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Bussarono.
Gwen si avvicinò allo spioncino della porta per vedere chi fosse. Vide così il volto pallido di una ragazzina dallo sguardo spaesato. https://www.ohio.com/wp-content/uplo...22895d3bbe.jpg |
Sobbalzai e arretrai vedendo chi era.
"Credo... Credo sia meglio non aprire..." soffiai. Improvvisamente, pensai che la mia ipotesi sul comportamento di animali e persone fosse corretta. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Elv si voltò di scatto.
“Che...” disse stupito “... che vuoi dire?” Rivolto a Gwen. “Chi ha bussato?” |
"Credo sia meglio che guardi tu stesso... Forse avevo ragione, sul comportamento degli animali e delle persone..." con voce tremante.
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Elv guardò Gwen incuriosito.
Si avvicinò alla porta e guardò dallo spioncino. “Vedo una ragazzina...” disse “... pallida e scarna... forse le occorre qualcosa...” mettendo la mano sulla serratura per aprire. |
Scossi la testa e presi la sua mano.
"No Elv, non farlo, ti prego... Non sai piuttosto cosa potrebbe fare..." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Elv guardò Gwen.
“Sei spaventata...” disse “... perchè? Cosa ti fa paura? E' solo una ragazzina...” |
"Non lo so, ha qualcosa di strano... Nello sguardo... È vuoto, vacuo... Non mi fido..."
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Elv guardò la serratura della porta per un lungo istante.
Poi ad un tratto di nuovo con vigore qualcuno bussò. Colpi forti che parevano voler quasi sfondare la porta. “Presto, aiutami a spostare quell'armadio...” disse lui a Gwen “... è pesante... bloccheremo la porta!” |
Ci pensò su e speravo di averlo convinto.
Ancora colpi, forti e violenti. Annuii ad Elv e insieme iniziammo a spostare l'armadio per bloccare la porta. Ci mancava solo che, oltre gli uccelli ed il cane, anche le persone si rivoltassero le une contro le altre. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Gwen ed Elv riuscirono a spostare e a trascinare il pesante mobile contro la porta, bloccandola.
Da fuori continuavano a bussare forte. “Al diavolo...” disse Elv “... andate tutti all'Inferno!” Urlò alla porta. “Gwen... in quel cassetto c'è la pistola... prendila, per favore...”e guardò di nuovo dallo spioncino. |
Riuscimmo a bloccare la porta, ma quei colpi non cessavano.
Annuii ad Elv e mi fece una strana impressione prendere quella pistola, ma poi gliela porsi e guardai fuori dalla finestra. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Gwen guardò dalla finestra e a ragazzina era sempre lì che voleva per forza entrare in casa.
Fuori c'era ancora la confusione dettata dall'incidente tra camion e pullman, con la gente tutta riversa in strada, tra la puzza di gas ed i petali infiniti a volteggiare ovunque. Altre persone si avvicinarono alla casa. “Fateci entrare, qui l'aria è irrespirabile...” disse un uomo contro la porta “... aprite... non si respira...” “Chiudi tutte le finestre, Gwen!” Urlò Elv. |
Alla fine, non riuscii a lasciarmi alle spalle quelle due donne, e ci ritrovammo insieme nella mia macchina alla volta della Heros Robotica.
Non era un tragitto poi così lungo ma.... Ci bloccammo, tutte e tre nel vedere quello che stava succedendo. Ho visto bene? Restai imbambolata a guardare quello strano fenomeno davanti a noi incredula e incapace di comprendere se fosse vero o finto. Ma.. non poteva essere finto: lo stavo guardando proprio in quel momento. Ma.. non poteva nemmeno essere vero: andiamo, è impossibile una cosa del genere!! Sentimenti contrastanti e intensi si susseguivano nel mio animo mentre esservavo quei petali ricoprire ogni cosa intorno a noi, in quel modo così irreale e innaturale. Che diavolo sta succedendo? Anche Plates pensò la stessa cosa, e sicuramente anche Debah. "Non ne ho idea.." dissi soltanto, cercando di concentrarmi sulla strada, perchè a maggior ragione volevo raggiungere la nostra destinazione. Anche se petali e robot erano molto diversi tra loro, due avvenimenti così strani verificatisi nello stesso momento, non potevano essere trascurati. Sta succedendo qualcosa... mi ripetevo continuamente. Già, ma cosa? Cosa diavolo stava succedendo? Forse per i petali no, ma almeno per i robot avevamo una speranza di sapere qualcosa in più, pensai, una volta raggiunta la sede della Hero Robotics. "Eccoci.." dissi alle altre due. |
C'era sempre la ragazzina che cercava di entrare, confusione, petali ovunque e gente che cercava di entrare qui per sfuggire all'aria irrespirabile, ma Elv mi ordinò di chiudere tutte le finestre e così feci, sbarrando il salotto e la cucina.
Magari, le persone che si lamentavano per l'aria irrespirabile non erano pericolose, ma non potevamo rischiare, dovevamo salvaguardarci e cercare di ignorarli. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Le tre belle dottoresse proseguirono fino alla periferia cittadina, raggiungendo la campagna.
Anche qui l'aria era intrisa di infiniti petali colorati e profumati. Ovunque si sentiva un fortissimo ed intenso odore. “E' tutto così strano...” disse Debha. “Già, surreale... inquietante...” mormorò Plates. Clio era al volante dell'auto e parcheggiò davanti alla sede della Heros Robotica. Si trattava di un grande edificio costruito rimodernando un antico palazzo nobiliare. “Bello ma eccentrico.” Plates. Allora il cancello si aprì per farle entrare. |
Da fuori gridavano per entrare, ma Gwen ed Elv naturalmente non aprirono la porta.
Ad un tratto si udirono grida, come se fosse scoppiata una rissa. Allora qualcuno cominciò a prendere a bastonate la porta per entrare. “Dannati, vogliono entrare...” disse Elv impugnando la pistola. |
Surreale era proprio la parola giusta per descrivere il paesaggio che si stagliava davanti ai nostri occhi increduli.
Ci lasciammo alle spalle la città, per arrivare fino alla sede della Hero Robotica. Eccola lì, eccentrica ma raffinata, aveva un suo perché. Non ero mai riuscita ad avere un pretesto per poterci entrare. Ora finalmente sì... anche se la mia attenzione era decisamente catturata da quei petali e quell'aria irrespirabile. Mr ne avvidi non appena uscii dalla macchina. Non parlai, limitandomi a cercare la porta di ingresso, per poi suonare, sperando ci facessero entrare prima possibile. |
Le grida e i colpi erano sempre più feroci ed ero terrorizzata.
Cercavano in tutti i modi di entrare e inveivano contro la porta in ogni modo. "Dobbiamo cercare di bloccare la porta in modo inattaccabile, nemmeno quell'armadio potrebbe essere abbastanza..." guardandomi attorno per capire cosa potevamo utilizzare per frenare quella furia. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
L'auto delle tre dottoresse attraversò il cancello, fermandosi davanti al portone d'ingresso.
Qui venne un uomo in camice colorato. “Vi attendevamo, dottoresse.” Disse a Clio ed alle altre due. “Sono Tyssien, capotecnico interno.” Sorridendo ed apprezzando l'avvenenza delle tre donne. “Prego.” Facendo loro segno di entrare con lui. Raggiunsero una saletta interna, ben arredata. “Cosa posso offrirvi?” Chiese. |
“Sono in troppi là fuori...” disse Elv a Gwen “... dobbiamo andarcene, scappare... presto entreranno... ci linceranno... andiamo... l'uscita posteriore, dal cortile... presto!” E corse via portandosi Gwen dietro.
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Guardai Elv, guardai la porta e non ebbi il tempo di dire che in effetti sì, era l'unica soluzione, chè lui mi afferrò per mano e mi trascinò via verso l'uscita posteriore.
"Dove possiamo andare adesso?" dissi ad alta voce, mentre correvamo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Un certo Tyssien venne ad aprirci, e ci scortò dentro.
Mi guardavo intorno, osservando attentamente varie caratteristiche di quell'edificio tanto singolare dove antico e moderno sembravano convivere di un'illusoria pace, che sembrava quasi avere un senso. "L'hanno avvisato della nostra visita, signor Tyssien?" guardandolo di sfuggita. Il suo sguardo su di noi era decisamente irritante, ma non lo diedi a vedere. Effettivamente tutte e tre insieme facevamo una discreta scena, ma non era certo quello il motivo per cui volevamo essere ascoltato. Sorrisi lievemente a quel suo offrirci qualcosa e farci accomodare. "Ah, le direi qualcosa di forte considerando ciò che accade qua fuori, di così assurdo.." mormorai, guardando la finestra. "Ma un caffè andrà benissimo, grazie.." sorridendo. |
Gwen ed Elv raggiunsero l'uscita posteriore della casa, abbandonando l'edificio attraverso il cortile.
In strada la gente sembrava impazzita. Tutti erano spaventati ed alcune persone sembravano preda di strani e violenti comportamenti. L'aria era intrisa di quell'odore ora divenuto stucchevole ed insopportabile. Come se tutti i profumi di tutti i fiori e di tutte le piante si fossero diffusi ovunque. La polizia cercava di riportare la calma ed anche i vigili del fuoco intervennero, visto che diversi individui avevano causato più di un problema. I due giovani raggiunsero il garage, entrarono e poi andarono via a bordo dell'auto di Elv. |
Tyssen sorrise a Clio e poi chiese ad una segretaria di portare del caffè e qualche biscotto.
“Si, siamo stati avvertiti del vostro arrivo.” Disse alle tre. “Dopotutto voi ci avete telefonato.” Guardò la finestra. “Stamani sembra che i fiori e le piante vogliano riprodursi.” Ridendo. “Che buffo fenomeno.” Arrivò il caffè. “Allora, ditemi... in cosa possiamo esservi d'aiuto, dottoresse? Qui alla nostra Heros Robotica siamo a vostra disposizione.” Guardando le tre con una certa insistenza. |
La gente era come impazzita e quell'odore era insopportabile.
"Aspetta, ma..." Mentre eravamo in macchina "Se quei fiori e quel profumo strano fossero la causa di quei comportamenti? Noi eravamo dentro e non ci è successo nulla, ma tutti quelli che erano fuori sono diventati strani, violenti, come impazziti... Non pensi anche tu? Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Elv guidava mentre sulla strada c'era caos, con gente impazzita, agitata e spaventata.
“Le piante...” disse guardando Gwen “... mi sembra assurdo... pensi che possano alterare la psiche della gente? Non so... non so più cosa pensare...” Il cielo era sempre più cupo, grigio e di nuovo si udivano tuoni lontani. “Dobbiamo trovare un posto dove andare...” guidando Elv. |
"Io penso sia assolutamente così, non vedo altra spiegazione..."
Poi pensai ad un posto in cui andare. "I miei avevano una casa in campagna, era dei miei nonni prima che morissero. È nella campagna inoltrata, possiamo andare lì" proposi, con un'alzata di spalle. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Mi sedetti insieme alle altre, e ascoltai Thyssen parlare dei fiori come se niente fosse. Diamine a me sembrava parecchio grave la situazione.
Presi il caffè e lo guardai. "Abbiamo bisogno di aiuto per quanto riguarda alcuni comportamenti anomali di alcuni robot del Tecno Pancrazio, con chi possiamo parlare? È davvero importante..." gli spiegai. |
“Indicami la strada.” Disse Elv a Gwen accelerando per raggiungere quanto prima la casa in campagna di lei.
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Tyssen guardò Clio e le altre due.
"Beh, se così stanno le cose allora chiamerò il presidente delle nostre industrie, dottoresse..." disse "... attendete un attimo." Ed uscì. "Il presidente..." mormorò Plates "... chi sarà mai?" |
Diedi indicazioni ad Elv e proseguimmo a velocità sostenuta.
Uscimmo dalla periferia, abbandonando del tutto la città ed entrammo nella campagna. Il cielo aveva sempre quelle strane sfumature fra il grigio, il blu ed il viola ed era molto inquietante. Mi chiedevo cosa fosse a renderli così. Colpa forse dell'imminente temporale che di nuovo minacciava di venir giù. Ci inoltrammo parecchio, finché non raggiungemmo la casa. "Eccola" indicandola. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...9ee9c7984e.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
In fine Gwen ed Elv raggiunsero la casa in campagna.
Parcheggiarono davanti all'ingresso e scesero. “E' isolata, ma almeno staremo tranquilli.” Disse. Il cielo era di color argento ed anche qui c'erano petali ovunque, nell'aria ed a terra. Entrarono e si chiusero dentro. Elv provò ad accendere la tv ma le trasmissioni erano sempre instabili. |
Annuii a Tyssen, lieta che avesse capito la gravità della situazione.
"La ringrazio della disponibilità..." con un sorriso cordiale. Non troppo, prima che quello pensasse male, sembrava un animale in calore, diamine. Poi mi voltai verso Plates "Ah, non saprei.." scuotendo il capo "Ma sono sicura che lo scopriremo presto, non ci resta che aspettare..". https://i.pinimg.com/564x/9e/92/bd/9...a71124e735.jpg |
Annuii ad Elv e dopo aver parcheggiato, entrammo.
"Dio, quanto tempo che non entravo..." Mormorai pianissimo, quasi a me stessa. Più di un anno, l'estate scorsa non eravamo potuti venire poiché papà aveva fatto gli straordinari in ufficio ed erano quasi due anni che non ci mettevo piede. "E nemmeno i miei, è tutta impolverata e tenuta malissimo..." aggiunsi, con tristezza e rammarico, mentre vagavo per le stanze vuote. C'erano tantissimi ricordi, in questa casa, lontani sì, ma non vaghi od offuscati, bensì vividi, come fossero successi il giorno prima. La TV funzionava male, ovviamente. "Comunque sì, non dovremmo trovarci male, qui" dissi poi. Però, improvvisamente, mi venne un pensiero in testa. Andai subito alla dispensa, aprendola in preda al panico, ma poi sospirai di sollievo. "Menomale" tornando da Elv "Credo che i miei siano stati qui quest'estate, c'è del cibo in scatola, in dispensa... Almeno abbiamo da mangiare..." https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...11663ae9bb.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Già, non ci resta che aspettare...” disse Debha.
“Speriamo possa aiutarci.” Plates scettica. Ad un tratto la porta si aprì ed entrò un giovane uomo molto affascinante. Bruno, dagli occhi azzurri e l'espressione sicura. Le guardò e sorrise. “Buongiorno, dottoresse.” Rivolto a Clio ed alle altre due belle scienziate. http://images.indianexpress.com/2015...mcruise759.jpg |
“Si, potremmo restare qui per diversi giorni...” disse Elv a Gwen “... da soli... isolati da tutto il resto... speriamo solo che quest'incubo finisca presto...” annuì “... ora riposati... altrimenti crollerai... farò io la guardia...” con la pistola in mano.
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Sospirai e lo abbracciai.
"A me basta che ci sia tu..." dissi "Comunque, ti darò il cambio, poi... Altrimenti crollerai anche tu... A dopo..." lì baciai dolcemente e poi salii in camera degli ospiti. Mi faceva uno strano effetto il pensiero di dormire nella mia stanza o in quella dei miei, anche se non sapevo perché. In realtà, non realizzavo nemmeno di essere uscita da casa di Elv, dopo un intero anno. Tossendo forte per la polvere, tolsi le coperte impolverate e ne presi altre più pulite da un cassetto, poi mi coricai e cercai di prendere sonno. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Senza aspettarcelo l'uomo aggredi Hiss..sembrava un uomo indemoniato.."Hiss, che succede?".
Presi una pietra robusta e appuntita e avvicinandomi al fioraio urlai.."Lascia stare il mio uomo..maledetto" e lanciai un colpo ben assestato alla tempia dell' uomo e presi Hiss per mano.."Scappiamo. .ora si dobbiamo scappare..a casa mia senza farci notare" preoccupata fosse ferito nuovamente. ."Ti cacci sempre nei guai". |
Sorrisi alle due dottoresse, fermandomi a guardarle per un momento.
Notai solo allora l’incredibile somiglianza che avevano con me, quegli occhi chiari, capelli biondi, anche se con tagli decisamente diversi tra loro. In quel momento compresi il motivo per cui sia Goz che Tyssen ci guardavano come se la nostra vista avesse acceso le loro più segrete fantasie. Non so perché mi ritrovai a fare quelle considerazioni, ma mi strapparono un sorrisetto divertito. Quante probabilità c’erano che si ritrovasse tre dottoresse così simili in una situazione come quella? Ad ogni modo, in quel momento avevo altro a cui pensare. Mi era capitato più volte di aver avuto a che fare con la Hero Corporation per gli Antichi, quando avevamo fatto delle ricerche per studiarla e cercare punti deboli da poter sfruttare per i nostri boicottaggi. Ma il servizio di sicurezza era davvero difficile da penetrare, e il tutto era avvolto in una coltre di mistero, che mi rendeva incredibilmente curiosa in quel momento. Stavamo per incontrare il presidente, nientemeno. Oh, alcuni dei miei avrebbero dato chissà cosa per essere al mio posto. “Sì..” annuii alla mia collega “Speriamo che sappia aiutarci, o cmq indirizzarci verso qualcuno che abbia le risposte giuste!”. Sempre che non ci sia direttamente la Hero Corporation dietro questi guasti… Mi ritrovai a pensare, anche se forse loro avevano più da perdere che da guadagnare da tutto quello. Nulla, tuttavia, andava tralasciato. Senza contare che io ero la prima a voler comprendere quanto quella situazione potesse essere utile per la causa. Ero immersa in quei pensieri, quando il presidente della Hero Corporation arrivò, e io mi alzai per andarlo a salutare. “Buongiorno…” porgendogli la mano “Clio Marbrè” mi presentai “Grazie di averci ricevuto…” con un sorriso, mentre il mio sguardo percorreva tutto il suo corpo, fino a fissarsi in quel occhi così azzurri, intensi. Beh, dovevo ammettere che non l’avevo per niente immaginato in quel modo, il presidente. Oh, interessante… Questo diceva il mio sguardo che non l’aveva mai lasciato, e a giudicare dalla rapida occhiata che scambiai con le altre due, non ero l’unica di quell’avviso. E la cosa si faceva sempre più intrigante. Clio!! Quella voce mi riportò all’ordine, imponendomi di concentrarmi sul lavoro e non sul piacere che i miei occhi andavano cercando. Residuo di quei pensieri impertinenti, un sorrisetto leggero, che svanì subito mentre cercavo la compostezza professionale che per un momento mi era sfuggita per colpa di quegli occhi azzurri… e non solo. |
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