Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 04-05-2018 01.17.35

“No... ti sbagli...” disse con tono basso Elv a Gwen, guardandola negli occhi rosse che la notte rendeva ammalianti “... la più buona è toccata a me...” con un sorriso sensuale.
Allora si avvicinò a lei con le labbra e la baciò.
Un bacio ancora caldo del sangue di quei due uomini ed ardente come l'istinto che li aveva spinti ad uscire in cerca di vittime.



Reddas ascoltò Dacey senza interromperla e senza smettere di suonare piano la sua cetra.
“Io bi credo...” disse infine “... credo ad ogni vostra parola...” fissandola “... per questo siete qui e per questo io vi sto parlando... forse io stesso sono uno spettro, un fantasma, un'illusione... o forse siamo entrambi pazzi... una cosa abbiamo in comune però... l'indifferenza dei nostri simili...” smettendo di suonare e gettando altri ramoscelli sul fuoco, ad alimentarne le fiamme.

Dacey Starklan 04-05-2018 01.24.40

“ Mi credete. Devo temere per l’instabilità dei vostri nervi allora?”

Chiesi con una leggera ironia, fatta per celare la mia riconoscenza al cavaliere.
Non aveva riso di me ne aveva avuto paura una volta saputa la verità.

“ Si forse siamo entrambi pazzi... o voi siete uno spettro, magari ci siamo anche già incontrati...”

Non mi scomposi a quella possibilità.
D’altronde io stessa mi ero interrogata sull’uomo, per via della sua musica, paragonandolo a uno spettro.
Se lo fosse stato davvero, non avrei sbattuto ciglio, anzi.

“ Allora potreste infestare un posto migliore di questo... un vero palazzo magari.”

Guardandomi intorno, proprio non mi riusciva di adattarmi a quel luogo isolato e deteriorato dal tempo.

“ O suonare nella notte, nella stanza del vostro nemico, fino a renderlo pazzo...”

Ancora non sapevo verso chi si volesse vendicare e visto che io mi ero esposta, parlando dei miei segreti, mi aspettavo la stessa sincerità adesso.


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Guisgard 04-05-2018 01.30.52

“Prima vi parlavo di Faust e di Mefistofele...” disse Reddas riprendendo a suonare “... allora vi proporrò un patto... il mio nemico? L'uomo che devo uccidere? E' il barone.” Guardando Dacey con gelo negli occhi. “Il fatto che sia stato liberato e che ora sia prossimo a tornare a Monsperone è la mia occasione... e devo sfruttarla. Ma ho bisogno del vostro aiuto... io avrò la mia vendetta e voi sarete libera da sposare quel bastardo...”

Lady Gwen 04-05-2018 01.36.56

Ridacchiai maliziosamente e con divertimento alla sua correzione mentre mi baciava.
E di nuovo quella magia si riaccese.
Di nuovo quel baciò sembrò più profondo e più caldo unito al meraviglioso sapore del sangue.
Era qualcosa di eccitante, mai avrei pensato che ci fossero brividi e sensazioni ancora a me sconosciuti, dopo secoli e secoli.
Piegai la gamba, poggiando il piede sull'albero e sfiorando il suo bacino col ginocchio.
Poi sbottonai la sua camicia, in un movimento talmente veloce che sembrava quasi che le mie mani non si fossero mosse ed accarezzai il suo petto, la sua nuova pelle.
Sentivo i muscoli ora più scolpiti e definiti, la sua pelle come la mia ora simile alla porcellana.
E i nostri corpi ora uguali, infusi di quella forza, di quella tensione e di quell'eleganza che ci contraddistingueva.

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Dacey Starklan 04-05-2018 01.38.12

Tremai per quello sguardo e ancora più per quelle parole.
Non riuscivo a capacitarmi che il destinatario della vendetta del cavaliere fosse niente meno che il barone.
Ripensai al poco che sapevo di lui, come persona e non come politico, ripensai al suo ritratto, mi veniva così difficile vederlo come un uomo malvagio.
Eppure Reddas tale lo definiva.

“ Volete il mio aiuto per uccidere un uomo... e non mi dite il motivo che vi ha portato a desiderare il suo sangue.
Forse vi ingannano le mie origini ma non sono come mio fratello, sempre pronto a usare la spada contro qualcuno .
Io non faccio patti con uno sconosciuto a discapito di qualcun altro... perché dovrei aiutarvi?”


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Guisgard 04-05-2018 01.55.30

Elv accarezzò il ginocchio di Gwen, risalendo poi lungo la coscia liscia come la porcellano, fino a lambire lo spacco del suo sontuoso abito.
Lei gli accarezzava il petto, fatto di muscoli asciutti e perfetti, come un dio greco.
La mano di Elv risalì il lembo dell'abito della vampira, scivolando sulla sua pelle, fino ad accarezzarle quella rosa nera e gotica, quel bocciolo di frutto notturno e misterioso che era racchiuso fra le sue gambe.
E mentre le dita del vampiro accarezzavano quei petali, tingendoli di brina, i suoi occhi erano in quelli di Gwen, penetranti, avvolgenti, ipnotici e screziati dei vizi oscuri di quella loro nuova vita.



“Perchè l'avete detto voi...” disse Reddas a Dacey “... voi parlate agli spettri, concepite la loro presenza, avvertite la loro disperazione... io sono ormai simile ad uno spettro... mi nutro della notte e del mio odio... vivo solo per la mia vendetta... il barone è un tiranno, nemico degli uomini e del Cielo... renderà anche voi infelice... se accetterete di aiutarmi, io vi libererò dal gioco impostovi da vostro fratello... e sarete libera di innamorarvi e di essere felice...”

Dacey Starklan 04-05-2018 02.05.37

Un patto pericoloso.
Ecco ciò che mi proponeva.
Guardai attentamente il cavaliere, chiedendomi se non si stesse semplice giocando di me dopo quel che gli avevo raccontato.

“ E esattamente cosa vorreste che io facessi?”


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Lady Gwen 04-05-2018 02.08.14

Accarezzò la mia gamba a partire dal ginocchio.
Poi lungo la cosci, accarezzandola morbidamente con movimenti ampi e sensuali.
Io intanto mi beavo del suo corpo perfetto.
Pareva esser simile a un dio, tanto era perfettamente ultraterreno.
Non ci sarebbe stato nulla di strano in tutto ciò, se non fosse stato che... Beh.
Era lui.
Gemetti quasi con piena soddisfazione quando la sua mano si insinuò fra le mie gambe e continuai a gemere ancora, mentre i nostri occhi lampeggiavano gli uni negli altri, rossi e accesi di desiderio.

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Guisgard 04-05-2018 02.17.04

“Mi aiuterete ad entrare nel palazzo di Monsperone...” disse Reddas a Dacey “... sotto mentite spoglie, poiché tutti là conoscono il mio volto... domattina vi riporterò lì... voi direte che vi ho trovata nel bosco e vi ho protetta e riportata a casa... sarò un saltimbanco, un attore girovago, un artista vagabondo... tale mi crederanno... non desterò sospetti...” fissandola “... accettate?”



La baciò.
Tinse le sue labbra e la sua lingua nella bocca di lei, assaporandone l'essenza, quella linfa gotica ed oscura, misteriosa e primordiale.
Un bacio carnale, fatto di istinto, desiderio, passione.
Un gioco di incastri, di carezze lascive e sensuali, con ancora quel nettare rubato ai due uomini.
Un bacio profondo, intenso, travolgente, caldo nonostante il freddo pallore dei loro corpi perfetti.
“Sei bellissima, Gwen...” disse in un sussurro Elv, mentre le sue dita, sotto quell'abito sontuoso, si strofinavano piano sul sesso fulvo di lei, madido, ardente ed accogliente.

Lady Gwen 04-05-2018 02.33.39

Il suo bacio fu una manna dal cielo, e gemevo sulle sue labbra mentre le sue dita cessavano di farmi impgemevo e le mie affondavano nei suoi capelli.
In quel bacio sfogammo, in parte, il nostro desiderio, la nostra eccitazione.
"Anche tu lo sei... Bellissimo... Bellissimo..." soffiai, con un tono adorante che non avrei mai pensato di avere.
Ma tante cose cambiavano e non me ne preoccupavo.
Prendevo le cose come venivano, mi lasciavo guidare dall'istinto, come stavamo entrambi facendo adesso.
Ed era meraviglioso, farsi guidare unicamente dai sensi e dalle passioni, magari anche dai vizi, sì, ma poi cosa c'era di male?
Nulla, anzi, assolutamente il contrario.

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