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Quella sagoma.
Avvolta dalla penombra cominciò a muoversi verso di loro. E Icarius alzò la lama di Mia Amata. “Fermati, chiunque tu sia...” disse Pinto, davanti a Gwen che si era già armata di pistola. Anche Clio era pronta, con in pugno la sua Damasgrada. “Fate attenzione...” mormorò preoccupata Zafirya. “Dovreste seguire il consiglio di lei.” Ad un tratto la sagoma dalla penombra. “Evitereste altri guai.” A Clio quella voce parve avere un che di familiare. |
Tutti noi eravamo all'erta.
Non diedi alcun peso alle parole della donna. Certo che saremmo stati attenti. Poi quella voce. Ebbi come un sospetto, un attimo, un sussulto. Poi un luccichio nei miei occhi, ora potevo essere me stessa, senza recitare. Mi avvicinai ad Icarius, sussurrando piano al suo orecchio, in modo che nessuno udisse. "Se è il cavaliere spetta a me.." con voce glaciale. Non avevo dimenticato che aveva provato a baciarmi, e detestavo il fatto di non averlo potuto colpire allora. Ma certo non l'avrebbe passata liscia. |
Pinto si mise davanti a me, intimando alla sagoma di fermarsi, quando quella parlo` e attendemmo che si mostrasse per capire chi fosse.
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Icarius restò sorpreso dalle parole di Clio, poi quella sagoma si fece ancor più avanti, tanto da apparire ben visibile.
“Stranieri ficcanaso...” disse Vengor “... pessima accoppiata...” guardò Clio “... tesoro, avresti dovuto raccontarmi la verità...” “Sai che cominci a darmi il nervoso?” Icarius al cavaliere. “Ne sono lieto.” Sorridendo Vengor. “Fermi, per l'Amor del Cielo!” Gridò Zafirya. “Sta zitta tu!” Con disprezzo Vengor. Lei allora corse via in lacrime. “Eh, bella mia...” rivolto Vengor a Clio “... peccato che tu stia con questa feccia... baci bene, sai?” Icarius allora passò davanti alla ribelle. “Assaggerai la mia spada, cane!” Minacciò. “Non vedo l'ora...” estraendo la spada Vengor. E i due presero a battersi. |
La sagoma fu finalmente visibile e con mio sommo disprezzo vidi che era quell'uomo che avevamo visto in citta`, che rispose bruscamente a Zafirya e lei corse via in lacrime.
"E` l'uomo che abbiamo visto oggi con Zafirya in citta`" dissi a Pinto "E, a quanto pare, e` lui che ha accompagnato Clio per la Scafris..." L'unica cosa di cui mi rendevo conto era di quanto fosse viscido e odioso. Poi, lui ed Icarius iniziarono a battersi, col Taddeide fedelmente assistito da Mia Amata. |
Era Vengor.
Dunque avrei avuto la mia vendetta. "E perché? Era così divertente prenderti in giro.." con voce gelida come lo sguardo "Meglio così, ho giusto un conto in sospeso con te.." pronta ad attaccare. Poi trasalii a quelle parole di Vengor. "Nei tuoi sogni, magari, cane.." con disprezzo. Come osava parlare in quel modo, se io l'avevo allontanato? Certo non l'avevo baciato! Ma Icarius mi superò, e minacciò Vengor. D'istinto stavo per lanciare il pugnale, ma avevano iniziato a combattere. Fantastico, ora se l'avessi colpito sarebbe stato sleale. "Icarius, maledizione smettila.." esasperata "Ho detto che spetta a me, non mi hai sentito?". Una parte di me apprezzò quel gesto. Forse sperava che Icarius fosse mosso dalla gelosia, quella che avevo sperato di scatenare usando quel tipo, ma con scarsi risultati. Ma poi si ricordò che l'avrebbe fatto per chiunque altra. Non l'avevo forse visto duellare per Gayna sulla torre di Vacolis? Ma io sapevo combattere le mie battaglie, e difendere il mio onore, l'avevo sempre fatto. Dall'altra parte mi chiesi se lui, come molti uomini che avevo incontrato, non pensasse che non avrei avuto la capacità di battere il cavaliere. E non sapevo cosa mi avrebbe dato più fastidio. Ad ogni modo, l'importante era che pagasse, mi dissi, anche se avrebbe dovuto farlo grazie alla mia spada, e non alla sua. |
Il duello.
Icarius e Vengor presero a battersi, con colpi rapidi e decisi. Il Taddeide sembrò ignorare le parole di Clio, mosso da un evidente astio verso il cavaliere. Il duello continuò, con il tintinnio delle lame ed i loro bagliori alla fioca luce emessa da Cq per illuminare l'ambiente. Ma colpo dopo colpo la ferita di Icarius iniziò a riaprirsi, sanguinando vistosamente. E ad ogni fendente il braccio gli diventava sempre più pesante e meno reattivo. “Dimmi...” disse Vengor mentre menava i suoi colpi parati sempre con più difficoltà dal Taddeide “... vuoi batterti per l'onore di una così? Non ne vale la pena...” ridendo ed indicando la ribelle. Icarius, allora con rabbia menò un colpo cieco, che Vengor parò. “Tu sei il solito tipo che parla troppo...” il cavaliere al Taddeide “... e tu per lui facevi la sostenuta?” Rivolto poi a Clio, con tono carico di disprezzo. E con un altro fendente Vengor disarmò Icarius, facendo cadere Mia Amata a terra. “No!” Gridò Pinto che assisteva accanto a Gwen. |
Il duello continuava e il bbraccio di Icarius era messo sempre peggio.
Improvvisamente, Icarius fu disarmato e Pinto davanti a me urlo`. Intanto io seguivo scrupolosamente la scena senza perdere una battuta. |
Come immaginavo mi ignorò, continuando a combattere.
Ci misi un po' a ricordarmi della ferita. Idiota, vuoi farti ammazzare?.. Ero davvero preoccupata. "Tu dovresti imparare a stare un po' zitto, lo sai?" con disprezzo a Vengor "Faresti più bella figura..". In un attimo mi misi tra i due, quando Mia Amata cadde a terra, e la ferita di Icarius riprese a sanguinare. Gli lanciai un'occhiata. "Grazie.." mormorai, abbozzando un sorriso "Ma spetta a me, te l'avevo detto chiaramente...". Cercai con lo sguardo il pellegrino, facendogli segno di occuparsi di Icarius. "Allora, grand'uomo.." a Vengor "Facile battersi con un uomo ferito..." con un sorriso perfido. Sapevo che il mio sguardo era mutato, che non vi era nulla della ragazza che aveva visto il sedicente cavaliere. Ma quella era la realtà. Sapevo anche che se gli avessi dato il tempo, avrebbe riso e si sarebbe rifiutato di combattere contro di me. C'era un solo modo per zittire quel comportamento che trovavo terribilmente irritante. Non dargliene il tempo. E così feci, attaccandolo immediatamente con la mia fidata Damasgrada. |
In un attimo Clio prese il posto di Icarius e cominciò a battersi con Vengor.
Le preoccupazioni della ribelle però si rivelarono vane. Il cavaliere di cortese ed eroico aveva poco o nulla e non esitò a battersi con la ragazza. Era colmo d'odio per il rifiuto di lei ed il suo solo desiderio ora era quello di ucciderli tutti. Partendo proprio da lei. Ma non impiegò troppo tempo a comprendere quanto Clio fosse abile con la spada ed in breve fu messo alle strette. Icarius intanto era stato soccorso dal pellegrino, che poi lo portò accanto a Gwen. “Sanguina molto, riuscite a medicarlo?” Chiese alla giovane. “Sto bene...” mormorò il Taddeide. “Non stai bene per niente!” A lui Pinto. Icarius però seguiva con attenzione il duello. Poi, all'improvviso, si udì qualcosa. Il Canto: “Lo cercan qua, lo cercan là, Capomazda tutta dov'è non sa!” Ma invece proprio qui è sbocciato, il Fiore Azzurro rincorso e sognato!” |
Il tipo non fece storie, cosa che apprezzai notevolmente.
Quanto odiavo quelli che si credevano galanti nell'evitare il combattimento, quando rifiutandosi di combattere con me mi stavano solo insultando. Non era questo il caso. Chissà, forse pensava che sarebbe stata una passeggiata. Già un combattimento normale mi portava in uno stato in cui diventavo un tutt'uno con la lama della mia spada. A maggior ragione un duello in cui dovevo regolare un conto, quella fatica che quasi non sentivo, quel respiro che sembrava mancare ma tornava irrimediabilmente era il modo migliore per lavare via ogni offesa. Insieme al sangue, naturalmente. Dunque in quel duello misi davvero molte cose: l'astio verso il cavaliere che aveva osato baciarmi e parlare di me in quel modo, che aveva affrontato Icarius benchè fosse ferito, la consapevolezza che c'ero soltanto io tra lui e Icarius indifeso. D'un tratto udii un canto, ma non vi badai più di tanto. Non potevo permettermi nemmeno la minima distrazione. Continuai a combattere, rapida e letale come avevo imparato ad essere fin da ragazzina. |
Clio inizio` a battersi con l'uomo, che probabilmente credeva di avere a che fare con una semplice ragazzina, ma per fortuna non era cosi`.
Poi, il pellegrino porto` Icarius accanto a me. "Certo" annuendo all'uomo. "Voi non state per niente bene e non dovete preoccuparvi di niente ora, abbiamo fiducia in Clio" ad Icarius. Iniziai poi a medicarlo, togliendo le bende insanguinate e scoprendo una ferita alquanto malconcia. Ricavai delle strisce dalla sottoveste e le avvolsi attorno al braccio del Taddeide. Ovviamente, mi aiutai moltissimo con la magia, utilizzando gli incantesimi piu` potenti cge potevo e concentrando tutta l'energia possibile, dal momento che non avevo nemmeno l'ausilio delle erbe e infatti vidi a poco a poco il sangue fluire sempre meno fuori dalla ferita, fin quando questa smise completamente di sanguinare. Una volta finito, restai accanto a lui per accertarmi che non si mettesse in testa strane idee. |
Gwen medicò Icarius con tutte le sue conoscenze, naturali e non solo.
Ed alla fine riuscì ad impedire ancora al sangue di uscire. “Grazie, damigella...” disse Icarius a Gwen, per poi cercare di alzarsi e raggiungere i duellanti. “Fermati, sei ferito!” Esclamò il pellegrino. Intanto il duello continuava. Ma poi il canto. Ed il Fiore Azzurro. Icarius trasalì. Ed anche Vengor si bloccò. “Sei fortunata, ragazza...” fissando Clio “... morirai un altro giorno... e solo rinviata la contesa...” e corse in direzione di quel canto. |
Vengor se ne andò.
No, no, no... Imprecai tra i denti, ma non l'avrei lasciato andare via così. "Codardo.." urlai quasi. L'istinto di lanciargli il pugnale contro fu tanto. Ma non avrei mai colpito un uomo alle spalle, la mia vendetta sanerei stata vana. "Maledizione.." chiusi gli occhi, prendendo un profondo respiro. Cos'era la mia contesa davanti al Fiore Azzurro? Mi voltai verso Icarius, cercando di mascherare quanto fossi infastidita di aver dovuto rinunciare al duello. Mi sforzai di sorridere. "Sarà meglio andare..." dissi piano indicando con lo sguardo la direzione del canto, per poi raccogliere Mia Amata da terra e porgerla ad Icarius. |
Icarius mi diede appena il tempo di finire che subito corse verso i duellanti.
In effetti gli incantesimi erano davvero forti, ma lui era stato incosciente. Ad un certo punto, quel canto, di nuovo e il cavaliere scappo` via, anche se non capii perche`. |
Icarius prese Mia Amata che Clio gli porgeva, senza però guardare in viso la ragazza.
Passò oltre, quasi con indifferenza, raggiungendo le scale alla fine del corridoio. Il braccio gli faceva ancora male, ma grazie a Gwen era scongiurato il pericolo di un'emorragia. “Seguiamo il canto...” disse Icarius a tutti loro “... proveniva da qui...” e cominciò a salire le scale. |
Non mi guardò nemmeno.
Nè rispose. Quasi fossi invisibile. Quell'indifferenza mi ferì, profondamente, ma non potei fare altro che chinare il capo e seguirlo. Ce l'aveva con me perché non volevo che combattesse al mio posto? O forse credeva alle parole di Vengor? Sospirai. Il mio sguardo incrociò per un momento quello di Gwen e sorrisi alla ragazza. |
Icarius recupero` Mia Amata, datagli da Clio, della quale ricambiai il sorriso, sebbene notassi qualcosa di strano nel suo sguardo, e l'ufficiale inizio` a salire le scale per seguire quel canto e noi lo seguimmo.
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Cq affiancò Icarius per illuminare le scale.
Ed il gruppo li seguì, fino a raggiungere l'ultimo piano del polverificio, dove si trovava una vasta terrazza. La nebbia celava tutto ciò che circondava quel posto, rendendolo come spettrale ed incantato. E videro Vengor dall'altra parte della terrazza. Poi apparve qualcosa. Una figura che sembrava sorgere dalla nebbia circostante. E prese a cantare. La stessa melodia udita dalla Divina Misericordia. La medesima che cantava del Fiore Azzurro. Sembrava uno spettro. “E'...” disse impressionato il pellegrino “... è il fantasma...” “Guardate...” a tutti loro Hansiner “... il fantasma è davanti a noi, ma quel cavaliere sembra non vederlo...” indicando Vengor. “Già, è strano...” fece Icarius “... è davanti a noi, ma lui non lo vede...” Ed il fantasma prese a danzare tra le nebbia. http://33.media.tumblr.com/tumblr_lk...cnfuo1_500.gif |
Restai a bocca aperta a quella visione.
Sembrava davvero un fantasma, eppure Vengor sembrva non vederlo. Anche se aveva sentito pure lui il canto. "Magari non tutti possono vedere il fantasma.." Mormorai "O magari c'entrano i biscotti.." Dissi piano. "Ci vorrebbe Dacey.." Sospirai. |
Salimmo in una terrazza e vedemmo il cavaliere.
Poi, apparve anche il fantasma, ma lui sembrava non vederlo. "Non credo siano i biscotti. Quando l'ho visto a casa di Zafirya non avevamo mangiato nulla fatto da lei, dunque credo siano da escludere" a Clio. |
Annuii a Gwen.
"Bene, meglio così..." Sorrisi alla ragazza "Allora non ne ho proprio idea.." Mormorai piano. |
Clio parlò piano, ma le sue parole non sfuggirono a Hensiner.
“I biscotti...” disse “... che c'entrano i biscotti?” In quel momento Vengor si accorse di loro e si avvicinò. “Cosa fate ancora qui?” Chiese il cavaliere. “Domani vi farò arrestare!” Minacciò. “Il fantasma non vi spaventa?” Chiese Pinto. “I fantasmi non esistono.” Mentì Vengor. “E quello cos'è?” Pinto indicando proprio il fantasma. In quel momento anche lui si accorse della spettrale figura e per lo spavento gli cadde la spada a terra. Ma ad un tratto Icarius prese a camminare verso il fantasma. |
Ad un tratto Vengor si accorse di noi e inizio` minacciarci.
Ma non si rassegnava mai quel tipo? Poi Pinto riporto` la sua attenzione sul fantasma e lui rimase talmente sorpreso che lascio` cadere a terra la spada. Ad un tratto, Icarius si diresse verso il fantasma. |
"Niente.." Mi affrettai a dire, alzando le spalle.
Poi Venegor venne verso di noi. "Beh sei ancora vivo, tu che dici?" Tenendo stretta l'impugnatura di Damasgrada. Poi anche Vengor vide il fantasma e lasciò cadere la spada dallo spavento. "Che fifone.." Mormorai, scuotendo la testa divertita. Ma Icarius non sembrava avere paura del fantasma e anzi, si avvicinò a lei. E io non potei far altro che restare immobile e osservare, mentre i battiti del mio cuore acceleravano. |
Fu una scena surreale.
Icarius, come stregato prese a muoversi verso il fantasma, mentre la spettrale figura quasi vibrava trai flussi vaporosi ed umidi. “Chi...” chiese il Taddeide “... chi sei?” “Non mi riconosci?” Sussurrò il fantasma. Tutta la scena era sotto gli occhi di Clio, di Gwen e di tutti gli altri. Poi all'improvviso uno sparo. Un colpo di pistola partito proprio dal gruppo. Un attimo dopo il fantasma svanì nella nebbia, mentre il fumo ancora usciva dalla pistola di Vengor. “Ho...” mormorò “... ho ucciso il fantasma... ho... ho liberato Scafris...” e rise stravolto. |
Osservavo la scena come impietrita.
Non sapevo che pensare. Poi quelle parole della donna, eterea e sfuggente. Lo conosceva? Come poteva essere possibile? Magari l'aveva scambiato per un altro Taddeo, o magari era proprio lui. Beh si ricorderà, no? Poi uno sparo. Chi è l'idiota che spara a un fantasma? Vengor, ma certo! La ragazza non lo trovò affatto un gesto carino, e svanì. Avrei voluto dire allo sveglione che non poteva averlo ucciso. Ma mi preoccupava di più Icarius, mi chiedevo cosa gli passasse per la testa in quel momento. Conosceva davvero quella donna? Parlava davvero del Fiore Azzurro? Non volevo abbassare la guardia, c'era sempre il duello da portare a termine, ma mi avvicinai a lui, cercando il suo sguardo, chiedendomi se avrebbe continuato ad ignorarmi oppure no. |
Icarius si voltò e vide Clio che si avvicinava.
Ma quando furono vicinissimi, all'improvviso, lui cambiò espressione e spinse la ribelle a terra. Un attimo dopo la spada di Vengor sibilò tra loro due. “Canaglia...” disse il cavaliere. “Vigliacco...” alzandosi Icarius “... tenti di infilzare una donna alle spalle?” Estraendo Mia Amata. “Tranquillo, avrei ucciso anche te dopo.” Con astio il cavaliere. “Ho solo voglia di infilzarti...” mormorò il Taddeide. “Provatici.” Sorridendo spavaldo Vengor. |
Finalmente ero alla nave.
- Dov'è mio marito?,- chiesi subito in apprensione per poi raccontare della Polveriera. - Forse dovreste andare anche voi con Sammone.... Credo sarebbe bene che ci siano dei rinforzi ... Non si sa mai e poi ricordatevi che qualcuno ha già cercato di uccidere Icarius una volta...- Dissi ai due uomini mentre la mia mente lavorava velocemente. Se fossero tutti andati via dalla nave Dension avrebbe potuto prenderla e andarcene via. Era meschino forse ma avevo vissuto fin troppe cose per voler restare. E non avevo alcuna intenzione di tornare prigioniera della setta di Amisc. |
Il suo sguardo..
Non desideravo altro che vedere il suo sguardo. Mi avvicinai piano, mentre Vengor rideva. Ma poi, in un secondo, mi ritrovai a terra, spinta da Icarius che si rialzò prontamente. Il sibilo della spada di Vengor lasciò ben poco spazio al dubbio di cosa potesse essere successo. Maledizione.. Mi rialzai a mia volta rapidamente, mentre Icarius parlava a Vengor. Allora mi arresi, consapevole che avrebbe preferito combattere lui al mio posto. Come fossi un'indifesa dama da salvare. Forse nemmeno lui apprezzava davvero il mio essere. Non capiva quanto fosse importante per me combattere le mie battaglie. Ma avrei sacrificato volentieri il mio orgoglio perché tornasse a guardarmi. "Sta attento.." dissi soltanto, in un sospiro, sfiorando il suo braccio. |
Icarius avanzava verso il fantasma, il quale gli chiese se l'avesse riconosciuta e non mi sembrava difficile, visto che la giovane aveva amato, in passato, un Taddeide.
Ad un certo punto il fantasma svani`, a causa dello sparo di quell'idiota. Scossi la testa sconvolta; ma perche` avevamo a che fare con certa gente? All'improvviso, Icarius e Clio si ritrovarono a terra. Che vigliacco, colpire alle spalle... In breve, il duello fra i due ricomincio`. |
“Icarius...” disse incredulo Palos a quelle parole di Dacey “... hanno tentato di ucciderlo?”
“Si...” annuì Sammone, per poi raccontagli tutto. “Chi può essere stato?” Fissandolo Palos. “Non lo sappiamo...” mormorò Sammone. “Torna da lui!” Esclamò Palos. “Io come ufficiale in seconda non posso lasciare la nave in sua assenza, ma tu devi proteggerlo.” “Si.” Fece Sammone. E con la scialuppa tornò indietro. Poi Palos fece accompagnare Dacey da Pepino nella sua cabina, dove la ragazza trovò Dension steso a riposare. “Ehi...” alzandosi e andandole incontro il contrabbandiere “... finalmente, angelo mio!” Abbracciandola. “Aspettavo di vederti... dimmi che è andata bene... dimmi che sono riuscito ad uccidere quel bastardo!” |
Quando Sammone se ne andò rassicurai Palos.
- É stato ferito al braccio ma sta bene ora... É già tornato in azione non temere,- Lo ringraziai quindi ed entrai nella cabina dove riposava Dension. Mi lasciai abbracciare e lo baciai approfittando del suo buon umore ben sapendo che presto lo avrei guastato. - No...,- scossi la testa,- lo hai colpito al braccio... É vivo... Anche se ora é andato in un luogo che...che potrebbe anche divenire la sua tomba. Mi lasciai cadere sul letto sospirando e guardai Dension. |
Icarius puntò Mia Amata verso Vengor.
Ma il cavaliere scosse il capo. “Ti ho già disarmato una volta” disse orgoglioso “e lo farò di nuovo. Ucciderò entrambi... te e la tua sgualdrina.” Guardando poi Clio. “Ora ho altro a cui pensare.” E corse via, deciso a svelare il mistero del fantasma. Il gruppo si ricompattò e Icarius apparve alquanto contrariato. Guardò per un istante Clio, ma non disse nulla. Astio e rabbia animavano i suoi occhi azzurri. Poi, quasi per caso, Gwen notò qualcosa sulle murature del palazzo. Era sangue. E proprio nel punto in cui Vengor aveva sparato al fantasma. |
“Vivo...” disse Dension dopo aver udito Dacey “... eppure ero convinto di averlo centrato in piena testa... maledizione!” Tirando un pugno contro il muro. “E' fortunato quel bastardo!” Scosse il capo. “Hai detto che è in un luogo prossimo a divenirne la tomba? Che luogo è?”
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- Calmati,- gli presi il braccio stringendogli la mano.
Lo feci sedere e presi a raccontargli del Polverificio, il fantasma in esso, la donna misteriosa e naturalmente il Fiore |
Il cavaliere insisteva con le sue solite minacce.
Stava iniziando a darmi non poco sui nervi questo tipo... Poi andò via e cercammo di fare il punto della situazione. Mi guardai intorno in quella terrazza e, quasi per caso, notai qualcosa nel punto in cui il cavaliere aveva sparato. Mi avvicinai e, toccando quel liquido con le dita, scoprii che non mi sbagliavo. Era sangue. ''Quell'idiota sarà pure convinto di aver liberato Scafris dal fantasma, ma i fantasmi non sanguinano, dico bene?'' mostrando al gruppo il liquido sulle mie dita ''Dobbiamo andare nella direzione in cui è sparito il 'fantasma', se è ferito non sarà andato lontano,'' |
Dension ascoltò con attenzione ogni parola di Dacey.
“Speriamo che la Sorte ci aiuti almeno...” disse il contrabbandiere “... che accoppi quel dannato... mentre magari rincorre le sue illusioni...” scosse il capo “... e tu...” fissandola “... hai avuto paura? Là, in quella città, in compagnia di questi dannati?” |
Icarius fu subito colpito dalle parole di Gwen.
Si avvicinò e controllò il sangue sulle murature. “Si, è sangue...” disse “... avete ragione, Gwen... e i fantasmi non sanguinano...” “Come si spiega questa cosa?” Stupito il pellegrino. “Lo scopriremo presto...” fece Icarius “... seguitemi...” E seguirono le tracce del sangue. |
- Paura? Io sono solo impaziente che tutto questo finisca...-
Mi accoccolai tra le sue braccia e solo in quel momento riuscii anche a raccontare dello strano episodio dei bambini al porto. - Ho paura che la setta mi stia ancora cercando.... Di quello ho paura... Non di Icarius o la sua ciurma.- |
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