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Dacey dopo l'incontro con Icarius tornò nella sua cabina, da Dension e a lui raccontò le strane parole dell'ufficiale sul misterioso Falco.
“Quel tipo” disse pensieroso Dension “nasconde qualcosa, come il suo capitano...” si accorse della margherita nei capelli di lei “... e questa?” Indicando il fiore. |
Quel bacio lungo ed intenso.
Alla fine Elv e Gwen restarono così, stretti l'una nella braccia dell'altro. E così, pian piano, cullati dalla nave, si abbandonarono in un sonno sereno. |
Quel bacio intenso duro` a lungo e poi, a poco a poco, ci addormentammo, cullati dai movimenti della nave, mentre ero ancora stretta a lui.
Quando mi svegliai, un nuovo giorno stava nascendo ed era gia` l'alba. |
Il Falco dei Mari e la ricerca del perduto Re dei Fiori
Sospirai, per poi scuotere la testa.
Ero talmente vicina a lui che nel farlo le mie labbra sfiorarono le sue, come in una carezza. "No, solo te..." Sorrisi, sussurrando con voce suadente "Se davvero è ciò che vuoi... Allora vado..." Con gli occhi nei suoi, diventati seri per un momento "Se non vuoi che vada non andrò.. Devi solo dirmelo..." Sussurrai, con gli occhi nei suoi. Mi chiesi se avrebbe capito. |
- Si..nasconde qualcosa... L'ocarina che suonava era quella che abbiamo visto nella cabina del capitano...voglio dire, é piuttosto strano non credi?-
Mi sederti sul letto e allora si accorse del fiore. - Oh non è nulla...Ehm me lo ha dato Icarius durante la cena, gli ho chiesto di parlarmi di questo Fiore Azzurro che tanto brama e poi mi ha chiesto qual era il mio fiore preferito invece e beh..alla fine lo ha fatto comparire, come per magia.- Detto quello mi affrettai a toglierlo dal mio abito. |
Gwen si svegliò ed ormai l'alba era prossima.
Tuttavia avvertì una strana sensazione. Si sentiva diversa. |
Quel quasi bacio.
Icarius restò a fissare per un momento gli occhi chiari di Clio. "Dovresti tornare in cabina..." disse in un sussurro "... qui è troppo umido e tu sei vestita leggera..." senza lasciare i suoi fianchi "... se vuoi ti accompagno io..." |
"Non dovresti accettare fiori da uno sconosciuto..." disse Dension a Dacey, per poi prendere la margherita e gettarla a terra "... ti ha corteggiata a cena?" Fissandola.
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Mi stirai e mi sentii... diversa. Avvertivo una strana sensazione e non realizzavo a cosa fosse dovuta.
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Vederlo geloso in certo senso mi fece piacere.
- Senti... Icarius ha ehm un modo di fare molto galante, hai visto anche tu che ha bei modi, parla sempre come un poeta...tutto qui,- mi sedetti accanto a lui e lo baciai,- con qualcuna queste cose faranno effetto ma non funzionano con me,- lo baciai ancora,- io preferisco un contrabbandiere affascinante quanto impulsivo ma che sa sorprendermi con gesti delicati e romantici.- Gli sorrisi e mi appoggiai alla sua spalla. - Pensa solo a quello che sono riuscita a sapere parlando con l'ufficiale, lascia perdere quello stupido fiore ...- |
Il Falco dei Mari e la ricerca del perduto Re dei Fiori
Mi chiesi se non avesse compreso il senso più profondo delle mie parole, o avesse finto di non capire.
In quel momento però non mi importava, nulla riusciva ad importarmi quando mi era così vicino. Talmente vicino da sentire il suo respiro.. Quella vicinanza rendeva tutto il resto lontano ed inutile. Quando ribadì che dovevo andarmene, stavo per abbassare lo sguardo, delusa. Non volevo allontanarmi da lui... Ma a quelle ultime parole mi illuminai. Non avevo parole in quel momento, mi limitai a sorridere e annuire piano, senza staccare gli occhi dai suoi. Poi, dopo un istante che mi parve infinito, mi mossi per raggiungere la mia cabina. |
Gwen avvertiva quella strana sensazione.
Il suo corpo sembrava di colpo non essere più così stanco e quella curiosa ed innaturale sensazione di caducità pareva averla improvvisamente abbandonata. Il suo sguardo cadde allora per caso sullo specchio e vide la sua immagine riflessa. Incredibilmente non era più vecchia, ma tornata invece giovane come prima. http://www.labutaca.net/fotos/53/las...as/bolena1.jpg |
Dension, a quelle parole di Dacey sorrise.
Si avvicinò alla ragazza e nel farlo calpestò la margherita. “Hai ragione...” disse, per poi abbracciarla “... i fiori sono la cosa più inutile del mondo e sciocchi sono coloro che li ricercano...” e la baciò. |
L'aria della notte accarezzava lievemente la leggera vestaglia di Clio, mentre l'umidità rendeva la stoffa dei loro abiti umettata.
Icarius prese allora la mano di lei e la seguì nella sua cabina. Entrarono nella stanza avvolta dalla penombra e lui richiuse piano la porta dietro di sé. Restarono così da soli, con gli occhi del Taddeide fissi sulla ribelle. |
Annuii sorridendo e ricambiando il bacio.
- Cosa credi succederà ora? Intendo con questa assurda ricerca di quel fiore e questo viaggio che mi sembra infinito?- gli chiesi sperando che la sua idea di uccidere Icarius se ne fosse andata. |
Mi sentivo piu` leggera e meno stanca, anche se non capii perche`.
Voltandomi poi, verso uno specchio, non ci potevo credere. La mia immagine era di nuovo come prima, di nuovo giovane. Sfiorai il viso con le mani e mi resi conto che, in effetti, lo specchio non mentiva. Felice, mi voltai verso Elv e lo baciai, col preciso intento di svegliarlo. Ero troppo contenta e non potevo aspettare che si svegliasse e, sorridendo contenta, mi appoggiai sul suo petto davanti al suo viso, cosi` che mi vedesse appena sveglio. |
Il Falco dei Mari e la ricerca del perduto Re dei Fiori
Quel gesto, così delicato, così spontaneo, come fosse la cosa più normale nel mondo.
La sua mano nella mia. Infine, restammo soli, nella penombra della mia cabina. Mille pensieri diversi affollarono la mia mente in quel momento, eppure mi pareva avessero tutti lo stesso nome. Il suo.. Fu un sollievo non sentire più quella insopportabile umidità, che aveva arricciato ancor di più le punte dei miei capelli, creando boccoli meglio di un parrucchiere di fiducia. Lasciai cadere distrattamente la vestaglia su una sedia, restando solo con quella camicia da notte bianca, talmente candida da apparire terribilmente audace ai miei occhi. Nel silenzio della notte, potevo quasi sentire il battito impazzito del mio cuore. Mi avvicinai a lui, sempre di più, fino a sentire nuovamente il suo respiro. In quel momento mi accorsi di non riuscire a parlare, di non avere più parole. Le avevo usate tutte l'ultima volta che eravamo stati da soli in quella stanza. Avevo messo le carte in tavola, gli avevo mostrato il mio cuore senza la corazza che lo proteggeva normalmente. Perché volevo che mi vedesse davvero. Ora non avevo parole, avevo solo il mio sguardo, il mio respiro, e il battito impazzito del mio cuore. Ora non toccava a me parlare, ma a lui. E lo sapeva bene. Così alzai gli occhi, a cercare il suo sguardo, e trattenni il fiato. In attesa. Come se fossi appesa a un filo, e tutto dipendesse da quel momento, perché sapevo che bastava una sua parola per cambiare la mia vita sempre. |
Dacey e Dension si baciarono a lungo.
Poi le parole di lei. “Questo viaggio infinito ed assurdo deve finire...” disse come se fosse una sentenza il contrabbandiere “... il Fiore che stanno cercando è solo una leggenda, una favola e noi abbiamo già perso troppo tempo su questa nave... Icarius deve morire, perchè è il solo modo per far uscire il Falco allo scoperto...” fissò la ragazza negli occhi “... questo posto per il nostro poetico ufficiale sarà l'ultima tappa di questa infinita Odissea...” prendendo le mani di Dacey nelle sue. Negli occhi di Dension apparve un lampo d'odio e di determinazione, mentre i petali strappati dalla margherita schiacciata appassivano tristemente sul pavimento, come oscuro monito. http://img2.draugas.lt/galerija/s/u/...kecubajena.jpg |
Incredibilmente l'incanto sembrava essersi dissolto.
Come era apparso, così era svanito, nel silenzio e nei sogni di quella notte prossima a lasciare il passo al nuovo giorno. Gwen allora si avvicinò ad Elv e ne attese il risveglio, posando il capo sul petto di lui. Poi, finalmente, l'aurora fece la sua comparsa e l'Oriente iniziò a schiarirsi, sebbene i banchi di umidità vaporosa avvolgevano e filtravano la prima luce del mattino. E quando la penombra della stanza si fece più lieve, allora la ragazza vide meglio anche il volto del pirata. E trasalì. Al posto di Elv nel letto addormentato c'era un altro. Un vecchio. Poi Gwen lo guardò meglio e con orrore comprese che era Elv incredibilmente invecchiato in una sola notte. |
Quel gesto di Clio e la vestaglia finì su una sedia, lasciandola indosso solo quella candida e leggera camicia notte.
Ed Icarius restò un istante a guardarla, al lieve tremolio di una lampada lasciata accesa nella cabina, la cui luce rendeva tutto soffuso, leggero, come la stoffa di quella camicia sulla pelle di lei. E proprio sulla sua pelle la ribelle sentì scivolare pianissimo le dita di lui, come un velo, una carezza. “Hai la pelle fredda...” disse lui in sussurro “... e tremante... l'umidità della notte può far male, sai?” Guardandola con un'enigmatica luce nei suoi occhi azzurri. Le labbra rosate di lei, gli occhi inquieti di lui. La pelle bianca e liscia della ragazza, lo sguardo luminoso di lui ed i suoi modi ombrosi e virili assieme. Un attimo. Solo un attimo trascorse e Clio si ritrovò contro il petto di lui, avvertendo il suo corpo, il suo impeto, la sua passionalità contro di lei, protetta solo da quella leggerissima e sottile camicia da notte. Le loro labbra furono allora vicinissime, come ogni altra parte dei loro corpi. “Io...” guardandola come chi lotta contro i mari inquieti e le tormente del proprio cuore “... io non posso amare, lo sai... lo sai, vero?” Era sempre più stretta a lui, in balia del suo furore. “Lo sai... dimmi che lo sai... dimmi... dimmelo, Clio...” E la Baciò. |
Attesi che Elv si svegliasse e, quando l'alba illumino` la cabina, non potevo credere a cio` che stavo vedendo.
L'incanto si era trasferito su Elv e il pirata appariva invecchiato. Improvvisamente capii come si era sentito quando c'ero io al suo posto. Intanto continuavo ad osservarlo con gli occhi lucidi e il fiato mozzato, mentre sfioravo dolcemente il suo viso non piu` giovane, stringendomi a lui. Ora toccava a me. |
Il Falco dei Mari e la ricerca del perduto Re dei Fiori
Quella carezza, dolce e infuocata insieme.
Quella vicinanza che annebbiava i miei pensieri, lasciando spazio solo alle emozioni. Poi, in un istante, mi ritrovai tra le sue braccia, così vicina da poter sentire il suo corpo contro il mio. Sentivo la mia pelle scottare, e per poco non risi quando lui mi disse che la trovava fredda. Poi quelle parole, intense e appassionate, come lo erano state le mie giorni prima. Mi baciò ma io lo fermai dolcemente per un istante, con il suo viso tra le mani, in modo da poterlo guardare negli occhi. "Lo so... Lo so..." Annuii "Davvero..." Sorrisi "E non mi importa.." In un sussurro, con lo sguardo perso nel suo "Ma non cambia ciò che ti ho detto giorni fa.. Io ho scelto te, così come sei, maledizione compresa.." Sorrisi, sfiorandogli una ciocca di capelli scuri "Sei tu a dover scegliere me..." In un sussurro, per poi avvicinare le mie labbra alle sue e abbandonarmi a quel bacio appassionato. |
Proprio come temevo il suo piano restava lo stesso.
Vederlo così determinato nel compiere un atto così terribile, nell'uccidere, mi faceva paura. Si, il lampo nei suoi occhi mi metteva paura. In quei momenti faticavo davvero a riconoscere l'uomo di cui ero innamorata. -Non abbiamo altra scelta quindi...,- deglutii abbassando lo sguardo,- dovrò vederti diventare un assassino,- la mia voce si fece tremolante per quell'ultima parola. |
Gwen si strinse ad Elv e restò così per lunghi istanti fatti di silenzio e paura.
Poi, poco a poco, il pirata prese a svegliarsi. “Ehi...” disse lui stringendola a sé e senza accorgersi del cambiamento della ragazza “... già sveglia? Hai avuto un altro incubo?” Infatti la penombra era ancora densa. |
Quel bacio.
Strinse a sé con slancio e passione il corpo di Clio. Lei, bellezza morbida e bionda, contro la sua virilità e passionalità. Fu un bacio lungo, intenso, caldo. E nel baciarla Icarius la possedeva col vigore delle sue mani, che stringevano la morbida e profumata stoffa di quella camicia candida e leggera, assaporando col solo tocco delle dita ogni parte del corpo di lei solo velatamente celato da quell'etereo indumento. “Forse...” disse lui baciandola “...forse dovrei fermarmi...” assaporando le sue labbra “... l'ultima volta mi fermasti...” stringendola con impeto “...dovresti farlo di nuovo...” senza interrompere quel bacio. |
Elv si sveglio`.
"No, sta tranquillo" sorridendo e cercando di apparire il piu` tranquilla possibile. "Buongiorno" baciandolo e sorridendo piano. Non parlai subito dell'incanto, ma feci tutto con calma. |
Quel bacio, quelle emozioni travolgenti ed intense.
Potevo sentire le sue mani su di me, perché certo la seta non mi nascondeva così bene. E nemmeno doveva farlo, dopotutto. Non desideravo altro che essere sua, attendevo solo il suo sì. Che però non arrivò, e le sue parole mi riportarono alla realtà. "Lo farò..." Sussurrai, senza smettere di baciarlo "Se mi negherai il tuo sì ti fermerò..." Mormorai, in modo abbastanza sconnesso, ma serissimo. Sapevo che era vero, anche se non volevo affatto fermarlo, volevo solo lasciarmi andare ed essere travolta dall'impeto delle sue mani e dei suoi baci. Possibile non avesse ancora capito? E dire che mi sembrava di essere stata chiara. Ma non sapevo più nulla in quel momento, nemmeno ciò che avevo detto o meno. "Non ti permetterò mai di avermi se non dirai che scegli me..."'sussurrai, col cuore che batteva sempre di più "Non poter amare non significa non poter scegliere..." Sussurrai poi, senza smettere di baciarlo. |
L'umidità era già alta e filtrava i primi raggi del Sole, rendendoli sbiaditi ed opachi.
Allora uno screzio di luce, vago e ribelle, si posò dolcemente sul bel viso di Gwen. La pelle morbida e liscia, gli occhi scuri ed i capelli d'ebano. Come un'ancella di Menandro, una vagabonda di Plauto, un'eroina di Terenzio, nel vivace e tragico scenario di quel teatro fatto di farse ed incanti, la bellezza pulita ed infantile di Gwen apparve come il chiarore di un'onda spumosa sulla spiaggia arsa e dorata. E nel vederla, di nuovo giovane e bella, Elv trasalì. Si alzò di scatto e poi la strinse a sé. Piangendo di gioia. |
Ad un certo punto, Elv si accorse dell'incanto svanito e mi strinse forte.
"Beh, posso ritenermi abbastanza soddisfatta della reazione" ridendo piano "Ma c'e` una cosa..." iniziai un po' mestamente, asciungando dolcemente le lacrime dal suo viso invecchiato. Detestai rovinare quel momento, ma dovevo farlo. |
Icarius prese Clio in braccio e si avvicinò al letto.
La posò sulle lenzuola e poi si chinò per baciarla ancora. “Se ti dicessi si...” con le sue labbra su quelle di lei “... se ti dicessi ciò che sento, che provo e che voglio, finirei per metterti in pericolo... se dovessi tramutarti in voce i sospiri dei miei baci allora rischierei di perdere anche te, Clio...” staccò la sua bocca da quella della ragazza e restò a fissarla “... ti dissi di leggere ogni mio gesto... ogni mio sguardo...” accarezzandole prima il viso, poi le labbra ancora calde “... Clio... io...” Ad un tratto una melodia. Triste e lenta. Riempì l'aria e si diffuse come un eco. Ed una voce di donna così cantava: “Lo cercan qua e poi lo cercan là... Capozada si strugge se non lo troverà. Tra il giorno e poi la notte vago e corro... in cerca del mio prezioso Fiore Azzurro.” |
Elv apparve incuriosito da quelle parole di Gwen.
“Dimmi...” disse prendendo la mano di lei “... cos'hai? Non sei felice che l'incanto sia svanito? Ora possiamo essere felici...” Ma in quello stesso istante udirono qualcosa giungere dall'esterno. Un canto malinconico accompagnato da una voce femminile, che così recitava: “Lo cercan qua e poi lo cercan là... Capozada si strugge se non lo troverà. Tra il giorno e poi la notte vago e corro... in cerca del mio prezioso Fiore Azzurro.” |
"Certo che lo sono" sorridendo "Il fatto e` che l'incanto... si e`... l'incanto si e` trasferito su di te" con gli occhi lucidi, accarezzando il suo viso.
"Questo incanto e` una prova per dimostrare cosa realmente proviamo l'uno per l'altra. So quanto mi ami e il fatto che tu mi abbia fattatornare come prima ne e` la conferma" sorridendo "E io non rinuncerei a te per nulla al mondo ne` in questa vita, ne` in un'altra e lo supereremo, insieme" prendendo il suo viso fra le mani e baciandolo, mentre il canto sul fiore ricominciava. |
A quelle parole di Gwen, Elv trasalì.
Corse allora davanti allo specchio e vide il suo volto rugoso. Si accasciò così a terra quasi incredulo. “Il...” disse “... il mio aspetto...” guardandosi le mani grinzose. Intanto quel misterioso canto continuava ad echeggiare intorno alla Divina Misericordia. |
Trattenni il fiato quando mi prese in braccio, lo scrutavo con due occhi spalancati e appassionati, e lo attirai a me quando mi adagiò sulle lenzuola.
Riuscivo a malapena a parlare, sopraffatta com'ero dalle emozioni. Poi le sue parole, la sua carezza sul mio viso. Dapprima pensai che forse mi stavo illudendo per niente, ma poi, all fine.. Trattenni il fiato. Ma qualunque cosa volesse dirmi, non finì la frase. Quella musica ci ricordava che avevamo altro a cui pensare. E ormai la notte volgeva al termine, purtroppo. "Se mi dicessi sì, sarei tua..." Mormorai, sfiorando il suo viso dolcemente "Mi basta un sì, non devi svelarmi i segreti del tuo cuore... Una parola soltanto..." Stringendolo a me "È importante per me, perché le parole sono giuramenti, e che uomo è uno che va contro la parola data?". Abbassai lo sguardo e sospirai. "Di nuovo quel canto.." Mormorai malinconica "È volata questa notte.." Sorrisi, sfiorandogli dolcemente il viso. |
Sospirai quando Elv corse allo specchio.
Mi alzai, raggiungendolo e stringendolo a me, appoggiando il suo capo sulla mia spalla. "Ehi si risolvera` tutto, dobbiamo solo essere forti e restare uniti" sussurrai, accarezzandogli i capelli "Sei sempre il pirata arrogante e irriverente che mi bacio` su quel battello" ridendo piano "E lo stesso che mi salvo` da quella ciurmaglia, stringendomi forte a se`" dolcemente, sorridendo. "Dobbiamo solo avere pazienza e si risolve tutto." |
“Ci saranno altre notti...” disse Icarius sfiorando dolcemente il viso di Clio.
Si voltò allora verso la finestra e guardò fuori. Il canto era cessato di colpo. “L'hai sentito anche tu, vero?” A Clio. “Parlava del Fiore Azzurro... forse stavolta ci siamo...” si diresse verso la porta, per poi fermarsi di colpo. “Io scenderò a terra fra un po'...” fissando la ragazza che era ancora sul letto, con quella sua leggera camicia che lasciava scoperte le gambe “... chi è quello che verrà a prenderti?” Con aria infastidita. |
“Tu non ti lasceresti mai toccare da un vecchio, Gwen...” disse Elv “... lo so... io stesso non ti condannerei ad una simile cosa...”
Intanto il canto misterioso era cessato. |
Sorrisi a Icarius, un sorriso malinconico e rassegnato, per poi sospirare.
Mi alzai a sedere quando si allontanò, e risi piano a quelle parole sul canto e sul Fiore. "Sì, l'avevo pensato anche io fino a poco fa.." Sospirai, per poi sorridere, e tornare seria. "Lo spero davvero.." Cercando il suo sguardo nella penombra. Poi quelle parole sul cavaliere, e non riuscii a nascondere un sorrisetto divertito. "Uno.." Risposi, evasivamente come era solito fare lui "Perchè?" Con aria fintamente sorpresa. |
"Sei ridicolo, lo sai? Io non ero certo meglio, prima" ridendo piano "Io non sarei riuscita a fare per me stessa tutto quello che hai fatto per me ed e` proprio per questo che sei riuscito a spezzare l'incanto e ora tocca a me dimostrare quanto ti amo, anche se e` difficile amarti piu` di quanto faccia gia`" sorridendo e baciandolo dolcemente.
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Icarius restò sulla porta a fissare Clio.
“Allora forse dovresti prepararti...” disse indifferente “... il tuo cavaliere non tarderà immagino...” ed uscì. Raggiunse il ponte di comando e chiamò i suoi a rapporto. “Hai udito quel canto?” A lui Palos. “Cos'era?” “Odore di fiori morti...” scuotendo il capo un vecchio della ciurma “... gli dei del mare tessano i loro inganni...” “Siamo su un fiume, non in mare.” Mormorò il Taddeide. “E comunque nel mare, come in terra e nel cielo non vi sono dei.” |
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