Camelot, la patria della cavalleria

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Dacey Starklan 23-11-2015 02.36.58

Presi al volo un bicchiere d'acqua prima di sedermi al tavolo.
<<Beh>> dissi dopo aver bevuto qualche sorso, <<sono solo felice che la mia discussione con il capitano non abbia avuto conseguenze e che il nostro piano sia ancora in piedi>>
Quindi mi voltai verso l'uomo ascoltandolo, era davvero convinto di sapere come funzionava il mondo dei nobili. Alcune cose che diceva erano giuste ma altre per nulla. Tuttavia, come sempre dovevo stare al gioco e accettare di rientrare in una delle due categorie che aveva descritto.
A grandi linee la prima descrizione poteva calzare bene a mia sorella Marian, lei era così assuefatta dai romanzi d'amore, e sperava che il suo promesso sposo fosse un prode neo Lancillotto.
Io invece, beh... Non aveva mai avuto quelle preoccupazioni però decisi di cogliere la sfida, immedesimare la seconda tipologia di principessa.
<<Credo che la povera Dacey fosse una da"mille e una notte", forse i suoi tratti sono indicativi di quella sua attitudine>> dissi piuttosto divertita, << dunque come funziona? Dovrò assumere una perenne espressione sognante ora?>>

Guisgard 23-11-2015 02.38.10

Clio non voleva arrendersi.
E nonostante stesse perdendo quota, rischiando di morire tra le lamiere incandescenti di Damasgrada, tentò un ultimo disperato attacco al Valchiria Nero.
L'ultimo colpo favoleggiato da Skull, il più letale e mortale.
Una raffica di mitraglia verso il Gufo, mentre Damasgrada cadeva ormai in picchiata con un sibilo funereo.
Ma neanche stavolta l'attaccò riuscì.
Chiunque si celasse dietro il soprannome di Gufo Nero era senza dubbio un asso.
L'asso degli assi, come lo chiamavano a Canabias.
Il suo più abile pilota, colui che davvero dava speranza alla sua gente di poter sconfiggere il millenario impero di Afralignone.
Velocissimo, il Valchiria Nero evitò anche quell'ultimo disperato attacco di Clio, con una facilità quasi irrisoria.
Poi Damsgrada puntò contro le rocce.
Ora occorreva davvero un disperato atterraggio di fortuna a Clio per uscirne viva.

Guisgard 23-11-2015 02.41.43

E mentre Gwen riprendeva il suo lavoro, nell'infermeria entrò un legionario.
“Ehi...” disse “... c'è nessuno? Un povero soldato dunque deve morire tra patimenti e stenti?” E si sedette su una delle sedie.

Lady Gwen 23-11-2015 02.47.36

Mentre lavoravo, sentii la voce di un soldato.
"Ci sono io, non preoccupatevi, arrivo subito!" dissi dall'altra stanza, per poi raggiungere il legionario.

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Clio 23-11-2015 02.48.13

Nemmeno il mio ultimo colpo riuscì.
Avevo fallito.
Nove anni a combattere e avevo fallito.
No, non sarebbe finita così, non avrei portato con me quell'onta nell'ultimo volo.
Ero disposta ad accettare una morte epica, non una in cui mi sentissi un'incapace.
Cosa avrei raccontato ai miei fratelli?
Ero furiosa e determinata.
Non sarebbe finita così.
"Avanti bellezza..." Mormorai, al mio aereo.
E a quel punto, come detto, mi concentrai sulla manovra di atterraggio, che sarebbe stata difficile e complessa.
Ma sperai che almeno quella mi sarebbe riuscita.
O forse mi ero illusa di saper volare per tutto quel tempo, di saper combattere.
Portai Damasgrada lontano dalla battaglia, al riparo dai colpi e dagli occhi dei valchiria.
Lì, tra le impervie rocce silenziose del deserto tentai di farlo atterrare.

Guisgard 23-11-2015 02.53.01

“Già...” disse annuendo Guisgard a Dacey “... proprio così. Avete presente la principessa che sogna e sospira dal balcone del suo palazzo, mentre Aladino fa compiere al genio della lampada magie senza fine per apparire ricco e principesco? Ecco, qualcosa di simile. Dovete sospirare ogni trenta e trentuno. Dare l'idea di quella che sogna ad occhi aperti.” Sorrise. “Soprattutto in presenza della Gran Baronessa o di qualcuno di quegli sciocchi fantocci che il popolo chiama principi.” Si avvicinò a lei. “E dovrete fremere quando il vostro principesco spasimante mi fisserà negli occhi e vi stringerà a sé.” Cingendole i fianchi. “Dovrete sentirvi la protagonista di una favola e di qualcuno di quei grandi Amori da romanzo.” Col suo viso vicinissimo a quello di lei. “Pronta a farvi baciare... proprio come ne le mille e una notte, dove spesso i baci sono il rimedio per liberare da crudeli incanti...” e fu quasi sul punto di baciarla.
Restò così alcuni lunghi istanti.
Poi, ad un tratto, si allontanò dalla bocca di lei.
“Ecco...” mormorò, riprendendo il suo bicchiere “... così, più o meno.”
“Complimenti.” Fece divertito Leones. “Sembrava una vera scena d'Amore. Siete anche un attore, capitano?”
“Perchè no...” bevendo Guisgard “... e forse scriverò un libro anche su questo...” guardando poi Dacey per un momento.

Guisgard 23-11-2015 02.56.18

Gwen arrivò nella camera e trovò un legionario seduto comodamente su una sedia, con i piedi sulla scrivania di Fermer.
“Caspita...” disse guardando l'infermiera “... e voi da dove saltate fuori? Siete forse un miraggio? Avrò marciato troppo sotto il Sole stamani? Beh, chiunque siate, se vera o frutto della sbornia di ieri, sappiate che sono follemente ed irrimediabilmente innamorato di voi. Volete fuggire con me? Per voi rischierei la Corte Marziale come disertore.” Sorridendo.

Dacey Starklan 23-11-2015 03.00.45

Mi divertiva sentirlo parlare, trovavo tutto così assurdo , irreale e romanzato. Io non ero mai stata così eppure agli occhi di Gusigard ogni nobile fanciulla aveva simil caratteristiche. Era chiaro che, a differenza di ciò che diceva, la sua conoscenza del mio mondo era piuttosto superficiale. C'era anche da dire che io non corrispondevo esattamente ai canoni, anche quelli classici della mia famiglia. O forse era così che io credevo eppure... Eppure quando lui si avvicinò, parlando e cingendomi con le braccia, così vicino, i suoi occhi che si specchiavano nei miei, per un attimo riuscii a entrare nella parte, a sentirmi esattamente come lui stava descrivendo. E credetti davvero che mi avrebbe baciata. Le sue labbra erano talmente vicine che il suo respiro si infrangeva sul mio viso, mentre il mio respiro si era spento, talmente ero sorpresa e imbarazzata per quella situazione.
Quando si allontanò ripresi a respirare, mi sistemai una ciocca di capelli tenendo gli occhi bassi.
<<Già, ho capito che intendete, credo di riuscirci a comportarmi in questo modo...>> dissi fingendo di essere completamente a mio agio, nonostante dentro avevo una tempesta.

Lady Gwen 23-11-2015 03.04.03

Raggiunsi la stanza in cui c'era il soldato e lo trovai comodamente seduto.
Appena iniziò a parlare, mi appoggiai allo stipite della porta, con le braccia incrociate, in silenzio.
"Avete finito?" con un'espressione seria e infastidita.
"A breve potrebbero giungere dei legionari feriti gravemente e se siete venuto per questo potete anche andarvene, io e il dottor Fermer non abbiamo certo tempo sa perdere" dissi secca, con tono irritato.

Guisgard 23-11-2015 03.05.59

A Clio non restò che tentare un atterraggio di fortuna.
E di fortuna, oltre che di abilità, ne serviva davvero tanta.
La ragazza portò Dasmagrada lontano dalla battaglia, oltre le impervie rocce della Gola del Diavolo.
Raggiunse così una piana rocciosa, dove tra spuntoni di pietra e dossi di sabbia spuntavano solo poche piante grasse.
L'aereo sibilava, fumava e tenerlo dritto era ormai quasi impossibile.
Il terreno si avvicinava sempre di più e Clio cominciò a vedere scorrere davanti a lei tutte le immagini della sua vita.
Velocissime come un film senza sonoro.
L'impatto era ormai imminente.
Il fumo riempiva l'abitacolo e lei sentiva i sensi abbandonarla.
Ed il suolo era ormai vicinissimo.
Un ultimo sforzo le permise di tenere le mani strette sulla cloche ed evitare che l'aereo si cappottasse appena toccato terra.
Poi l'impatto.
Tutto prese a sussultare.
Damasgrada iniziò a scivolare sul terreno, facendo volare ovunque sassi, piante e pezzi della carrozzeria.
Poi Clio perse i sensi e tutto divenne buio.
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