![]() |
“Non è questo, milady...” disse il cameriere ad Altea, dopo averle servito la colazione “... la frontiera è zona di guerra ed in un qualsiasi momento potrebbe cominciare una battaglia. La compagnia ferroviaria non può permettersi di mettere in pericolo le vite dei passeggeri e per questo giungeremo ad Evangelia solo se la situazione sarà del tutto tranquilla.”
|
" Credete davvero di essere una principessa"..."
Mi venne quasi da ridere a quell'affermazione ma poi la risata si stroncò subito. Le parole di Guisgard si fecero più crude e sentii una rabbia incontrollabile dentro di me. Come osava parlarmi in quel modo, come se fossi una bambinetta capricciosa. Io ero la sua unica speranza di avere quei soldi e venivo trattata a male parole a quel modo. Non potevo crederci. Quell'uomo che avevo imparato ad apprezzare nonostante tutto ora mostrava un lato che non conoscevo e che disprezzavo totalmente. Neanche mio padre si era mai rivolto a me così. E lui era l'unico a cui lo avrei permesso. Senza neanche accorgermene levai il braccio e la mia mano andò a colpire la guancia di Guisgard. Qui di lo guardai dritto negli occhi. << Vi sto guardando. Contento ora?>> sentivo che il mio corpo era tremante dalla rabbia, dalla delusione e un insieme di emozioni era il risultato di quello schiaffo. Una cosa che mai avrei fatto, ma ora mi rendevo conto di quanto ero cambiata dopo la morte della mia famiglia, e non solo perché mi fingevo un'altra. |
Quel duello era epico ed emozionante.
Non mi risparmiavo nemmeno un secondo, rischiando il tutto e per tutto, portandomi oltre il limite, per spostarlo un po' più in là, come mi aveva insegnato a fare il mio maestro. Poi quelle parole di Sbrizz. "Bene, basta giocare adesso, abbiamo del lavoro da sbrigare..." commentai. Che ci facevano dei valchiria lì? Era difficile che si avvicinassero tanto. La cosa mi parve subito sospetta: e se Reddas fosse una spia? Magari tutto quello era una messa in scena. "Chiama rinforzi, Sbrizz, noi li terremo impegnati.. non è vero, Reddas?" via radio al pilota. Ora avrebbe scoperto cos'era davvero la guerra, che non era una corsa sportiva. Ma era ben altra cosa. Lì, saper pilotare non bastava. Lì, bisognava saper combattere. |
Mi bació ancora, con impeto e slancio, stringendomi e facendomi dimenticare ogni cosa, anche la discussione che avevamo avuto poco prima, anche se ovviamente ero felice che tutto potesse sistemarsi e che lui avesse deciso di darmi un'altra possibilitá.
Poi risi piano alla sua domanda, mentre mi baciava e la risata si mischiava ai sospiri che il suo tocco provocava. "Oh no, la magia non mi serve, per questo..." risposi maliziosamente sulle sue labbra "Quello non fa parte della cura... Questo sì, però..." approfondendo i suoi baci. |
A quella risposta mi rabbuiai ma scacciai quel pensiero negativo.
Fino ora avevo visto e vissuto solo guerra e uccisioni..."Confidiamo nulla accada dunque" sforzandomi di sorridere al cameriere. E terminai in fretta la colazione, e mi sedetti in un posto aspettando l' arrivo ad Evangelia e posizionato bene per osservare Rodian da lontano. |
Quello schiaffo.
La mano di Dacey sulla guancia di Guisgard. Lui allora la guardò con più intensità e fece per avvicinarsi ancora a lei, con espressione di rabbia. “Ringraziate il Cielo di essere una donna...” disse fissandola negli occhi “... e ringraziate che per me valete un mucchio di soldi.” Restò immobile, così, per qualche lungo istante. Poi girò le spalle e andò via. “Andiamo, capitano...” Leones “... non fate così... tornate indietro, vi prego...” Ma il militare non tornò indietro e svanì nella strada. Poco dopo dalla taverna uscirono anche Fines e Poeh. “Cos'è accaduto?” Chiese Fines. “C'è stato un battibecco tra Diana ed il capitano.” Spiegò Leones. “Perchè?” Domandò Poeh. “Anche Diana pare sia decisa ad avvertire subito la Gran Baronessa.” Fece Leones. “Bene.” Annuì Fines. “Allora tre su cinque. La maggioranza ha dunque deciso. Avvertiremo subito la Gran Baronessa.” |
Gwen e Fermer restarono stretti, baciandosi, ancora a lungo in quel letto.
Baci, carezze, giochi audaci e parole sussurrate di calda sensualità. Poi iniziarono ad udire delle voci dall'esterno. “Che seccatura...” disse baciandola lui “... sono i legionari che oggi marcano visita... mi sa che dobbiamo aprire l'infermeria...” |
Sostenni il suo sguardo, senza batter ciglio, senza retrocedere di un centimetro, senza cedimenti. Ero in collera e così anche lui, e nessuno dei due accennava ad abbassare la guardia.
Quando si allontanò però fui sollevata, non mi era piaciuto il modo in cui mi aveva parlato e guardata. << Si avvertitela... Non vedo l'ora di lasciare questa città e non avere più a che fare con quell'uomo insopportabile>> e puntai il dito nella direzione in cui era sparito Guisgard. << E tanto per dirla tutta, ancora non capisco il ruolo del militare in questa faccenda, posso benissimo imparare tutto da sola e voi avreste più soldi da dividervi...>> Mi ero sfogata quindi davanti ai tre borghesi ma ora sentivo come un vuoto dentro, la mia rabbia era sparita e iniziai a chiedermi se forse non avevo esagerato. |
Il Meridian Express correva nel deserto.
Fumava, fischiava e mangiava polvere e chilometri. Alture di pietre, piante grasse, grossi canyon scavati nei millenni ed un cielo soffuso di una vaga nuvolosità avvolgevano la sua corsa. Altea si divideva tra il guardare il paesaggio dal finestrino e gettare occhiate a Rodian. Lui se ne stava seduto a studiare quelle sue cartine, segnando di tanto in tanto qualche appunto con una matita. “Signori...” disse ad un tratto un uomo entrando nella carrozza dal corridoio “... siete pregati di restare ai vostri posti...” bloccando la porta dietro di sé, affinchè nessuno potesse prenderlo alle spalle “... sono un partigiano e combatto per la libertà... addosso ho una carica di dinamite che posso far esplodere in qualsiasi momento... seguite dunque ciò che vi dirò...” Ed una donna scoppiò a piangere. |
Mi perdevo tra mille pensieri, guardavo il panorama perdendomi in quella bellezza arida e misteriosa ma dai contorni avventurieri , Rodian annotava qualcosa sulle carte ... destava sospetto..nemmeno conosceva Evangelia. Ad un tratto l' annuncio dell' uomo..una donna urlava e vi era agitazione. Era meglio stare calmi..un partigiano kamikaze. .chissà se stavolta Rodian avrebbe dato la sua vita per tutti noi. .ma non vi erano stati controlli sui passeggeri?
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 09.22.00. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli