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Nel vedere spuntare Altea, il cocchiere subito tiro le briglie, arrestando di colpo la carrozza lanciata a folle velocità.
I cavalli schiumavano e scalpitavano. "Buoni... buoni..." disse il cocchiere ammansendo i cavalli "... ma voi che diavolo ci fate nel bel mezzo del bosco? Volete forse farmi ammazzare e far passare un guaio a me?" Fissandola. "Non abbiamo molta scelta..." disse Elv a Gwen "... e fra poco scoppierà un temporale..." guardando il cielo "... vieni, dobbiamo per forza chiedere ospitalità a questi zingari..." Entrarono così in quella radura, in mezzo ai carrozzoni. Subito furono raggiunti da alcuni uomini, mentre i bambini li guardavano incuriositi. Più sospetti gli sguardi di due donne che li fissavano da un carrozzone. "Chi siete e cosa cercate qui?" Uno di quegli uomini con un tono poco amichevole. "Hanno un morto con loro!" Una donna indicando Engener svenuto sulle spalle di Elv. "Portano guai!" "Sta zitta." A lei l'uomo che aveva parlato prima. "Me ne occupo io." Guardando Gwen ed Elv. Cominciò a piovere. Una pioggia che in breve divenne battente, con un vento che scherzava vigoroso le cime degli alberi e spostava l'acqua piovana in ogni direzione. Tuoni e fulmini facevano tremare ed illuminavano il bosco, sotto un cielo divenuto scuro ed opprimente. Destresya allora vide una grotta poco lontana. |
Ci avvicinammo e tutti subito ci circondarono.
I bambini ci guardavano incuriositi, ma altri ci guardavano con sospetto. "Oh, no, non è morto, era solo ferito ed è ancora svenuto. Tra poco verrà giù anche un temporale, potreste ospitarci?" Il loro tono non sembrava amichevole, ma dovevo tentare, sia per noi che per Engener. |
Continuai a correre, ancora e ancora.
Sentivo prima poche gocce su di me, poi molte, tante, troppe, incessanti. La pioggia cresceva, sempre più fitta, sempre più fastidiosa. Sentivo l'abito appiccicarsi addosso, i capelli bagnarsi sempre di più, le gocce scendere ovunque lungo il mio corpo. D'un tratto vidi una grotta poco distante, allora mi feci coraggio e continuai a correre, anche se ero stravolta. Corsi, corsi e corsi ancora, finchè non la raggiunsi, e mi riparai in quell'anfratto, ansante e infreddolita. |
"Dovete andarvene." Disse l'uomo a Gwen.
"Perché?" Elv. "Perché portate guai!" Gridò la donna. "Abbiamo un uomo ferito con noi... non potete lasciarci in questo bosco..." Elv mentre pioveva forte sulle loro teste. "Andatevene." Un altro di quegli zingari. Destresya riuscì a trovare riparo in quella grotta, mentre la pioggia prese a cadere forte sul bosco. Il vento soffiava forte e la tempesta pareva essere animata da una violenza estrema, con tuoni e fulmini che rendevano tutto minaccioso e terribile. |
"Hey! Noi non portiamo guai!" esclamai, risentita "Abbiamo un ferito e piove forte, non chiediamo altro che ospitalità!" insistetti.
Pioveva, pioveva e noi eravamo lì, a contrattare con quella gente così ostile. Per quale motivo, poi? Perchè erano così convinti che portassimo guai? Cosa gli avevamo fatto? |
Tutto intorno a me era sferzato dalla tempesta.
Lampi e tuoni sembravano voler scuotere la terra, la tempesta era sempre più violenta, sempre più forte. Mi strinsi le mani attorno alle braccia, come a volermi riscaldare. Nonostante la calura estiva, infatti, sentivo freddo e l'umidità mi si appiccicava addosso. Non c'era speranza che potessi uscire di lì in tempi brevi, così, iniziai ad ispezionare la grotta, cercando di capire se era una galleria, se portava da qualche parte, o se anche solo aveva un posto più interno e riparato. Non c'era molto altro che potessi fare, dopotutto. |
Lo guardai con sguardo torvo ma feci il viso dolce subito.. "Sono straniera della zona e mi sono persa.. Sta arrivando un temporale, portatemi in un posto sicuro. Ma avete visto un uomo bendato nella foresta o lungo il fiume? Era con me e non lo trovo".
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"Andatevene." Disse l'uomo a Gwen. "Non c'è posto per voi qui."
"No, invece resteranno qui." Ad un tratto una voce di donna anziana. Destresya cominciò ad ispezionare un po' la caverna, senza trovare nulla di interessante. La tempesta fece il suo corso e sfogò la sua furia sul bosco, cominciando a calmarsi solo dopo qualche ora, verso il tardo pomeriggio. Il cocchiere guardò Altea. "Non ho visto nessuno e ho molta fretta." Disse. La pioggia prese a scendere forte, bagnando completamente Altea. Solo in quel momento lei si accorse che quella non era una carrozza, ma un carro e trasportava diverse casse chiuse e alcuni sacchi pieni. |
Insisteva ancora a volerci mandare via, ma noi eravamo decisi più che mai a restare!
Ad un certo punto, una donna disse che saremmo rimasti qui e mi voltai per vedere chi fosse così tanto gentile da decidersi ad accettarci qui. |
"Vi prego portatemi con voi.. Non vedete che tempo" poi vidi casse e sacchi chiusi.. Che vi era dentro.. "Non darò disturbo".
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