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"Messe nere..." disse Lennox fissando Gwen "... esiste ancora chi crede a queste sciocchezze? Nel mio castello sui Carpazi abbiamo annali vecchi di secoli e non ho mai letto di chi praticava queste cose. Le messe nere, i sabba e tregende credo siano invenzioni di tempi molto più recenti, così come le streghe e tutto il resto." Scuotendo la testa. "Chi crede a queste sciocchezze non può definirsi un vero credente. Soprattutto chi ha bruciato donne in passato per simili accuse. A me hanno insegnato che nei Vangeli si parli d'Amore, di fratellanza, di carità." Sorrise amaramente. "Perdoni lo sfogo, ma a Uaarania mi hanno perseguitato a causa della mia religiosità e quindi non posso essere calmo di fronte a queste cose." Guardando Gwen. "Molto più interessante il suo discorso tecnico, dottoressa... infatti ho letto qualcosa circa l'evoluzione dei robot, ma confesso di non averci mai creduto davvero."
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Mi sarebbe piaciuto sapere cosa pensava in merito al bambino, ma tutta quella parte di storia la tenni per me.
"In realtà la penso come lei, solo che le persone con cui sto lavorando al momento insistono per seguire questa pista" ammisi. "La parte tecnica non è ben chiara nemmeno a noi, si tratta di qualcosa al di là delle capacità del centro" aggiunsi poi, senza fronzoli "Per quanto possiamo essere all'avanguardia." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Purtroppo in queste cose" disse Lennox a Gwen "non credo di poterle essere utile. Per quando mi affascinino le meraviglie tecnologiche della vostra società, temo che le mie conoscenze siano alquanto differenti e votate a discipline più, come dite voi nel mondo civilizzato, umanistiche." Sorridendo.
I 3 erano così giunti al castello. "Porterò i cavalli nelle scuderie..." lui a Gwen e ad Altea "... poi dirò a Maleva di preparare la cena per stasera." Annuì. "Dottoressa, ho dato ordine che le sia data una stanza fino a domani, quando potrà tornare in città." E andò nelle scuderie. |
"In realtà la capisco, anche io per il novanta per cento del lavoro mi affido a chi è specializzato in scienza e tecnica robotica" ammisi ridendo.
Poi, tornammo al palazzo e mentre riportavamo i cavalli nelle scuderie mi disse che mi aveva fatto assegnare una stanza. "La ringrazio molto, davvero" dissi, per poi andare a vedere la mia camera. Volevo anche provare a chiamare Elv, perchè davvero mi urtava il pensiero di non potergli parlare, come se essere lontana non fosse già abbastanza. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen provò a chiamare ancora Elv una volta in camera, ma il suo cellulare era ancora isolato.
La stanza però era accogliente. Non certo sfarzosa, ma alquanto comoda, con una larga finestra che dava sul bellissimo scorcio della brughiera. Ma poi ad un tratto il suo cellulare squillò. https://media-cdn.tripadvisor.com/me...a-finestra.jpg |
Niente, totalmente isolato.
Provai a godere della bella camera con vista che mi era stata assegnata, anche se non riuscivo a rilassarmi. Saltai, poi, quando sentii il telefono squillare e fui subito più fiduciosa, anche se non sapevo cosa aspettarmi. "Pronto?" con tono di attesa e incredulità. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Dottoressa..." disse la voce meccanica di Jon "... mi aiuti... sono prigioniero..." parlava in modo in certo, come e la sua energia fosse al limite "... mi a... iu..t.. i..." e si interruppe la chiamata.
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Mi bloccai ancora una volta, perchè non poteva essere Non.
Non poteva! Era smembrato, nei sotterranei di questo palazzo! Avrei voluto non essere così sola e spaesata come lo ero ora, ma le mie preghiere erano destinate a rimanere inascoltate, per ora. Mi sedetti sul letto sospirando, cercando di capire come fare per uscire da questa situazione assurda simile ad un tunnel. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen era sola, sconfortata, ma ad un tratto sentì la vecchia campana del castello, che dall'esterno appariva fuoriuso e persino spaccata, suonare in modo leto, solenne, persino funereo.
Poi, un istante dopo, dal soffitto udì dei passi. Sopra la sua camera c'era la sala in cui aveva trovato l'altare e quel libro sul culto di Lilith. |
Come se già non fossi disperata di mio, sentii la campana del palazzo suonare in modo cupo, lugubre e macabro.
Ma era tutto così inquietante, qui? Mi ci ero proprio trovata... Sentii poi dei passi, sopra, dove c'era la stanza con l'altare ed immaginai che quel tipo strano ci fosse tornato. Onestamente, non vedevo l'ora di andar via e che fosse già domattina. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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