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Dacey si ritirò nella sua stanza, dove poco dopo arrivò Silvia.
Visibilmente indolenzita, con qualche livido e graffio sul collo e lungo le braccia. Entrò e nel vedere Dacey scoppiò a piangere. “Oh, madama...” disse gettandosi ai suoi piedi “... pensavo di non uscire viva dalle segrete...” “Oh, madama...” disse Aegos in quel suo ruolo da cucciolo intimorito “... ma non ho pasticcini...” poi lei allungò la mano sotto il tavolo, raggiungendo i suoi pantaloni e trovando la sua virilità imperiosa. Lui divaricò ben bene le gambe per permettere alla sua padrona quanto fosse maschio il suo stalliere. “Ma, madama...” fingendosi scandalizzato, con la voce intimorita, ma lo sguardo eccitato da morire “... non si fa... non si fa!” Elv rise a quella battuta di Gwen. “Io vado a vedere...” disse Nikolaj. “E se è pericoloso?” Ivan. “Ho brutte sensazioni...” mormorò. |
"Al massimo può succedere che cadendo lì sotto gli salti via la testa, o che finisca infilzato su un paletto, o che atterri su un falò. Di più non credo..." sarcastica, alle parole di Ivan.
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Comprensibilmente provata dalla prigionia, la povera Siliva mi si parò davanti in lacrime.
“ Su, alzati per favore.” Non amavo particolarmente chi si lasciava andare a tali dimostrazioni di disperazione, tanto più che ora non ve ne era bisogno dato che aveva riacquisto la libertà. “ Cerca di dimenticare quei brutti momenti, non accadranno più, stanne certa. Suvvia, asciuga quelle lacrime.” E nel dirlo le porsi uno dei miei fazzoletti, di quelli ricamati con il monogramma. “ Aiutami a lavarmi e prepararmi per l’arrivo del Barone, dopo di che ti concedo la giornata libera. Ne avrai di sicuro bisogno.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
“Allora vado...” disse Nikolaj a Gwen.
Si calò in quella botola, o forse pozzo. Pian piano scese di sotto. “Sta attento!” Gridò Ivan. Poco dopo non si sentiva più nulla. Silvia si ricompose, anche se non era facile e cominciò ad aiutare Dacey a prepararsi. Ad un certo punto si udirono squilli di trombe, poi un gran vociferare nel cortile del palazzo. In città suonavano anche alcune campane. “Sua eccellenza è giunto.” Disse un araldo dal cortile. “Sua signoria il barone è tornato!” |
Nikolaj scese di sotto e noi attendemmo.
"Ehi, stai tranquillo..." con la mano sulla spalla di Ivan. Poi si sentirono meno rumori. "Allora? Come va laggiù?" Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Lasciai a Silvia qualche minuto, osservando quel viso rigato dalle lacrime.
Doveva ritenersi fortunata, lei, per essere soltanto finita in cella, vista invece la macabra sorte dei paggi. Durante un bel bagno ristoratore, dove mi concessi parecchi momenti per rilassarmi, lasciando che l’acqua calda e piena di aromi lambisse la mia pelle udii dapprima una campana e poi voci concitate. “ Presto, aiutarmi, devo essere pronta tra breve!” Quasi urlai a Silvia, non volendo perdere altro tempo, impaziente com’ero di conoscere finalmente quell’uomo e probabilmente decidere del suo destino. Sebbene di fretta, non accettai niente di meno che la perfezione mentre sceglievo abito e accessori. Per facilitare Silvia però, rinunciai ad una acconciatura elaborata, già tanto era il tempo necessario affinché la mia chioma scura si asciugasse. Gioielli preziosi e un soffice abito in rosa antico, pieno di balze, tulle, pizzi e decoro finemente incisi sulla morbida stoffa. Uscii dalla mia stanza facendomi portare da uno dei domestici nella sala dove era atteso finalmente il barone. http://st1.bollywoodlife.com/wp-cont.../2017/07/2.jpg Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Il momento era caldo ed eccitante quando il piede di Icarius tornò a sanguinare e li guardai "Ma Icarius.. Non ti ho toccato il piede, meriteresti di essere preso a colpi di spada pure nell'altro".
Mi vestii e uscii nel corridoio vedendo un servo.. "Scusate sono la futura sposa del ragazzo ferito, Genevieve" dovevo continuare la parte ovviamente "Sapete il dottore lo ha cucito al piede ma si è riaperta la ferita e non può muoversi assolutamente o si dissangua, potreste chiamarlo e farlo venire in stanza?" dandogli dei soldi.. "Devo tornare da lui o potrebbe rischiare la vita". Entrai in stanza e dissi tutto ad Icarius mentre toglievo le bende e mettevo un lembo della mia gonna al piede. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Cominciavo a perdere la pazienza, cominciavo ad essere fuori controllo, a non riuscire contenere la mia eccitazione che si faceva sempre più intensa, sempre più viva in quel gioco ardito solo nostro.
Ma quanto era bello a fare gli occhioni da cucciolo? Erano persino più eccitanti di quelli di Icarius perchè al ragazzo veniva spontaneo, Aegos invece stava accontentando un mio capriccio e la cosa rendeva tutto ancora più intrigante. Quando poi cercò di difendersi per la storia del pasticcino, i miei occhi erano diventati praticamente rossi per l'eccitazione folle. "Scommettiamo che lo trovo? E poi cosa farai, se io lo trovo e scopro che mi hai mentito?" con la voce calda, e tutto il mo corpo che stava per esplodere. La mia mano si insinuò all'interno dei suoi pantaloni, afferrando il mio prezioso pasticcino, rendendomi conto di quanto fosse solido, e sicuramente gustoso. "Su piccolo, non ci vede nessuno!" gli sussurro all'orecchio, continuando la commedia, per poi guardarlo negli occhi intensamente. "Se la colazione non arriva nei prossimi dieci secondi pianto qui tutto e ti porto di sopra, che vedi te come ti mangio!" con lo sguardo folle nel suo. |
Nikolaj scomparve nel buio e nel silenzio di quella misteriosa botola.
Gwen lo chiamò, ma nessuno rispose. “Ehi...” disse Ivan “... Nikolaj, ci senti?” Gridò. Ma non ci fu alcuna risposta. Elv allora avvicinò la lampada alla bocca della botola, scoprendo che in realtà si trattava di un pozzo apparentemente molto profondo. “Non si vede nulla...” mormorò il novello vampiro. Dacey fu finalmente pronta ed uno dei servi la accompagnò nella sala grande, dove era atteso il barone. Pochi istanti e la porta si aprì, facendo entrare il Maresciallo, Fagianus, alcuni soldati ed infine il barone. Aveva abiti borghesi, di certo ricevuti durante la sua cattività, con il viso appena lambito da una smorfia di stanchezza. Era in buona salute ed anche discretamente in forma. I suoi occhi erano neri e penetranti, inarcati ad arte per concedere al suo sguardo un vago senso enigmatico. Il viso regolare, i capelli lunghi e scuri, la barba incolta, la bocca piccola e racchiusa da un sorriso velato. Tutti lo trattavano con cura, tradendo però anche una sincera ammirazione. Lui allora notò Dacey. “Mio signore...” disse il Maresciallo “... questa è mia sorella Dacey.” indicando la ragazza. “Siete la cosa più bella che abbia visto dalla mia scarcerazione, madama...” accennando un inchino col capo lui “... prima della luce del Sole e del conforto della mia città.” Fissandola, per poi baciarle la mano. Il servo annuì ad Altea e andò a chiamare un medico, che evidentemente non era nella taverna. Lei tornò in camera e cercò di sistemare alla meglio il piede di Icarius. “Fa male...” disse lui dolorante “... mi brucia... il taglio è proprio insopportabile...” lamentandosi. Quel gesto di Lys, lo stringere il membro virile di Aegos, le fece capire quanto di poco fanciullesco avesse in realtà il suo stalliere. Se la commedia sembrava realistica al punto da far sorridere il taverniere, ciò che trovò la padrona nei pantaloni di lui tradiva ogni sospetto o dubbio. Aegos la guardò negli occhi, con un lampo di orgoglio per come era prepotentemente dotata la sua virilità. “Ma, madama...” disse lui fingendosi scandalizzato e mostrando un'ingenuità falsa quanto gli argomenti di un anticlericale “... è una cosa sozza fare così... da maialini...” deglutendo eccitato e trattenendo un risolino, sempre con gli occhi in quelli di lei. https://i.pinimg.com/originals/09/28...0a1a18b612.jpg |
Sospirai.."Icarius, il servo deve trovare il dottore nel paese, e portarti fuori sarebbe doppiamente pericoloso..ma sai che i veri guerrieri, quelli di un tempo, forti e temprati si cucivano la ferita a carne viva?" guardandolo con intesa...perché era così..fiacco.."Ti vuoi tirare fuori un po' di carisma per l' Amore del Cielo?" arrabbiata "Mi fai innervosire più di quell' essere che mi ha sposata, chi ti piglierebbe a te" sbottando.
Presi del rum e glielo porsi.."Bevi...almeno forse ti addormenti e sopporta, ci manca sentano le grida e torna Lui". "Vuoi ti racconti una storia per distrarti?" mentre tenevo alto il piede. |
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