Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   La leggenda della Pieve di Monsperone (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2537)

Clio 07-05-2018 00.00.57

Oh come mi faceva impazzire quel gioco.
Quel contrasto, quello sguardo, il tono.. tutto, tutto mi mandava fuori di testa!
"Ma tu sei un bravo bambino, non è vero?" guardandolo negli occhi con aria lussuriosa e lasciva "Se farai il bravo non vedo perchè dovrei punirti, non credi?".
Il mio sguardo, il mio tono, il tocco della mia mano sulla sua, tutto lasciava trasparire quanto mi stesse eccitando, quando la cosa stesse diventando infuocata e intensa.

Lady Gwen 07-05-2018 00.05.57

Mi baciò ancora e ancora.
Un bacio proibito, lussurioso.
Staccai appena la bocca dalla sua.
"Allora andiamo di sopra..." sussurrai.
Dopotutto, era giorno, e dovevamo far qualcosa, se non potevamo tranquillamente passeggiare in giardino.
E poi, non c'era gusto nell'eternità se non la si godeva liberamente, no?

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Guisgard 07-05-2018 00.10.11

“Oh, madama...” disse Aegos con tono da cucciolo, trattenendo a stento una risatina “... siete così buona.” Sorridendo impacciato, guardandole la generosa scollatura, per poi tornare a fissare i suoi occhi.
Si avvicinò il taverniere.
“Madama ha già scelto cosa mangiare per colazione?” Chiese.



“Andare...” disse sorridendo malizioso Elv “... sopra?” Guardando Gwen. “E a fare cosa, mia bella vampira?” Con tono ironico, ma anche caldo.

Lady Gwen 07-05-2018 00.12.26

Sorrisi maliziosamente.
"A finire quello che avevamo iniziato nel bosco..." sussurrai divertita.

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Dacey Starklan 07-05-2018 00.15.18

“ È un piano semplice il vostro, non troppo difforme dalla realtà e per questo semplice da ricordare , senza cadere in sospette contraddizioni.
Funzionerà.”

Rimasi con lo sguardo rivolto verso la città che iniziava a intravedersi oltre i bei campi verdi .

Non tradire il cavaliere avrebbe portato alla morte di un uomo, al quale dovevo essere destinata, avrebbe permesso a Reddas di compiere la sua vendetta e avrebbe creato un vuoto di potere in città, forse a vantaggio persino di mio fratello ma avrebbe macchiato la mia coscienza di sangue per sempre.
Tradire invece il cavaliere, svelando il suo tentativo di uccidere il barone, mi avrebbe messa in buona luce dinanzi a quest’ultimo, avrebbe aumentato il mio buon nome e quello di famiglia e probabilmente mi avrebbe garantito una migliore condizione di vita a palazzo oltre che naturalmente lasciare la mia coscienza immacolata.

Mi resi conto che io volevo ciò che poteva essere il meglio per me, per il mio solo tornaconto.
Purtroppo ancora non conoscevo il barone tanto da avere la certezza che la mia vita sarebbe migliorata con o senza la sua esistenza.
Poteva essere un buon marito, e io sarei vissuta nel prestigio e nel lusso, o invece un pessimo consorte ma sempre dal nobile lignaggio e alta posizione nel governo.
E io avevo intenzione di rendere più che veritiero il motto “ dietro a un grande uomo c’è sempre una grande donna.”
Ma con lui morto sarei comunque potuta finire con qualcuno di peggiore.
E questa era una prospettiva che volevo evitare a tutti i costi.

“ Non manca ancora molto, vi converrebbe indossare già la maschera.”

Al cavaliere ora che si stava raggiungendo il centro città.


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Clio 07-05-2018 00.26.06

La situazione era sempre più calda, sempre più intrigante e seducente.
Quello sguardo da cucciolo mi faceva perdere ogni controllo.
La mia mente fissava quegli occhioni azzurri immaginando scenari egualmente lussuriosi ed eccitanti.
Poi si avvicinò il taverniere a chiederci per la colazione, e io guardai Aegos con uno sguardo inequivocabile, dove la risposta era chiara nella mia mente e nei miei oggi.
tE!
Poi risposi soltanto, con un sorrisetto divertito.
"Della focaccia andrà benissimo.." annuendo "Tu vuoi qualcosa, piccolo?" con un tono premuroso, come se parlassi con un bimbo cuccioloso.
Ma il mio sguardo era sempre più carico di lussuria.

Guisgard 07-05-2018 00.28.55

“Ah, perfetto...” disse Elv a Gwen, fissandola con malizia ed un lampo di lussuria negli occhi neri “... andiamo, dunque... prego, dopo di te...” prendete la mano di lei e salendo insieme nella stanza al secondo piano.



Monsperone era ormai visibile.
Le sue mura circolari e merlate, i torrioni alti e quadrangolari, i palazzi signorili che svettavano e le guglie romaniche che scintillavano sotto i raggi del Sole mattutino.
Reddas annuì a Dacey, per poi indossare una rozza maschera per attuare il suo piano.
“Il mio nome sarà Rosso...” disse a lei “... non scordatelo.”
arrivarono presso la porta della città, dove mercanti, artigiani e contadini entravano ed uscivano dalla città.
Il carretto entrò nelle mura, ritrovandosi nelle strade già pullulanti di passanti, con le botteghe tutte aperte ed attive.
Dopo un po' arrivarono davanti al Palazzo Baronale, dove due soldati fermarono il carretto.
“Chi siete?” Domandò uno dei soldati. “Perchè portate quella maschera?”
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Lady Gwen 07-05-2018 00.33.48

I suoi occhi erano di nuovo neri, ora che l'effetto immediato della trasformazione era scemato ed era sazio.
Come anche i miei sarebbero stati sicuramente più verdi del solito.
Sorrisi maliziosamente.
Poi salimmo ed entrammo in camera.
Subito lo baciai, avvicinandomi a lui con sensualità felina.
E in quel bacio iniziai lentamente a dirigermi verso il letto.

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Guisgard 07-05-2018 00.41.14

“Qualcosa di dolce, madama...” disse Aegos con la voce camuffata per sembrare infantile, goffa, fanciullesca “... molto dolce... posso mangiarlo, signore?” Fissando Lys.
Il taverniere rise sotto i baffi, credendo che quello fosse un bambinone ingenuo, un po' ridicolo.
“Abbiamo focacce molto buone, madama.” L'uomo rivolto alla donna.



Arrivarono in camera e si baciarono.
Un bacio carico di desiderio, di lussuria, caldo, avvolgente, fatto di labbra, di lingue.
Un bacio che continuò con le mani di Elv che fameliche strinsero Gwen nel suo abito, disegnando ogni sua forma, ogni sua piega.
Poi lei si avvicinò al letto e lui restò a guardarla.
“Spogliati, Gwen...” disse con tono lascivo, a metà fra un ordine accennato ed una preghiera sussurrata.

Lady Gwen 07-05-2018 00.48.42

In quel bacio c'era tutto quel desiderio che aveva cominciato a crescere e che era stato improvvisamente interrotto.
Ma mai spento.
Quello mai.
Sorrisi al tono con cui pronunciò quelle parole.
"È un ordine o un'implorazione? Anche i vampiri sanno implorare?" dissi piano, guardandolo negli occhi con un ghigno malizioso, mentre con lentezza iniziavo ad abbassare piano una manica a partite dalla spalla.

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