Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 08-05-2018 01.13.25

Bella domanda.
"Se fosse stato il Maestro? Forse voleva proteggerlo da quelli che gli davano la caccia, non saprei... Anche perché non mi sembrava esattamente prigioniero, quando è venuto alla Villa insieme a lui... Non saprei proprio..." scuotendo la testa.

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Dacey Starklan 08-05-2018 01.13.35

“ Angustiarmi non è la parola esatta.
Vi accorgerete ben presto che sono una donna franca, vi prego di non interpretare però le mie parole come sconvenienti.”

Mi portai di fronte a lui, ancora molto seria.

“ Forse lo sapete ancora meglio di me ma ci sono forti attese per noi, Barone.
La speranza è in una nostra unione.
E prima che diciate qualsiasi cosa in merito voglio essere chiara.
Non ho grilli in testa, fantasiose aspettative da fiaba ma i piedi ben piantati per terra.
Non nascondo che sarebbe oltremodo vantaggioso, per me, divenire vostra moglie ma al contempo non voglio rinunciare alla mia libertà.
Anzi, voglio persino incrementarla.
In me non c’è alcuna intenzione di essere messa da parte, vivere come ombra di un uomo... Ho ambizioni, progetti e desidero poterli realizzare .
Sarei una moglie partecipe della vita del proprio marito, una confidente, un aiuto prezioso...”

Mi ero lanciata di impeto, troppo importante era per me quel discorso è comprendere se il barone lo avrebbe accettato.
Perché dalla sua risposta avrei capito molto, e deciso tanto.


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Clio 08-05-2018 01.19.37

Oh che cosa eccitante vederlo così tenero e impacciato.
Lo guardavo con gli occhi infuocati, sempre di più intensi, occhi che erano molto meno bravi dei suoi a mantenere quella commedia.
I miei occhi mostravano tutta la mia voglia, la mia lussuria, e l'eccitazione che mi dava vederlo così.
Loro non sapevano che stava fingendo, che si era abbassato a quel gioco per il mio capriccio, ma potevano intuire che stavo per ricompensarlo per quello.
"Solo se farai il bravo, Aegos!" lo rimbeccai, senza mai togliere lo sguardo dal suo.
Poi il taverniere ci mostrò la stanza e io lo guardai come avesse detto un'assurdità.
"E cosa me ne faccio del mio servo se è in un'altra stanza?" divertita.
"Aegos!" urlai di nuovo al mio bello stalliere, la commedia stava finendo volevo gustarmela fino in fondo "Su andiamo!" entrando della stanza e facendogli cenno di seguirmi.

Guisgard 08-05-2018 01.34.12

Il barone guardò Dacey, ascoltando attentamente ogni sua parola.
Lui allora le prese la mano.
“Madama...” disse piano “... a me non interessano i giochi di potere, le alleanze ed i compromessi... durante la mia prigionia ho subito sulla mia pelle cosa significa perdere la libertà... non accetterò nessuna imposizione... né vi obbligherò a sposare un uomo che non amate, neanche io stesso... se mi concederete di corteggiarvi e forse di conquistarvi io sarò un uomo felice... ma senza imposizioni... io voglio il vostro cuore, non il vostro onore e la vostra devozione...”
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“Già...” disse pensieroso Nikolaj a Gwen.
Ad un tratto però cominciò a sentirsi un rumore, come si stesse sgretolando la roccia sopra di loro.
“Che succede?” Allarmato Nikolaj.
Allora la roccia cominciò a crollare, chiudendo per sempre il cunicolo che li aveva portati là.
“Il passaggio è bloccato!” Urlò Nikolaj, respirando a fatica in mezzo alla polvere.

Lady Gwen 08-05-2018 01.41.39

Tutto tremò all'improvviso.
No!
No il passaggio no!
Tutta la roccia crollò, sbarrandoci la strada per il cunicolo.
Ed eravamo bloccati qui.
Passai le mani sul viso e fra i capelli, non sapendo che fare.
Proprio adesso dovevano crollare quelle rocce?
"Dobbiamo provare a spostare le rocce. Siamo vampiri, con la nostra forza dovremmo farcela. Dammi una mano" a Nikolaj.

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Dacey Starklan 08-05-2018 01.44.28

Potevo aspettarmi una faccia sconvolta per la mia sfacciata parlantina.
Potevo aspettarmi delle rimostranze, magari invece una risata, o una negazione alle mie richieste.
Potevo aspettarmi persino che il Barone andasse a protestare per questo mio comportamento con mio fratello.
Ciò che ottenni invece fu una inaspettata comprensione.
Allora fui incantata dalle sue parole e mai come prima d’ora, sentii interesse verso il nobiluomo.
Ma vi fu altro.
Mentre parlava, per qualche frammentato istante, udii una seconda voce sovrapporsi a quella dell’uomo, bassa come un sospiro tanto che non riuscii a indovinarne le parole ma il tono sembrava voler richiamare la mia attenzione.

Tornai attenta al discorso del Barone, realizzando di averne perso qualche stralcio, nel mio tentativo di comprendere la misteriosa voce .

“ Mi avevano detto che voi foste un uomo colto ma non pensavo di trovare dinanzi a me una mentalità tanto avanzata.
Pochi sono gli uomini che accetterebbero le mie parole e ancora desidererebbero avermi vicina.
Per questi motivi il vostro corteggiamento non può che essermi gradito.”


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Guisgard 08-05-2018 02.01.29

Nikolaj annuì a Gwen, poi insieme cercarono di spostare i detriti.
“No, è inutile...” disse lui “... se proviamo a spostare anche solo una di queste pietre rischiamo di far crollare il resto delle rocce, magari vedendo venir giù le fondamenta della torre...” scuotendo la testa “... siamo intrappolati qui sotto...”



Il barone accennò un sorriso e baciò la mano di Dacey ancora una volta.
“Dovete pretendere sempre il massimo da chi vi sta davanti, madama...” disse “... siete una donna non comune... molte donne speciali sono state ignorate, non comprese e persino arse vive dall'ignoranza e dalla superstizione... siate fiera di ciò che siete... ed io sono onorato di potervi corteggiare... e lo farò non come barone, nobile o vostro signore... no, solo come uomo...”
Arrivò uno dei soldati.
“Mio signore...”
“Si?” Il barone.
“Il Maresciallo richiede la vostra presenza, signore.”
“Arrivò subito.” Annuì.
Salutò con un inchino Dacey e si allontanò col soldato.

Lady Gwen 08-05-2018 02.05.45

Ci provammo, ma era tutto inutile, non c'era verso.
"Non è possibile, deve esserci qualche altra apertura da qualche parte. Dopotutto scusami, se davvero il barone era qui, sarà dovuto entrare ed uscire e la grata era ancora lì. Dunque deve per forza esserci un altro passaggio."

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Dacey Starklan 08-05-2018 02.11.06

La leggenda della Pieve di Monsperone
 
Nascosi un certo turbamento a tali parole, chiedendomi cosa esattamente egli intendesse nel definirmi speciale.
Forse gli erano giunte le voci su ciò che mi capitava, forse mio fratello stesso lo aveva messo al corrente.

In ogni caso, ancora una volta il barone seppe colpire il mio interesse con quel suo discorso, che condividevo tra l’altro.

“ Oh, quel guastafeste di mio fratello!”

Esclamai con tono confidenziale al nobile dopo l’arrivo del soldato.

“ Andate o mi accuserà di avervi fatto tardare.
Suppongo ci vedremo alla festa.”

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Guisgard 08-05-2018 02.16.09

Il taverniere annuì a Lys, fissandola ed intuendo cosa sarebbe successo in quella camera una volta chiusa la porta, invidiando ovviamente quel servo che gli appariva goffo e fanciullesco.
“Si, madama...” disse Aegos scimmiottando un servo imbranato, intimidito ed intimorito dalla sua padrona, il tutto cozzando con il suo aspetto robusto e vigoroso “... ma non sgridatemi... faccio il bravo, lo prometto...” entrando con lei nella camera.
Il taverniere andò via chiudendo la porta.
La camera non era il massimo del lusso, anzi appariva alquanto essenziale e non brillava certo per il buongusto di chi l'aveva arredata.
Sulla parete opposta al letto vi era uno specchio ovale ed appena rimasti soli Aegos e Lys la sua superficie cominciò a brillare.
Tutto allora fu avvolto da un alone misterioso, al punto da restare come incantato.
Il Tempo sembrava essersi fermato per un'oscura magia.
Anche Aegos appariva immobile, come una statua.
Lys invece no.
Allora dallo specchio si formò un'immagine.



“Si, forse hai ragione...” disse Nikolaj a Gwen “... su, diamoci da fare e cerchiamo in giro... spostiamo queste ossa e vediamo se salta fuori un qualche tipo di passaggio...”



“Naturalmente, madama.” Disse sorridendo il barone prima di andare via.
Rimasta sola Dacey notò qualcuno che la fissava poco lontano, dall'altra parte del cortile.
Era Rosso che presumibilmente aveva osservato quel loro incontro.
A sua espressione era coperta dalla maschera, ma i suoi occhi, carichi d'odio e di desiderio di vendetta, erano fissi su di lei.
Un attimo dopo andò via.


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