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Altea scese dalla carrozza e vide il cocchiere fermo davanti a qualcosa riversa sulla strada.
"Aspettate, milady..." disse lui alla dama "... non vi avvicinate, non è un bello spettacolo..." "Capisco." Disse Lucidor a Gwen, col suo sguardo così simile a quello di Elv. "Volete che vi prepari una tisana o un estratto d'erbe per i nervi, damigella?" |
Rimasi ferma, vicino lo sportello della carrozza.."Cos'è accaduto messere? Se parlate così vi è un ferito? Un morto? Comunque non mi faccio tanto impressionare, dovete saperlo" ma con aria preoccupata.
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Ammette Lvo di fare fatica a guardarlo in volto, ancor peggio negli occhi e se accettai, fu solo perchè non riuscivo a sostenerlo e avrei potuto fare a meno della sua vicinanza per un po'.
"Accetterei volentieri" con un sorriso educato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Bene." Disse lucidor a Gwen. "Lo preparerò subito e ve lo porterò. Con permesso." E andò via.
Tornò dopo circa una mezz'ora, con una tazza calda dall'aroma intenso. "Bevetelo ora che è caldo, madamigella." Lui a lei. "C'è un cadavere, madama..." disse il cocchiere ad Altea. Anche il capitano allora scese dalla carrozza e andò a vedere. "Per la miseria..." mormorò il militare "... è dilaniato... l'avranno sbranato dei cani randagi..." Infatti c'erano parti del corpo dilaniato ovunque sull'erba. https://www.phantastik-couch.de/file...Werewolf-4.jpg |
Rimasi senza parole "Ma cosa è successo mai, posso capire le fughe dei presunti criminali o eretici, ma questo va ben oltre. Direi di andare a Suession ed avvisare lo sceriffo" guardandomi però attorno per vedere se vi era qualcuno attorno oltre noi.
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Annuii ed andò via.
Rimasi a rimuginare tutto il tempo, finché non tornò. "Vi ringrazio davvero tanto dottore, ne avevo bisogno" annuii con un vago sorriso. "Ve l'ho detto che dovreste curare anche la mente dei pazienti, non solo il corpo." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Guardandosi intorno Altea non vide nessun altro oltre loro, ma poi quando lo sguardò le finì sulla testa del cadavere dilaniato, riconobbe la vittima.
Era lo zingaro destinato al patibolo e che era fuggito misteriosamente grazie alla misteriosa Felce Nera. "La mente è quanto di più potente ci sia, madamigella." Disse Lucidor a Gwen. "Per questo neanche la medicina, spesso, può nulla." Sorridendo piano. "Ora vi lascerò riposare. Io sarò in giardino se vi sentirete meglio e vorrete farmi compagnia." |
Osservai attentamente ma non vi stava nessuno, mi feci coraggio ed osservai il povero uomo dilaniato e sobbalzai "Ma quello" esclamai "Questo uomo" osservando il capitano "E' lo zingaro scappato al patibolo. Era stato consegnato dal cacciatore di taglie e lo hanno liberato al patibolo...proprio da qualcuno che si cela dietro quei fogli con la felce nera. Che strano, perchè liberarlo per poi ucciderlo?" leggermente rattristata.
"Ecco qui ci vorrebbe proprio un cacciatore di taglie" scuotendo il capo "Lo hanno liberato da una morte per poi morire in modo orribile". |
Lo sapevo bene, poichè nessun farmaco poteva nulla contro ciò che mi affliggeva.
Infatti mi limitai ad annuire. "Certamente, vi ringrazio" quando mi invitò a fargli compagnia in giardino, iniziando a a sorseggiare l'infuso caldo e confortante dalla tazza. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Aprii gli occhi.
Tutto intorno a me un paesaggio che non conoscevo. Dov'ero finita? Perché ero lì? Cera qualcosa nella mia testa, come un tarlo che non mi riusciva di capire. Mi alzai a fatica e osservai il mio vestito. Accidenti, così poco alla moda? Mica potevo andarmene in giro in quel modo! C'era qualcosa che mi sfuggiva, come se fosse un pensiero, un tarlo, qualcosa che dovevo assolutamente ricordarmi e che invece mi dimenticavo. Oh, guarda che albero carino! Mi sistemai i capelli e cercai di capire dove potessi andare. Ma possibile che non ci fosse neanche un telefono in questo posto? Sembrava davvero sperduto, diamine. Eppure.... Sì, c'era decisamente qualcosa che mi sfuggiva. Ma non era certo quello il momento di pensarci, no? Prima dovevo trovare il modo di tornare a casa... Aspetta... ma dove abitavo io? Eppure c'era un'altra cosa importante che mi sfuggiva. Cos'è che non sapevo? Era come se mi trovassi in un sogno, tutto annebbiato, senza senso. Mi rimisi in piedi e cercai una direzione da prendere. |
Un cielo cupo si era addensato sulla brughiera, mentre il vento era cessato di colpo.
L'Autunno appariva silenzioso e malinconico, quasi funereo nel grigiore di quel giorno. Gwen stava passeggiando per il giardino con Lucidor, fra le betulle, le eriche, i gicinti e le viole. Presto la natura si sarebbe rinnovata ed il verde, con tutti i colori estivi, sarebbero mutati nel giallognolo torpore fiabesco dell'Autunno. Ma mentre i due passeggiavano ed il medico descriveva i fiori e le loro caratteristiche a Gwen, la ragazza notò qualcosa. Dei segni sul collo di lui. Erano dei graffi. Simili, identici a quelli che lei aveva fatto ad Elv durante la notte mentre facevano l'Amore. “O forse questo zingaro cercando di scappare è stato poi attaccato dai lupi.” Disse il capitano ad Altea. “Se ciò fosse vero allora sarebbe da rifiutare la tesi di una banda che aiuta i malviventi a scappare.” Destresya si guardò intorno e vide solo vegetazione, sotto un cielo che minacciava pioggia. In quel momento si accorse che poco distante, davanti a lei, c'era un castello nel bel mezzo del bosco. |
"Lupi?" risposi pensierosa "Perchè pensate che quindi non esiste una banda che fa scappare i malviventi? E' possibile non si facciano notare, d' altronde una volta l' evaso è stato fatto libero cosa dovrebbero fare con lui...certo non aiutarlo a salvarlo ma forse i loro gesti hanno un unico scopo..andare contro il Duca? Cosa pensate?".
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"Non so, milady..." disse penieroso il capitano ad Altea "... immagino che se esistesse davvero una banda allora si accerterebbe che gli evasi andassero in un luogo tranquillo, sicuro. Che senso avrebbe altrimenti liberarli, pr poi abbandonarli qui soli nella brughiera, con le guardie dello sceriffo ad inseguirli? Non avrebbe senso, non crede?"
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Annuii guardando il capitano "Effettivamante...si. Avete ragione e ci stavo pensando. Ma quel foglio stilizzato allora? Di chi può essere mano? A mio avviso dobbiamo andare dallo sceriffo a riferire il tutto e chiedere del cacciatore di taglie, mi sembrava scaltro..poi sapete..come dice mio nonno. Sono tutti mercenari e per soldi uscirà allo scoperto, è volere del Duca poi. Comunque è proprio un bel mistero" un pò rammaricata della morte dello zingaro..lui sapeva...del ragazzo che doveva trovare una famiglia. Mi feci avanti, e volevo vedere se vi fosse in giro quel foglio, lo spettacolo era tremendo, feci finta di farmi forza e dovevo farmi forza ma meritava stavolta giustizia questo povero uomo.
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Il capitano annuì ad Altea, poi cercarono in giro, ma senza trovare nulla di importante.
Dopo un pò il cielo cupò vomitò una fitta pioggia sulla brughiera, come a voler lavare i peccati dagli uomini e mondare la terra. La carrozza riprese il cammino, attraversando quella landa nella soporiferà umidità del temporale, fino a raggiungere una Suession avvolta dal sinistro incedere della pioggia battente. La vettura raggiunse la caserma dello sceriffo, mentre sordi boati annunciavano la forza imminente della tempesta. Poco dopo Altea e il capitano furono ricevuti dallo sceriffo. |
Non vi era proprio alcun segno, salimmo sulla carrozza il cui incedere sotto la pioggia battente e i tuoni era snervante.
"Che tempo, odio l' umido autunnale, sebbene i colori degli alberi sappiano risvegliare i sensi coi loro colori, in modo tale da non cadere nell' oblio" osservando l' imperturbabile militare. Poco dopo arrivammo in una Suession quasi addormentata, avvolta da un cielo plumbeo e dai suoi misteri. Ci recammo dallo sceriffo, anche se sapevo non fosse uomo arguto e cercai di ripararmi con l' ombrellino. |
Lo sceriffo Goz era seduto dietro un pesante tavolo, dedicandosi a sistemare alcuni fucili.
"Che sorpresa..." disse lui guardando Altea e il capitano entrare "... a cosa devo tale onore? Una nobile dama nella mia caserma in un giorno da cani come questo?" Ridendo e fissando Altea, in un modo forse sconveniente per una De Bastian. |
Alle parole di Goz sospirai...giusto, ecco la giusta frase...sapeva irritarmi!
Evitai ogni risposta alla frase e andai al sodo "E già, ci si rivede sceriffo e vi presento il Capitano de Ziz, mandato con me dal Duca in persona, abbiamo un compito da parte del Duca Dominus e voi potete aiutarci, magari salirete pure di grado" ecco, si doveva lavorare sul suo inutile ego. "Abbiamo fatto, comunque, una macabra scoperta venendo qui..lo zingaro salvato dalla gogna giaceva sulla strada, fatto a pezzi e non si sa come e da chi, mandate qualche uomo a dargli degna sepoltura, è sempre un figlio di Nostro Signore". Osservando a terra amareggiata e poi guardai sia il capitano e Goz "Chi vi portò qui lo zingaro, sceriffo? Forse è l'uomo che stiamo cercando per volontà del Duca". |
"Ottimo." Disse lo sceriffo ad Altea. "quello zingaro ha fatto la fine che meritava. Lasciate pure che se ne cibino i cani dei suoi resti."
"E' stato già sbranato dai lupi, sceriffo." Mormorò il capitano. "Lupi? No, qui non ci sono più lupi da secoli. I bracconieri li hanno massacrati tutti." Goz, per poi guardare Altea. "Lo zingaro? A consegnarmelo fu un cacciatore di taglie, milady. Perchè me lo chiedete?" |
Guardai il capitano con grazia visto la giusta risposta evitando la seccatura nel rispondere a quella terribile affermazione.
"Infatti..pure io non ho mai sentito parlare di lupi qui attorno" osservai il capitano "La gente e i nobili vengono a caccia tranquillamente nelle foreste, almeno per quanto io sappia e faccia". Ma alle parole di Goz sussultai e apparve un leggero sorriso "Si, proprio un cacciatore di taglie, ho avuto modo di conoscerlo e mi è sembrato davvero un uomo bravo con le armi ed arguto...Sua Signoria il Duca lo cerca, su mio suggerimento ovviamente. Perchè vuole affidargli il compito di scoprire chi agisce con questo biglietto della felce nera. Dobbiamo trovarlo". |
Avevi acconsentito, alla fine, ad unirmi a lui per una passeggiata in giardino avvolta da uno scialle per ripararmi dal vento fresco.
Le folate trasportavano il profumo dei fiori che andavano, tuttavia, a morire. Sentivo Lucidor parlare delle varie specie del giardino, ma quando mi voltai a guardarlo notai un dettaglio. Aveva dei graffi sul collo. E corrispondevano terribilmente a quelli che ricordavo di aver provocato ad Elv, nella foga del momento. Guardai la mia mano, poi di nuovo lui. "Vi danno noia quei graffi? Volete che li disinfetti?" mi offrii, ma in realtà volevo vedere cosa mi avrebbe risposto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Mi alzai e mi guardai intorno.
La testa girava e tutto intorno a me non aveva il minimo senso. Poi lo vidi. Un castello nella finestra. Oh quella sì che era bella! Ma dov'ero finita? Ridacchiai tra me e me, mi sistemai l'assurda gonna lunga che avevo e mi diressi verso il castello. Magari lì avevano una spiegazione a tutta quella situazione assurda che mi stava succedendo. Perché era assurda, no? Sì sì, non mi piaceva per niente, per niente! Così arrivai davanti alla porta del castello e bussai. |
"Beh, non sarà facile ritrovarlo, madama..." disse Goz ad Altea "... voglio dire,se è ancora in città lo si può fr chiamare dai soldati, ma non so se sia rimasto a Suession o meno. Volete che incarichi qualche soldato per cercarlo, madama?" Lui subito sugli attenti per non deludere il duca.
"Graffi..." disse Lucidor guardando Gwen "... oh, si..." sfiorandosi il collo "... non ricordo neanche dove me li sia fatti..." accarezzandosi la pelle graffiata. Destresya raggiunse il castello. Era silenzioso, isolato, immerse nel vedere della brughiera e reso come incantato dal'umidità della pioggia che cominciava a cadere. Lei lo raggiunse e bussò. Dopo lunghi istanti, infine, si sentì un rumore dall'interno, come se qualcuno aprisse diversi catenacci e chiavistelli. Il portone si aprì e un uomo vecchio, decrepito, apparve sulla soglia, fissando Destresya co la sua espressione rugosa e decadente. |
Sollevai di poco il sopracciglio senza farmi notare, perchè io ormai credevo di essere del tutto impazzita, ma le circostanze non aiutavano.
"Beh, se volete posso darvi una mano, ci vorrà solo un attimo" dissi allora. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Accidenti che roba!
Ma chi era questo tizio orribile che mi era venuto ad aprire? Ma si era visto? Lo guardai sgranando gli occhi. "Ciao, mi sono persa! Dove siamo?" guardandomi attorno, stranita. |
"Certo, grazie." Disse gentile Lucidor a Gwen. "Voi siete sempre molto gentile, damgella." Sorridendole.
Il vecchio rugoso fissò Destresya negli occhi. "Siete al Castello dell'Angelo Caduto, madama." Disse. "In cosa posso aiutarvi?" |
"Di nulla, siete sempre mio ospite" sorridendo.
Lo condussi allora all'interno, facendolo accomodare su una poltrona. Pulii i graffi e vi applicai sopra una pomata. "Favorirà la cicatrizzazione, vi passeranno in un batter d'occhio" dissi, mettendo via il preparato. "Erano dei bei graffi, non ricordate come Ve li siete procurati?" con tono curioso, volendo capire cosa mi avrebbe detto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"OOOohhh...." sgranando gli occhi a quelle parole.
Che nome buffo che che aveva! L'angelo caduto! Anche inquietante a dirla tutta. Volevo entrare e chiedere di riportarmi a casa. Ma... Dov'era casa mia? Chi potevo chiamare? Perché tutte quelle cose erano tutte annebbiate? "Mi fate riparare dalla pioggia? Io volevo andare in città!" dissi, gasandomi per quell'intuizione. C'è sempre una città da qualche parte, no? E magari avevo picchiato la testa e non mi ricordavo bene la mia. Perché è strano, io di solito so sempre tutto! |
Lucidor portò i suoi occhi neri su Gwen, seguiti da un lieve sorriso.
"Perdonatemi, madamigella, ma temo di non potervi rivelare ciò che mi chiedete." Fissandola. "Vi ringrazio comunque, sento già sollievo." Sfiorandosi il collo graffiato. "Prego, madama." Disse il vecchio a Destresya. La ragazza si ritrovò così nell'ampia corte di quel castello gotico e monumentale. Tutto pareva antico e venerabile fra le sue mura e una strana apatia, come un sonno senza fine, sembrava insistere su quel luogo. |
Entrai nella stanza e mi guardai intorno.
Accidenti che cosa inquietante! E poi da quanto non pulivano? Non avevano i camerieri per farlo? Sospirai, stizzita per quella situazione assurda. "E vivete qui da solo?" chiesi al vecchietto, così per sembrare gentile. |
"Si, aspetto da tempo il ritorno del padrone." Disse il vecchio a Destresya. "Volete qualcosa da mangiare? O da bere qualcosa di caldo, madama?"
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Ah, questo era interessante.
Era chiaro che non potessi più fare domande di alcun genere, ma avrei avuto la mia risposta, ne ero certa. "Non dovete scusarvi, non insisterei mai su qualcosa di privato che vi riguardi. L'importante è che guariscano" sorridendo educatamente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Siiii!" mi misi istintivamente a battere le mani sorridendo.
"Oh lo voglio tanto qualcosa di caldo, e poi ho fame non so da quanto non mangio!" sospiro. |
"Grazie, madamigella." Disse Lucidor a Gwen. "Ora perdonatemi, devo torare in città per una questione urgente. Desiderate che vi porti qualcosa da Suession, damiglella?"
Il vecchio annuì a Destresya e accompagnò la ragazza in un salone lterale alla corte interna, facendola sedere ad una lunga tavola rettangolare. Qui poco dopo le servì del vino cotto, formaggi vari e salumi appena affettati, il tutto acompagnato da pane bianco e seguito da fritta di stagione. |
Mi sedetti tutta contenta in quel posto così lugubre e iniziai a mangiare.
Accidenti era tutto buono, anche se avevano dei sapori così strani, così diversi. E io adesso mi ero impuntata di ricordarmi cos'era l'ultima cosa che avevo mangiato. No perché, possibile che non me lo ricordi? Io detesto quando non mangio per troppo tempo, no? Continuai a mangiare in silenzio, persa nei miei pensieri. |
"Di nulla" con tono gentile.
"Oh nulla in particolare, ma vi ringrazio. Vi auguro una buona giornata in città" annuii. Sarei stata paziente, se ciò voleva dire trovare le risposte che volevo. Avevo atteso anni, un po' di tempo in più non mi avrebbe di certo sconvolta. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"A più tardi allora, madamigella." Disse Lucidor a Gwen, baciandole la mano e poi andare via.
Scese in cortile e qui Matt gli sellò il cavallo. I due parlottarono e poi il medico andò via, in città. Mentre Destesya mangiava notò un ritratto. Era raffigurato un uomo vestito come un nobile, ma con una maschera sul viso. |
"A più tardi" sorrisi e dopo il suo baciamano andò via.
Lo vidi parlare con Matt mentre sellava il suo cavallo, prima che lasciasse la tenuta. Era una circostanza ben strana, su questo non c'erano dubbi. Quei graffi erano uguali, era impossibile pensare il contrario e dovevo ammettere che mi aveva spiazzata la sua risposta. Mi aveva colpita che non accampasse scuse e che, piuttosto, si rifiutasse di rispondere. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Annuii a Goz ma mi rivolsi al capitano "Visto che i soldati dello sceriffo più volte hanno fatto fuggire gli uomini dalla gogna, non vorrei usassero pure violenza per portarli qui. Forse ci conviene andare pure noi con loro?".
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Mi fermai a osservare il ritratto, sembrava molto vecchio.
Però il tizio era sicuramente elegante, sembrava un nobile. Allora perché quella maschera? Si vede che era molto brutto, pensai con una risata. "Scusi!!" chiamai il vecchietto "Chi è quel signore?". |
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