"Così è anche peggio..." commentai, quasi in un lamento, scuotendo la testa.
Avrei preferito il pensiero di un animale feroce che sbranava la gente e amen, invece no, uno strano essere umano, o forse un indigeno cannibale e noi eravamo qui, nel bel mezzo della laguna.
Decisamente uno scenario romantico, non c'erano dubbi.

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"Credo sia meglio tornare a Corsales" disse Elv a Gwen "per raccontare tutto al capitano Goz. Bisogna dare subito la caccia a quell'indigeno prima che aggredisca altre persone."
Una coltre di aria rarefatta, densa ed umida ora era scesa sulla selvaggia laguna, rendendo il suo aspetto primordiale e misterioso.
L'acqua era piatta e liscia ed i salici che pendevano su di essa parevano incantati, come usciti da un romanzo d'avventura.

"Sei sicuro che sia il caso di andare adesso? Dopotutto non abbiamo granché prove dalla nostra e ho il terrore che quell'idiota possa metterci nei guai..." sospirando.

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"Restare qui comunque non è prudente." Disse Elv a Gwen. "Quell'uomo potrebbe tornare ed aggredirci col favore del buio. Non voglio correre rischi e poi ho la responsabilità di proteggerti." Fissandola.

"Non dicevo di restare qui, ma di aspettare a parlare con Goz" specificai.
Poi lo guardai, sollevando un sopracciglio con un vago sorriso beffardo, ma in realtà divertito.
"La responsabilità di proteggermi?" ripetei "E chi te l'avrebbe affidata, questa responsabilità?"

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Lui sorrise e si avvicinò a Gwen.
"Io proteggo sempre le mie clienti..." disse vicino al suo volto "... non lo sai?" Con tono divertito, ma anche con l'aria di chi si sente il maschio dominante, sicuro del suo fascino virile.

Il suo viso si avvicinò al mio, facendomi sentire di nuovo inebriata dal suo buonissimo profumo.
"Ah quindi adesso sono ufficialmente una tua cliente?" chiesi, sempre con quel tono mezzo beffardo, osservando i suoi occhi neri.

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"Già..." disse lui vicinissimo ormai al viso di Gwen "... e sto anche pensando di farti pagare il mio onorario, sai?" Con un leggero sorriso impertinente.

Si fece ancora più vicino, sentivo il suo respiro caldo sulle mie labbra.
"Ah devo pure pagare?" chiesi, fingendo un tono indignato e sollevando un sopracciglio, ma in realtà mi divertiva questa nostra complicità e questo modo di fare reciproco.

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"Esatto..." disse Elv divertito e con fare malizioso "... ma sono un gentiluomo e quindi ti lascerò decidere come pagarmi per l'onorario..." facendo l'occhiolino a Gwen.