Elv sorrise compiaciuto e guardò per un attimo l'intera figura di Gwen, forse come non aveva mai fatto prima.
"Oh, 22..." disse con una smorfia dal gusto teatrale "... allora sei una donna adulta, tesoro!" Esclamò divertito.
Nel frattempo, al Malvarosa, Altea aveva cominciato a parlare col misterioso proprietario.
"Romantico?" Mass a lei. "Non so... mi sono sempre definito come il campione dell'isolazionismo." Fumando.
Altea si accorse di un certo fastidio di Sette mentre lei parlava con Mass.

Vidi la sostanza del suo sguardo cambiare sensibilmente su di me, sebbene non lo avrebbe ammesso.
Almeno, non ora.
Lo osservai con aria annoiata.
"Che idiota sei..." commentai, con aria scocciata "Ha parlato l'uomo vissuto..." con aria sorniona.
"Comunque, non abbiamo fatto ancora il punto della situazione. Dobbiamo capire quando andare, non voglio attirare i sospetti di Goz, altrimenti rischiamo ancora di più..." sospirando.

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Elv rise di gusto.
"Goz è un idiota e non verrà qui prima di domani..." disse accendendosi una sigaretta "... a quest'ora, mi gioco la camicia, sarà già alla laguna con qualche esperto per cercare di capire se davvero esiste da quelle parti un animale feroce in grado di aggredire l'uomo..." fissando Gwen.

Sospirai quasi in uno sbuffo ed esibii un sorriso tirato.
"E dunque? Cos'hai in mente, grande genio?" gli chiesi, rubandogli la sigaretta.

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"Non ti basterà tirare fumo da quella sigaretta per dimostrarti una donna, ragazzina..." disse Elv, facendo l'occhiolino a Gwen.

Alzai gli occhi guardandolo con sorpreso fastidio.
Sì perchè riusciva ad infastidirmi ogni volta in un modo diverso.
Allora per dispetto spensi la sua sigaretta praticamente intera nel posacenere sul tavolino.
"Si può sapere che soddisfazione trai dal darmi fastidio? No perchè sono curiosa" guardandolo dritto nei suoi occhi lucidi di ossidiana, trattenendo il fastidio.

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Elv la guardò e rise di gusto.
"Il fatto che ti scaldi così non è altro che una conferma alla mia tesi, ragazzina..." disse a Gwen "... ti infastidisce così tanto il fatto che io ti veda come ragazza acqua e sapone?" Con i suoi occhi neri in quelli di lei.

Lo osservai con ferma curiosità.
"Come ti ho già detto, non sono responsabile dell'idea che ti fai di me nella tua testa" risposi tranquilla, fissandolo seduto di fronte a me su quel divanetto accanto alla vetrata.

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"Allora attenderò che mi dimostrerai di aver sbagliato, tesoro." Disse Elv a Gwen finendo la sua sigaretta. "Allora? Che fai? Io vado alla laguna... viei con me, ragazzina?" Impertinente.

Che fatica averci a che fare...
Era quasi un lavoro a tempo pieno.
"Sì, quando vuoi" risposi, con un sorriso enigmatico, lasciando il dubbio a quale delle domande stessi rispondendo e scrutando i suoi occhi scuri.

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