Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 24-11-2015 19.06.50

Guisgard si accorse che qualcosa non andava in Dacey.
“Vi vedo strana...” disse “... cos'avete?” Poi annuì. “Certo, torniamo alla taverna.
E mentre si incamminavano, i due ad un tratto videro un'auto raggiungerli.
Era guidata da Gaynor.
“Salute...” a lei il militare “... dite, ci dareste un passaggio? Dobbiamo tornare alla taverna e Diana non si sente tanto bene.”

Guisgard 24-11-2015 19.07.08

“Bene.” Disse Suor Ologna a Marwel. “Per prima cosa ci sono da sistemare le medicine sulle mensole. Così da averle bene in vista.”
In quel momento nell'ospedale entrarono due uomini.
Uno era malconcio, pieno di lividi e tagli, mentre l'altro, che non riportava alcun segno di colluttazione, era una vecchia conoscenza di Marwel.
Infatti la ragazza lo aveva incontrato quando lui le propose di firmare una petizione per mandare via i legionari da Evangelia.

Guisgard 24-11-2015 19.07.26

Il deserto.
Silenzioso, avvolgente, sterminato.
Sabbia, rocce e terra ovunque.
E più il tempo passava, più l'imbrunire tingeva di ombre quel luogo senza fine.
Ombre che in breve presero a sorgere ovunque.
Tra le dune, i dossi, i dislivelli, gli sterpi inarditi e i monti che circondavano ogni cosa.
Strani versi di creature sconosciute iniziarono ad udirsi, come se l'avanzare del crepuscolo stesse risvegliando le misteriose e selvagge bestie che abitavano in quelle lande sterili ed inospitali.
Clio ormai non aveva più forze e la sete era diventata insopportabile.
Cominciò allora ad udire strani rumori, che poi divennero voci.
Le voci dei suoi fratelli che ridevano e scherzavano tra una bevuta e l'altra.
Eppure intorno a lei vi era solo silenzio.
Un silenzio che sembrava l'eco della morte.

Lady Gwen 24-11-2015 19.17.11

Sentii Fermer cingermi da dietro i fianchi e sussurrare tra i miei capelli, mentre mi stringeva contro il suo petto ed io chiudevo gli occhi assaporando quella sensazione.
Anche io sarei voluta scappare.
Mi lasciò subito quando entrò un militare, che portò i resoconti sui legionari convalescenti e andò via.
"Anch'io vorrei scappare... Per evitare ad entrambi di amarci di nascosto, come clandestini... come se fosse sbagliato..." dissi piano, con poca voce, mentre continuavo a guardare l'oscurità del deserto oltre la finestra e portavo di nuovo le sue braccia attorno ai miei fianchi.
Era una cosa che non potevo sopportare. Ero venuta ad Evangelia preparata a tutto, alla guerra, ai numerosi morti durante gli attacchi, ma non a questo.
"Ci dev'essere un modo per non dover più sopportare tutto questo..." mormorai, voltando poi la testa indietro per trovare i suoi occhi.
Ovviamente, era solo una frecciatina per spingerlo a parlarmi della lettera che avevo trovato, ma non potevo ovviamente chiederglielo apertamente.

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Lady Gaynor 24-11-2015 19.18.34

"Ma certo, salite pure... in effetti siete molto pallida, Diana..." mentre loro salivano in auto, io feci molta attenzione a ficcare la mia borsa sotto il sedile, in modo che non ne scorgessero il contenuto. Una volta saliti, ripresi a guidare in direzione della taverna.

Altea 24-11-2015 19.19.53

"Bene, non vedo l' ora di assaggiare ciò che vostra moglie preparerà..non preoccupatevi, posso aspettare giù..anzi dovrei scrivere alcune cose nel mio quaderno..quindi scenderò, ho visto un uomo pure assorto a giocare a carte, e non ho problemi".
Detto questo scesi le scale e mi sedetti in un tavolo poco distante a quella dell' uomo per non essere invadente, presi la mia penna e i miei quaderni dove scrivevo e iniziai a scrivere tutto ciò che accadde dalla mia partenza da Cherval, stando ben attenta però nessuno mi notasse e misi un romanzo sotto il guaderno.

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Dacey Starklan 24-11-2015 19.32.44

Come potevo spiegargli cosa stavo passando, senza rischiare di rivelare chi ero davvero e che significato aveva quel ciondolo.

<< É solo un po' di...>> venni interrotta da una voce femminile e notai una bionda su un'auto. Tra tutte le persone in quel momento la diva era proprio ciò che non aspettavo di vedere.

<< No Guisgard non è necessario...posso camminare davvero>> inutili furono le mie deboli proteste e mi ritrovai sull'auto che ci portò alla taverna. Durante il tragitto il mio ricordo si era un po' sbiadito e anche il dolore che ne provocato da esso. Mi ero imposta di tornare alla normalità, era necessario per restare solo Diana la cameriera.

<< Siete stata molto gentile ti ringrazio>> dissi infine desiderosa di scendere quando l'auto si fermò davanti alla locanda.

<< Credo che mangiare qualcosa mi aiuterà a rimettermi... >> abbozzai un sorriso attendendo Guisgard per entrare.

Clio 24-11-2015 23.08.40

Sabbia, sabbia e altra sabbia.
La vista si perdeva e nemmeno sapevo che cosa accadeva intorno a me, dove stessi andando.
Mi stavo avvicinando o allontanando?
Guardavo il cielo in continuazione.
"Verranno.." Mi dicevo "Verranno a prendermi..".
Poi li sentii, i miei fratelli che ridevano tra loro.
Sorrisi.
Ero salva, erano arrivati.
Ma non era che l'eco di un sogno, lontano e irreale.
Forse era davvero la fine, e quell'imbrunire sembrava rendere il tutto più cupo e freddo.
Anche se per ora il freddo era una benedizione, visto l'arsura del sole.
Poi lo vidi.
Il mio aereo.
Stavo girando in tondo? Avevo camminato per ore per poi tornare al punto di partenza?
O era un miraggio?
Accarezzai piano la carena, lasciai che le mie dita percorressero la fiamma vermiglia dipinta sulla coda.
Lì accanto al mio aereo, le forze vennero meno.
Mi fermai, caddi dapprima sulle ginocchia, lanciai al cielo un'ultima occhiata, senza sapere se erano i miei fratelli vivi che speravo di vedere, o quelli che non c'erano più.
Mi stavano aspettando, pensai mentre una lacrima silenziosa mi rigava la guancia.
Quell'umidità mi sembrò un miraggio.
Ma non lo era.
Forse lo era Damasgrada, ma quella lacrima no.
Crollai, accanto all'aereo.
Riuscii solo a sentire la terra brulla sotto di me, e una mano che sfiorava quel metallo tanto amato.
Infondo, avevo sempre saputo che saremmo caduti insieme.
Le note di una canzone dei legionari risuonarono nella mia mente.
Poi, più nulla.

Guisgard 25-11-2015 00.13.48

Fermer sospirò pensieroso.
“Si, sarebbe bello andar via da qui...” disse stringendo sempre Gwen a sé “... senza più nasconderci, senza più la guerra e tutto il resto.. ma dove? Fuggire dove? Esiste un luogo così? In cui essere liberi? Tutto per noi?”

Lady Gwen 25-11-2015 00.17.02

Lo guardai a lungo.
"Chissà, magari sì..." dissi a bassa voce.
Non sapevo ancora se tirare in ballo la lettera, ma mi presi ancora qualche minuto.
"Potrebbe essere una possibilità, e non una vera e propria fuga..." dissi con aria pensierosa, poggiando la testa reclinata sulla sua spalla, vagando con lo sguardo per la stanza.


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