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Arrivai a d'un bivio e decisi di tornare alla caverna.
Ricordavo le parole del sogno e se tutto fosse andato con previsto, avrei trovato il posto in cui posizionare il Sigillo. A questo punto, dovevo tentare. Non avevo nulla da perdere se fallivo, ma se avessi fatto la cosa giusta, avrei riportato le cose alla normalità, com'era giusto che fosse. Era successo tanto, la mia famiglia, Elv, tutto questo non potevo cancellarlo per sempre e dovevo almeno fare l'ultimo tentativo prima di gettare, eventualmente, la spugna. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen tornò alla caerna, dal cui ingresso si udivano i rumori dei passi e delle pietre che si spaccavano sotto i colpi di un piccone.
Era di certo Elv che cercava quella maschera d'oro. |
Arrivai alla grotta, iniziando a scendere.
Lì, sentii rumori di piccone. Di sicuro era Elv che cercava la maschera. Decidi di evitarlo il più possibile, anche se mi sentivo male al pensiero di aver concepito una cosa simile. Lo amavo da impazzire e non avrei immaginato di stare senza di lui, ma adesso era diverso. Un "diverso" che non mi piaceva affatto. Continuai così a cercare il luogo per il sigillo, senza farmi distrarre dalla sua presenza. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen entrò nella caverna, ma senza cercare Elv, anzi decisa ad evitarlo.
Cominciò a girare in quel luogo così surreale, incantato, affascinante e misterioso, dove intere pareti rocciosi apparivano ammantate di muschio, dove dagli spuntoni rocciosi spuntavano piante dalle grosse foglie e dove dal suolo sbocciavano fiori di ogni tipo. Come se un sottobosco vivo e pulsante, da milioni di anni, riempisse quel luogo che pareva scendere nelle profondità del suolo. La ragazza vagava in cerca del punto in cui posare il monile, ma non sembrava trovare nulla. Intanto il rumore del piccone continuava ad echeggiare intorno a lei. Ad un tratto però la ragazza sentì qualcosa poco lontano. Il rumore di acqua, come se lì sotto scorresse un canale o fiume sotterraneo. |
Era un luogo quasi uscito da un romanzo, misterioso, fiabesco.
Cresceva vegetazione d'ogni tipo, piante, fiori, morbido muschio che avvolgeva quelle profondità come una coperta di velluto. Era davvero come trovarsi in un altro mondo, su un altro pianeta. A quel pensiero, mi tornarono in mente le parole del sogno. Ad un tratto, al rumore di Elv che picconava il suolo, se ne aggiunse un altro. Acqua. Era come se un corso d'acqua scorresse in quelle profondità. Così, iniziai a seguire lo scroscio, per vedere dove mi avrebbe portata. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Alla fine, seguendo il rumore dell'acqua, Gwen giunse presso uno stagno che riempiva un'ampia cavavità fra le rcce.
L'acque era di un blu cobalto, quasi magica ed era alimentata da una sorgente sotterranea. Ad un tratto, specchiandosi, Gwen intravide il fondo di quello stagno e tra le increspature delle acque le parve di vedere qualcosa. C'erano delle costruzioni e statue sommerse. https://www.turismo.it/typo3temp/pics/0f46fdec6b.jpg |
Alla fine, seguendo scrupolosamente il suono di acqua, arrivai ad un ampio stagno, una sorta di piccolo bacino d'acqua che si era creato in un cavità rocciosa.
L'acqua era magica, con un ché quasi di mistico, un blu intenso e particolare che si accendeva di mille riflessi, qui sotto. Notai però un altro dettaglio. C'erano delle statue sott'acqua. Mi avvicinai al limitare dello stagno e cercai di veder meglio, per capire che tipo di statue fossero. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Erano statue molto antiche, consumate dall'acqua e di certo partorite da una cultura diversissima e superiore a quella dei nativi.
Anche le colonne ed i capitelli mostrano una monumentalità straordinaria, così come gli archi ed i muri. Gwen guardava quel mondo sommerso e dimenticato, quando ad un tratto la pietra su cui stava in piedi si sgretolò, facendola cadere in quell'acqua. |
Erano monumentali, gigantesche, diverse da qualsiasi civiltà avesse potuto abitare queste terre nei tempi recenti.
La tesi del sogno era avvalorata sempre di più, circa quella popolazione e tutto coloro che avevano vissuto qui prima di tutto, anche prima dei nativi. Ad un certo punto, sentii la pietra su cui mi trovavo sgretolarsi nettamente ed io scivolai in acqua, prendendomi alla sprovvista e cacciando un urlo. Nuotai allora per restare a galla e per tornare alla riva dello stagno. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen cercò di nuotare ma ad un tratto sentì le gambe farsi pensanti e poi cominciò ad andare giù, come se l'acqua si fosse fatta fangosa, densa, come sabbie mobili.
Allora perse i sensi. Quando si svegliò era in una strana stanza, dall'arredo, se così possiamo dire, diverso da tuttociò che avesse visto prima. Stava stesa su un letto dalle lenzuola bianche e profumate. I suoi capelli ed i suoi vestiti erano asciutti. |
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