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Conoscevo quel posto, di fama almeno.
O forse non era quel posto, ma un altro, uguale. In quel momento non mi importava. Nulla importava, a quel punto, sentivo solo il ribollire della mia rabbia e il respiro che trattenevo. Pensa, pensa, pensa... Dovevo trovare un modo per sottrarmi a quello strazio, dovevo trovare una via di fuga. C'era qualcosa che non mi quadrava. Possibile che quelli non sapessero chi ero? Che avessero assaltato una nave qualunque senza avere idea di chi fossero le donne a bordo? O lo sapevano e per quello mi avevano portato lì? Ma una regina non la vendi al mercato degli schiavi, tratti con i ribelli e ti daranno molti più soldi per l'esecuzione rispetto a quanto possa fare un sempliciotto in cerca di una schiava. Ma lo avrei scoperto presto. Toccava a me. Con tutta la mia grazia e la superiorità del mio sangue, salii sul palco, pronta ad andare incontro al mio destino a testa alta. Come sempre. https://i.pinimg.com/564x/20/ff/93/2...0359c11075.jpg |
"Ah, ecco..." disse lui a Gwen "... ora capisco." Per poi sorridere ed allungare una mano verso di lei in segno di saluto. "Una naufraga, eh? Interessante. Le donne che portano sfortuna? Forsein marina, non certo qui! Una donna può essere un ottimo cronista d'assalto!" Divertito. "Benvenuta a bordo, signorina Gwen." Stringendole la mano.
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Destresya si ritrovò su quel palco, sentendo, avvertendo e provando su di lei quel centinaio di sguardi famelici.
Vi erano uomini di ogni tipo e genere. Lei cercò di rispondere a tutto ciò con il suo orgoglio ed il suo lignaggio, ma il martello di ferro che batteva del banditore la scosse e la riportò alla dura realtà. L'asta cominciò ed iniziarono a piovere decine di offerte. Era ormai merce, messa in vendita al miglior offerente. "Dieci Scudi..." disse qualcuno. "Venti!" Un altro subito dopo. "Ventisei!" un altro ancora. E le offerte cominciarono a piovere senza soluzione di continuinità intorno a lei. |
Per poco non scoppiai a ridere.
Certo, non era proprio consono alla situazione, ma nel sentire quei miseri prezzi, che non valevano nemmeno un cuscino del mio divano, non potei fare altrimenti. Ma anni in cui dovevo essere inespressiva ai ricevimenti riuscirono a farmi restare impassibile anche questa volta. Poveri sciocchi, allora era chiaro che non sapevano chi fossi! Tanto meglio, peggio per loro. |
"Beh menomale" dissi ridacchiando, mentre stringevo la sua mano.
"Interessante? Dite? Nei romanzi picareschi, forse..." dissi, per poi ridere. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ad un tratto però una voce si alzò da quel marasma di suoni.
Una voce roca, poco nitida, per nulla calda, nè profonda. La voce insomma di qualche sottoposto o addetto a mansioni non certo di primo piano. Tuttavia quellavoce così scontata e banale era riuscita a zittire tutte le altre con un'offerta che in un attimo aveva spazzato via tutte le altre. Cento pezzi d'oro. Una cifra altissima, che echeggiò a lungo nelle orecchie di Destresya. |
"La vita è un grande romanzo, dice qualcuno." Disse lui a Gwen. "Io sono Elv Belv, il capo redattore di questo giornale." Sorridendo alla ragazza. "Prego, mi segua nel mio ufficio." Indicandole una porta.
In un attimo Gwen si ritrovò seduta davanti alla scrivania di Elv. "Allora, mi dica..." lui a lei "... per cosa si sente qualificata? Come posso sfruttare le sue capacità?" Fissandola. |
"Sono d'accordo" sorrisi.
Annuii e lo seguii verso una porta. Ancora una volta, mi ritrovai improvvisamente seduta davanti alla scrivania. Okay, questo meccanismo aveva qualcosa di strano. Molto strano. Dovevo capirne il funzionamento e ci avrei messo un po'. Poi, mi chiese in cosa fossi qualificata. Prendi un profondo respiro. "Beh, io, per miei studi personali, sono qualificata in ambito culturale, soprattutto filosofico, in parte anche letterario, ma sono stata avvisata del fatto che qui la cultura non conta nulla. Dunque mi dica lei per cosa potrei essere qualificata. Giusto?" sorrisi enigmaticamente piegando appena il capo lateralmente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Avevo ormai smesso di prestare attenzione a cosa dicevano.
Un padrone valeva l'altro, alla fine. Era un salto nel buio. Ma poi mi accorsi che le voci si erano zittite. Tutte, di colpo. Pesati allora più attenzione. Qualcuno aveva offerto 100 pezzi d'oro. Qualcuno che sapeva chi ero, senza dubbio. Ma chi? Un alleato venuto a liberare la sua regina? O un nemico che l'avrebbe condotta nelle mani dei rivoltosi? Presto l'avrei scoperto. |
Elv si accese una sigaretta mentre Gwen gli parlava.
"La gente non vuole la cultura..." disse lui fumando "... in realtà ci sarebbe un lavoro in corso... e noi lo stiamo seguendo con attenzione, visto quanto interessi al governo... parlo del Monolite di Ateon..." |
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