Camelot, la patria della cavalleria

Camelot, la patria della cavalleria (http://www.camelot-irc.org/forum/index.php)
-   Terre lontane (http://www.camelot-irc.org/forum/forumdisplay.php?f=26)
-   -   Lo Sparviero Nero e il Tesoro Maledetto dell'Isola Perduta (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2046)

Cheyenne 11-12-2012 13.51.16

In realtà il mio grande desiderio era andarmene subito da lì, ma temevo di fare solo danni dando quella risposta.
"Beh se questo é il desiderio dell'uomo che mi ha trattata con così tanta cura chi sono io per dire di no. L'importante per me é averti al mio fianco caro."
Il vecchio parve soddisfatto della mia risposta e ordinò ad un servitore di trasferire le mie cose in una stanza più grande assieme a quelle di Fhael.
Chiamò poi un altro domestico e diede ordine di preparare un banchetto per festeggiare l'avvenuta riconciliazione.
Dopodiché ci lasciò solo e si ritirò nella sala da té.
"Credo sia bene avvisare il colonnello Fhael, non oso immaginare in che stato d'animo possa trovarsi... Un mese, e io che speravo che fosse finalmente finita! Dovete promettermi che non mi lascerete mai da sola, non mi fido ancora di quel pazzo e delle sue reazioni improvvise."

Talia 11-12-2012 15.16.27

Le voci, il vento, i cigolii, la piaggia, la paura, le onde che tormentavano i fianchi della nave... tutto questo si confondeva nella mia mente e la prostrava. Le mie mani stringevano lo stipite di quella porta, i piedi faticavano a tenermi in equilibrio mentre, completamente protesa verso il buio della scala, cercavo di distinguere i suoni e le forme che giungevano dal ponte sottostante.
All’improvviso sentii di nuovo rumori alle mie spalle e mi voltai... il ponte della nave era completamente deserto, eppure avvertivo delle presenze tra il vento...
Poi, inaspettatamente, una mano mi afferrò il polso...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 51106)
“Cosa ci fai qui?” Fissandola Guisgard, appena risalito dalla stiva. “Perchè sei venuta su questa nave? Idioti!” Voltandosi verso il ponte della Santa Rita. “Avevo detto loro di occuparsi di te!” Tornò a fissarla con i suoi occhi che il vento aveva reso più luminosi.
O forse era solo la visione di lei ad averli resi così.
“Perchè sei venuta qui, Talia?” Chiese ancora alla ragazza. “E' pericoloso star qui...”

Mi voltai di scatto e me lo ritrovai davanti...
“Guisgard!” mormorai, gettandomi avanti e abbracciandolo forte “Oh, Guisgard... stai bene! Sei qui... stai bene... grazie al Cielo, stai bene!”
La mia voce tremava forte, ma non più per la paura né per la preoccupazione... ero felice, ora... ero così felice che credevo mi sarebbe scoppiato il cuore.
“Oh, no...” dissi poi, zittendolo con un dito posato sulle sue labbra “Non arrabbiarti con loro... ho dovuto minacciare Austus per convincerlo a farmi venire qui. E comunque mi ha fatto promettere che non sarei scesa sottocoperta a meno che non fossi stato tu in persona a dirmelo, mi ha fatto promettere che sarei rimasta qui dove potevano raggiungermi in caso di bisogno!”
Abbassai appena lo sguardo, poi tornai a guardarlo...
“Scusami... ma dovevo venire!” spiegai “Dovevo accertarmi che stessi bene... mi sembrava di impazzire restando là! A tutti sembrava di impazzire... è passato tantissimo tempo da quando avete lasciato la Santa Rita, altri sono venuti a cercarvi ma non abbiamo più avuto notizie, non sentivamo niente, non vi vedevamo... e poi... poi c’è stato quel grido atroce! Abbiamo avuto paura che fosse qualcuno di voi... che foste in pericolo! E invece...” le mie mani, che lo carezzavano piano, si fermarono sulle sue spalle ed io sorrisi “Invece stai bene! Non sai che gioia... e che sollievo!”
Rimasi così per lunghi minuti, osservandolo... con gli occhi nei suoi, le mani che stringevano le sue, assaporando quella dolce sensazione di pace e di ritrovata felicità...
“Non sai che sollievo...” mormorai ancora, avvicinandomi lentamente “Ero così spaventata... così spaventata, Guisgard... e mi mancavi...”
Chiusi gli occhi ed appoggiai delicatamente le labbra sopra le sue, in un caldo bacio.

Clio 11-12-2012 15.54.59

Mi appoggiai al parapetto e guardai Musan con le braccia incrociate e un espressione irriverente dipinta sul viso: "...oh, non fate tanto il gradasso con me davanti ai vostri uomini, Milord... Se sapevate da solo dove si sono diretti quei due pirati, dovevate dirlo subito.." Strizzando l'occhio.
Mi chinai sulle gambe perché la bimba, che teneva lo sguardo fisso sul ponte, mi potesse guardare in faccia.
"Ciao, piccola.." Dissi dolcemente, tentando di catturare il suo sguardo.
"Io sono Clio..." Con un sorriso.
Le allontanai delicatamente un ricciolo dalla faccia.
"..adesso ti porto a pulire questo bel faccino.. Ti va?"
Alzai lo sguardo verso Musan: "..la porto nella mia cabina, se voleste essere così gentile.." Mi interruppi, con un sorriso ironico: "..perdonatemi, non era mia intenzione offendervi, così... Umano da comprendere che la bimba ha bisogno di qualcosa da mangiare..." Mi alzai, appoggiando la mano al ginocchio.
"Sono certa che si aprirà dopo aver mangiato.." Dissi rivolta allo spagnolo.
"E un vestito.. Datemi un pezzo di stoffa, o la camicia di una divisa piuttosto.. Non può andare in giro conciata così..."
Presi per mano la bimba e la condussi sottocoperta.
Dopo aver fatto un passo mi voltai, chinai leggermente il capo: ".. Grazie..".
Arrivammo alla mia cabina senza che la piccola dicesse nulla.
Chiusi la porta verso di me.
Nel farlo, rabbrividii, il ricordo dei ragni era ancora troppo vivo. Ma mi imposi di dominarmi.
"..metti pure dove vuoi, piccola.." Dissi mentre preparano una bacinella con dell'acqua e vi intingevo una salvietta, per aiutarla a lavarsi.
"..vedrai, sarai bellissima.." Dissi mentre le pulivo delicatamente il visino spaventato. "..ci vorrebbe una bella tinozza per il bagno, eh?" Con un sorriso.
Mi sedetti accanto a lei.
"..ti va di dirmi come ti chiami, piccola?"

Guisgard 11-12-2012 16.28.46

Quel bacio, dolce e delicato, quasi sussurrato, ammansì l'ansia di Guisgard, che subito strinse a sé Talia.
“E sia...” disse poi sorridendo “... li perdonerò... ma solo perchè grazie alla loro negligenza, insieme al tuo caratterino ribelle, ho potuto avere questo bacio...”
Ma un attimo dopo, la sua espressione tornò tesa.
“Hai udito delle voci?” Chiese stupito. “Dici davvero? Io invece ho incontrato solo silenzio la sotto... ho dato ordine agli altri di dividerci, ma poi ho perso le loro tracce...” si voltò a fissare la stiva “... sarà meglio tornare a controllare...” guardò poi di nuovo Talia “... immagino dovrei rispedirti sulla Santa Rita, ma so già che non resisteresti là...” sorrise “... e poi Arianna attese fuori dal labirinto Teso, vero? E a te i Tesei non vanno giù!” Le fece l'occhiolino. “Su, andiamo a vedere che fine hanno fatto gli altri...” prese la mano di lei e scesero insieme nella stiva.
La scala scricchiolava e sul pavimento in legno c'era acqua salmastra penetrata dallo scafo.
C'erano però diverse lampade accese e questo, se da un lato rendeva luminoso quell'ambiente, conferiva a tutto quel posto un'inquietante atmosfera.
“Rynos!” Chiamò Guisgard. “Dove sei? Joao! Maras! Dove siete?”
Ad un tratto giunsero davanti ad una porta.
“E' bloccata...” fece Guisgard “... hai visto la serratura, Talia? E' a forma di esagono...”
proseguirono allora lungo il corridoio, fino a raggiungere un'altra porta.
“E' aperta questa...”
Ed entrarono.
“Sembra l'armeria...” disse Guisgard “... strano, solitamente questa stanza è sempre chiusa e le chiavi può averle solo il comandante...”
Talia in quel momento calpestò qualcosa con un piede.
Era un chiavistello esagonale.

Guisgard 11-12-2012 16.40.27

Clio cominciò ad occuparsi della piccola.
Poco dopo arrivò la servitrice di Musan.
“Ecco qui...” disse la donna a Clio “... una camicia ed un po' di stoffa che avevo da parte. Se volete posso aiutarvi a cucire un abito per la piccola.” Guardò la bambina ed un'espressione commossa attraversò il suo volto. “Povera bambina...”
“Noel...” mormorò all'improvviso la piccola “... mi chiamo Noel...”

Guisgard 11-12-2012 16.44.35

Parsifal, che era corso al porto per indagare sulla nave inglese appena giunta, fu informato dagli uomini di Guidaux che essa era agli ordini di un inglese, il capitano Sumond e che con lui il governatore e l'ammiraglio si erano accordati per catturare i due pirati che infestavano le Flegee: il Gufo Nero e lo Sparviero Nero.
Parsifal fu così imbarcato e messo agli ordini di Musan, capo di quella spedizione.
Sulla nave vi era anche Clio.

Talia 11-12-2012 16.48.55

Scendemmo le scale con circospezione... e subito mi colpì il silenzio che regnava sottocoperta, a differenza delle voci confuse con il vento che avrei giurato di aver sentito sul ponte.
Una delle mie mani era stretta in quella di Guisgard e da essa traeva coraggio e conforto, mentre l’altra fiorava la parete di legno consumata, indagandola... le sue parole mi vorticavano in mente: si erano divisi e poi ne aveva perso le tracce... e tutto ciò che aveva trovato erano cabine deserte e desolazione... eppure, notai, le lampade erano accese alle pareti...
E ad un tratto le parole del vecchio Fulsin tornarono a bussare alla mia memoria...
Lanzaras...
la maledizione...
mi voltai e fissai Guisgard, chiedendomi se conoscesse quella storia e che cosa ne pensasse...
mi chiesi se non fosse il caso di parlargliene...
esitai...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 51130)
Ad un tratto giunsero davanti ad una porta.
“E' bloccata...” fece Guisgard “... hai visto la serratura, Talia? E' a forma di esagono...”
proseguirono allora lungo il corridoio, fino a raggiungere un'altra porta.
“E' aperta questa...”
Ed entrarono.
“Sembra l'armeria...” disse Guisgard “... strano, solitamente questa stanza è sempre chiusa e le chiavi può averle solo il comandante...”
Talia in quel momento calpestò qualcosa con un piede.
Era un chiavistello esagonale.

La vista di quel chiavistello mi fece passare, per il momento, dalla mente tutti quei pensieri...
Lanzaras avrebbe potuto aspettare...
ed anche le storie sul suo tesoro!
“Guarda!” dissi a Guisgard, chinandomi a raccogliere quella strana chiave “Sembra la stessa forma della serratura di poco fa, non trovi? La serratura della porta chiusa...”
Sollevai gli occhi e lo fissai, porgendogli l’oggetto...
“Ormai siamo qui...” mormorai “Forse è il caso di controllare anche quella cabina!”

Guisgard 11-12-2012 16.55.46

“Si, posso comprendere il vostro stato d'animo...” disse Fhael a Cheyenne “... ora però bisogna restare calmi e giocarci al meglio le nostre carte... io resterò sempre con voi, non temete.”
Un servo allora mostrò ai due la loro stanza.
Era un'ampia e bella stanza matrimoniale, con letto a baldacchino e varie immagini sacre alle pareti.
I mobili erano di gusto europeo e diversi oggetti ornavano quell'ambiente.
“Bene...” fece il portoghese “... almeno sarà una prigione dorata...” accomodò allora alcuni cuscini su una poltrona accanto alla finestra “... ecco... questo sarà il mio letto. Voi naturalmente dormirete nel letto vero.” Guardò attraverso le tende della finestra. “Come immaginavo... un servo sorveglia dal cortile la nostra stanza... dobbiamo essere cauti...”

Clio 11-12-2012 16.56.22

Sorrisi, alla vista della servitrice di Musan.
"..ve ne sarei grata.." Con un sorriso "..siete davvero un'anima buona, e sembra che sia una cosa rara da trovare, di questi tempi, potete rivelarmi il vostro nome? ho dovuto ringraziarvi più di una volta.."
Poi udii la piccola, e sorrisi.
"Ma ciao, Noel, è un bellissimo nome... Vedrai adesso ti faremo un bellissimo vestito, e tra poco arriverà anche qualcosa da mangiare, scommetto che hai fame, vero?" Presi in mano la stoffa per un momento, poi mi girai verso Noel "..da dove vieni, Noel?" Sospirai. Cosa potevo chiedere a una bambina che era stata venduta come schiava senza farle tornare alla mente terribili episodi.
Mi inginocchiai davanti a lei e la guardai con un sorriso: "..non so perché quegli uomini ti abbiano portato qui, piccola, ma mi farò tutto ciò che mi sarà possibile per prendermi cura di te.. E forse non sarò l'unica.." Dissi guardando con gratitudine la serva di Musan che aveva già iniziato a cucire il vestito per la piccola Noel.

Cheyenne 11-12-2012 18.04.57

La stanza che il vecchio ci aveva dato era ben arredata, secondo lo stile europeo e conteneva numerose rappresentazioni religiose
Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 51134)
“Bene...” fece il portoghese “... almeno sarà una prigione dorata...”

Già ma pur sempre una prigione pensai.
Gli diedi una seconda occhiata, negli armadi erano stati trasportati tutti i nostri effetti personali.
Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 51134)
Guardò attraverso le tende della finestra. “Come immaginavo... un servo sorveglia dal cortile la nostra stanza... dobbiamo essere cauti...”

Le parole di Fhael mi fecero voltare a mia volta verso la finestra.
"Come temevo, quei servi sono dappertutto, sono gli occhi e le orecchie di quel vecchio. Dormiremo nello stesso letto, se quello che ci sorveglia dovesse vedere che vi siete sistemato su di una poltrona si insospettirebbe subito e andrebbe velocemente a spifferare tutto al suo padrone. Inoltre mi è già capitato che entrassero senza bussare a qualsiasi ora. La nostra situazione è già precaria così, non vorrei che per una sciocchezza, come il dove dormire, tutto vada a rotoli.


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 03.10.53.

Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli
Creative Commons License