Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 13-03-2015 01.57.16

"Ho sempre desiderato vedere cosa ci fosse oltre le nebbie di Avalon, fin da quando ero piccola. Ovviamente, amo la vita sull'isola, lo studio della magia, i riti per la Dea, i Sabba.
Ma il mio desiderio di andare oltre era troppo grande e incontrare voi e` andato oltre ogni mia aspettativa e oltre ogni mio sogno" dissi guardandolo.

Clio 13-03-2015 02.36.08

Dapprima lo guardai stranita.
"Vuoi.. vuoi davvero allearti con quegli individui? Ti hanno chiamato miserabile, ti hanno colpito mentre eri disarmato.. li ho sentiti io stessa dire che volevano rapirti e drogarti, e che saresti stato un fantoccio nelle loro mani, senza mai poter decidere niente... è gente che vuole sfruttare il nome dei Taddei per prendere il potere... vuoi consegnarti a loro e diventare il loro burattino?" dissi, tutto d'un fiato.
Guardai poi Giovanni.
"Beh, non proprio..." tornando ad osservare Icarius con un sorriso "Le navi volanti esistono eccome, almeno, una di sicuro la Santa Caterina...".
Guardai poi Giovanni e ancora Icarius "Giovanni ha ragione, è rischioso.. se anche quegli individui non ti facessero del male, ci penserebbero i seguaci di Cimmiero... " sospirai.
"È vero, forse potresti fare del bene a Capomazda, non lo nego.. ma questo non significa che sarà un bene per te" sospirai "Cerro, magari quegli uomini non ti colpiranno, ma non c'è solo la spada per ferire un uomo, spesso basta la parola.. e io non ho sopportato come quegli uomini ti hanno trattato..." chinai il capo "Qualunque cosa tu decida di fare, promettimi che mi permetterai di starti accanto, perché non mi fido di nessuno...".

Guisgard 13-03-2015 02.38.06

Velven ascoltò ogni parola di Gwen, guardandole gli occhi languidi e sognanti e le labbra rosee e vellutate.
E senza dire nulla, quasi d'istinto, si avvicinò a lei e la baciò.
La baciò con impeto, trasporto, facendole sentire l'ardore ed il desiderio delle sue labbra su quelle di lei.
E nel baciarla la teneva stretta a sé, quasi ad impedire che quella brezza potesse portarsi via la ragazza, come se fosse una visione, un sogno, o qualcuna di quelle intense emozioni che i due stavano vivendo.
“Ti porterò io a vedere oltre le nebbie di Avalon...” disse piano lui, staccando appena la sua bocca da quella di Gwen, per poi congiungere ancora le loro labbra ed assaporare di nuovo il dolce nettare che pulsava dai sospiri della ragazza.
Ma proprio in quell'istante grida e schiamazzi si udirono giungere dalla strada, seguiti da una confusione generale.
“Bel momento ho scelto per innamorarmi di te...” mormorò l'ufficiale, tenendo stretta a sé la giovane di Avalon “... il ducato va a pezzi ed io mi perdo nei tuoi sospiri...” accarezzandole i capelli “... odo i colpi di pistole e fucili in lontananza tra le strade...” la guardò negli occhi ancora una volta “... o forse sono solo i battiti del tuo cuore contro il mio petto...” sorridendole.

Guisgard 13-03-2015 02.44.14

“So che è pericoloso” disse Icarius a Clio “e che quegli uomini non sono poi tanto migliori di quelli che voglio combattere... ma non abbiamo altra scelta... è rischioso, ma vale la pena tentare...” la fissò “... altrimenti cosa faremo? Io fuggirò e mi nasconderò, mentre tu... tu non potrai certo passare la tua vita a proteggermi... soprattutto quando un giorno ti sveglierai e capirai che io non sono ciò che credi tu...” sorrise appena “... certo che ti voglio al mio fianco... è per te che faccio tutto questo, Clio... per te...”
“Sei pazzo!” Esclamò Giovanni.

Clio 13-03-2015 02.53.40

Alzai gli occhi al cielo.
"Vedi di piantarla con questa storia..." sbuffai "Mi sembrava di essere stata sufficientemente chiara, e io ti giuro che non ho pazienza e detesto ripetere venti volte le stesse cose.." sospirai.
Stavo facendo del mio meglio per scindere Icarius e Guisgard, per quanto fosse difficile, ma sapevo che dovevo farlo, per rispetto di entrambi.
Lo guardai negli occhi.
"Per me?" risi appena "Questa non è la mia terra, è la tua... a me interessa solo che non ti succeda niente... non sei obbligato a farlo, basterebbe varcare i confini del ducato, e nessuno ti riconoscerebbe... la vita è solo tua, nessuno può decidere al tuo posto, se è questo che vuoi ti starò accanto...".
Sapevo che sarebbe stato difficile anche per me, ma forse Icarius aveva ragione, non avevamo altra scelta.

Galgan 13-03-2015 02.56.58

Fissai l'uomo vetusto;

-Invero, buon uomo, questo regno ha molte colpe.
I suoi nobili, uccidono mendicanti inermi, e chi dovrebbe governare le genti è troppo occupato ad accapigliarsi per gli avanzi del tavolo del regnante-

Abbassai il tono della voce, ma detti ad esso maggiore intensità, quasi che questo fosse un fendente, menato da una spada fatta di parole ed eloquenza;

-Il mio disgusto per tutto questo è innegabile, ma l'essere contro Dio, il ribellarsi al Padre, è contro ogni legge della natura stessa, è il più folle ed abbietto degli atti.
Vi prego, messere, chi è il senzadio di cui andate parlando?-

Guisgard 13-03-2015 03.06.50

Icarius sorrise a Clio e le accarezzò il volto.
“Quanto sei bella...” disse in un sussurro “... quel Guisgard era un pazzo e uno sciocco se ha perso così tanto tempo senza chiederti di essere solo sua... di essere sua moglie...” quella carezza fu dolce e lunga “... andiamo da quegli uomini... portami da loro, Clio...” la fissò negli occhi “... ma giurami che quando saremo da soli, che sia giorno o notte, che sia anche solo per un momento, tu mi chiamerai col mio nome... davanti agli altri non mi interessa, ma da soli dovrai chiamarmi Icarius...”
“Sei pazzo...” scuotendo il capo Giovanni.
“Tu resterai qui, amico mio.” Avvicinandosi al cieco il pastore. “Io verrò a trovarti. Ed abbi fiducia in me.” Rise. “Ricordi cosa diceva Aneas in quella mia novella, no? Capomazda è come un gregge e l'Arciduca è un pastore. Sono avvantaggiato dunque.” Fingendosi spensierato.
I due si abbracciarono forte.
“Abbiate cura di lui...” Giovanni a Clio.
“Dai, non è molto lusinghiero” sbottò Icarius “che tu ti raccomandi ad una donna per proteggermi! Sebbene in gamba come Clio!” Facendo l'occhiolino alla pirtessa. “Andiamo adesso, Clio.”

Guisgard 13-03-2015 03.29.56

“Stanno giungendo qui milizie atee e miscredenti.” Disse l'uomo a Galgan. “Getteranno la loro ombra su tutto e tutto perirà. A meno che...”
“A meno che?” Ripetè Lucas.
“A meno che qualcuno non prenda il mio posto e ridia forza all'Ordine dei Puri Folli.”
“I Puri Folli?” turbato lo scudiero.
“Si, l'ordine a cui appartenevo io.” Annuì l'uomo.

Tessa 13-03-2015 07.17.24

"Lasciatemi sola con lui", dissi a tutti i presenti nella stanza.
Rimasti soli, presi un vecchio sgabello e mi sedetti vicino al prigioniero.

"Non sapete proprio niente di quello che sta succedendo qua fuori?" gli chiesi e, intuendo la risposta, proseguii "Capomazda ha perso il suo ultimo Duca. Era Guisgard Taddei. La città è stata contesa da molti: da Lord Gvineth, da Cimmiero... " feci una pausa, mi alzai e mi avvicinai alla finestra.
"Avete mai sentito parlare della Gioia dei Taddei? È una sorta di maledizione che colpisce tutti gli appartenenti a questa stirpe. Anch'io, a quanto pare, sono una Taddei. Non so di che grado e di che provenienza. So solo che qualcuno, quando ero piccola, mi abbandonò per salvarmi la vita e ora sono solo Tessa del Convento."
L'alba stava per sorgere.
"Vi ho sognato, Messere. Ho sognato che chiedevate aiuto. Siete vestito da nobile, siete mascherato e vi hanno rinchiuso in un carcere abbandonato da Dio e dagli uomini. Non pensate che sarebbe stato più facile uccidervi? Per quale motivo tenervi in vita? Siete forse una persona importante? Siete forse anche voi un Taddei o qualcuno strettamente legato ad essi?" mi allontanai dalla finestra per tornare da lui.
"Chiunque voi siate, messere, so che non siete stato chiuso lì dentro per colpa, ma per comodo di qualcuno. E forse, è arrivato il momento di togliere quella maschera"

Lady Gwen 13-03-2015 11.07.59

Non ebbi il tempo di finire la frase, che` le labbra di Velven catturarono le mie. Lo fecero con foga, passione, trasporto.
Mi sentivo stordita, inebriata e felice. Assaporavo le labbra di Velven come farebbe un modesto contadino con un succulento pranzo.
Ad un certo punto si separo`, anche se di pochissimo e la frase che mormoro` sulle mie labbra mi fece sorridere e mi rimbomba ancora adesso in testa, come una nenia.
Subito dopo, mi bacio` di nuovo. Ci nutrivamo uno dei sospiri e dell'amore dell'altro.
L'idillio, pero`, fu interrotto da alcuni schiamazzi nella strada.
Velven sembrava piuttosto turbato riguardo questa situazione.
"La colpa non e` di nessuno, tantomeno tua. L'amore arriva quando e` giusto; non sbaglia il giorno, l'ora o il luogo, e` semplicemente il mondo che non lo asseconda" dissi, accarezzandogli una guancia.


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