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Era vicino, sempre più vicino, in quel suo incedere e parlarmi in modo da farmi vibrare come se conoscesse il modo per acccedere al mio essere.
"Oh quindi siete un filosofo oltre che un collezionista!" sussurrai, con aria di sfida, fissandolo in quegli occhi grigi che spuntavano dall'oscurità. "La libertà esiste, la mia mi è stata rubata e voi l'avete comprata.." sostenendo il suo sguardo "Persino la vita è in vendita, dovreste saperlo bene..". Parlavo con voce suadente, calda, quasi avessi la volontà di affascinarlo e rapirlo, forse era l'unico modo per andarmene di lì, o forse volevo crederlo perchè in realtà un modo non c'era. "Ma la verità è che ciò che si ruba e si compra non varrà mai come qualcosa che ci siamo guadagnati.." con un sorrisetto enigmatico. |
Ah, allora era proprio diretto ed impertinente, era fuor di dubbio.
"Tu ti fai troppe idee personali su di me, capo..." commentai, con aria sorniona "Stai dicendo tutto tu..." aggiunsi, con sorriso rilassato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lui rise.
"Quel che io compro con il mio denaro" disse mentre la sua mano raggiungeva piano i biondi capelli di Destresya "è sempre meritato per me." Cominciando a sfiorare le sue ciocche chiare. |
"Allora dimmi tu dove sbaglio..." disse lui senza smettere di giocare con i capelli di Gwen e guardandola negli occhi.
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Il suo tono mi giunse sempre diretto, ma senza impertinenza.
Più morbido, ammantato di celata provocazione. Lo osservai meditando qualche istante sulla risposta. "Beh, io non ho fatto nulla per fartelo credere, dunque per quanto mi riguarda è solo la tua verità, questa..." risposi, con tono attento e pacato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Anche il frutto dei tributi del mio popolo è meritato, ma non ha lo stesso sapore della selvaggina che caccio con le mie mani.." con lo stesso tono di voce vellutato ed enigmatico, mentre osservavo il percorso della sua mano sui miei capelli, senza perdere nemmeno un movimento di quella strana carezza.
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"Allora" disse Elv a Gwen "perché non mi dici di smettere? O forse ti piace quando tocco i tuoi capelli?" Fissando la con quel suo sorriso malizioso.
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"Se hai un popolo avrai allora anche un regno..." disse lui sfiorando i capelli di Destresya "... ma qui non hai più nulla..." con un dito che scivolò sulla bocca di lei, accarezzandola piano.
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Allora perché non mi dici di smettere?
"Perché non voglio che tu smetta..." risposi, con tono ovvio ed il sorriso divertito e malizioso. Sì, mi piaceva maledettamente, soprattutto il suo tocco costante, lento e sempre uguale, non sapevo come facesse, ma mi piaceva da matti e avrebbe anche potuto continuare all'infinito. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
A quelle parole di Gwen, Elv sorrise e la guardò negli occhi con una certa intensità.
Ma un attimo dopo il so cellulare squillò e lui rispose. |
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