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Fhael annuì a quelle parole di Cheyenne.
“Non vi accadrà nulla, ve lo prometto...” disse “... e vi prometto anche che fuggiremo da questo posto... ormai è chiaro che quel dannato ha fatto uccidere tutti i miei uomini...” si guardò intorno “... dobbiamo organizzare una fuga... anche se da soli sarà molto più complicato del previsto... ora però sarà meglio tornare nella nostra stanza, prima che qualcuno si insospettisca...” “Cosa fate qui?” Giungendo all'improvviso uno dei servi. “Perchè vi trovate in questo lato del giardino? Cercavate forse qualcosa?” |
Annuii alle parole di Soumond, ricordavo la mappa che Giuff mi aveva messo davanti agli occhi, tempo prima.
Sospirai, poi, impaziente, al sentire i discorsi di Musan: "...di certo non vorrei un vigliacco..." Tagliai corto in modo asciutto. Sapevo che Guerenaiz era vivo, non dubitavo di questo, mi ero sempre fidata di lui e non avevo sbagliato. "Dunque, signore, non avevamo questioni più urgenti da sbrigare?" Dissi con un sorriso stanco "..prima che ci convocassero mi avete fatta chiamare.. Posso sapere il motivo?" Alzai lo sguardo e portai gli occhi nei suoi "ah, la bambina, è con Ankaru, sta dormendo, ma l'ho pregata di condurla da voi non appena si sarà svegliata." |
L'uomo fissò Elisabeth e restò visibilmente turbato dalle sue parole.
“Un momento...” disse “... cosa significa seguiti? Vi siete fatti seguire? E da chi?” Storm allora, intuendo le intenzioni di Elisabeth, prese subito la parola. “Come facciamo a saperlo!” Fissandolo. “Dovevamo chiedere, magari? Per farci rispondere cosa? E poi è così difficile capirlo? Non ci arrivate da solo?” “Forse...” mormorò l'uomo “... forse i compagni di quel contrabbandiere?” “Quelli o forse i familiari della donna che avete venduto come schiava.” “Possibile che valga tanto?” Sempre più meravigliato l'uomo. “Era solo una domestica!” “Probabilmente una domestica fedele.” Replicò Storm. “Visto che sono pronti a pagare un riscatto per riaverla.” “Questi non sono problemi nostri!” Esclamò l'uomo. “Dare la caccia ai contrabbandieri non è un reato! Che vadano al diavolo, non possono farci nulla!” “Dare la caccia ai contrabbandieri no” disse Storm “ma rapire e poi vendere persone libere è un reato punito con il capestro.” “E ora cosa si fa?” “Bisogna recuperare la donna.” Rispose Storm. “Impossibile!” Scuotendo il capo l'uomo. “Chissà dove sarà ora!” “Raccontateci tutto ciò che è successo.” “Non c'è molto da dire...” fece l'uomo “... erano dei mercanti giunti a Puerto Baias... e visto che la donna era d'impaccio, abbiamo pensato bene di togliercela di mezzo e guadagnarci qualcosa...” “Non sapete dove erano diretti?” “Credo all'Isolotto di San Martino...” disse l'uomo “... è lì che avviene la tratta degli schiavi...” |
Non si perse tempo......facemmo rotta verso Vivermagren........la cosa non mi piaceva per niente.
Il comandante Sumond fissava con occhi sgranati la giovane Clio; senti', nominare il futuro amore della damigella......anche se qualcuno già cominciava a farsi avanti.......visto che non si avevano più notizie del capitano Gurenaiz. "Speriamo di poter arrivare in tempo......". Pian piano, cominciai' a delineare qualche piccolo stratagemma per rendere più complessa l'operazione. Bisognava agire........è in fretta!!! |
Osservavo Maraiel... dormiva tranquilla, tenendo stretta la sua bambola.
La osservai per un lungo momento... poi sospirai e riportai gli occhi su Guisgard... “Hai ragione...” mormorai “Quella nave mi ha turbata. E più ancora mi ha turbata sentir parlare di Capitan Lanzaras, perché... perché io conoscevo quel nome! Lo conosco fin da quando sono piccola... vedi... il nonno amava raccontarmi delle storie quando, da bambina, vivevo con lui in Olanda. Mi raccontava storie su viaggi e terre lontane, storie di mare e di avventure... e in molte di quelle storie, molte tra le mie preferite, c’erano i pirati! E, tra essi, uno dominava su tutti... Capitan Lanzaras!” Per qualche momento tacqui... poi infilai una mano nella tasca del mio abito e ne estrassi il piccolo diario in pelle che era appartenuto al nonno... “Poi ho ricevuto questo...” mormorai, rigirandomelo tre la dita “Il diario del nonno, dove sono raccontati i suoi viaggi e descritti i suoi incontri...” Esitai... “E lui... beh, mio nonno è convinto che la storia sull’isola in cui Lanzaras ha nascosto il tesoro sia vera. Lui, pare, ne conosce l’ubicazione e...” sospirai “E mi ha dato un indizio perché io possa cercarla e trovarla... una sorta di enigma, di indovinello...” Quando la mia voce si spense nella cabina cadde il silenzio. Per qualche momento non dissi niente, poi mi feci coraggio ed iniziai a recitare... “Raggiungi gli estremi confini a Settentrione, dove due vasti mari si contendono lo scoglione. Eolo con le sue folgori fedeli allora ti guideranno, quando grigiore, furia e boati il mare gonfieranno. Ma prima di ciò tu guarderai l'alto Sole da Levante, quando la tua ombra per veder le stelle diverrà sestante.” Lo fissai per un attimo... “Queste parole non avevano senso per me fino ad ora... non le comprendevo, non capivo a che cosa si riferissero... almeno finché non ho sentito parlare di quell’isola, l’Isola del Fungo...” I miei occhi erano immobili in quelli di Guisgard... la mia voce era bassa, seria... “E tu... tu penserai che tutto questo sia una follia! E forse lo è... è una follia. E forse io stessa sono folle a crederci... però... beh, però questo è precisamente il motivo per cui quella nave mi ha terrorizzata! E mi terrorizza ancora!” |
Ad un tratto, in maniera tanto brusca quanto improvvisa, Musan afferrò il polso di Clio.
“Ascoltami, ragazza...” disse con i suoi occhi in quelli di lei “... dovresti essere più saggia e non solo astuta e irriverente, sai? I viaggi per mare sono lunghi e possono accadere tante cose... conviene dunque avere qualcuno in grado di proteggerci...” lasciò finalmente il suo polso e cominciò ad accarezzarle il viso “... qualcuno che sia forte, che sia in grado di dominare questi mari e queste terre...” sorrise “...qualcuno che sia anche in grado di amarci...” i suoi occhi erano impenetrabili “... andiamo... andiamo da Maraiel...” e la condusse nella sua cabina. Qui trovarono ad attenderli Ankaru e la bambina. |
Finito di parlare all'equipaggio, il capitano Sumond chiamò a sé Parsifal.
“Signor Parsifal...” disse “... poco fa, parlando con quella ragazza non ho potuto non percepire un senso di inquietudine in lei. E' naturale che si senta a disagio in mezzo a tanti uomini ed è anche normale che, essendo molto avvenente, eserciti un certo fascino sull'equipaggio. Beh, arrivando al dunque, non voglio giocarmi l'unica persona a bordo in grado di condurci da quei dannati pirati. Vi incarico dunque di sorvegliare lady Clio di e vegliare su di lei. Avete carta bianca su come disporre il tutto per la sua sicurezza. Mi sono spiegato, signor Parsifal?” |
Ritornato sul ponte con le armi, Cavaliere25 fu subito chiamato da Austus.
“Cavaliere25...” disse “... prendi un paio di fucili, insieme a qualche pistola e vieni con me... andremo su quella nave a cercare Rynos, Joao e Maras... è passato troppo tempo e questo non mi piace... andiamo, su!” Intanto, nella sua cabina, Guisgard era con Talia e ne ascoltò ogni parola. Seguì ogni risvolto della voce, ogni incertezza, titubanza e alla bassa luce della lampada che oscillava dal soffitto poteva leggere perfettamente tutte le emozioni che le attraversavano gli occhi. “Talia...” disse “... ho dato un'occhiata a questo diario...” indicando quello del capitano Tweny che aveva in mano “... certo, letto così, ciò che racconta inquieta non poco... ma sono le parole di un uomo impaurito, inerme, che si ritrova in mezzo a cose per lui inspiegabili... io credo che sulla sua nave si sia diffuso un qualche morbo ignoto, forse una febbre tropicale che ha poi prodotto con ogni probabilità una forma di demenza collettiva che, mischiatasi alla superstizione e alla paura che dominavano quella nave, ha finito poi per decretarne la fine... quasi sicuramente si sono tutti suicidati gettandosi in mare...” prese allora le mani di lei e le strinse nelle sue “... su, ora calmati...” sorridendo “... io non credo che tu sia folle... e poi sappiamo benissimo che tuo nonno ha girato mezzo mondo, dunque non mi sognerei mai di mettere in discussione ciò che racconta. E di certo, se fosse maledetto, tuo nonno non ti avrebbe mai parlato di quel tesoro. E poi quell'enigma in versi che hai recitato...” “Capitano...” all'improvviso una voce “... capitano, quando mi riporterai dal mio papà?” Mormorò Maraiel, appena svegliatasi, strofinandosi gli occhi. |
Fummo raggiunti da un servo.
"Oh scusate é colpa mia-dissi- ma il fatto é che io ho sempre amato molto i fiori, soprattutto quelli rari ed esotici e poiché il giorno del nostro primo anniversario eravamo separati, mio marito ha pensato di recuperare il tempo perduto, per quanto possibile, e fare una passeggiata negli splendidi giardini di questa casa. Ma stavamo proprio per andarcene quando siete giunto voi." E così dicendo presi per mano Fhael e, senza attendere una risposta dal servitore, ci dirigemmo nuovamente verso la villa, fingendo di parlare amabilmente. Non appena fummo dentro la casa andammo immediatamente nella nostra camera. Mi sedetti sul letto e osservai Fhael controllare alla finestra e chiudere per bene la porta. "Ed ora che facciamo?" |
Facile offrire protezione quando l'unico da cui devo difendermi non siete altro che voi stesso.
Ma su una cosa Musan probabilmente aveva ragione, dovevo smetterla di ribattere, imparare a controllarmi. Non parlai per tutto il tragitto dal ponte alla sua cabina, in balìa di questi pensieri. Ma quando entrammo sorrisi, Ankaru era lì, con Noel, o meglio con Maraiel. "Ciao Maraiel.." Dissi sorridendo, mentre correvo da lei "..come stai, piccina? Ti sei riposata un po'?" Dissi prendendo le sue manine tra le mie. Alzai lo sguardo verso Ankaru e le sorrisi. |
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