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Lo scienziato fece accomodare Altea su una poltrona molto comoda e poi abbassò le luci nella stanza.
"Lei ha già scelto" disse alla regina "che ruolo voler interpretare, signora?" Chiese. |
"Evidentemente, la gente si è emulata vicendevolmente e ha fatto sì da mantenere viva la leggenda, per... Beh, qualche ragione..." alzai le spalle, con noncuranza.
Non comprendevo quale potesse essere la motivazione, ma non era un'ipotesi da escludere. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Mi sedetti.. "Io sono una Regina.. E così sarò.. Una regina delle anime dannate, in quei castelli dove a stento la luce fa capolino". Chiudendo gli occhi.
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"Dunque" disse Elv a Gwen "una sorta di isteria generale della gente del posto..." pensieroso lui "... si, potrebbe essere qualcosa di simile... la leggenda che influenza le fantasie di qualcuno..."
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"Perfetto..." disse lo scienziato mentre Altea chiudeva gli occhi.
Allora fu pronta ad entrare nel Gdr. Avrebbe potuto scegliere che regina essere, oscura e misteriosa, dai poteri segreti, magari imperentata con i Dantorville... |
"Ah, vedo che non mi considerate più pazza, allora..." dissi, con tono sornione, vedendo che mi dava ragione.
Non poteva fare il bastian contrario per sempre, giusto? E ora era dalla mia parte! Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv rise.
"Beh, ora direi di uscire ed andare in cerca di nozioni storiche su questa leggenda, in modo da poterla raccontare nel nostro almanacco." Annuendo a Gwen. |
"Sì, e a scoprire che io ho ragione" aggiunsi, con divertita saccenza.
Era sempre interessante quando io e Messer Elv uscivamo a cercare notizie per le nostre storie, era di sicuro la parte più divertente del nostro lavoro, ci permetteva di essere a contatto con la gente e di scoprire tantissime storie nuove, o leggende in questo caso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Quel mattino mi svegliai presto, avevo dormito male ed ero di pessimo umore. Mi vestii di fretta ed uscii nel giardino, mi misi il copricapo, non amavo la luce del sole rovinasse il mio pallore e poi che mi vedessero. Essere una Dantorville non era cosa da poco e nemmeno semplice. Per di più mi si attribuivano oscuri poteri, potevo avvertire le anime dannate, la notte mi facevano compagnia i loro pianti e lamenti. Udivo l'ululato del lupo mentre strappava con fervore la testa al mio erede. Ero cresciuta in una scuola cattolica e fui gettata fuori per aver accennato a questo, tornai nel mio piccolo Regno, fui diseredata da mio padre e approdai nel castello dei miei sfortunati antenati, i Dantorville.
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Nerfrido si voltò verso Isys.
"Gira per la contrada" disse lui "e cerca informazioni sui 2 rampolli dei Dantorville che stanno giungendo al castello. Va e poi torna a riferirmi." Fissandola con i suoi enigmatici occhi grigi. |
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