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La magia di Lys risolse la questione ed Aegos fu davvero convinto di aver visto Clio scappare via in lacrime.
“Già, me lo sto chiedendo anche io...” disse deluso, dopo aver superato la sorpresa di veder arrivare l'altra padrona “... si vede non sono tagliato per far colpo sulle brave ragazze...” scuotendo la testa e sorridendo beffardo “... come mai” guardandola in sella e con quel suo vestito ai limiti della decenza “una sorella è venuta su ingenua e l'altra invece come una sgualdrina?” Irriverente lui. “Vieni...” disse Elv a Gwen prendendola per mano “... andiamo in cerca del nettare che rende viva questa notte... e con esso poi brinderemo ai meravigliosi giochi che la Luna vorrà sussurrarci...” con tono basso, sensuale ed uno sguardo famelico. Non solo di sangue. “Aiuto...” disse una voce giovane e sofferente dal buio che avvolgeva il bosco “... aiutatemi!” Un grido straziate. Altea avanzò col bastone puntato in terra,per evitare di finire in una tagliola. Pompilio era qualche metro più indietro, molto più spaventato di lei. Ad un tratto la donna vide qualcuno nell'erba. Era finito col piede in una tagliola. “Aiutatemi!” Urlò dimenandosi il giovane. Lei riconobbe subito chi era, grazie al pallore lunare. Si trattava di Icarius. Reddas guardò Dacey e sorrise enigmatico. I chinò alla sua destra per prendere la spada e nel farlo il fuoco illuminò meglio il suo volto ed i suoi capelli. Erano di un biondo appena scuro, quasi velato fulvo. “Questa spada appartiene alla mia famiglia da generazioni...” disse “... tutti i miei antenati hanno saputo onorarla... questo zircone” cominciando ad indicare le varie pietre preziose incastonate sull'elsa “simboleggia il dominio della mia stirpe sulle nostre terre di Usciano... questo diamante ricorda invece il Diritto Divino concesso alla mia casta... questo zaffiro poi è il trofeo per i demoni cacciati e sterminati dai miei avi... il rubino infine sta a significare il riconoscimento della Corona Afragolognonese al mio casato...” accarezzò infine uno spazio vuoto “... qui poi andrà inserita un'ultima pietra preziosa... e spetterà a me farlo, quando mi sarò fatto onore ed avrò attuato la mia vendetta, uccidendo i miei nemici...” |
Il gioco di luci e ombre che si produceva grazie alle fiamme del fuoco mi aveva ingannato, ora che il cavaliere stava più vicino al falò, riuscii a vedere il vero colore dei suoi capelli, non così chiaro come inizialmente avevo creduto.
Ascoltai attenta la storia della sua spada, come avevo supposto, appartenente alla sua famiglia da generazioni. Generazioni che avevano usato quella spada per compiere e poi celebrare le loro azioni. Infine il posto vuoto. “ Lo dite con un’ombra scura nel viso, Ser Reddas, fa quasi spavento.” E lo faceva davvero, vederlo così pronto alla vendetta. Mi chiesi verso chi si rivolgesse la sua rabbia e il suo odio. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Sorrisi vedendo quello sguardo famelico e sentendo quelle parole.
Il mio stesso sguardo. Stavamo andando, ma sentimmo urlare. "Hai sentito? Chissà chi è..." pensierosa, in ascolto. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Avanzavo lentamente con spada da una parte per non finire nelle tagliole e la torcia da altra mano per far luce e anche spaventare eventuali animali col fuoco.
"Pompilio, fate attenzione e seguite il mio tragitto così non vi farete male..ma che urla strazianti, speriamo non sia nulla di grave". Ad un tratto davanti a me apparve Icarius, era lui colui che urlava e si dimenava forte sotto la stretta della tagliola..lo guardai.."Oh ma Icarius, come sei così bravo in certe cose ho visto e non sei lesto nel camminare nel bosco, non hai pensato vi fossero tagliole?". Diedi a Pompilio la torcia e lo guardai con aria severa..."Dovrei lasciarti qui lo sai? A soffrire le pene dell' Inferno, te lo meriteresti, speriamo non ti sia fatto nulla di male...facciamo un patto se ti salvo mi aiuterai col giardino". Con la spada che brillava dei colori dell' arcobaleno feci leva sulla tagliola e appena aperta posi un robusto legno per tenerla aperta, mi chinai e lo guardai e dissi a bassa voce..."Stai male?" guardando cosa gli fosse successo. |
“Si, magari siamo fortunati...” disse Elv a Gwen.
I due vampiri allora scivolarono fra le rocce, l'erba incolta, i rivi, fino a ritrovarsi lungo uno sterrato stretto. Da qui, seguendo una voce che urlava, penetrarono nella folta boscaglia avvolta dal buio notturno. Videro allora un uomo, abbigliato di pelli, che tirava via un lupo ormai morto da una tagliola. Accanto a lui c'era un altro individuo. “E' un altro dannatissimo lupo...” quello chinato sulla tagliola “... non è la bestia che cerchiamo...” “Magari neanche esiste...” l'altro. “Allora chi è che sgozza pecore e galline succhiandone via il sangue?” Il primo. “Mah...” il secondo perplesso “... queste terre sono piene di dicerie... magari un fantasma, o forse un demonio...” “Che idiozie!” Riaprendo la tagliola il primo. “Il... il piede...” disse Icarius ad Altea accecato dal dolore al piede “... lo sento spezzato... non resisto... fa troppo male... morirò dissanguato...” spaventato e dolorante, dimenandosi e sanguinando. “Non possiamo spostarlo o finirà davvero dissanguato, madama...” mormorò Pompilio “... dobbiamo chiedere aiuto... serve un medico subito...” “Ormai vivo solo per questo...” disse Reddas con gli occhi resi ardenti dal fuoco e dall'odio “... per vendicarmi... e compierò quanto devo...” guardando le fiamme, quasi intravedesse la dannazione infernale in quei guizzi ardenti “... il tempo è ormai giunto...” gettando lo spiedo sul fuoco “... beh, sarà meglio riposare ora...” sistemando il suo mantello su una pietra, per poi stendersi sopra “... e vi consiglio di fare lo stesso... quelle pietre là sembrano non essere poi tanto scomode...” indicando delle pietre dietro di lei “... buonanotte, dunque...” e spostando il mantello Dacey notò una cetra accanto alla spada. Lo stesso strumento che suonava la misteriosa figura una notte prima nel cortile del palazzo di Monsperone. |
"Icarius...stai calmo" afferrando il ragazzo e tenendolo fermo e accarezzando il volto sudato.."Deve stare malissimo..si ci vuole il dottore..Presto andate a chiamare il medico" e guardai la parte dove vi stava il piccolo villaggio.."E se lo mettessimo nel carretto e lo portassimo laggiù nel villaggio..ricordate vi avevo detto vi era la quercia e da una parte si andava nel villaggio..starò io nel carretto e lo terrò fermò e legheremo Cruz dietro, bisogna andare piano...o avete altra idea Pompilio? Io starò qui con lui, se sapete vi sia un medico qui vicino".
Strappai un pezzo di gonna e lo strinsi attorno al punto dove sanguinava di più "Stai calmo...sono Altea mi riconosci? Ti salveremo" guardando preoccupata il suo piede. |
“Temo possa morire dissanguato se lo portiamo col carretto fino al villaggio, madama...” disse Pompilio ad Altea “... andrò io a cercare un medico... farà il prima possibile.” E corse via, attento a non finire in qualche tagliola.
Icarius però per il forte dolore perse conoscenza. In lontananza si udivano dei lupi. |
Pompilio se ne andò a cercare un dottore e rimasi lì nel bosco ma Icarius perse conoscenza.
Potevo udire i lupi e piantai la torcia col fuoco davanti a noi e tenevo stretta la spada. Mi misi dalla parte della sua testa e la posi sopra le gambe.."Icarius ti prego...sono in debito con te...non puoi morire, no" ricordavo una tecnica che mi aveva insegnato uno zio medico..respirazione bocca a bocca. Aprii le sue labbra, inspirando e unendo le mie alle sue per far passare l' aria ma tenevo il ragazzo avesse una infezione e febbre, ma era una flebile speranza rinvenirlo. Non mi sarei mossa da lì, a costo di morire pure io. |
Altea cercò di rianimare Icarius con la respirazione bocca a bocca, ma fu inutile.
Lui infatti aveva perso conoscenza per il troppo dolore ed il sangue perso. La notte era ancora lunga, con i lupi che ululavano intorno a loro. Le ombre del bosco erano opprimenti, inquietanti e qualcosa di sinistro sembrava aleggiare in quei luoghi. La meraviglia e l'incanto delle colline durante il giorno ora invece, con l'avvento delle tenebre, sembrava aver ceduto il posto ad un'atmosfera tera e misteriosa. Passò un'ora e ad un tratto Altea sentì un calpestio. Qualcuno o qualcosa si stava avvicinando. |
Come immaginavo Icarius non si svegliava, rimasi lì a fare da sentinella col suo capo nelle mie gambe e accarezzando la fronte e le guance.
I lupi ululavano ma per fortuna non si avvicinavano, era così bella Chanty prima ed ora era tetra e buia. Ad un tratto un calpestio, rimasi in silenzio..chi poteva mai essere...forse il dottore. Sospirai e chiedevo alla Dama Nera di salvarci...salvaci...sii magnanima..di a lui di salvarci e non tenermi imprigionata. |
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