.. Dai suoi discorsi sembrava tu sapessi tutto e disse pure che ti dovevamo coprire appunto sotto la veste di uno studente.. Ma tu non sai nulla.. Disse fu il governo Afragolignonese a mandarti" scioccata.

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Cominciarono così le ricerche, impiegando tutti gli uomini della sicurezza ed anche i custodi di turno.
“Forse sarà meglio che vai a riposare un po'.” Disse Chef a Gwen.
“Si, ti farà bene.” Elv.



“Lui è fatto così...” disse Ardeas ad Altea “... difficilmente parlava dei suoi esperimenti ed era quindi portato a depistare... io non so nulla di questa Aframateria...”

"Forse te ne voleva parlare qui.. Andiamo a vedere il luogo dove stava lavorando. Se è tutto in ordine.. Disse lui continuava col suo lavoro ricordi?" e lo portai in soggiorno dove ero con lui fino ore prima.

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Iniziarono le ricerche per il nostro misterioso intruso.
Sospirai appena e portai fuori dalla stanza Elv tenendolo per mano.
"Mi dispiace per la nostra serata... Io lo avevo detto di restare in giardino..." dissi piano, con un mezzo sorriso sghembo.

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Ardeas seguì Altea nel salottino, utilizzato da Iasefol per i suoi esperimenti.
C'erano bottiglie ovunque, con polverine e liquidi colorati di ogni tipo.
Alcune erano cadute a terra, con i pezzetti di vetro ammucchiati in un angolo della stanza.
Inoltre sul pavimento c'erano gli indumenti dello scienziati, gettati alla rinfusa.
“Si sarà cambiato d'abito prima di andare via...” disse Ardeas “... o forse glieli hanno tolti quelli che lo hanno rapito...”



“Però essendo tornati in galleria abbiamo potuto vederlo...”disse Elv a Gwen “... dimmi la verità... tu cosa credi fosse? Un ladro? E come ha fatto a svanire nel nulla appena si sono accese le luci?”

Sospirai ancora.
"Non so cosa sia, ma al momento sento un forte bisogno di credere che lo sia... Un ladro..." risposi.

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Elv sorrise.
“L'ho sempre immaginato...” disse a Gwen “... dico sul serio, sai? Che tu fossi troppo cinica. Nel senso buono del termine, ossia troppo pragmatica e legata al tuo lavoro. Guardi queste opere d'arte tutto il giorno e alla fine ti convinci che la vita sia questo e basta, ossia bellezza, forme perfette, proporzioni classiche. Invece no, ci sono infiniti misteri. Lo diceva anche Shakespeare, no?” Facendole l'occhiolino.

"Che strano" guardando il disastro a terra "E se la Afromateria fosse nuovamente andata su di lui tale da dissolverlo? Stava lavorando per tornare normale".
Presi dei guanti pesanti e una ampolla e presi delle gocce versandole sulla ampolla.. "Dottor Iasefol è qui?" una vaga speranza.

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Piegai appena il capo di lato per capire al meglio il suo discorso.
Mi presi un attimo prima di rispondere.
"Chissà, magari è davvero tutto qui, no?" sorridendo appena "O forse ho avuto modo di convincermi in un anno e mezzo a stare qui" ridacchiai.

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L’idea di poter andare in uno di quei posti segreti e particolari mi allettava e aggiungeva nuove prospettive alla serata.
O almeno. Così sarebbe successo senza quella telefonata .

“ Non ci sono gli addetti della sicurezza?”

Delusa di dover interrompere la nostra passeggiata.

“ Beh, d’accordo allora... torniamo indietro.”

Altea provò, ma senza successo.
“Io non credo che si possa dissolvere la materia e poi ricomporla...” disse Ardeas “... non è scientifico. Non siamo più nel Medioevo e l'alchimia non esiste più.”



“Convincerti...” disse Elv “... di cosa? Che la vita sia tutto qui?” Avvicinandosi a Gwen e guardandola negli occhi. “Il caso? L'irrazionalità? La passione? Perdere il controllo, fare una follia, qualcosa per cui vergognarsi e sorridere allo stesso tempo? Svegliarsi e sentirsi una bimba discola? Hai mai fatto nulla del genere?” Fissandola.

“Si, ma deve essere anche io là.” Disse Set a Dacey. “Mi spiace... da morire...” deluso.
Tornarono all'auto e poi fecero ritorno al castello dell'Elyseum.
“Io vado a vedere cosa succede...” lui a lei “... tu va pure a riposare... mi spiace di aver interrotto la serata... promettimi che ce ne sarà un'altra...” accarezzandole i lunghi capelli scuri.

Lo vidi avvicinarsi e inchiodarmi coi suoi occhi neri.
Sorrisi.
"Chi ti dice che tu abbia ragione e io no? Magari è il contrario..." guardandolo con divertita espressione di sfida.

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“ Va bene, è il tuo lavoro. Sono la prima a capire la necessità di fare sacrifici per il proprio lavoro.”

Lo rassicurai, non era colpa sua e non ce l’avevo con lui. Ero delusa si ma potevamo riprendere un’altra sera, aveva ragione.
Al castello si notava un po’ di agitazione ma io non ero del mestiere da comprendere nel dettaglio cosa stesse esattamente accadendo.

“ Ci rifaremo un’altra sera, davvero non preoccuparti.”

Restando nell’atrio d’ingresso prima di salutarlo e voltarmi per andare in camera.
Esitai però.

“ Mi chiedevo... se non fai troppo tardi magari potresti... potremmo... Fare colazione insieme domani mattina, ti va?”

Non era ciò che avevo pensato da principio ma avevo corretto il tiro, sorpresa persino di aver cominciato a esprimere il mio pensiero ad alta voce. Invitarlo in camera avrebbe di certo dato adito a delle aspettative da parte sua e delle impressioni sul mio conto.

“Ah, quindi...” disse divertito Elv “... io ho sbagliato e tu no? Tu sei una cattiva ragazza ed io non ci ho capito nulla?” Ironico ma anche provocatorio a Gwen.



Set si illuminò con un sorriso.
“Certo.” Disse annuendo con entusiasmo. “Si, sicuramente.” Guardando Dacey negli occhi. “Anzi, non vedo già l'ora sia domattina.” Divertito.
Intanto davvero nel castello si respirava agitazione, con tutti i custodi e gli uomini della sicurezza che si aggiravano nell'androne in direzione della galleria.

Roteai gli occhi e tornai a guardarlo.
"Credo proprio che faremmo meglio ad andare a riposare un po', sai?" tenendogli le mani e guardandolo comunque con aria un po' divertita, mentre parlavo con un tono appena più basso.

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Elv sorrise e chiuse per un attimo gli occhi.
“Ok ok...” disse “... si, sarà meglio andare... inoltre credo che al giornale mi abbiano dato per disperso... beh, allora ti auguro una buona notte.” A Gwen.

Risi alla sua reazione.
"Cos'è, sono troppo cinica per il bacio della buonanotte?" dissi a quel punto, guardandolo.

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Elv sorrise e la guardò negli occhi.
“Chissà...” disse, per poi avvicinarsi a lei.
Piegò appena la testa di lato e raggiunse la bocca di Gwen.
Allora le loro labbra si unirono, premendo le une sulle altre, con la lingua di lui che lentamente lambì quelle di lei, scivolando poi nella bocca della ragazza, assaporandola a lungo.

“ Bene. Su, ora vai. Non vorrei che poi ti facciano problemi per il ritardo! Va, a domani mattina.”

Nascondevo così in un frettoloso saluto la mia contentezza per aver visto il suo viso illuminarsi tanto alla mia proposta della colazione.
Lasciai Set al suo lavoro, decidendo di tornare nella mia stanza e dormire.
Domani ci sarebbe stato tanto da fare e dovevo essere riposata e rilassata.

Dacey salutò Set e tornò nella sua stanza.
Chiudendo la porta mise fuori dalla stanza tutta l'agitazione che si respirava nel castello.
Si preparò per la notte e poi si coricò.
Si addormentò quasi subito, ma dopo un'ora fu svegliata da qualcosa.
Una strana melodia, una sorta di miscuglio tra la Danza Ungherese, Il Flauto Magico ed il Trillo del Diavolo.