Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 16-04-2018 00.27.25

“Si, un po' di fame in effetti la sento.” Disse sorridendo Elv a Gwen. “Ceniamo insieme? Magari brindando con del buon vino? Dalla finestra della camera ho visto, durante il crepuscolo, che ci sono vitigni ovunque nelle colline intorno al palazzo. Immagino dunque il vino di queste terre sia davvero speciale, giusto?”

Lady Gwen 16-04-2018 00.30.33

Feci un sorriso un po' tirato.
"Non posso, ma resterò a farti compagnia, promesso" sorridendo.
Schioccai le dita e la tavola si imbandì, con le candele che si accesero illuminando vagamente la grande sala.
"Prego, accomodati" indicando la tavola.
Dopotutto, avrebbe dovuto saperlo prima o poi, tanto valeva iniziare e procedere per gradi.

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Clio 16-04-2018 00.39.12

Mi resi conto in quel momento di avere fame, mi misi a mangiare con gusto mentre il mio fidato servitore mi raccontava.
"Beh, un uomo da tenere alla larga, dunque.." mi venne immediatamente da commentare. Perché non mi stupiva che invece Lys fosse già andata a fargli visita? Quella donna non aveva il minimo senso della decenza, per la miseria.
"Con gente del genere meno ci si ha a che fare, meglio è.." prendendo un sorso dal bicchiere di vino.
Finii la cena in tranquillità, ringraziai Stuardo per le informazioni e poi uscii fuori per una passeggiata al chiaro di luna prima di coricarmi.
Non facevo che pensare a quel libello, a cosa avrei potuto trovarci, tante volte avevo seguito piste che poi non avevano portato a niente, una volta addirittura ero andata fino nella biblioteca di un monastero in alta montagna, per poi scoprire che l'indizio che avevo era un buco nell'acqua. Quella ricerca era estenuante, e se non ne dipendesse la mia vita forse avrei già buttato tutto via.
Ma non potevo arrendermi, non potevo condannare me stessa a vivere a metà, e lasciare il mondo infestato da quell'essere immondo che il mio inconscio aveva generato.
Cercai di non pensarci per un momento, di pensare alla bellezza dei fiori, che avrei potuto godermi per poco dato che mia sorella voleva farli sradicare tutti, la lucentezza della luna, e delle stelle.
Ah, se la luna avesse ascoltato le mie preghiere ogni notte.
Così, lievemente malinconica, continuai a camminare in quel giardino che aspettava fosse eseguita la sua sentenza di morte.

Guisgard 16-04-2018 00.49.21

Elv restò sorpreso e sorrise dopo che la tavola si imbandì magicamente.
“Ehi, è un trucco fantastico.” Disse ridendo a Gwen. “Roba da illusionisti! Dai, rivelami il trucco... anzi, no, voglio arrivarci da solo... vediamo un po'... la penombra, giusto? Tutto era nascosto nella penombra della sala!” Divertito.

Clio finì di cenare ed uscì nel giardino.
Era una notte serena, silenziosa, dal cielo vago e sfuggente.
Le ombre delle colline intorno al palazzo trasmettevano un senso di protezione e suscitavano un che di poetico e sognante.
Ad un tratto Clio sentì qualcosa.
Dei rumori.
Era il giovane giardiniere che chiudeva la serra del giardino.

Lady Gwen 16-04-2018 00.52.31

Sorrisi e mi sedetti accanto a lui.
"Mangia, intanto. Ogni cosa a suo tempo" sempre sorridendo, ma con un velo di serietà nel tono.
Fremevo dall'impazienza di arrivare a conclusione, di porre fine ai rischi che Elv correva stando qui, anche se per me sarebbe stato infinitamente drammatico.
Quel ragazzo mi aveva cambiata, profondamente, non avrei potuto dire il contrario e ora agire non era facile.

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Guisgard 16-04-2018 00.56.39

Elv si sedette e mangiò di gusto tutto ciò che c'era in tavola, bevendo poi un bel bicchiere di vino.
“Ti va dopo” disse mangiando a Gwen “di uscire a fare due passi nel giardino? Non ho sonno stanotte.”

Lady Gwen 16-04-2018 01.01.52

Mangiò con gusto, mentre io restavo a guardarlo, a studiare i suoi movimenti, i suoi atteggiamenti, respirare il suo profumo e l'odore meraviglioso e dolce del suo sangue.
Poi mi riscossi alla sua domanda.
Ci riflettei un po' su, perché non volevo che Roze e... quella cosa fossero ancora in giro, ma il parco era comunque molto grande.
"Certo" con un sorriso composto "Anche prima che tu battessi la testa avevamo in sospeso una passeggiata notturna" con una sfumatura indefinita nel sorriso e nella voce.

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Clio 16-04-2018 01.05.57

Camminare in giardino era rilassante, mi dava un senso di pace, di tranquillità.
Quella che inseguivo ma non riuscivo mai a trovare, che mi sfuggiva sempre al solo pensiero della mia vita, della mia condizione.
Sospirai, restando a guardare una bellissima rosa.
Un rumore, d'improvviso, mi fece voltare di scatto.
Arrossii immediatamente nel rendermi conto di quanto fossi felice di vederlo, di quanto mi battesse più intensamente il cuore e sapevo che sotto sotto ero uscita nel giardino con la speranza di incontrarlo.
Mi feci coraggio e mi avvicinai alla serra, con passo leggero e delicato.
"Hai finito per oggi?" chiesi direttamente, non sapendo bene cosa dire, cosa fare, davanti a quegli occhi così belli, temendo perfino di essere considerata troppo audace. Non volevo che mi scambiasse per una come mia sorella, magari aveva già messo le sue sudicie mani su di lui.
Eppure era troppo bello per riuscire a stargli lontana.

Guisgard 16-04-2018 01.23.38

Elv terminò la sua cena e con Gwen uscirono nel cortile.
Era una notte silenziosa e sognante, con quegli ululati che ora erano cessati.
Non si vedeva nessuno e non si sentiva alcun rumore.
I fiori notturni, come boccioli di frammenti di un'oscurità atavica e perduta, parevano sbocciare in infiniti frutti di gemme infernali.
Le ombre del giardino erano vaghe ed animate al passaggio dei due, come se un sinistro sortilegio aleggiava intorno a loro.
Era una meravigliosa ed inquietante notte gotica, quasi un trionfo di spettri e demoni liberati dal crepuscolo ormai svanito.
“E' un posto singolare...” disse Elv “... un po' ti somiglia... è misterioso, magnificamente inquietante e sembra amare la notte proprio come la ami tu...” fissando Gwen.

Icarius si voltò di scatto e vide Clio.
“Oh, madama...” disse sorpreso “... si, ho chiuso la serra... per oggi il mio lavoro è finito... vi occorreva qualcosa?”

Clio 16-04-2018 01.28.11

Arrossii violentemente a quelle parole di Icarius.
Che razza di sciocca ero, mi sentivo così imbarazzata che avrei voluto scomparire.
Che potevo dirgli? Che avevo voglia di vederlo e passare del tempo con lui?
Certo, sarebbe rimasto, è un mio servo deve fare tutto quello che gli dico ma non era quello che volevo io... abbassai lo sguardo.
"Ti ho visto qui e.. ecco.." ancora più rossa in viso "Volevo solo augurarti buonanotte..." con un sorriso timido.

Lady Gwen 16-04-2018 01.32.06

Uscimmo in giardino e ogni rumore era cessato.
Tutto appariva ovattato, ammorbidito, come fatto apposta per noi due.
La luna era un po' offuscata, ma sempre visibile quasi a guidarci e vegliare su di noi e tutto sembrava avvolto da strani misteri, come se di essi fosse intessuta l'aria stessa.
Mi voltai verso Elv e sorrisi appena.
Poi presi il suo braccio.
"E a te piace la notte?" gli chiesi, con tono serico e vellutato e i miei occhi nei suoi.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...da0e42b977.jpg

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Guisgard 16-04-2018 01.44.53

Icarius guardò sorpreso Clio.
Sorpreso dal suo candore e di come lei, benchè fosse la padrona, sembrava quasi intimidita.
O forse, pensava il giardiniere, era solo una sua sciocca impressione.
“Grazie, madama...” disse lui “... buonanotte anche a voi...” sorridendo impacciato.

Elv prese il braccio di Gwen e sorrise.
“In verità” disse “non ricordo nulla ed ignoro cosa mi piaceva... forse amavo il Sole ed i paesaggi verdeggianti... magari invece mi attirava il mare e le isole esotiche... forse sono stato un marinaio, magari un viaggiatore o un avventuriero...” con una punta di fantasioso entusiasmo “... o forse non era nulla di tutto ciò...” deluso “... non so nulla... nulla di ciò che ero... come se non valessi più nulla... un uomo senza passato quanto vale?” Quasi con rabbia.

Clio 16-04-2018 01.52.07

Sembrava sospeso delle mie parole.
Certo, che sciocca sono, perchè mai la padrona dovrebbe dare la buonanotte a un servo.
Sì, sono sciocca e probabilmente lo sta pensando anche lui.
Arrossii violentemente ancora.
"Buonanotte allora..." con un sorriso timido e lievemente malinconico.
Chissà perchè mi aspettavo uno sguardo diverso, un tono diverso... perchè sono sciocca e stupida, ecco perchè.
Chinai il capo, vergognandomi di essermi mostrata in quel modo davanti a lui.
Allora mi voltai e mi diressi nuovamente verso la casa, ricordando a me stessa perchè di solito non parlo con nessuno a meno che non sia strettamente necessario, specialmente con un ragazzo carino.
Chissà perchè mi ero messa a sognare chissà che cosa, i sogni fanno solo male, perchè ora che lui li aveva mostrati per quello che erano: sciocche fantasticherie da ragazzina, non mi sembravano più così belle.

Lady Gwen 16-04-2018 01.54.46

Ascoltai le sue parole, che sfociarono poi in uno sfogo.
Ed ora dovevo cogliere la palla al balzo.
Sfiorai il suo viso con un dito e poi lo voltai verso di me.
"Magari è un'opportunità..." dissi piano, con voce morbida e ipnotica e i miei occhi nei suoi "Puoi ricominciare una nuova vita, scegliendo tu stesso come plasmare il tuo futuro e fare del tuo destino ciò che vuoi... Non è una prospettiva migliore?" guardandolo.
Oh io sapevo che lavoro faceva e cosa era venuto a fare qui.
Ma se qualcuno aveva deciso che quello dovesse appartenere al passato, così sarebbe stato.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...c3b4deb9b7.jpg

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Guisgard 16-04-2018 02.01.45

Elv guardò Gwen negli occhi.
Quegli occhi avevano un colore diverso, ammaliante, ipnotico, persino sensuale.
“Sei dunque una fata...” disse lui con un vago sorriso divertito, quasi sarcastico “... puoi farmi diventare chi voglio?”

Icarius restò a guardare Clio andare via, con tante domande e dubbi nel cuore.
Lei stava per rientrare in casa quando sentì il canto di una civetta poco lontano.
Era il canto della notte e dei suoi misteriosi incantamenti.

Lady Gwen 16-04-2018 02.05.20

Riuscivo quasi a vedere il lavoro frenetico e intensivo della sua mente attraverso i suoi occhi.
Accennai un sorriso.
"No, non sono una fata..." risposi "Ma tu, chi, o cosa, vorresti diventare?" chiesi poi, mantenendo sempre quel tono e gli occhi fissi nei suoi.

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Clio 16-04-2018 02.10.47

Riaprii gli occhi che era notte.
Ah, come amo la notte, le civette cantano, la luna splende... io sono di nuovo qui!
Ma cos'era questa cosa fastidiosa sulla testa?
Una cuffietta?
Davvero, Clio, una cuffietta?
Ci credo poi che nessuno se la piglia!
Poi mi guardai il vestito, un bel colore, sì... ma diamine, da suora di clausura.
Me lo levai lì dov'ero, restando in sottoveste.
Solo quando mi voltai mi resi conto che c'era il bel giardiniere poco distante.
Allora lasciai cadere anche la sottoveste e mi avviai verso i miei alloggi, un paio di passi perchè potesse ammirare il mio corpo nudo mentre camminavo, e poi mi voltai nuovamente verso di lui.
"Che fai lì imbambolato, non vieni?" con voce provocante.

Guisgard 16-04-2018 16.59.27

“Io...” disse esitando per un attimo Elv “... io vorrei fuggire dal silenzio che mi circonda... scappare dal buio della mia memoria, dall'ossessione di non essere nessuno, di non avere un nome, una vita... si, almeno per un istante vorrei fuggire da tutto ciò...” prendendo la mano di Gwen nella sua “... mi accompagni? Vuoi farmi compagnia stanotte, fino all'alba? Scacciando così per qualche ora i miei fantasmi muti ed insopportabili?” Fissandola.

Icarius stava uscendo dal giardino quando vide comparire quasi dal nulla la bella e disinibita Lys.
La vide togliersi l'abito e restare in sottoveste nonostante fosse fuori all'aria aperta.
Ma restò poi quasi completamente sbigottito quando la padrona si tolse anche quella, restando tutta nuda.
I giardiniere non credeva ai suoi occhi.
Credette allora di essere pazzo quando lei si voltò e con fare provocante e sensuale lo invitò a seguirla.
“Sto sognando...” disse a bassa voce lui “... si... non può che essere un sogno...” guardandola tutta nella sua proibita e meravigliosa nudità.

Lady Gwen 16-04-2018 17.06.28

Ora era un Elv diverso, più fragile e indifeso di prima.
Capivo che non doveva essere facile, ma non dovevo curarmene se volevo riuscire nel mio intento.
Io potevo dargli una nuova vita, una vita eterna, migliore della vita mediocre e mortale che già aveva smesso di appartenergli, doveva essere sufficiente per lui e stavolta dovevo giocarmi bene le mie carte.
Annuii lentamente, con lui che mi prendeva la mano.
"Sì..." dissi soltanto, senza un tono preciso.

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Guisgard 16-04-2018 17.19.28

Elv guardò ancora Gwen negli occhi e mano nella mano penetrarono ancor più più in quel giardino fatto di ombre e di silenzi.
Le fattezze della notte animavano quel mondo segreto, sospeso tra la bellezza perduta e la disperata dannazione.
Un lieve alito di vento accarezzava le foglie selvagge le siepi incolte, liberando un lento e malinconico fruscio simile ad un lamento ammaliante e soffuso.
I due più avanzavano, più quel mondo oscuro sembrava aprirsi, accoglierli e richiudersi avvolgendoli e rapendoli.
“Che strana notte...” disse piano lui “... sembra nascondere tanti misteri, non trovi?”
Pian piano, poi, prese a calare una leggera e vaga foschia, simile ad una nebbia opaca.

Lady Gwen 16-04-2018 17.27.05

Ci addentrammo nel giardino e ci lasciammo avvolgere da quell'aura scura, misteriosa, quasi dannata come lo eravamo noi in questa casa.
Lo stormire delle fronde sembrava esser simile quasi ad un lamento languido e disperato, angoscioso ma anche ammaliante.
A fatica venivamo raggiunti dalla luce della Luna, e nessun rumore si udiva.
Lo guardai.
"Non è molto diversa da tutte le altre qui..." risposi "Ti spaventa?" guardandolo ancora.
Intanto una densa foschia calava intorno a noi.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...07b7b72931.jpg

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Clio 16-04-2018 17.50.49

Il ragazzo se ne stava lì, imbambolato a guardarmi.
Ma che problemi aveva?
Avevo forse parlato una lingua sconosciuta? Non mi sembrava affatto..
Ero stata chiara, limpida, cristallina!
Iniziai ad essere insofferente, se c'è una cosa che non sopporto è quando la gente non fa esattamente quello che gli ordino, quando glielo ordino, senza farselo ripetere due volte.
Ma dico io, è così difficile?
"Su!" schioccando le dita scocciata, come se stessi chiamando un cane "Datti una mossa! Io odio aspettare.." guardandolo fisso, con la voce autoritaria e decisa.

http://i.cubeupload.com/9h3avH.jpg

Guisgard 16-04-2018 17.51.08

“No, mi piace...” disse Elv “... perchè sono con te...” fissando Gwen.
La foschia era sempre più bassa ed umida intorno a loro.
Allora lui si avvicinò e portò la vampira contro il suo petto, stringendola a sé.
I suoi occhi neri erano in quelli vermigli di lei, avvicinandosi sempre di più, così come le loro labbra fino ad unirsi.
Lui la baciò piano, quasi con piccolo morsi sulla bocca di Gwen, fino a schiudere le labbra, portandole contro quelle di lei, succhiandole ed assaporandole con passione, lasciando che la sua lingua scivolasse lenta nella bocca della ragazza, intrecciandola con quella della bella vampira.

Lady Gwen 16-04-2018 17.59.57

Sorrisi appena.
Beh, era un inizio.
La foschia era sempre più bassa e improvvisamente mi ritrovai stretta a lui.
I nostri occhi si catturarono a vicenda, ma furono le sue labbra a catturare per prime le mie.
Rimasi sorpresa e quasi risi a quei piccoli morsi sulle mie labbra.
La situazione si era ribaltata, per caso?
Comunque fosse, era tenero, appassionato, coinvolgente e fu bellissimo sentire che il sapore delle sue labbra non era cambiato, che in fondo in fondo lui era sempre lo stesso, anche se con un pizzico in più di brio.
E le nostre bocche continuarono a fondersi e assaporarsi, con desiderio e passione, mentre ogni tanto capitava a me di mordere appena le sue labbra, anche se con meno intensità per non rischiare di fargli male, ma amavo il modo in cui riuscissi a scoprire sempre una sua nuova sfaccettatura.

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Guisgard 16-04-2018 18.11.10

Icarius restò come imbambolato.
Cominciò a sentire caldo, nonostante fosse una notte di Aprile, avvertendo un soffuso rossore che invadeva il suo volto.
La guardava senza essere capace di dire nulla, né di distogliere lo sguardo da quel corpo nudo così ostentatamente mostrato dalla bella e disinibita Lys.
Poi la padrona di casa schioccò le dita e lui, come destatosi, annuì e si avvicinò a lei.
“Comandi, madama...” disse, cercando di non guardare più quel corpo bianco, morbido e nudo tutto davanti a lui.

I due si baciarono, assaporando l'uno le labbra dell'altra.
Un bacio caldo, appassionato, intimo.
Poi, ad un tratto, dalla nebbia arrivò un ringhio, un basso latrato.
“Ehi...” disse voltandosi di scatto Elv “... cos'è stato? Avete forse un cane nel giardino?” A Gwen.

Lady Gwen 16-04-2018 18.16.22

Continuammo ancora e ancora, in quel contatto intimo e profondo.
Poi sentii ringhiare e raggelai.
Ciò significava che Elv era in pericolo e che per proteggerlo avrei dovuto mostrarmi nella mise forma peggiore e nel modo più brutale.
"No, ma non allontanarti da me, fa' come ti dico" dissi piano, suonando più come un ordine.

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Guisgard 16-04-2018 22.35.00

“Ehi...” disse perplesso Elv “... cosa c'è? Sei strana? Se non avete un cane qui, allora cosa è stato? Temi un lupo possa essere entrato nel cortile?” Fissando Gwen, mentre la nebbia si faceva più fitta ed avvolgente, diventando quasi opprimente.

Lady Gwen 16-04-2018 22.39.02

Rimasi ancora in ascolto, attenta e tesa come un felino che voglia cogliere la preda in un attimo di avvicinamento e debolezza per afferrarla.
Nulla.
Tutto finito.
"Oh... Sì, sì è così... Sono particolarmente feroci da queste parti" lo guardai "Scusami, spero di non averti spaventato. Comunque, è meglio tornare in casa, non vorrei fossero ancora in giro."

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Guisgard 16-04-2018 22.51.58

“Si, meglio rientrare...” disse Elv a Gwen “... magari domani le autorità del posto daranno la caccia a quel lupo...” mentre la nebbia scendeva lenta sul cortile e sul giardino intorno a loro.
Fatta di infinite e mute goccioline di umidità che si diffondevano in quell'alone misterioso che ammutoliva la notte.
Così i due rientrarono in casa, che sembrava avvolta in un cupo silenzio.
“I tuoi amici staranno dormendo...” fece lui "... siamo soli, non male..." accennando un sorriso.

Lady Gwen 16-04-2018 22.57.26

"Già" dissi semplicemente.
Perché era ovvio che nulla di tutto ciò sarebbe mai accaduto.
Rientrammo in casa, lasciando il giardino ai suoi misteri e alle sue creature.
La casa era silenziosa, non si sentiva volare una mosca.
Mi venne da ridere alla sua frase, ma ovviamente non lo feci.
"Sì, non male..." sorridendo e parafrasando le sue parole.
In realtà mi chiedevo dove fossero tutti e cosa stessero facendo, soprattutto il Maestro e pensavo che sarei dovuta andare prima che fosse lui a chiamarmi.

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Guisgard 16-04-2018 23.04.13

“Io continuo a non aver molto sonno...” dise Elv a Gwen “... anzi, non ne ho per niente...” sorridendole “... barattiamo la nostra passeggiata in giardino con una chiacchierata qui? Magari bevendo un po' di vino?”

Clio 16-04-2018 23.07.11

Lo guardai avvicinarsi, timido, impacciato, con quel rossore sul volto che trovavo adorabile.
Il mio sorriso era sempre più tagliente, seducente, intenso.
Mi sentivo la fiera selvatica che sta attirando a sé un povero cucciolo indifeso.
E lui, tutto tenero e innocente si avvicinava, ignaro del suo destino.
C'era un che di profondamente erotico nel suo sguardo, nella sua timidezza.
Quando fu vicino a me allungai una mano per accarezzare quel bel viso, così perfetto, delicato.
"Ma come sei ubbidiente..." con aria affamata "Vediamo se hai anche altre qualità!" guardandolo tutto per poi voltarmi e riprendere la via verso la mia camera.
Un cenno della mano a lui che era dietro di me.
"Su, da bravo!" facendogli cenno di seguirmi.
Raggiunsi così la mia stanza, quella stanza teatro di piaceri sconfinati, proibiti, lussuriosi ed estatici.

Lady Gwen 16-04-2018 23.09.36

"Oh, beh, puoi iniziare tu, c'è un piccolo salotto proprio qui accanto, troverai anche il vino e dei bicchieri. Io arrivo subito" gli sorrisi.
Andai a preparare il calice per il Maestro e poi andai alla sua porta.
"Il suo calice, Maestro" attraverso la porta.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...1b52c3437a.jpg

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Guisgard 16-04-2018 23.30.27

Mentre Gwen stava andando via, Elv le prese la mano, come a volerla trattenere un altro istante.
“Torna presto...” disse in un sussurro fissandola, con la sua voce che sembrò sibilare piano nella penombra della sala.
La lasciò andare e lei raggiunse la stanza del maestro.
“Entra...” il misterioso vampiro.

Icarius cercava di restistere alla tentazione di guardarla, anche se la sua meravigliosa nudità era un richiamo ossessivo.
Avrebbe dato tutto per un solo sguardo da posare su quelle forme morbide e scoperte.
Lys si voltò e si incamminò verso la sua stanza, facendo segno al suo giardiniere di seguirla.
Ora poteva guardarla.
La schiena nuda e liscia, i fianchi sinuosi, i glutei sodi e ben fatti, le gambe che si muovevano lente, con movenze di una sensualità irresistibile.
La seguì in silenzio, guardandola tutta da dietro mentre saliva le scale una alla volta.
Sentiva il viso ribollirgli, le mani sudargli e la gola farsi secca a furia di deglutire.
Di tanto in tanto gettava uno sguardo dalle scale, per vedere se il vecchio Stuarto era in giro, provando vergogna di seguire la padrona tutta nuda per casa.
Arrivarono nella camera di lei.
“La signora” disse con la voce incerta ed il viso divenuto paonazzo “comanda?” Non sapendo cosa dire e sentendosi inebetito.

Lady Gwen 16-04-2018 23.35.36

Volevo andarmene prima possibile da questa stanza, soprattutto per tornare da Elv, che col suo tono, con quelle due semplici parole, mi aveva ancora dimostrato quanto potesse essere fantastico.
Entrai e porsi il calice al vampiro.
"Desiderate altro?"

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Guisgard 16-04-2018 23.44.05

Il vecchio vampiro prese il calice con le sue mani rinsecchite e rese deformi con unghie lunghe e secche.
Cominciò a sorseggiare con avidità.
"Andrò via..." disse a Gwen "... un'ora prima dell'alba... non posso restare oltre... sappi che domani verranno a cercarmi... attenta... se cadrò io, poi inevitabilmente cadrete tutti voi..." fissandola con i suoi occhi rossi e crudeli.

Lady Gwen 16-04-2018 23.47.54

Riflettei su quelle parole.
Cosa?
Che diamine stava succedendo.
"Mi è permesso chiedervi di essere più preciso? Per il bene della Congrega, ovviamente. Qui sono io la responsabile e preferirei essere preparata, in caso succedesse qualcosa" chiesi con tono tranquillo, ma celando nervosismo e tensione.

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Clio 16-04-2018 23.48.07

Camminavo, sinuosa ed elegante per il palazzo addormentato.
Sentivo dietro di me i passi del bel giardiniere che mi seguivano, sentivo il suo sguardo su di me, era come una carezza leggera che sfiorava il mio corpo così arditamente mostrato. Il pudore non era mai stata una mia virtù.
Dopotutto il mio corpo era perfetto, non c'era ragione di nasconderlo!
Specie se poi ci guadagnavo quello sguardo così inebetito del piccolo giardiniere, così imbarazzato e dolce.
Oh, mi sarei divertita da morire con lui, ad ogni passo immaginavo giochi voluttuosi e peccaminosi da fargli fare.
Assomigliava così tanto a un cucciolo, dopotutto, un tenero cucciolo con una padrona che adora giocare, ma che è anche molto esigente e severa.
Povero caro...
Un sorrisetto divertito apparve sul mio volto, povero mica tanto, dopotutto ogni gioco che avevo in mente per lui aveva un finale molto... come dire, soddisfacente, ecco!
Entrammo nella stanza e richiusi la porta dietro di me.
Lui era così impacciato, che mi venne spontanea una domanda.
"Dimmi, Icarius.." andandomi a sedere sul divanetto mentre lui era ancora in piedi, impacciato, a guardarmi con quell'espressione che mi eccitava sempre di più "Sei mai stato con una donna?".
Mi allungai sul divanetto dove giaceva una bottiglia di liquore, ne versai un bicchiere, me lo portai alle labbra, e continuai a guardarlo.
Quella sua domanda, così ingenua e tenera... oh, che dolce.
"La signora comanda che adesso ti spogli tutto quanto e mi fai vedere quanto sei bello sotto quei vestiti da giardiniere..." con un sorrisetto malizioso mentre mi portavo il bicchiere alle labbra.
"Ne vuoi un po', caro?" porgendoglielo, provocante, riuscendo ben a immaginare quanto fosse teso. Il suo sguardo era così cristallino e palese che avrei potuto leggergli nel pensiero.

Guisgard 16-04-2018 23.59.09

“Nulla che tu non sappia...” disse il maestro finendo il suo calice “... se dovessero catturarmi ed uccidermi, anche voi in questa casa farete la medesima fine...” con i suoi occhi in quelli di Gwen “... nessuno della congrega può sopravvivere al proprio maestro... ora va, devo prepararmi... da ordine che la mia carrozza sia pronta quanto prima.”

Lady Gwen 17-04-2018 00.05.07

Annuii lentamente, perché in effetti era tutto molto logico.
"Sì, signore."
Uscii dalla camera e ordinai a Volos di far preparare la carrozza.
Volevo far riposare ancora un po' Marko, se lo meritava.
Poi tornai da Elv.
"Eccomi. Spero di non averti fatto aspettare troppo" sorridendogli.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...95df311f30.jpg

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