Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 09-03-2015 18.56.44

La figura guardò la ragazza di Miral.
“Da ciò che dite” disse l'uomo dagli occhi azzurri “sembrate conoscere bene i Taddei. Siete allora la serva di qualcuno di loro? O magari... la sua amante? Ah, già...” ironico “... rammento, siete una mercenaria...”
“Milord...” uno degli uomini alla figura “... vi prego, torniamo alla villa...”
“Cosa vi spaventa?” Seccato l'uomo dagli occhi azzurri.
“La brughiera...”
“Anche di notte?”
Nessuno di loro rispose.
“E sia, torniamo alla villa...” mormorò la figura “... voi venite con noi o andate in cerca di nemici da infilzare per la brughiera?” Chiese sarcastico alla giovane.

Guisgard 09-03-2015 18.59.22

“Chissà...” disse il prigioniero a Tessa “... magari come voi sognate i prigionieri che vi chiedono aiuto, io invece mi ritrovo a vedere in sogno una bella donna che giunge a trovarmi...” rise “... amica mia, mi spiace per voi, ma devo rispondervi nel medesimo modo in cui rispondo agli altri... per strano, assurdo e bizzarro che possa sembrarvi, io non ho nome, nè passato... o meglio, non ne ho memoria... mi hanno visitato ed esaminato i medici di questa prigione, ma senza esito... a sentir loro sono un folle che ha perduto la memoria a causa di un grande dispiacere... chissà, forse ho perduto una fortuna ai dadi, o magari una donna mi ha lasciato, riducendomi in questo stato... potrei dunque essere chiunque... uno zingaro, un impostore, un ladro, forse un assassino, persino un innamorato...” sorrise “... mi spiace dunque deludervi, amica mia... ma non è un buon affare sognarmi di notte...” guardò il sacchetto che la ragazza fece scivolare nella cella “... vedo amate i dadi... volete giocare? Cosa mettete in palio, sentiamo? Il colore dei vostri capelli o quello dei vostri occhi?”

Altea 09-03-2015 19.00.55

Bensuon se ne andò e continuai ad ascoltare perplessa...e più sentivo quelle parole più iniziai a preoccuparmi..stava parlando di quei becchini strani e insolenti..e che mai era successo nel Cimitero..pure le donne erano perplesse, sospirai, la posizione non era molto comoda ma dovevo sopportare.

Clio 09-03-2015 19.04.05

"Ancora con sta storia della serva?" Alzando gli occhi al cielo "Siete davvero scortese, e irritante..." Sbuffai.
"Perché dovrei seguire chi ha rifiutato per ben tre volte di dirmi il suo nome?" Seccata "Chiunque sa che i Taddei conoscono le regole della cortesia, a differenza vostra..." Guardai quegli uomini.
"Vi direi che è stato un piacere incontrarvi, ma non ho l'abitudine di mentire.." Sorrisi appena "Sembra che siate in grave pericolo... Non vi tratterò di certo...".
Avrei voluto seguirlo, saperne di più, ma mi irritava terribilmente: vedere il suo viso, sentite la sua voce parlarmi in quel modo, mi dava molto più fastidio che se l'avesse fatto chiunque altro.
Ero curiosa e disorientata.
Chi era quell'uomo? Perché avrebbe dovuto temere la Gioia se non era uno dei Taddei?
Che senso aveva chiedermi se l'avrei seguito, se mi aveva trattato in quel modo?
Avrei voluto scoprire qualcosa, ma non sarebbe stato logico seguirlo, non mi aveva dato un motivo a cui potessi attaccarmi.
Non capivo.
Comunque dovevo saperne di più quindi li avrei seguiti.
E d'un tratto mi venne un sospetto. E se la villa di cui parlavano fosse proprio quella da cui me ne ero andata?
Certo non potevo tornare là, ma da come quella serva parlava del suo padrone, poteva anche essere lui.

Tessa 09-03-2015 19.54.55

Risi forte alle parole del prigioniero.

"E vada per gli occhi!" dissi "però, se vinco io, voi dovrete avvicinarmi a me!"

Lady Gwen 09-03-2015 22.07.58

Rida disse che in effetti loro potevano fare qualcosa per noi. Mostro` loro la chiave e disse che un ufficiale ducale ci aveva offerto ospitalita`, ma noi non conoscevamo la strada. Io, ovviamente, le ressi il gioco. Quelli, avendo capito che si trattava di Velven, acconsentirono e ci accompagnarono a casa del bell'ufficiale.
Quando se ne furono andati, Rida apri` la porta, entrammo e subito la richiuse, ovviamente a chiave.
Quando fummo al sicuro, sfociammo in una risata liberatoria.
Ammetto che entrambe avevamo avuto molta paura all'inizio, ma con un po' di furbizia e un buon gioco di squadra ce l'avevamo fatta, per fortuna.
Quando le nostre risate cessarono, feci un giro per la stanza. Dalle finestre entrava luce a sufficienza per permettermi di guardarmi intorno.
La casa in se` non sembrava molto grande, ma era tenuta bene ed era abbastanza curata.
Alle pareti, sopra ad un piccolo camino, c'erano dei ritratti.
Il primo, raffigurava un uomo in divisa, il secondo una donna molto bella dall'aspetto gentile.
Viste le somiglianze, dedussi che dovevano essere i genitori di Velven.
Un piccolo ritratto di quest'ultimo era appoggiato sopra il camino.
Lo osservai: non era in divisa, indossava normali pantaloni ed una casacca bianca. L'espressione rilassata che aveva nel ritratto lo rendeva ancora piu` bello e io non vedevo l'ora che lui tornasse.

Galgan 09-03-2015 23.02.52

Mi segnai, prima di oltrepassare il varco, in rispetto alle anime dei defunti, e devo ammettere che provai una sorta di senso di colpa, perché vedevo, in quello che stavamo facendo, una sorta di violazione, come il turbare un luogo di riposo entrandovi a guisa di ladri....
Eppure, sentivo che quanto stava avvenendo era necessario.

-Perdonaci, o Signore-

sussurrai per entrambi, poi entrai, aspettando che Lucas mi seguisse.

Guisgard 10-03-2015 00.19.55

“Fa tutta questa differenza” disse la figura alla ragazza di Miral “il sapere o meno il mio nome? Al punto da farvi preferire la brughiera alla mia compagnia?” Rise appena. “E sia, giusto per farmi stare con la coscienza pulita... mi chiamo Aneas. Ecco, ora lo sapete. Decidete voi se seguirci o meno. Ma badate che da sola non uscirete mai dalla brughiera.”
“Milord, dobbiamo andare...” uno di quegli uomini all'uomo dagli occhi azzurri.

Guisgard 10-03-2015 00.31.14

Gwen e Rida entrarono in quella casa e si chiusero poi dentro.
La casa era accogliente, non molto grande, ma arredata con gusto.
E tutto in quell'ambiente sembrava parlare di Velven alla ragazza di Avalon.
E mentre le due donne erano là, all'improvviso qualcuno bussò alla porta.
Rida guardò Gwen e poi si avvicinò all'uscio.
“Messere...” disse qualcuno da fuori “... sono io... vi ho portato una torta. Avevo detto che l'avrei fatta ed ora ve ne ho portato un po'. Siete in casa?” Era la voce di una donna anziana.
Rida aprì la porta.
“Salve...” sorridendo “... no, l'ufficiale non è in casa adesso...”
“E voi chi siete?” Domandò la donna. “Ah, si capisco... la nuova fiamma del nostro ufficiale...” sorridendo “... beh, prendete voi la torta e datela al nostro ufficiale rubacuori.” Ridendo. “Buona giornata.” Salutando con cortesia, per poi andare via.

Guisgard 10-03-2015 00.45.05

Galgan e lucas penetrarono oltre i muri che racchiudevano il Cimitero.
Non vi era nessun altro, oltre loro.
Solo il silenzio delle lapidi e delle statue.
E nell'attraversare i vialetti che delimitavano il sacro spazio di quel luogo, lo scudiero leggeva i vari epitaffi incisi sulle tombe e cercava di ricostruire quelli consumati dal Tempo sulle cripte più antiche.
Ma, all'improvviso, Lucas si voltò di scatto indietro.
“Signore...” disse a Galgan “... mi è sembrato... si, mi è sembrato di sentire qualcosa, come se qualcuno ci seguisse...”
Ma non vi era nessuno.
“O forse mi sarò impressionato...” continuò lo scudiero “... questo posto in effetti impressiona un po'...” trasalì un attimo dopo “... signore!” Esclamò. “Ho visto qualcosa! Laggiù! Dietro quelle lapidi! Ho visto un'ombra!”


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