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Cristiano guardò Clio, mentre lei prendeva le sue mani.
“Chissà...” disse lui sorridendo “... io qui sono come in una prigione... lasciarla forse non è facile... voi attori sapete bene ciò che siete... io invece? Diciamo che ad oggi sono un cavaliere senza maschera, di umore mesto, in cerca di avventure e senza scopo nella vita.” Con un ghigno amaro sul bel viso. |
Mi invitò a sedermi... Accanto a lui?
Da quando potevo sedermi accanto a lui? E da quando era così gentile? Mi facevo ancora tutte queste domande mentre prendevo il bicchiere che mi porgeva. Disse di essere di buon umore, quasi rispondendo alla mia silenziosa domanda, ma la sua frase mi fece sorridere come mai avevo sorriso in vita mia. Mi sentivo quasi in imbarazzo, non c'era mai stato questo tipo di rapporto fra noi. A dire la verità... Non c'era mai stato nemmeno quel bacio, se mai aveva significato qualcosa. "Direi allora di brindare al vostro buonumore" risposi sorridendo e facendo tintinnare i calici. Bevvi un piccolo sorso e lo guardai. "Mi è lecito chiedere il motivo di tale gaiezza?" chiesi, curiosa. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Amit sorrise a Dacey.
“Si, certo, faremo così.” Disse annuendo. “Quel cavaliere non si divertirà a nostre spese. Al diavolo con tutti i suoi soldi.” Ridendo. Ad un tratto qualcuno bussò alla loro porta. Era un servitore. “Il signor Cavaliere vi informa che monsieur il sarto è giunto.” Rivelò. |
Gli sorrisi scoccando un bacio sulla sua fronte.
" Ti voglio bene ragazzino irritante" e risi divertita, poggiando la testa alla sua spalla. Non riuscivo ad immaginarmi senza mio fratello e ogni giorno mi ripetevo che scappare con lui dall'orfanotrofio era stata la scelta giusta. " Arriviamo subito" dissi al servitore alzandomi e facendo segno ad Amit di muoversi. Nonostante tutto l'idea di farmi fare un abito nuovo era allettante. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
"Perché?" guardandolo negli occhi "Cosa ti impedisce di lasciare questo castello? Ti sbagli, noi attori non sappiamo chi sono.." sospirai "In scena, certo.. ma lì è facile.. così abbiamo scelto la strada più facile, vivere la nostra maschera.. beh, prendi una delle nostre maschere, dimentica gli affanni e vieni con noi..." sorridendo.
"Il teatro sa fare magie.." sorrisi, avvicinandomi a lui "Potrebbe ridarti uno scopo.." sussurrai piano, con sguardo intenso. |
Il padre di Nyoko ascoltò in silenzio sua figlia.
“E sia...” disse infine “... per stavolta ci passerò sopra... ma non dovrà più accadere... resterà qui, come detto, per un intero mese di prova, in modo che possa comprendere come ci si comporta fra persone civili.” Annuì. “Beh, ora andiamo a cena... su, cerchiamo di dimenticare l'accaduto.” |
Ascoltai le parole di mio padre, ero ancora arrabbiata ma sembra aver capito. Mi lasciai allora scortare fino in sala per la cena, cercando anche io di dimenticare tutti quei sentimenti che avevo provato.
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“Beh, sono in compagnia di una bella ragazza.” Disse Bevendo Elv. “Ed io amo stare in compagnia di una bella ragazza... specie” guardando Gwen negli occhi “se si tratta della più bella ragazza di queste terre.” Finendo il suo bicchiere. “
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All'inizio sorrisi per il complimento, ma quando si interruppe, allacciando il suo sguardo al mio, e finì la frase, credetti di aver perso un battito.
Davvero... Davvero lo pensava? Arrossii appena, mentre sorridevo e abbassavo lo sguardo, per poi bere. "Avete detto "di queste terre". Magari fuori ce ne saranno altre che lo sono più di me ed io potrei essere gelosa..." scherzai, cercando di non attirare l'attenzione sul mio rossore. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Dacey ed Amit seguirono il servitore fino ad un grande salone, dove c'erano Juventen ed un uomo che chiaramente era il sarto, oltre naturalmente al cavaliere dagli occhi azzurri.
“E' lei la ragazza.” Disse Juventen al sarto. “Che genere di abito desiderano per questa ragazza?” Il sarto. “Qualcosa che ben si leghi alla sua bellezza...” fece il cavaliere, seduto su una ricca poltrona “... che esalti la pelle scura, i capelli neri come il Sandalo di Ceylon e gli occhi simili all'ambra della Malesia.” Gesticolando appena, quasi stesse dipingendo sul volto di Dacey. “Inoltre deve avere molta seta, in modo che esalti il bel corpo aggraziato.” “Monsieur è un intenditore di stoffe e di donne vedo.” Sorridendo il Sarto. “Comunque credo di poter soddisfare queste richieste.” Mostrando poi al cavaliere e a Dacey alcuni bellissimi abiti già confezionati. |
Lasciai parlare il Cavaliere anche perché la domanda del sarto pareva proprio rivolta più a lui che a me.
E chiaramente non ero esperta come il gentiluomo che prese a parlare di stoffe e tessuti con molta naturalezza. Io mi limitai ad ascoltare e finalmente esaminai alcuni abiti tra cui scegliere. Sfiorai una gonna con le dita, mai avevo sentito un tessuto così morbido e leggero. Mentalmente mi immaginai con i vari abiti addosso, escludendo quelli dai colori più austeri. In orfanotrofio portavamo tutti una divisa scura e quando me ne andai decisi che avrei sempre indossato dei bei colori vivaci. Di tanto in tanto osservavo Amit e il Cavaliere, come a cogliere la loro opinione ma poi fui catturata dal purpureo abito che stava in fondo alle proposte. I miei occhi brillarono per un istante . Avevo deciso. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Guisgard sorrise a Clio, ma prima che potesse dire qualcosa i due udirono qualcuno urlare forte.
“Ehi, si direbbe il vostro capocomico...” disse lui a lei “... sembra parecchio arrabbiato... cosa può essere successo? Andiamo a vedere...” alla ragazza. |
Gli sorrisi, gli occhi nei miei.
Poi quelle grida, spalancai gli occhi preoccupata. "È Ozzillonne.." esclamai "Presto andiamo a vedere.." prendendo la sua mano e voltandomi verso dove eravamo arrivati. |
Nyoko e suo padre andarono a cena.
“Il tuo amico” disse l'uomo a sua figlia “sta mangiano in cucina con i domestici. Da oggi si ciberà lì con loro. Credo sia più appropriata la cosa e più degna.” Finirono la cena, restarono un po' nel salone poi l'uomo diede la buonanotte alla giovane, chiedendo alle badanti di accompagnare sua figlia in camera per la notte. |
Annuí a mio padre e quella sera mangiai ben poco. Finita la cena, prima di lasciare mio padre, desiderai chiedere una cosa. "Posso... Ecco... Chiedervi se..." titubante "...se posso chiamare comunque Pavel in caso di bisogno? Insomma, è ancora il mio valletto?" chiesi dolcemente senza più rabbia nel cuore.
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“Sono terre vaste queste...” disse Elv a Gwen, mangiando “... ma dubito anche fuori da queste lande ci siano ragazze belle come te...” sorridendo “... gelosa? Andiamo, che sciocchezza... perchè dovresti esserlo? Dovresti odiarmi invece... sono il tuo rapitore e carceriere, no?” Fissandola.
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Il cavaliere si accorse dello sguardo di Dacey nel vedere quell'abito purpureo.
“Provatelo, vi prego.” Disse poi alla ragazza, indicandole un vestibolo laterale in cui indossare l'abito. |
Obbedii prendendo il vestito, ammirando ancora per poi nascondermi dietro al vestibolo.
Mi cambiai con calma, chiedendomi quando mai mi sarebbe ricapitata una occasione del genere. Era un abito lungo, con una sola spallina, che scendeva stretto a fasciare il mio corpo per terminare allargandomi un poco sul fondo. Accarezzai ancora una volta il fine tessuto, controllai di avere sistemato tutto, aggiustai i capelli in un raccolto affrettato e mi decisi a mostrarmi agli altri. Ero un po' imbarazzata sapendo che avrei avuto gli occhi di tutti puntati addosso e così mi concentrai solo su mio fratello, sperando che non se ne uscisse con una delle sue battutine. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...b832f020b7.jpg Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Cristiano prese Clio per mano e corsero verso la corte interna, trovando Ozillonne e gli altri commedianti.
Il capocomico sbraitava con forza, inveendo contro tutto e tutti. “Su, capo...” disse Lione cercando di farlo calmare. “Basta!” Urlò Ozillonne. “E' la volta buona che lo caccio a pedate!” |
Arrivammo nel cortile interno, e trovammo gli altri.
Ozillonne sbraitava come un matto, peggio del solito. Mi guardai intorno, cercando una spiegazione. Che non tardò ad arrivare, nelle parole del capo. "Che ha combinato stavolta?" alzando gli occhi al cielo. Ovviamente si riferiva a Tafferouille, immaginai. |
“Si, certo...” disse il padre a Nyoko “... ma qui in casa dubito tu possa aver bisogno di lui.”
Le diede la buonanotte e le badanti la portarono in camera, preparandola per la notte. La misero a letto ed andarono via. Dopo un po', però, la ragazza sentì dei rumori giungere da fuori la finestra. |
Avrei voluto fare altre domande ma mio padre se ne andò ed io fuoi messa a letto. Come al solito non riuscivo a prendere sonno, sentivo in più un gran magone dentro. Poi ad un tratto udì dei rumori alla finestra ed io cominciai a spaventarmi.
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Dacey indossò l'abito e poi tornò, mostrandosi ai presenti.
“Uno splendore, mademoiselle.” Disse il sarto. “Davvero incantevole.” Juventen. “Accidenti!” Esclamò Amit. “Sei proprio tu, sorellina?” Sorridendo. Altafonte invece non disse nulla, limitandosi ad osservare la ragazza in quel suo abito. |
“E' sparito...” disse Ozillonne a Clio “... capisci? Sparito! Che il diavolo se lo porti!” Urlò. “Abbiamo le prove e poi la partenza! Dove si è cacciato? A bere, ecco dove! Che muoia fulminato!”
“Andremo a cercarlo.” Lione, per poi fare un cenno a Zordone e a Sbrizzone. “Si, altrimenti giuro che lo lascio qui!” Gridò Ozillonne. |
" Vi ringrazio signori" rassicurata per la mia scelta da quei complimenti.
Sorrisi ad Amit e dovetti trattenermi dal rispondergli con una battuta visto che non eravamo soli. " Ehm... signore?" notando che il Cavaliere taceva. " Non va bene la mia scelta?" Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Fu davvero difficile non scoppiare a ridere, ma il povero Ozillonne era fuori dalla grazia di Dio, come si suol dire.
Lo guardai, scuotendo piano la testa. "Andate a cercarlo.." alzando gli occhi al cielo "Come al solito!". Poi mi avvicinai ad Ozillone. "Per non perdere tempo potremo decidere cosa provare, non credete?" sorridendo "Il nostro Anfitrione potrebbe leggere le parti di Tafferouille finchè non arriva.." proposi, innocentemente. |
Quei rumori dalla finestra spaventarono Nyoko.
Continuarono a lungo, fin quando la ragazza sentì la finestra aprirsi e qualcuno scavalcare la mensola, entrando nella stanza. |
Ero tentata ad urlare ma qualcosa mi bloccó. Ad un tratto udì la finestra aprirsi e gettai un urlo. Chi mai poteva essere? Mi coprì il volto con le braccia cercando di proteggermi per come meglio potevo, anche se sapevo che non sarebbe servito a niente.
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Il cavaliere continuò a guardare Dacey.
“Siete davvero bellissima...” disse “... come una principessa de Le mille e una notte.” Sorridendo. “Stasera la mia serata all'opera sarà di certo molto più piacevole avendo la vostra compagnia.” Alzandosi. “Vogliamo andare?” Si voltò verso Juventen. “Fa preparare la carrozza.” “Subito, signore.” Il servitore con un inchino. |
Ozillonne, a quelle parole di Clio, si voltò verso Cristiano.
“Tu...” disse “... dici? Lui al posto di Tafferuille? Beh, si... dopotutto deve solo leggere... per le prove potrà andar bene...” “Sei sicuro?” Isolde. “Si, è deciso.” Sentenziò il capocomico. “Dopotutto non possiamo certo stare ai comodi di quell'ubriacone! Su, prepariamoci. E date un copione a quel ragazzo.” Lelandro passò così un copione a Cristiano, che subito prese a sfogliarlo. “Riprendiamo il quinto atto de La Cortigiana...” Ozillonne “... dalla scena in cui Tafferouille, tornato dalla guerra, scopre che Clio se la intende con Lelandro... cerca di convincerla a non lasciarlo ma lei è irremovibile. Ci scappa il duello e Lalandro muore infilzato. Su, cominciamo...” |
Sorrisi, a quelle parole di Ozillonne.
Guardai Cristiano e annuii, sorridendo. Io l'avevo visto recitare, sapevo di che cosa era capace, ero sicura che avrebbe potuto fare una bellissima figura. Combinazione poi la scena era tra noi due. Chiusi gli occhi per un momento, e quando li riaprii la prova cominciò. Mi sedetti su una panchina facendo finta di leggere, e quando udii dei rumori mi voltai, per poi alzarmi. "Tafferouille!" andandole incontro "Sei tornato!". |
Nyoko ebbe paura.
Tanta. Era avvolto dal buio della cecità, alla mercé di qualcuno che era entrato. Sentì una presenza accanto al letto. Un attimo dopo qualcuno cominciò ad accarezzarle i capelli e poi il viso. Delicatamente. |
Il cuore batteva fortissimo e non sapevo cosa fare. Gli occhi anche se ciechi erano già gonfi dal pianto pomeridiano, ma non erano ancora stanchi di versare lacrime, lacrime che solcarono il mio viso al tatto di quella persona. "Per favore, abbiate pietà di me" dissi terribilmente spaventata. "Non ho gambe per correre e non ho occhi per vedervi, risparmiatemi" tenendo le breccia intorno alla testa.
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Le prove cominciarono.
Cristiano, con in mano il copione, si avvicinò a Clio che stava seduta. “Eccoti...” disse accigliato “... sono mesi che non mi scrivi, senza chiederti se fossi vivo o morto... io ad ogni stoccata pensavo a te... e tu invece qui... ho saputo... con quell'imbelle...” leggendo il copione che non lo convinceva affatto “... dovrei infilzare entrambi...” “Orsù!” Entrando Lelandro in quella scena immaginaria. “Non puoi opporti all'amore! Ha scelto me! Il Destino ha voluto così, o forse il Cielo! Non certo gli uomini mortali!” “Quante panzane poetiche, scimmiotti!” Cristiano senza leggere più. “Ma che fa, inventa le battute?” Stupita Isolde. “Che combina?” Perplesso Ozillonne. “Battiti, se ami costei!” Infischiandosene Cristiano. “O credi che messer Amore si batterà per te? Perchè poi? Avanti, in guardia!” Lelandro apparve sconcertato. “Rapirò costei...” continuò Cristiano, per poi prendere Clio per una mano “... non è più mia, posso rubare il suo corpo, visto il cuore mi è negato.” “Si, negato...” mormorò incerto Lelandro. “Ha scelto te perchè il tuo viso è bello...” incalzò Cristiano “... ma la maschera che reco sul volto è simile a quella che copre il tuo cuore. Il mio è bellissimo invece e batte solo per Clio.” Cingendole i fianchi. “La scena del duello!” Urlò Ozillonne. Lelandro annuì ed estrasse una pistola, per poi fingere di freddare Cristiano. “Oh... me meschino...” fingendosi ferito questi “... il cuore... colpito dove sono più forte... dove batte il mio impeto... dove ci sono tutti i miei sogni...” barcollando. |
Quelle carezze dolci, leggere, delicate.
Poi quelle stesse dita asciugarono le lacrime di Nyoko. “Non piangere, sono io...” disse ad un tratto Pavel. |
In quelle scena ero per lo più una spettatrice, non facevo altro che voltare lo sguardo all'uno e all'altro, sospirare, sospirare ancora.
D'un tratto mi accorsi che Cristiano stava improvvisando. Stava improvvisando eppure funzionava. Mi prese per una mano, e mi strinse a sé, mentre inveiva verso Leandro. "Vi prego... tutti e due, smettetela.." piagnucolai io. Le sue parole erano di certo più poetiche del copione. Un fremito mi percorse quando mi strinse a sè. Quelle parole, senza che ne avessi alcun controllo, mi bagnarono gli occhi di lacrime. Poi il colpo, freddo e crudele. "No!" urlai. E d'istinto, senza pensarci, cercai di sostenerlo perchè non cadesse. |
Stavo davvero per temere il peggio, finché non sentì le sue dita asciugarmi le lacrime e poi la sua voce. "Pavel" dissi riconoscendone la voce. Istintivamente lo abbracciai. Ero rimasta così in pensiero per lui e averlo lì, in quel momento, mi aveva improvvisamente resa felice. "Come hai fatto a salire fin qui?" chiesi ancora stordita dalla sua voce e dalla sua presenza.
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Clio cercò di sostenere Cristiano, che fingeva di essere moribondo.
“La vita, come l'Amore, sento mi abbandona...” disse ansimando “... ma non andrò via senza pegno... senza consolazione... senza nulla...” allora sollevò la schiena e la testa, guardando negli occhi Clio, per poi stringerla a sé e baciarla. Baciarla senza finzione, senza copione, ruolo o interpretazione. Premendo ed assaporando ancora la bocca della giovane attrice. Un bacio caldo, intimo, profondo ed assoluto, fuori da ogni parte e personaggio scenico. E nel baciarla la teneva stretta a sé, contro il suo petto, sentendo ogni forma e grazia della ragazza contro il suo corpo. Un bacio come solo un amante sapeva e poteva dare. Un bacio di quelli che tolgono il respiro e rubano il cuore. Un bacio di quelli che liberano l'anima e sconvolgono la vita. |
Ormai tutti stavamo improvvisando.
E la scena non stava venendo affatto male, anzi. Lo sostenevo, con l'espressione di chi sente la vita affievolirsi dentro di lui. Fu allora che la sentii. Paura di perderlo. Paura di non vederlo più. Forse c'era molto più della recita in quello che sentivo. Come poteva essere possibile. Era solo uno sconosciuto, un estraneo. Eppure quelle sensazioni erano vere, forti. Che mi stava succedendo? Sentii gli occhi riempirsi di lacrime senza alcuna finzione, senza alcuno sforzo. E poi, con impeto disperato e dannatamente fuori copione: mi baciò. E io desiderai e assaporai quel bacio senza sottrarmi. Mi aggrappai a lui, come fosse il mio ultimo alito di vita. Lo baciai e la mia anima cominciò ad abbandonami di nuovo, a perdersi nei meandri di quel intorcigliato garbuglio di emozioni, sensazioni, desideri e passioni. Sarei mai potuta essere la stessa, dopo quel bacio? |
Pavel rispose a quell'abbraccio e strinse a sé Nyoko.
“Avevo bisogno di vederti...” disse “... di toccarti... di sapere che stavi bene e che non ce l'avevi con me...” |
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