Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 25-08-2015 16.21.41

“In verità” disse Vengor a Clio “è parecchio che non metto piede là...” indicando il palazzo “... come vi ho detto la sua antica funzione è decaduta e col tempo è divenuto una sorta di teatro... ma è sempre poco frequentato... ora che ci penso non so neanche se sia aperto o meno... non tutti possono visitarlo così facilmente... certo, io potrei...” sorridendole “... ma lo farei solo se davvero per voi fosse importante... desiderato davvero così tanto vederlo, Clio?” Con i suoi occhi in quelli di lei.

Clio 25-08-2015 16.26.01

Ecco, allora servirà a qualcosa la tua compagnia...
"Dalle armi al teatro, interessante..." continuando ad osservare la strana costruzione "Beh, adesso mi avete incuriosito su quel palazzo, quindi mi piacerebbe visitarlo... ma se non siete in grado di accompagnarmi, non c'è problema.. è solo un capriccio il mio..." sorrisi "Sono sicura che la vostra città ha tante altre cose da mostrarmi..".

Lady Gwen 25-08-2015 16.28.53

Certo, ma era molto piu` di quello. Speravo che si risolvesse al piu` presto, non sapevo quanto avrei retto quella situazione.
"Scusate, dovrei cambiarmi, sono ancora in vestaglia" sorridendo imbarazzata "Devo tornare in cabina, con permesso" asciugando le lacrime e assumendo un atteggiamento piu` tranquillo e sicuro.
Mi avviai verso la cabina. In effetti, non potevo continuare a girare in camicia da notte e vestaglia per la nave, ma era anche stata una mezza scusa per vedere come stava Elv
Arrivai e bussai piano, aprendo poi pochissimo la porta.
"Sono Gwen. Sono ancora in vestaglia e devo cambiarmi. Posso entrare?" sperando che, entrando, non notasse i miei occhi sicuramente rossi per il pianto.

Guisgard 25-08-2015 16.33.34

“Non siate sciocca, Clio...” disse Vengor facendosi serio ed avvicinandosi a lei “... io posso soddisfare ogni vostro capriccio, ma voglio che me lo chiediate apertamente... chiedetemi ciò che volete ed io ve lo darò...” guardandola negli occhi.

Guisgard 25-08-2015 16.34.56

Gwen tornò in cabina, ma con suo stupore non trovò più Elv.
E sul letto c'era un bigliettino.

Clio 25-08-2015 16.37.55

Cos'è, sei sordo?
"Davvero?" sorridendo, vagamente divertita "Anche se vi chiedessi di dirmi la verità su quel canto che ho udito anche sta mattina? O vi prenderete nuovamente gioco di me dicendo che me lo sono inventata?" sostenendo il suo sguardo, serio per un istante.
Poi tornai a sorridere, spensierata, per poi sospirare.
"Eh, immagino di dovermi accontentare di quel palazzo, non è vero?" alzando gli occhi sul cavaliere.

Lady Gwen 25-08-2015 16.40.44

Non sentendo una risposta, entrai ed Elv non c'era.
Il sangue mi si congelo` nelle vene.
Come se non bastasse trovai un bigliettino sul letto. Mi avvicinai come un automa e presi il biglietto.

Guisgard 25-08-2015 17.05.09

“Venite, vi porterò a visitarlo.” Disse serio Vengor a Clio.
Chiamò il cocchiere e fece salire la ragazza sulla carrozza e fece anche lui lo stesso.
“Al Real Polverificio.” Disse poi a cocchiere.
“Signore?” Stupito quello.
“Non hai sentito?” Seccato Vengor. “Al Real Polverificio.”
“Subito, signore.” Annuì il cocchiere.
La carrozza partì e si diresse verso il maestoso palazzo.
Raggiunsero così il centro cittadino, dove la nebbia appariva più bassa e densa.
Come se la terra faticasse a lasciarla andare, per paura di scoprirsi agli occhi degli uomini.
Clio vide allora un antico ed aristocratico palazzo, dalle mura alte e decorate in stile borbonico, costruito con quel tipico raziocinio luminoso molto in voga nel secolo ateo, dove la ragione si illudeva di dominare il bello, l'armonioso e soprattutto il divino.
Ma in quella vasta costruzione vi era dell'altro.
Qualcosa di misterioso, di enigmatico.
Qualcosa di gotico che sembrava rivestire il palazzo di una patina d'altri tempi, di un fascino impossibile ed oscuro.
Ma ciò che più colpiva erano le pietre.
Le pietre, nude o rivestite di intonaco, che trasudavano quasi.
Le infinite goccioline di umidità che scivolavano su di esse parevano essere antiche lacrime di un remoto peccato.
E solo la solitudine sembrava aver accesso a quel luogo.
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Guisgard 25-08-2015 17.09.51

Gwen prese il biglietto e lo lesse:

“Gwen, amore mio, ho deciso di andarmene.
Non voglio la tua commiserazione, né condannarti all'infelicità di un vecchio.
Potrei morire domani, fra un mese o un anno, così, naturalmente, lasciandoti comunque sola.
Tanto vale andarmene adesso.
Così che tu possa dimenticarmi e rifarti una vita.
Ti amo.

Elv”

Guisgard 25-08-2015 17.11.18

“Ecco, così va bene.” Disse sorridendo Icarius a Dacey. “E badate che non avrò alcun riguardo per il vostro essere donna, dunque vi tratterò come tutti gli altri membri dell'equipaggio.” Divertito. “Bene, possiamo andare. Dopo di voi, prego.” Facendole segno di tornare in coperta.
Qui trovarono già pronti Sammone, Hansiner ed il pellegrino, insieme ovviamente al fido Cq.
“Calate in acqua una scialuppa.” Ordinò il Taddeide.
Poco dopo avevano già raggiunto il molo.

Clio 25-08-2015 17.14.25

Fu come se non avessi detto niente.
Vedi che anche te parli parli, ma alla fine...
Risalimmo sulla carrozza, e restai alquanto sorpresa nel vedere la reazione del cocchiere.
Non doveva essere usuale una visita al polverificio.
Mi chiesi se c'entrasse qualcosa col fiore, o meno.
Lo avrei scoperto presto.
Lo spettacolo che mi si mostrò era a dir poco affascinate, ma oscuro ed inquietante allo stesso tempo.
Chissà cosa nascondeva quel maniero.
Anzi, una specie di teatro.
"Devo ammettere di non aver mai visto nulla di simile..." Ammisi, osservando il maniero.

Dacey Starklan 25-08-2015 17.14.31

Rimasi in silenzio per tutta la traversata verso la terra ferma.

Odiavo me stessa per l'inganno che stavo perpetrando ma sapevo che era l'unico modo, o almeno questo era quello che credevo.

Per nascondere un po' quelle mie inquietudini tenni lo sguardo fissi davanti a me, scrutando vivacemente la costa.

Lady Gwen 25-08-2015 17.26.53

Non potevo crederci. Non potevo credere che se ne fosse andato, lasciandomi li da sola.
Come mi sarei rifatta una vita? Chi avrei potuto amare, se non lui? Erano state tutte parole vane le mie, il tentativo di spiegarli che era proprio l'Amore la soluzione a quel maledetto incantesimo, ma era stato tutto inutile.
Mi coricai, accovacciandomi e stringendo il bigliettino tra le mani e piansi.
Piansi come mai in vita mia.
Pensavo a tutto quello che avevamo fatto insieme, la prima volta che le mie labbra avevano toccato le sue, quella notte in cui l'istinto aveva vinto su di me e avevo capito di Amarlo davvero e la paura che si era impadronita di me quando avevo rischiato di perderlo a Vacolis.
Ma a cosa era servito tutto questo?

Guisgard 25-08-2015 17.46.57

La carrozza si fermò davanti a quel palazzo immerso nella nebbia.
Sembrava desolato.
“Eccoci...” disse Vengor a Clio “... perchè tanta curiosità? Per quel canto?” Fissandola.

Guisgard 25-08-2015 17.49.46

La scialuppa attraversò quel tratto di fiume, fino a raggiungere il molo.
Un opaco chiarore spiccava stancamente dal fondo giallastro del fiume, tra ammassi di foglie piatte, fiori acquatici e canne galleggianti.
Toccata la banchina, i tre scesero dall'imbarcazione, legandola ad un palo.
Poi Icarius, saltato con agilità sul ponticello, tese le braccia a Dacey per aiutarla a scendere.
Si ritrovarono così in un piccolo porticciolo desolato ed umido.
“E ora” disse Hansiner “come raggiungeremo la cittadina?”
Ma ad un tratto arrivò un carretto cigolante, guidato da un contadino.
“Ehi!” Gridò Icarius, rincorrendolo. “Ehi, voi!”
“Dite a me?” Voltandosi il villano.
“Si!” Annuì il Taddeide. “Ci occorre un passaggio fino in città!”
“Salite su allora!”
E così fecero.

Guisgard 25-08-2015 17.50.51

E mentre Gwen piangeva disperata, qualcuno bussò alla porta della cabina.
“Ehi...” disse Pinto dall'esterno “... sento piangere... va tutto bene?”

Dacey Starklan 25-08-2015 17.57.09

Il posto sembrava pacifico e sperai che non fosse solo un'illusione.

Grazie a Icarius riuscii a scendere dalla nave agevolmente e finalmente misi piede sulla terra ferma.

Salimmo poi sul carretto di un contadino che gentilmente ci offrì un passaggio.

Lady Gwen 25-08-2015 17.59.35

Ad un certo punto, Pinto busso` alla porta.
Mi asciugai le lacrime ed andai ad aprire, anche se sapevo di essere in uno stato pietoso.

Guisgard 25-08-2015 18.08.37

Il gruppo salì sul carretto che portava fieno, per poi riprendere il cammino.
Icarius sistemò al meglio la paglia e fece cenno a Dacey di sedersi, mentre lui si appoggiò contro il bordo in legno del carretto.
Il sentiero era stretto ed i solchi in cui le ruote cigolavano facevano dondolare l'andatura di quel rustico mezzo.
Ovunque vi era nebbia e silenzio.
Il Taddeide prese la sua ocarina e cominciò a suonare.
“Ditemi...” disse il contadino “... da dove venite?”
“Dal mare.” Rispose Icarius.
“Siete un poeta?”
“No, un marinaio.” Il Taddeide.
“I marinai suonano?”
“Certo, alle loro amate.” Fece Icarius.
“Beh, la vostra è molto carina.” Ridendo il villano e guardando Dacey. “Complimenti, bella ragazza. Capisco che le dedichiate serenate.” Divertito.

Guisgard 25-08-2015 18.10.30

Gwen aprì la porta.
“Che mi prenda...” disse Pinto vedendola “... cosa è accaduto? Non siete più vecchia... evviva!” Esultò. “Ma perchè piangete? Di felicità?”

Dacey Starklan 25-08-2015 18.19.48

Sorrisi all'ufficiale e presi posto sulla paglia, senza accorgermi che qualche filo si era impigliato tra i miei capelli.

Quel contadino era piuttosto curioso.

- Non sono la sua donna,- dissi guardandolo poi.

Lady Gwen 25-08-2015 18.23.40

Scossi la testa e andai a sedermi sul letto.
Gli raccontai tutto cio` che era successo con Elv quella mattina e gli feci poi vedere il biglietto.

Guisgard 25-08-2015 18.29.33

“Si, milady è la moglie di uno dei nostri passeggeri.” Disse Icarius al contadino, guardando però Dacey. “E' qui con noi per vedere la vostra città.”
“Ah, comprendo.” Fece il contadino. “Beh, resta il mio complimento. Fortunato allora è suo marito.” E prese a canticchiare una canzone. “Ugola d'oro, vero?” Ridendo e cantando ancora.
“Si, va bene...” a lui Icarius “... ma ora basta o vi scoppierà il gargarozzo.”
“Ehm... si...” mormorò il villano “... era per ridere un po'...”
Il carretto continuò il suo tragitto, fino a quando intravidero la città.
“Ecco Scafris.” Indicò il villano.
Era un insieme di casette e casupole, dai tetti piatti ed immerse nell'umidità di quel luogo.
Ed al centro dominava il vasto palazzo.

Guisgard 25-08-2015 18.31.16

Pinto lesse il biglietto e scosse la testa.
“Brutta storia...” disse a Gwen “... ci vorrebbe il capitano... ma è sceso a terra poco fa...” mormorò.

Dacey Starklan 25-08-2015 18.31.44

Lasciai che fosse Icarius a mettere al suo posto il contadino e rimasi a guardare il paesaggio che pian piano mutava davanti ai miei occhi fino a mostrarci un villaggetto con un bel palazzo al centro.

- Chi vive nel palazzo?-

Guisgard 25-08-2015 18.36.47

“Nessuno...” disse il contadino a Dacey, indicando il palazzo “... un tempo era un polverificio, oggi solo un teatro... e nessuno più o quasi ci va... hanno paura...”
“Paura?” Ripetè Icarius.
“Si...” annuì il contadino “... paura del fantasma...”
Ed istintivamente Icarius guardò quel misterioso palazzo.
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Lady Gwen 25-08-2015 18.39.14

"Non vi preoccupate..." mormorai mestamente.
"E` che non so cosa fare senza di lui..." voltandomi verso di lui e piangendo silenziosamente.

Guisgard 25-08-2015 19.12.14

“Non piangete, vi prego...” disse Pinto a Gwen “... venite vi porto da Palos... lui è il braccio destro di Icarius ed è molto intelligente. Sono certo troverà una soluzione. Vi va?”

Lady Gwen 25-08-2015 19.27.33

Annuii a Pinto, abbassando lo sguardo. Ormai, una cosa valeva l'altra, anche se non riuscivo ad assimilare cio` che stava succedendo, sentivo solo delle fitte allo stomaco, il cuore come in una morsa e un bisogno instancabile di piangere.
Mi feci comunque forza e andai in bagno per cambiarmi.

Dacey Starklan 25-08-2015 22.04.15

Fantasma. Per un attimo la mia mente venne affollata dai ricordi dei spettri della Gioia.

Mi avvicinai a Icarius notando il suo sguardo.

- A cosa pensate? Le parole del contadino vi hanno preoccupato?- chiesi gentilmente.

Non riuscivo mai a comprendere che cosa celasse lo sguardo dell'ufficiale, quali pensieri fossero nella sua mente.

Clio 26-08-2015 00.07.36

Ah, allora hai sentito cos'ho detto eh..
Sorrisi con noncuranza a quelle parole del cavaliere.
"In realtà all'inizio non avevo tutta questa curiosità, volevo solo fare i complimenti alla fanciulla che cantava..." alzando lo sguardo su di lui "Ma poi l'espressione sul volto di quei militari, e il vostro modo di reagire alla faccenda, dicendomi addirittura che me l'ero immaginata, beh.. hanno acceso la mia curiosità...." alzando le spalle.
"Vogliamo andare?" sorridendo, gaiamente.

Guisgard 26-08-2015 17.01.54

Pinto attese che Gwen si cambiasse, in modo da condurla poi sul ponte di comando, dove sperava in qualche idea di Palos circa quella strana questione.

Guisgard 26-08-2015 17.09.29

Icarius fissava quel grande ed enigmatico palazzo con i suoi occhi azzurri ed indagatori, come se cercasse di svelarne i misteri con lo sguardo.
Fantasma.
Questo aveva detto il contadino.
Ed allora rammentò l'episodio accaduto quella notte al Castello della Gioia, grazie al quale tutta questa avventura ha poi preso forma...

“Non andare...” disse Pepino “... potrebbe essere pericoloso...”
“Cosa dovrei temere?” A lui Icarius. “A cosa è ridotta ora la mia vita? Ha forse valore? Ha valore la vita di un meschino libertino? Di un uomo senza terra e senza Gioia? E poi, che male potrà fare lo spettro alla mia anima? Essa è immortale quanto lui e solo la mia condotta può condannarla alla dannazione.” Avvicinandosi poi alla merlatura.
“Non andare!” Gridò Rancesco. “Potrebbe prendersi il tuo senno e renderti folle!”
“Lasciatemi andare, vi dico!” Impugnando Icarius la spada. “E statemi lontano, o renderò chi mi disubbidisce anch'esso uno spettro!”
Il Taddeide raggiunse il punto in cui aleggiava l'austera e spettrale ombra.
“Chi sei?” Icarius.
“Bada che è tardi...” lamentò lo spettro.
“Parlami...” mormorò Icarius.
“E' tardi e presto dovrò rientrare nella mia Dimora...”
“Ti ascolto...” annuì Icarius “... e pregherò affinchè tu abbia pace...” poi lo riconobbe e trasalì.
“Il mio tormento è nullo, rispetto al tuo...” lo spettro “... benchè entrambi patiamo i medesimi peccati... sono lo spettro di tuo zio, Taddeide come te... ascoltami dunque, se davvero tu abbia mai amato il nostro nome ed il nostro sangue...”
“Parlami...” turbato l'eroe di Capomazda.
“Hai vissuto senza scopo, ma ora ti dico che vi è un solo modo per cancellare la nostra condanna...”
“Quale?” Urlò Icarius.
“Tu ben sai...” fissandolo lo spettro.
“Il Fiore Azzurro...” sussurrò in una sentenza Icarius.

Poi le parole di Dacey lo destarono da quel ricordo.
Allora guardò la ragazza e sorrise appena.
“I miei pensieri non valgono poi tanto, milady...” disse “... sono solo incuriosito da ciò che ha detto il contadino... vecchie storie di fantasmi hanno da sempre il potere di affascinare, come di terrorizzare.”
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Guisgard 26-08-2015 17.13.24

Vengor sorrise quasi con noncuranza a quelle parole di Clio.
“Questo palazzo” disse “è molto antico e come in tutti i luoghi di remota memoria la fantasia non tarda a mettere su radici. Tradizioni e illusioni si fondono allora, generando inevitabilmente leggende. Le murature di questa dimora sono consumate dal Tempo e dall'umidità e come tutte le vecchie costruzioni spifferi e scricchiolii sono normali.
Capita allora che il vento ed il silenzio circostante li muti in qualcosa di indefinito, che stimola l'immaginazione e la superstizione della gente. Ma voi siete una ragazza troppo intelligente per credere a stupidaggini simili, no?” Annuì, per poi porgerle la mano. “Ve lo farò visitare, ma essendo vecchio preferisco tenervi per mano... non vorrei che qualche trave cascasse all'improvviso...”

Dacey Starklan 26-08-2015 17.15.45

-Ne siete certo?- domandai dubbiosa, era stato fin troppo assorto nei suoi pensieri.

- Non vorrete andare la dentro?,- chiesi poi sgranando gli occhi leggermente intimorita.

- Forse un uomo come voi non da crediti a dicerie popolari ma credetemi quando dico che è meglio stare lontani da un luogo infestato...-

Clio 26-08-2015 17.19.30

Lo ascoltai, chiedendomi dove volesse andare a parare con quel ragionamento.
Ero più che sicura di ciò che avevo sentito, dunque non ero affatto pronta a credere ad una sola parola che sostenesse il contrario.
Se continuava a non voler accennare al canto, doveva per forza esserci qualcosa sotto, e dovevo assolutamente scoprire che cosa.
Non poteva essere una coincidenza, Icarius pareva certo che questa fosse la volta buona.
E lo speravo davvero.
Sicuramente quel luogo aveva un ruolo in tutto quello, dunque bisognava indagare.
Mi porse la mano, e per un momento esitai, ma poi compresi che non dovevo destare sospetti, così sorrisi e posai la mia mano nella sua.
"Siete un vero cavaliere..." dissi, sorridendo.
"Avete detto che ora è una specie di teatro.." guardando il misterioso palazzo, così vicino "Che genere di spettacoli mettono in scena?".

Lady Gwen 26-08-2015 17.29.14

Pinto attese che mi cambiassi, per poi condurmi da Palos e capire cosa fare.
Fosse stato per me, sarei andata subito a carcarlo, dovunque foss, per riportarlo da me, ma non ero sola su quella nave, sebbene era quello il modo in cui mi sentivo.

Guisgard 26-08-2015 17.33.51

“Attenta, milady, o finirò col credere che siete in ansia per me.” Disse Icarius a Dacey, per poi farle l'occhiolino. “Ma non temete, non sono interessato a storie di spettri e fantasmi. A me interessa solo trovare il Fiore Azzurro.” Sorridendole.
Intanto il carretto era giunto alle porta di una Scafris avvolta da fitta umidità.
“Eccoci.” Fece il villano.

Dacey Starklan 26-08-2015 17.38.17

Ero in ansia si , ma per il folle piano di Dension.

- Come sapete non mi piacciono i misteri quindi neanche il palazzo e il suo fantasma,- risposi in quel modo mentre il carretto avanzava fino a Scafris.

L'umidità era palpabile e mi pentii di non avere uno scialle.

Guisgard 26-08-2015 17.44.26

“Spettacoli di vario tipo...” disse Vengor, avviandosi con Clio verso il portone del palazzo “... dalle commedie, alle tragedie, dalle opere pastorali alle pantomime.”
Attraversarono il portone ed una strana sensazione giunse nel cuore della ribelle.
Si sentì avvilita, ansiosa e malinconica di colpo.
L'umidità colava in infinite goccioline dai muri, quasi fossero lacrime, rendendo quel luogo avvolto da una sfuggente inquietudine.
Arrivarono in un ampio androne, dove c'erano piccoli mortai consumati dalla ruggine come unico arredo e qui videro un vecchio addormentato su una seggiola.
“E' il custode.” Mormorò Vengor. “Norcier!” Lo chiamò e quello subito si svegliò.
“Signore...” alzandosi in piedi.
“Io e madama visiteremo il Polverificio.” Fissandolo il cavaliere con sguardo duro.
“Visitare?” Stupito il custode.
“Si.” Annuì Vengor.
“Certo, signore...” Norcier “... avete diverse ore di luce ancora...”
“Lo so.” A lui Vengor.


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