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“ Fa in modo che sia liberata subito e che mi prepari un bagno, mi sento così sudicia...”
E lo ero a causa della notte passata fuori, in quel rudere, tra mattoni fatiscenti, assi rosicchiate dalle termiti, la terra fredda e la pietra dura . “ Chi è ? Te l’ho detto. Un artista di strada, si fa chiamare Rosso. Porta una maschera strana e buffa che usa per dilettare la gente nei suoi spettacoli. È stato gentile e rispettoso nei miei confronti, fortunatamente.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Seguimmo Ivan, che ci condusse fino nei sotterranei della torre.
Scendemmo, scendemmo, finché non trovammo Nikolaj nei pressi di quello che sembrava essere un pozzo coperto da una grata arrugginita. Che sembrava anche molto profondo. Mi inginocchiai e guardai giù. "Secondo voi dove porta? È parecchio profondo e siamo in mezzo al bosco, dove potrebbe mai condurre?" Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Oh, madama...” disse fintamente ingenuo Aegos a Lys “... si? Davvero? E cosa mangerete? Una focaccia? Al miele? Marmellata? O dei biscotti? A me piacciono con le nocciole, signora!” Mostrando un fanciullesco entusiasmo, ma fissando quella scollatura con occhi famelici.
Il Maresciallo guardò Dacey, per poi chiamare uno dei soldati. “Fa liberare l'ancella...” disse al militare “... e fa venire qui l'uomo giunto al palazzo con mia sorella.” Pochi istanti dopo un paggio condusse Rosso al cospetto del Maresciallo e sua sorella. Quello mostrò un teatrale saltello, accennò una giravolta e mostrò un vistoso inchino. “Ai vostri ordini, signore!” Esclamò. “Chi sei?” Il Maresciallo. “Chi può dirlo...” mormorò Rosso “... un cialtrone, un mendicante, un innamorato... chi può dirlo...” “Sei un buffone.” Sprezzante il Maresciallo. “Ai suoi ordini!” “Perchè quella maschera?” “Perchè sono troppo brutto” lesto Rosso “e temo che la mia bella resti disgustata dal mio volto!” “Detesto i pagliacci ed i commedianti come te...” mormorò il Maresciallo “... ma ti sono grato per aver riportato mia sorella qui sana e salva.” “Ho detto che era una fata!” Rosso indicando Dacey. “Chi può dirlo...” disse Nikolaj guardando la grata “... di certo molto in basso...” “La grata non sembra molto resistente...” Elv “... è arrugginita... un calcio e si spezza...” fissando Gwen. |
"Bah... Chissà..." guardando ancora giù.
Poi guardai Elv. "Beh, siamo vampiri, la forza non ci manca" con tono fra il tranquillo e l'ovvio "Quindi potremmo tranquillamente toglierla. Ma poi?" Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Oh mangerà qualcosa di davvero buono...." sporgendomi ancora di più sul tavolo verso di lui "Mangerò un pasticcino che il mio piccolo tiene nascosto nei pantaloni..." con una voce eccitata, calda e sensuale "E ho talmente fame che potrei mangiarmelo in questo momento, qui, davanti a tutti..." con la voce scossa dalla passione.
Sì, speravo che quelle focacce arrivassero presto per poter continuare quel gioco ardito nella nostra camera da letto. E lì sì che avrei saziato la mia fame. |
Reddas ora Rosso comparve perfettamente integrato nella sua nuova veste di saltimbanco.
Io quasi lo invidiavo per quella prontezza, quella capacità di improvvisazione, per la faccia tosta con cui sosteneva una parte usando la menzogna. “ Suvvia, sii paziente per questa volta. Sono in debito con questo signore.” Mormorai per ammansire mio fratello, poggiando una mano al suo braccio. Sapevo fin troppo bene l’avversione di lui per i pagliacci, i giullari e i buffoni. Era piccolo e già aveva deciso di mal sopportarli, tanto che alla sua festa di compleanno , forse dei dieci anni, decise che era meglio usare un bastone contro la schiena dell’artista facendolo contorcere piuttosto che guardare le sue studiate acrobazie. “ Vi sarà garantito un pasto caldo e un luogo dove passare questa notte, se lo desiderate.” Guardando il cavaliere mascherato da buffone, cercando di leggere nei suoi occhi qualcosa. Che fosse esitazione, o profonda determinazione. |
“Poi vedremo cosa nasconde...” disse Nikolaj a Gwen, tirando via la grata che si sbriciolò fra le sue mani.
I pezzi di ferro caddero di sotto, senza fare rumore. “Deve essere davvero profondo...” Ivan. “Magari è un pozzo...” fece Elv. “Chissà, sarà la porta degli inferi.” Ridendo Nikolaj. “Oh, madama...” disse fintamente imbambolato Aegos a Lys “... ma io non ho nascosto nessun pasticcino nei pantaloni... davvero... non dico bugie alla padrona...” deglutendo eccitato “... io sono bravo, signora...” con aria imbarazzato, ma occhi virili e famelici. “Mia signora, siete generosa.” Disse con un inchino Rosso a Dacey. “Vi ringrazio, mia diletta.” Con fare farsesco. “Grato di ciò scriverò stanotte una poesia per voi. La notte porta consiglio e di certo nel buio la Luna non resterà sdegnata dal mio volto.” Mostrando un cenno del capo. “Potrai restare al palazzo cinque giorni per le tue buffonate.” Mormorò il Maresciallo. “Non uno di più.” Guardò Dacey. “Il barone è atteso per oggi.” Allora Reddas guardò Dacey con uno sguardo eloquente dietro la sua maschera. |
“ La mia generosità non è che poca cosa rispetto al vostro aiuto.
Non mi dovete niente. Neppure una poesia.. ma se vi sentite ispirato, non sarò certo io a fermare la vostra arte.” Fui sorpresa ma compiaciuta udendo quella concessione, per una volta mio fratello non mostrava il suo lato indisponente ma quello ospitale e grato. Erano solo cinque giorni ma rispetto agli standard del Maresciallo, erano già molti. “ Il barone qui, oggi...” Non mi sfuggì allora lo sguardo del cavaliere a quella notizia, sguardo che non ricambiai tuttavia. “ Credo sia giunto allora per me il tempo di andare a prepararmi a dovere per un simile incontro.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Mi faceva impazzire, letteralmente.
Era davvero bravo, oh se era bravo il mio meraviglioso stallone tramutato in cucciolo tenero e impaurito. "Ma davvero?" guardandolo lussuriosa a quelle parole in cui negava di avere il pasticcino "E se io non ti credessi?" con aria furbesca "Magari non ci credo!". Allora allungo la mano sotto il tavolo a toccare il membro eccitato e pieno che Aegos nascondeva sotto quei pantaloni... o per lo meno, che mi auguravo vivamente nascondesse. "E se poi lo trovo..." guardandolo con aria lasciva "Se poi lo trovo me lo posso mangiare?". |
Quando Nikolaj tirò via la grata, quella si sbriciolò fra le sue mani.
Non mi facevo persuasa che fosse un pozzo, ero convinta che ci fosse molto di più là sotto. "Già, se poi fossimo proprio noi a trovarla..." sarcasticamente alla sua battuta. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
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