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"E tu....tu.....mi baci, ti prendi tutto di me compreso il mio cuore" puntandogli la pistola al suo cuore e sputai tutta la rabbia "E come nulla fosse dici a tua moglie ti mancava e altre romanticherie...senza preoccuparti che mi avresti ferito..? Volevi rassicurarla..potevi semplicemente dire eri al lavoro...agente Hunt, non si portano cellulari personali nelle missioni, si ricordi...non ti preoccupare che i tuoi bambini non subiranno conseguenze poiché io in questo momento non ti credo, e puoi dirmi qualsiasi storia, che la troverò menzognera e banale...e ora o accendi questa stramaledetta auto e vai da quel Demonologo o andrò a piedi" rimanendo fissa con la pistola al suo cuore, mi aveva ferito e io non lo avrei più perdonato.
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Il suo tono non era ora di sfottò, nemmeno sornione, o minaccioso.
Solo molto serio. Era come se tornasse, a volte, l'Elv che conoscevo. Solo vaghi sprazzi. "Sto pensando se sia questa la strada giusta da percorrere, per me" risposi con sincerità e schiettezza. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Hunt scisse il capo ed accese l'auto.
“Spero tornerai a ragionare, senza essere più così cocciuta...” disse ad Altea. Partirono, diretti da Don Tommaso. Hunt però non voleva arrendersi. La voleva troppo. "Si, è la strada giusta." Disse Elv guidando. "Perchè sei accanto a me." A Gwen. |
"E questo è scontato, secondo te?" chiesi allora, a metà fra il curioso e il dubbioso.
Tecnicamente lo sarebbe stato, sì, se non si fosse rivelato uno che faceva saltare in aria la gente con la stessa facilità con cui si beveva un bicchier d'acqua. Era stato tutto troppo veloce e c'erano ancora tante domande a cui non sapevo dare una risposta. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Bene, vedo hai capito" tamburellando nervosamente la mano sul finestrino dopo aver riposto la pistola, mi guardai allo specchietto, il mio viso diafano era diventato ancora più pallido per l' ira e la tensione ma non parlavo, rimasi in silenzio.
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La Ferrari arrivò in città e poi raggiunse la chiesa della Santissima Annunziata.
"Eccoci arrivati..." disse Hunt ad Altea "... vuoi dirmi qualcosa prima che andiamo da Don Tommaso?" "Non do nulla per scontato." Disse guidando Elv. "Soprattutto le cose importanti, come l'averti qui con me ora..." a Gwen. |
Arrivammo alla chiesa e risi.. "Io... E che dovrei dirti.. Che sto male e mi hai ferita.. Che ci tenevo a te e ho sbagliato?" scossi il capo.
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Mi voltai verso di lui, guardandolo alcuni istanti.
Poi, viste le dimensioni ridotte dell'abitacolo della Corvette, poggiai la testa sulla sua spalla, accarezzando lentamente il suo braccio. "Mi sento confusa... In bilico..." ammisi, con voce non bassa, bensì meditabonda. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La Ferrari si fermò davanti all chiesa.
"Se non mi credi..." disse Hunt "... se sei convinta di ciò che pensi ed ogni mia parola è inutile, se sei disposta a gettare tutto così... beh, allora forse non è vero che mi ami..." fissando Altea. Lui le accarezzò il braccio, dolcemente. "Per me il mondo e la vita di ogni uomo non conta nulla..." disse Elv guidando nella notte "... ma tu sei diversa... questa è la verità... per me sei solo tu il mio mondo..." a Gwen. Era una sera umida e piovosa, con la campagna silenziosa e buia. |
Inevitabilmente mi colpirono quelle parole.
E non potevo fare a meno di crederci. Il suo tono, la sua voce, le sue carezze sul mio braccio. Tutto mi obbligava a credergli. Era l'unica cosa da fare. "Ti ricordi quando accettai la tua proposta di vivere fuori città per poter stare insieme?" dissi poi, accarezzando la sua mano sul mio braccio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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