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Era incredibile. Un suo sorriso, una sua carezza, un suo sguardo... Bastava così poco a farmi sentire bene. Quanto avrei voluto dirgli cosa provavo per lui... Quanto avrei voluto che mi abbracciasse forte.
"Si..." dissi appena. "Torniamo da Oltram... Ma non credo che avrà sentito la nostra mancanza" con sguardo sereno rivolto verso gli occhi di Erien. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Mi dimenai per un bel po' ma niente, in compenso mi rimasero i polsi rossi. Dopo di ciò gli uomini si sedettero a tavola e il profumo del cibo che stavano mangiando mi arrivava dritto sotto il naso. Era da stamani che non mangiavo. A quel punto mi arresi, non avevo che fare. I miei polsi erano legati troppo stretti a quella stramaledetta sedia a cui mi avevano avvinghiata.
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Trovai Abelardo e sorrisi.
"Sta meglio, ha bisogno di rimettersi in forze, presto sarà in grado di andarsene, spero.." Sospirai "Non lo so da dove è venuto, non so nemmeno il suo nome, non ha detto granchè...". Già, non sapevo niente di lui. "Nel sonno.. Delirava e diceva.." Sforzandomi di ricordare "Etimasia, ecco.." Sospirai "Mai sentita..". Feci cenno al gufo di seguirmi. "Vieni, gli porto qualcosa da mangiare.." Sorridendo "Prima si rimette in sesto, prima può andare via..". |
Risi scuotendo la testa.
"Non lo farò mai..." divertita, guardandolo "E poi non lo indovineresti mai..." Il mio nome, Gwenhwyfar, era un'espressione tipica della nostra lingua e voleva dire "colei che risplende tra le fate", nessuno che non conoscesse la nostra lingua sarebbe stato in grado di intuirlo. |
Erien rise a quelle parole di Nyoko e poi tornarono a casa sua, dove trovarono Oltram ancora rivolto con la testa all'insù in cerca di chissà cosa fra le stelle.
“Ehilà...” disse il dotto elfo. “Finalmente!” Esclamò Oltram. “Dove eravate finiti? Non che io mi sia annoiato, eh! Ho cercato di vedere qualche stella cadente, ma nulla! Voi invece che avete fatto di bello?” “Per ora nulla...” fece Erien “... dai, salta giù e riaccompagnala a casa...” indicando Nyoko “... è tardi e sarà meglio riposare...” |
Il capo si voltò a fissare Ghirò, sempre legata con quegli stretti nodi.
“Dimmi...” disse “... hai fame? Vuoi un po' di pane bianco? E magari del formaggio? E forse pure qualche fetta di salame? Con un po' di frutta come dessert?” Mangiando. “Se si, basta solo che prometti di fare la brava e potrai mangiare anche tu.” |
“Si, hai ragione...” disse annuendo Abelardo a Clio “... tenerlo qui è comunque un rischio... per lui, ma soprattutto anche per te... e naturalmente per me che ti sto spalleggiando...”
Ed entrarono nella camera dove lui riposava. |
“Mmm... quanta poca fiducia...” disse lui tornando a guardare le stelle “... se sei così sicura cos'hai da perdere? Tanto, a tuo dire, non indovinerò mai, dunque che ti importa? Io intanto ci provo ad indovinare il tuo nome... magari qualche stella lassù potrebbe fare il tifo per me e suggerirmi il nome giusto...” voltandosi verso Gwen e facendole l'occhiolino.
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Ritornammo a casa di Erien e trovammo Oltram perso nel cielo stellato.
"Guarda, non avevamo dubbi" rispondendo alle sue parole. Era ora di tornare a casa, avrei voluto restare con Erien ma non era possibile. Non eravamo altro che ottimi amici di infanzia. Quel giovane elfo dalla chioma nera che vidi anni fa, solo sotto una quercia, era riuscito a far breccia sul mio cuore. Odiavo me stessa quando mi affezionavo così alla gente. Chiusi la parentesi dei miei ricordi e salutai Erien con un bacio sulla guancia. "Buonanotte. Mi raccomando riposati anche tu." con sguardo severo. Se solo avessi avuto la forza di sorridere. Poi mi incamminai con Oltram verso casa. Ma il senso di angoscia ancora non spariva.. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Cos'avevo da perdere...
Da perdere nulla, ma avrei dovuto dirgli il reale motivo della nostra visita, se lui avesse mai indovinato, cosa impossibile, e non sapevo se avrei fatto bene. "Sei troppo sicuro di te... Ma se proprio vuoi provarci..." poi lo guardai "Hai solo un tentativo,però. Giocatelo bene." |
"Già.." Annuii ad Abelardo, mentre riempivo un vassoio di cose da mangiare che erano destinate a me.
"Confido in te che mi avviserai se arriverà qualcuno per il Cuore.." Guardando il gufo "Ricorda che portarlo qui è stata una tua idea..". Così tornammo nella stanza, in silenzio, e posai il vassoio sul tavolo. "Dorme ancora.." dissi, parlando piano. |
Lo guardai imbronciata senza dire una parola. "Ho ancora la mia dignità, pensai, ma avevo troppa fame, così esitai a dire una breve risposta sotto voce: " Come vuoi". Lo dissi così sotto voce che secondo me non si sarebbe sentito, ma non lo ripetei, e aspettai una sua risposta.
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Nyoko ed Oltram si avviarono verso casa dopo aver lasciato quella di Erien.
“Ti vedo strana...” disse Oltram alla ragazza “... cos'hai? E' accaduto qualcosa?” |
“Una sola possibilità...” disse pensieroso lui fissando le stelle “... beh, immagino io non abbia scelta...” voltandosi a guardare Gwen.
E restò così, guardandola, per lunghi istanti. “Direi...” mormorò “... che sono indeciso su tre nomi... il primo, Yurim, perchè hai il viso che somiglia ad una ragazza conosciuta tempo fa che si chiamava così... però potrebbe essere anche Eve, una fanciulla incontrata una volta, in una sera non diversa da questa, visto hai come lei gli occhi che scintillano al buio... ed infine il terzo nome, Britey... una ragazza con i capelli molto simili hai tuoi, così soffici e leggeri da fluttuare quasi alla lieve brezza della notte...” le fece l'occhiolino “... chissà, magari uno di questi tre nomi è quello giusto...” ridendo piano. |
Clio posò il vassoio ed Abelardo si appollaiò sul letto, restando a fissare il pilota ancora addormentato.
“Viso pulito...” disse il gufo “... chissà chi è... e chissà da dove verrà...” Ad un tratto lui aprì gli occhi e poi cercò con lo sguardo Clio. “Sei tornata...” mormorò “... prima non c'eri...” |
Non potei tenere a freno le mie emozioni. Infatti Oltram si rese conto dell'evidenza ed io non potei non negarlo.
"Pare ci sia qualcosa che minaccia il villaggio. Abbiamo trovato animali morti ovunque e non vi erano segni di morsi, tagli o altre ferite." scoraggiata. "Erien suggerisce di andare a visitare gli altri villaggi, per vedere se ciò si è manifestato solo da noi." Guardai le stelle e sospirai. "Tutti credono sia a causa della cometa..." dissi tristemente... Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Il capo fissò Ghirò.
“Mi sembra tu abbia mosso le labbra” disse “ma non si è sentito nulla... parla a voce più alta. E cerca di far presto, visto che rischi di restare digiuna.” Tutti risero. |
"Già.." Dissi al gufo "Chissà se lo scopriremo..." Facendogli l'occhiolino.
Poi lui si svegliò, e sorrisi alle tue parole. "Ti ho preparato l'infuso per la testa.." dolcemente "E ti ho portato da mangiare... Riesci a sederti?" chiesi, avvicinandomi a lui, per aiutarlo se necessario. |
"Non c'è niente da ridere". Gridai a un tono non molto alto. "E se pensate di tenermi qui ancora a lungo vi sbagliate di grosso, perché voi non siete altro che tonti, avete capito? Tonti!" Esclamai.
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Mi sentii sollevata vedendo che non aveva indovinato.
Ma del resto, come avrebbe potuto? "Mi dispiace, nessuno è quello giusto e poi, siamo onesti non ti sei sforzato più di tanto..." con una leggera smorfia. |
“Beh, in effetti lo penso anche io...” disse Oltram a Nyoko “... il passaggio della cometa da sempre è messaggero di eventi nefasti, solo Erien non vuole accettarlo...”
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Lui sorrise appena e poi annuì, cercando di sistemarsi meglio nel letto per bere l'infuso.
“Si, ci riesco...” disse un po' dolorante “... sei gentile, Clio...” prendendo l'infuso. |
Provai un senso di rabbia mista a confusione. È vero, tutto era accaduto durante il passaggio della cometa, ma continuavo ad essere ferma sulla mia idea.
"Ma come può una stella essere nociva? Dai andiamo. Io non me ne intendo di scienza e roba simile, ma per quanto ne so le stelle sono troppo lontane dalla terra. Che male possono portare?" furibonda. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
“Allora morirai di fame.” Disse il capo a Ghirò. “E forse la tonta sei tu.”
Risero e continuarono a mangiare soddisfatti. |
“In verità se vuoi saperlo” disse guardando Gwen negli occhi ed assumendo una strana espressione, sfuggente ed enigmatica “sto pensando a quale passa essere il tuo nome sin dal tuo arrivo al castello...”
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Gli porsi l'infuso, e sorrisi, arrossendo appena.
"Grazie...." Lo guardai dubbiosa "Non so il tuo nome.." Sorridendo. Poi mi voltai verso il tavolo e il vassoio. "Allora, qui abbiamo della carne, del pane fresco, frutta e verdura..." sorrisi, voltandomi verso di lui "Te la senti di mangiare? Ti servirà per rimetterti in forza..." prendendo il vassoio. |
Ridete, ridete, pensai. Tanto si sa chi riderà per ultimo. E una risata leggermente maligna mi si poggio sulle labbra.
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“Parli così solo perchè non hai mai ascoltato il vecchio Tegase.” Disse Oltram a Nyoko. “Lui sa un sacco di cose sulla cometa e su ciò che farà succedere.” Annuì.
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“Certo...” annuì lui “... avverto anche un po' di appetito... immagino sia buon segno...” sorridendo a Clio “... un po' di carne e del pane andrà più che bene, grazie... tu mangi con me? Detesto mangiare da solo...” fissandola.
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Voltai gli occhi al cielo. Sapevo che Oltram era un tipo così credulone, ma non credevo così tento.
"Wow, Oltram. Quasi mi sorprendi. Non credevo fossi così legato ai saggi. Che poi di saggio hanno solo l'aspetto. Erien è il vero saggio. Un vero genio. Ci credo che nessuno lo vede di buon occhio: lui è razionale mentre i saggi si basano su magie e profezie. Ammetto che anche io mi sono trovata a credere ad alcune di esse, come quando una profezia mi levò via il padre... Ma è solo una coincidenza... Gli astri sono solo astri. Come il re sole. Diciamo tanto di amarlo e veneralro, ma l'unica prova che abbiamo della sua esistenza sono quelle misteriose armature disperse nel mondo e la mia spada, pietra di stella forgiata direttamente da mia madre. Per il resto è tutta una fantasia." sbottai. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Quegli uomini continuarono a mangiare come se nulla fosse.
Poi, ad un tratto, il capo mise del formaggio e del salame in un piatto, poggiò poi sopra del pane e si alzò, lasciandolo così davanti a Ghirò. Le sciolse un braccio, in modo che potesse mangiare. “Ecco, mangia...” disse, tornando allora al suo posto a tavola. |
Gli sorrisi, posando il vassoio sul letto accanto a lui.
"Ottimo segno, direi.." Annuii, soddisfatta. "Ma certo che mangerò con te.." sorrisi appena, un sorriso che per un istante si velò di malinconia, per poi illuminarsi di nuovo. Erano undici anni che mangiavo da sola. Così presi un pezzetto di carne e della verdura fresca. "Allora.." Dissi, dopo un po' "Non vuoi raccontarmi niente di te? Da dove vieni, magari?" Sorridendo "Il tuo velivolo.. Non è uguale a quelli di Retania..." osservai "Dunque immagino tu non sia di queste parti..". |
“Convinta tu...” disse Oltram a Nyoko “... beh, che dire? Quando la cometa arriverà anche tu comprenderai il suo nefasto potere...” giunsero fuori la casa di lei “... eccoci arrivati.”
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“In verità...” disse mangiando lui a Clio “... non ho idea, come detto, di che posto sia questo, né come io ci sia finito...” bevendo “... ero in avanscoperta col mio caccia e credo di aver avuto uno strano guasto ai motori... ho perso il contatto con i miei compagni e poi non ricordo altro... mi sono così risvegliato qui... con te... e ti sono debitore, mi hai salvato...”
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Senza dire niente iniziai a mangiare. Avevo bisogno di nutrirmi più di qualunque altra cosa. Dalla finestra aperta entrava un dolce vento che portava i capelli a coprirmi il viso mentre mangiavo, dandomi fastidio. Così cercai di togliere qualche ciocca ma niente i capelli tornavano sul mio volto. Finito di mangiare mi soffermai sul perché quegli uomini mi avevano portato lì e perché da un certo punto di vista mi sembrava brava gente, forse perché mi avevano dato da mangiare, non so, so soltanto che le prime cose che mi vengono in mente guardandoli era disprezzo.
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"Questo lo avevo capito..." Sorridendo "Ma non mi hai detto da dove vieni... Nel delirio continuavi a dire una parola.. Etimasia.." Ripetei "È casa tua?" Chiesi, curiosa.
"Comunque l'importante è che tu sia salvo ora, e che possa rimetterti al più presto.." Annuendo. |
Non dissi altra parola. Salutai l'elfo goffo di fronte a me e mi avviai nella mia dimora: un umile capanna di legno e pietra, poco arredata e con poche stanze. Passai dalla camera di mia madre, dormiva serena nel suo grande letto. Un senso di nostalgia mi salì al cuore. Un tempo il lato destro era occupato da una figura preziosa per noi. Lasciai la camera avvolta da quella improvvisa tristezza. Non volevo svegliare mia madre e mi avviai nella mia camera. Indossai la veste da notte, leggermente trasparente ma poco appariscente. Raccolsi i lunghi capelli in una treccia e nascosi la mia arma nell'armadio. Poi, prima di andare a dormire, mi voltai verso la piccola finestra. Il cielo stellato risplendeva ed io potei inebriarmi di quella bellezza. Poi una stella cadente solcò il cielo.
"Ti prego" dissi a voce bassa rivolta alla stella. "Ascoltami... Aiutami... Se puoi sentirmi..." a quel punto una lacrima solcò il mio volto, come a voler simulare la stella cadente. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
“Bene...” disse il capo fissando Ghirò “... era buono? Chissà che lo stomaco pieno non ti porti anche ad aver più giudizio... ma dimmi... cosa vuol dire essere guardiana dei boschi? Una sorta di guida? Di custode di qualche terreno?”
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“No, Etimasia è il nome della mia aeronave...” disse lui fissando Clio “... ho perduto ogni contatto con il suo equipaggio e poi sono finito per precipitare in questo luogo... ma dimmi tu ora... Retania... che luogo è? Dove si trova? E' un'isola? Io non l'ho mai sentita... non credo ci siano mappe che riportino la sua posizione...”
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Strabuzzai gli occhi a quelle parole.
"Aeronave?" Ripetei, con gli occhi sgranati "Che cos'è?". Poi quelle domande su Retania. Che ne sapevo io di Retania? Nemmeno sapevo dove era ubicata la torre. "Retania è un regno.." Gli dissi "Io, ecco... Non so molto.." Arrossii "Non ho mai lasciato la torre..." ammisi "Ma so che la capitale è molto grande, e ci sono velivoli tipo il tuo ma.. Diversi, molto diversi.. Però magari là potrai trovarne uno per tornare a casa.. Qui forse potremo darti un cavallo, nulla di più..". Se non avevano già macellato quello del cavaliere che avevo ucciso due giorni prima. Poi immagazzinai le ultime informazioni. "Devi arrivare da molto lontano se non conosci Retania.." esclamai. |
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