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Gwen bussò alla porta di Elv e questi dopo pochi istanti venne ad aprire.
"Gwen..." disse lui, forse neanche troppo sorpreso "... entra pure..." accogliendola in camera. |
Sorrisi quando mi aprì ed entrai.
Una volta dentro, presi le sue mani nelle mie. "Volevo sapere come stavi..." dissi "E poi, volevo parlare a te e Belven di una cosa che ho scoperto prima, in città..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Eh, come sto..." disse lui sorridendo a Gwen e stringendo le sue mani "... non è facile restare tranquilli dopo stanotte..." facendole l'occhiolino "... a me e Belven?" Stupito. "Di cosa vuoi parlarci?"
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Ridacchiai, baciando dolcemente le sue mani.
Sì, non era facile, neanche per me. "Andiamo in camera sua, ve lo spiegherò meglio, ad entrambi" annuii. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv annuì e con Gwen andarono nella camera di Belven.
Lui li fece entrare ed i 2 erano curioi di sapere cosa volesse dire loro Gwen. |
Andammo in camera di Belven e lì iniziai.
"Mi ha fermata un uomo, quando eravamo alla fabbrica, era un mendicante che mi ha chiesto l'elemosina. Ha detto che anche lui era sino scienziato prima, ma che è caduto in disgrazia "come gli angeli cacciati da questi cieli", così ha detto. Ancora questi angeli. Cosa pensate abbia voluto dire?" mi confrontai con i due. "Non ha potuto dirmi altri, perché l'uomo incappucciato mi ha distolta, forse appositamente, immagino non volesse che il mendicante dicesse la verità..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Magari ci sta solo ricamando sopra..." disse Belven a Gwen "... dopotutto è molto probabile che citasse il passo della Bibbia che riguarda gli angeli caduti... insomma nulla a che vedere con questa città..."
"In effetti sono parole un pò vaghe..." Elv "... perchè lei cosa pensava di preciso?" A Gwen, fingendo di essere formale. |
Ascoltai i due.
"Non so, ma ho la vaga impressione che questi angeli siano come dei reietti che questa città ha rinnegato, magari gente che si opponeva ad un qualche sistema scorretto, sbagliato... Certamente, ciò confermerebbe la mia idea che ci sia qualcosa che non va, alla base di questo posto..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Se anche fosse così..." disse Belven a Gwen "... perchè sarebbero visti come un pericolo cos' grande? Emarginati ed esiliati non rappresentano certo un pericolo..."
"La verità" fece Elv "la scopriremo solo conoscendo chi sono davvero questi angeli..." pensieroso "... forse è questa la sola e vera domanda da fare a Minsk ed agli altri qui..." |
"Lei dice di no?" a Belven "Devo ricordarle che il primo esempio di angelo caduto è Lucifero? Pensa che il maggiore antagonista della cristianità sia cosa da poco? Credo che il nome scelto per coloro che rappresentano un così grande pericolo non sia casuale. I ribelli sono sempre un pericolo" feci notare al presentatore.
Poi guardai Elv. "Fin'ora l'abbiamo chiesto a chiunque, ma nessuno ha voluto risponderci. Evidentemente non vogliono che seguiamo il loro esempio e non vogliono che l'immagine perfetta ed immacolata di Uaaropolis venga intaccata." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Però ho un dubbio circa il suo ragionamento..." disse Belven a Gwen "... perchè usare un nome religioso, come angeli appunto, quando qui nessuno è Credente, anzi, la Religione è bandita?"
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La domanda di Belven era interessante.
"Probabilmente ha un intento beffardo, usare un termine della cristianità per definire negativamente coloro che si ribellano ad un sistema rigidamente scientifico, il quale esclude qualsiasi cosa non inerente all'intelletto e la conoscenza" ipotizzai io. "Ricordiamoci, tornando all'angelo caduto, che Lucifero può essere considerato il primo vero "eretico", dove eretico, dal greco antico, indica colui che sceglie di pensare con la propria testa, che non si lascia schiacciare dall'imposizione di un'idea o di un regime." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Esatto, ma qui gli eretici a me sembrano questi scienziati di Uaaropolis." Disse Belven a Gwen.
"Ragionare su supposizioni ed interpretazioni è inutile credo..." fece Elv "... abbiamo un solo modo per scoprire la verità... cioè conoscere chi siano davvero questi angeli..." |
"Beh, ognuno è eretico se si oppone al sistema vigente. Uaaropolis lo è rispetto al resto del mondo, certo, ma un uomo che si ribella al sistema di Uaaropolis viene considerato eretico da gente come Minsk, che vuole evidentemente imporre le sue regole. Si è anche creato una città apposta per fare quello che vuole..." risposi sarcasticamente.
Poi guardai Elv. "Vedremo di fare le domande giuste e speriamo di ricevere qualche risposta" annuii. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si, sarà il nostro scopo principale." Disse Elv a Gwen. "Dobbiamo scoprire chi sono questi angeli."
"A questo punto" fece Belven "se Minsk attirai nostri sospetti, forse dovremmo anche prendere in considerazione l'idea che questi angeli non siano del tutto pericolosi..." |
Annuii ad entrambi.
"Assolutamente, lo penso anch'io. Sono sicura che se riuscissimo ad incontrare uno di loro e parlargli, magari anche a parlare al mendicante che ho conosciuto oggi, riusciremmo a conoscere un'altra faccia di questa città. Anche io penso che non siano dalla parte dei cattivi, questi "angeli", sebbene Minsk voglia farli apparire tali, ma lui potrebbe avere i suoi interessi nel fare ciò e non mi stupirebbe se fosse così." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Verso sera, quando tutto è calmo per via del corifuoco, uscirò di nascosto e tornerò alla fabbrica... in cerca di quel mendicante..." disse Elv a Gwen ed a Belven.
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Chiusi gli occhi, e tutte quelle immagini si susseguirono in modo irrazionale e forte nella mia testa.
Immagini di di strane geometrie, di uno spazio senza confini, mentre tutto era avvolto da uno strano alone. La testa mi girava e dovetti aggrapparmi a una roccia per non cadere. Nello sprazzo di lucidità mi chiedevo che cosa poteva mai essere quella pietra, e quella luce. |
Alle parole di Elv, gli scoccai un'occhiata eloquente, per fargli capire che non lo avrei certo fatto andare da solo.
Sarei andata anche io con lui, su questo non c'era dubbio. E poi, ero curiosa, avevo avvicinato quel mendicante e volevo approfondire la questione. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Al solo aver toccato la fredda e liscia superficie di quello strano oggetto, Destresya fu invasa sa sensazioni ed emozioni indefinite.
Come se quella misteriosa pietra avessecinviato al cervello ed all'anima della ragazza impulsi silenziosi, eppure eccezionalmente potenti. In una frazione infinitesimale di nano secondo nella sua mente si mostrarono moltitudini di immagini che si susseguivano alla velocità della luce. Anzi, di più, del pensiero. Poi spuntò l'alba e pian piano il cielo si schiarì e poi si illumino. Venne il mattino e con la luce del giorno Destresya poté guardare finalmente meglio lo strano oggetto. Si accorse così che si trattava di una sorta di obelisco, liscio e scuro. Belven poco dopo andò via e nella stanza restarono soli Gwen ed Elv. "Appena farà buio" disse lui guardando dalla finestra "uscirò dal palazzo per raggiungere la fabbrica in cerca di quel mendicante..." |
Ci separammo da Belven e rimanemmo solo noi due.
"Vengo con te, stanotte..." avvicinandomi a lui e poggiando le mani sulle sue spalle. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"No, potrebbe essere troppo pericoloso per te." Disse Elv voltandosi verso Gwen. "Meglio non correre inutili rischi..."
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Scossi la testa.
"Non se ne parla, vengo con te" insistetti ancora "E poi, ci ho parlato io con quell'uomo oggi, quindi è possibile che, se riusciamo a trovarlo, possa raccontarmi qualche altra cosa su ciò che gli è successo" aggiunsi poi, per convincerlo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv restò pensieroso, perplesso, sbuffò e fece una smorfia dettata dalla situazione alquanto complicata.
"E va bene..." disse fissando Gwen "... ma saremo prudenti, niente colpi di testa e ricordati tu lavori per me quindi mi aspetto che segui ogni mia indicazioni, chiaro?" Volendo si assicurare che la ragazza non facesse nulla di avventato. |
Tutte quelle sensazioni mi colpirono, mi investono facendomi barcollare.
Era qualcosa di incredibilmente strano anche per me. Qualcosa che non sapevo spiegare. Ma poi, quando giunse l'alba, riuscii a vederlo. Era un oggetto ancora più strano di quanto pensassi. "Hai mai visto niente di simile, F22?" Chiesi al robottino. |
Assunsi un'espressione divertita alla sua smorfia, quasi da bimbo, con i suoi occhi grandi e scuri.
Poi risi. "Mi sorprendono tutte queste raccomandazioni, capo. Ho per caso l'aspetto della combina guai?" guardandolo divertita, abbracciandolo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Sicuramente non è di origine naturale" disse il droide a Destresya "e con ogni probabilità neanche terrestre." Osservando l'obelisco. "A questo punto, se così fosse, ci sarebbe da chiedersi perché si trova qui è chi lo ha portato."
"Mi auguro di no." Disse Elv scoppiando a ridere. "Dobbiamo essere molto prudenti." Fissando Gwen con aria più seria. "Non so perché ma potrebbero essere contrari qui ad una nostra uscita dopo il coprifuoco..." |
Scossi la testa divertita.
"Sì, lo so bene, qui sembrano tutti ossessionati dalla sicurezza e non sarà facile passare inosservati" annuii. "Ma io confido nell'abilità dell'intelligente e brillante professor Bell" aggiunsi poi, con un sorriso ironicamente civettuolo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Annuii a quelle parole di F22.
"Sono d'accordo, dobbiamo assolutamente scoprire che cosa ci sia dietro, chi l'abbia portato qui e perchè!" sentenziai, continuando ad osservare lo strano oggetto. "Ci sarà pure un pulsante, un modo per aprirlo, un qualcosa che possa darci un indizio!" iniziando a girargli intorno. "F22 inizia la scansione, magari riusciamo a scoprire qualcosa con la nostra apparecchiatura!". |
"Eh, ci mancherebbe." Disse divertito Elv a Gwen. "E poi, se non sbaglio, hai intravisto almeno un pò delle mie qualità... no?" Facendole un occhiolino malizioso.
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F22 cominciò a scanzionare il misterioso obelisco, senza però riuscire a trovare nulla.
Il droide spiegò infatti a Destresya, che era formato da un unico blocco, di un materiale sconosciuto sulla terra, senza nessun tipo di apertura per poterlo aprire e scorgere il suo interno. |
Sorrisi maliziosa.
"Sì, pare di sì... Ma vorrei la versione completa..." replicai divertita, prima di reclamare da lui un bacio dolce e lento. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ah, ecco..." disse Elv soffocando una risatina in un bacio dolce e lento che lo portò sulle labbra di Gwen "... cerchi di essere più precisa in merito, dottoressa..." disse sorridendo e baciandola ancora.
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Assaporai il gusto invitante delle sue labbra e non seppi dire se fosse come lo avevo immaginato, perché non sapevo di desiderarlo così tanto prima della scorsa notte, ma sapevo con sicurezza che non potevo più farne a meno.
Sorrisi divertita a quelle sue parole. "IL professor Bell ha nuovamente bisogno di essere convinto? Mi sembra di essere tornata al colloquio..." risposi sarcasticamente, baciandolo ancora. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Esatto..." disse Elv senza smettere di baciare Gwen "... questo è proprio un colloquio... e lei deve mostrarmi i suoi argomenti... e le sue qualità... ora..." con tono caldo e malizioso, giocando sulle labbra di lei.
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Ridacchiai, lasciandolo giocare sulle mie labbra.
"Mi sembra però di ricordare che il professor Bell sia alquanto esigente e difficile da convincere... Forse... Apprezzerebbe di più una prova pratica... No?" chiesi, maliziosa, movimentando quel bacio con un morso accennato al suo labbro rosso e morbido. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen strappò un lieve gemito divertito ad Elv con quel morso sulle labbra.
"Oh si, ricorda bene... signorina..." disse stringendola a sè "... sono molto esigente... esatto, una prova pratica... avanti... mi mostri i suoi argomenti..." malizioso, fissandola negli occhi in modo intenso. |
Feci una smorfia divertita al gemito che il mio morso gli strappò.
Trattenni appena il fiato quando mi strinse forte a sè e sorrisi. Allora feci di nuovo unire le nostre labbra, poi raggiunsi il letto e lì lo feci sedere. Restai in piedi davanti a lui ed iniziai a sbottonare la mia camicia, lentamente. Levai i pantaloni con pochi, studiati movimenti e mi avvicinai ad Elv. Il sole che entrava dalle finestre della camera raggiungeva il suo viso, illuminando come perle nere i suoi occhi. Era bellissimo e sarei rimasta attimi infiniti ad osservarlo. Accarezzai il suo viso, le sue labbra, poi portai le sue mani su di me, permettendo a lui di sfilare il mio intimo, trasformando entrambi in uno scultore e la sua opera, solcata dalle sue abili mani. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gli occhi di Elv erano su Gwen.
Ovunque, scivolando lenti sulle pelle di lei, lambendo la stoffa del suo intimo che ancora la copriva. allora le mani di lui cominciarono ad accarezzarla. Piano, in un modo estremamente sensuale, con le dita affusolate del bellissimo professore che quasi ricominciavano a massaggiare i gianchi, le braccia, le cosce di lei, aggrappandosi piano al suo intimo che poi con un movimento leggero ma deciso lo sfilò via. Prima il reggiseno, liberando di nuovo quei meravigliosi seni e poi le mutandine. Restò a fissarla, tutta ed ovunque. La guardò poi negli occhi e con entrambe le mani, portate sulle sue natiche nude, la tirò piano a sè, verso il letto. "Avanti, signorina..." disse provocante "... cominci a palare... il suo professore è qui per ascoltarla..." sporgendo la testa verso le gambe di lei e dandole un bacio leggero, ma carico di erotismo, fra le cosce. |
Sbuffai a quelle parole di F22, sentendomi impotente
"E che ci possiamo fare allora? Come possiamo indagare su chi ci sia dietro questo strano coso?" Frustrata. "Diamo un'occhiata in giro.." dissi infine "Magari c'è qualcos'altro qui intorno.." alzando le spalle "Altrimenti torniamo dell'astronave!" Sentrnziai. |
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