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"Cacciatori di lupi?" guardando stranita Stuarto con la tazzina in mano.
Qui l'unico pericolo era Lys, altroché! Bevvi un sorso di tè, e poi arrivò Aegos. Avevo ancora il suo corpo nudo davanti agli occhi, la sua espressione, la sua eccitazione. Lys distruggeva tutto quello che toccava. "Oh, Aegos.." dissi, cercando di nascondere i miei pensieri "Potresti darmi il libello che ti ho affidato?". |
Proseguimmo con passo calmo, non avevo alcuna fretta di porre fine alla mia uscita tanto presto.
Mi lasciai condurre dalla bellezza del paesaggio, quasi rapita. Di tanto in tanto aumentavo il passo fino al galoppo, altre volte scendevo da cavallo per sgranchire le gambe, cogliere qualche fiore e camminare sull’erba fresca a piedi nudi. In questo mio procedere raggiunsi nuovi paesaggi, nuove colline e una in particolare attirò la mia attenzione. O meglio, ad attirarmi fu ciò che vi era costruito sopra. Un palazzo, di certo elegante ma che da tempo non viveva i suoi giorni migliori. Un palazzo che sicuramente nascondeva la sua storia e i suoi antichi segreti. Con un cenno di mano indicai alla mio scorta proprio quel luogo, conducendo il cavallo al trotto per raggiungerlo. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
“Certo, subito, madama...” disse Aegos a Clio, prendendo da una tasca il libello che aveva piegato in due “... ecco a voi...” porgendola alla padrona e guardandola con un sorriso.
La scorta di Dacey subito prese a seguire la ragazza, desiderosa di raggiungere quel palazzo abbandonato. Era distante da Monsperone alcune miglia, ben protetto dalla folta vegetazione del bosco, con un ruscello che scorreva lento e gorgogliante davanti al sentiero che conduceva sulla collina. Con un sostenuto galoppare il cavallo di Dacey si avvicinava a quel luogo, seguito da quelli della scorta di lei. Ad un tratto però un fruscio si udì dalla vegetazione ed un lupo apparve all'improvviso, ringhiando davanti al destriero della ragazza. Questo si imbizzarrì e dopo un profondo nitrito si lanciò in una veloce e folle corsa. Subito i paggi cominciarono a seguirlo, ma quello, essendo un cavallo di razza, prese subito un discreto vantaggio. Quel morso, i denti di Gwen, la pelle lacerata, il sangue caldo. I muscoli di Elv si fecero subito tesi, poi il suo corpo cominciò a rilassarsi. Il giovane avvertì le forze che venivano meno. Lei gli fece bare la fiala e poco dopo lui cadde addormentato, in un sonno simile alla morte. |
Sorrisi ad Aegos, guardandolo negli occhi.
Oh, cos'avrei dato per poter conoscere i suoi pensieri, per poter capire che cosa passasse per la sua mente e per il suo cuore. Ricordavo ancora l'ardore di quel bacio, eppure non aveva significato niente per lui, eppure, non appena compreso che non sarebbe stato facile con me, era corso alle sottane di Lys... sempre che lei le portasse! Mi sporsi per prendere il libro dalle sua mani e per un momento le mie dita sfiorarono la mia pelle. Arrossii e distolsi lo sguardo. Presi il libro e ne osservai la copertina per un momento. Per lo meno, ce l'aveva ancora! Aveva mantenuto la parola e il segreto. Sospirai. "Ti ringrazio di averlo conservato come promesso" alzando gli occhi su di lui e abbozzando un lieve sorriso. |
La leggenda della Pieve di Monsperone
Mi ero distaccata dal resto del gruppo, sicura della mia meta tanto che già pregustavo l’arrivo e per questo spinsi il mio cavallo ad una andatura più sostenuta.
Avrebbe riposato dopo, grazie anche al ruscello che vi era poco vicino, perfetto perché l’animale vi ci si abbeverasse. Mi voltai un secondo, per vedere quanto gli altri fossero distanti, ma fu un minuto di troppo. Da un angolo celato da cespugli e arbusti sbucò un animale che terrorizzò la mia cavalcatura. Il lupo era spuntato davvero all’improvviso e neanche il tempo per me di realizzare l’accaduto che il mio cavallo, ovviamente atterrito, si issò sulle zampe posteriori, emettendo un acuto nitrito per poi darsi alla fuga. Per quanto tentai di calmarlo prima con le buone e poi con le cattive, tirando con forza le redini, lui aveva deciso correre il più in fretta possibile, il più lontano possibile. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Dopo aver bevuto, sprofondò in quel sonno simile alla morte.
Restai lì ad accarezzargli il viso, dolcemente. Sarei rimasta a guardarlo dormire per ore ed ore senza stancarmi. Poi lo baciai piano. "Ti amo... Tra poco inizierà una nuova vita per noi... Eterna e solo nostra..." gli sussurrai. Sapevo che non mi avrebbe sentito, ma sentivo di doverlo fare. Lo lasciai riposare e tornai giù da Ivan e Nikolaj. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Gwen lasciò Elv riposare e scese al pianterreno, dove c'erano Ivan e Nikolaj.
I vampiri attendevano l'arrivo della sera per poter uscire. Avevano comunque bisogno di cibarsi. “Gwen...” disse Ivan “... che pensi di questo posto? Ti piace? Ti convince?” Il cavallo di Dacey era lanciato in quella folle corsa, con i paggi e Silvia che a fatica riuscivano a non perderlo di vista. La vegetazione era folta e stare dietro a quel formidabile purosangue non era facile. Il Maresciallo in persona l'aveva scelto per sua sorella. Ad un tratto però lo zoccolo del destriero finì in una tagliola. Un tremendo nitrito e Dacey rotolò a terra, fino ad un dosso, perdendo conoscenza. “Beh, non potevo certo dimenticare i vostri ordini, madama...” disse quasi irriverente lui a Clio “... dopotutto erano stati suggellati da un sonoro schiaffo...” divertito. |
Ero sovrappensiero, quando Ivan mi interruppe.
Mi voltai. "Uhm? Oh... Sì, molto bello..." guardandomi intorno. Pensavo a tante cose, pensavo a come Elv avrebbe metabolizzato la sua nuova condizione, se avrebbe o meno deciso di mordere qualcuno, una volta svegliatosi. Soprattutto perchè era terribile la sete iniziale che ti assaliva dopo la trasformazione e forse un calice non sarebbe bastato. Certo, sarebbe contravvenuto alla promessa che anche lui, oltre me, aveva fatto a se stesso, ma fra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, si sa, e mi chiedevo veramente come sarebbe andata. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Alzai gli occhi su di lui dal libretto che tenevo in mano.
L'aveva detto davvero? Davvero aveva osato tirare fuori quell'argomento? Mi aspettavo come minimo delle scuse, invece addirittura osava avere quel tono con me? "Oh, sono sicura che mia sorella non vi dispenserà certo schiaffi, e con lei non dovrete fingere di avere dei sentimenti!" guardandolo con disprezzo. "E ora vattene!" scuotendo la testa. I ricordi del bellissimo giorno passato insieme, delle emozioni che mi aveva donato ora facevano male, potevo perdonare l'ardore se si fosse pentito ma... quello che avevo visto, quello come potevo cancellarlo dalla mia memoria? Il suo membro eretto, lo sguardo eccitato... E dire che poche ore prima mi aveva baciato, mi aveva guardato in quel modo. Come poteva essere possibile? Mi chiedevo. |
Gwen, in balia dei suoi pensieri, restò nella sala con Ivan e con Nikolaj, attendendo il risveglio di Elv.
"Appena buio" disse Nikolaj "uscirò... ho bisogno di una succube... stanotte stessa..." Aegos guardò Clio con un sorriso irriverente, beffardo. "Capisco..." disse "... e se invece... non volessi andarmene? Cosa fareste, madama? Mi prenderete di nuovo a schiaffi?" Avvicinandosi a lei. |
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