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"È importante perchè è vero" dissi semplicemente "So come curarlo" riferendomi al dito.
Poi ascoltai le sue parole; accennai una risata e scossi il capo. "Siete fuori strada" bevendo un sorso di vino "Io ho fatto del mio Amore per i fiori il mio mestiere, è ben diverso. il motivo per cui ho aperto l'erboristeria è prettamente affettivo, e comunque era l'unica cosa che avrei potuto fare per vivere. I fiori sono ormai l'unica cosa che mi è rimasta, per questo mi dedico a loro con completa dedizione. Credo che conoscer il significato di ognuno significhi comprenderli e amarli. Secondo me, avere a che fare con i fiori è come avere a che fare non so, con un cane. Tu ti prendi cura di loro con amore, pasione, devozione e totale spirito di abnegazione e loro si mostrano a te in tutto il loro splendore, restituendoti tutto l'affetto che tu hai dato loro. Vedere una rosa completamente sbocciata e sapere che sei stata tu a curarla, penso sia una delle ricompense più belle" dissi sorridendo "Di sicuro meglio di quelle da parte di certe persone, per cui fai anche l'impossibile e loro dimenticano tutto ciò che hai fatto, senza un minimo di riconoscenza o gratitudine. È per questo che il mio fiore preferito è la bella di notte, quella bianca" con un sorriso, pensando di nuovo ad Emon "La bella di notte sceglie il mistero e la magia del crepuscolo per mostrare la sua essenza e sprigionare il suo meraviglioso profumo. Proprio per questo la adoro, perchè non tutti meritano la nostra parte migliore." Feci una pausa, poi tornai a guardarlo, attentamente. "Ad esempio, se io dovessi scegliere dei fiori da cogliere per una persona come voi, sceglierei sicuramente achillea millefoglie, 'cura per un cuore spezzato', aloe, 'dolore', giunchiglia, 'desiderio', basilico, 'odio', ibisco, 'delicata bellezza', cactus, 'amore appassionato', ciclamino, 'timida speranza', giglio degli Incas, 'devozione', mughetto, 'ritorno della felicità' e peonie, 'rabbia' e quindi vorrei dirgli 'Nella timida speranza di una cura per un cuore spezzato e il desiderio di un ritorno della felicità, ti sei nascosto dietro l'odio e la rabbia, dedicandoti con devozione e amore appassionato ad una delicata bellezza', e quest'ultima ovviamente è data dai vostri splendidi fiori" conclusi, preparandomi ad una sua sfuriata. |
"È stato un gesto avventato, lo so" risposi ad Adespos "ma volevo tanto rivederti e stringerti a me..." Più lo guardavo negli occhi, più il mio cuore si legava indissolubilmente a lui.
"Sono contenta per Elinor... sai, è con me da tanto... Fame, dici? Beh, un po' si, ma di certo quella che si fa sentire di più è la fame di te..." A queste parole feci seguire un bacio, che sperai gli dicesse cosa provavo in quel momento. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Clio si avvicinò alla capanna.
Era in rovina, desolata e naturalmente disabitata. E proprio davanti ad essa arrivavano le tracce lasciate dai muli. Oltre la capanna cominciava la boscaglia, dove sterpi e rovi coprivano qualunque genere di traccia. Ma ad un tratto Clio si accorse di un contadino che si allontanava proprio con due muli. |
"Allora" disse Fillipo ad Altea "si vede non avete mai conosciuto veri cavalieri, se non sapete riconoscere il migliore fra essi ora che è qui davanti a voi."
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"Potrebbe essere....visto non sono solita frequentare cavalieri...se non vi è altro..con permesso" con un leggero inchino risedendomi pensierosa.
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La casa era un vicolo cieco, purtroppo.
Nessun indizio o traccia, solo una vecchia casa decrepita. Che mi aspettavo? Sospirai, frustrata. Poi vidi un contadino con i due muli, ecco dove erano finiti. Questo però voleva dire che si erano allontanati a piedi da lì. Prima che il contadino potesse vedermi mi nascosi nella boscaglia. Ormai ero lì e tanto valeva andare avanti. Una volta allontanatosi il contadino avrei provato ad andare nella direzione da cui era arrivato. Forse non avrei scoperto molto, ma era già qualcosa. |
Salutai Svevos e uscii insieme al frate dalla stanza.
<< Vi state prodigando molto per un cavaliere senz'armi... E io rischio moltissimo nell'aiutarvi, insomma ne vale davvero la pena? Questo cavaliere é così valore come dite>> chiesi mentre raggiungevamo gli ingressi |
Il padrone fissò Gwen, per poi suonare un campanellino.
"Continui a riferirti a me parlando di infelicità e cuore spezzato." Disse. "Perché mai? Perchè non vedi una donna in questo castello? Magari solo perché mi annoia avere una sola donna. Chi ti dice che non ami avere serve nel mio letto? Chi ti dice che non finirai tu stessa nel mio letto?" Guardandola. Un attimo dopo entrò la nana Josephine. |
Lo ascoltai attentamente, in silenzio.
Niente sfuriata, strano. Finire nel suo letto? Le probabilità erano davvero poche. "Perchè le vostre parole dicono una cosa e il vostro atteggiamento un'altra. E non mi riferivo alla mancanza di donne al castello." Al suono del campanello entrò Josephine e mi chiesi come mai l'avesse chiamata. |
Adespos rispose con dolcezza a quel bacio di Gaynor.
"Vieni con me..." disse prendendola per mano. E la condusse nel cuore di quel villaggio fortificato e mimetizzato nel cuore del bosco. Qui vi era di tutto. I banditi vivevano con le loro famiglie, moglie e figli, intenti a prestare ciascuno il proprio impegno a quella comunità. C'erano così fornai, maniscalchi, falegnami, lavandaie e altri vari mestieri. Dietro una grossa e vecchia quercia era stata imbandita una ricca mensa dove tutti si apprestavano a partecipare. "Prendiamo posto?" Adespos a Gaynor. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 17.55.54. |
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