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Ci calammo in quello scuro passaggio e giungemmo in un palazzo, che sorgeva parte sotto terra e parte al di sopra e in cui era presente praticamente ovunque il simbolo di due mani intrecciate e stilizzate.
Icarius consiglio` di dividerci per migliorare le ricerche e cosi` facemmo. |
Dacey udì quella voce che la chiamava.
Era da sola in quella stanza, seduta su quei cuscini con le gambe pesanti e la testa che girava vagamente. Ma doveva sforzarsi. Doveva muoversi, farsi sentire. Icarius era nel lungo corridoio, sul quale si affacciavano innumerevoli porte. Continuava a chiamarla, sperando che dietro ad una di essa potesse esserci lei. “Dacey...” disse ancora “... Dacey, mi senti?” Ma senza un cenno della ragazza era come cercare un ago in un pagliaio. |
Il gruppo si separò e Clio si ritrovò in uno dei tanti corridoi che scandivano quella dimora.
Ed alla fine di esso vide una sorta di vestibolo, ricco tessuti preziosi. E tra essi vide un grosso libro, dal titolo misterioso: “I segreti di Amisc” |
Camminavo per quei corridoi, chiedendomi cosa celasse quel misterioso palazzo.
Giunta in un vestibolo, vidi un libro. Un prezioso libro, sembrava quando una reliquia. Poi quel titolo. Sorrisi, presi un respiro e mi avvicinai, per iniziare a sfogliarlo piano. Più cose sapevano su quel luogo, più possibilità avremmo avuto di liberare Dacey. |
Elv e Gwen restarono insieme e come gli altri cercarono Dacey in quel luogo inquietante e sinistro.
Percorsero uno dei corridoi e giunsero in un ampio androne. E qui vi era uno specchio a forma del misterioso simbolo della setta. “Questo simbolo mi inquieta...” disse Elv. |
Io ed Elv restammo uniti ed io rimasi stretta a lui, camminando fino a ritrovarci in un ampio androne con uno specchio.
"Si, inquieta anche me..." |
Clio cominciò a sfogliare il misterioso libro.
E alla prima pagina lesse una nota lungo il margine che così recitava: “Di tutte le cose che la saggezza procura per ottenere un'esistenza felice, la più grande è l'amicizia. Epicuro" Sotto poi vi era una postilla: “Guardati dal vascello volante, esso è salpato per cercare il Fiore.” |
Davvero non comprendevo quella dicotomia tra Amicizia e Amore.
Erano entrambi sentimenti puri e forti. L'uno non escludeva l'altro, anzi. Lessi incuriosita la frase di Epicuro. Poi trasalii a quelle parole. Sapeva di noi, del nostro viaggio, della ricerca del Fiore. Dovevo assolutamente continuare a leggere per scoprirne di più. |
Elv e Gwen si avvicinarono allo specchio e guardando la loro immagine riflessa si accorsero di qualcosa di incredibile ed inquietante.
Entrambi apparivano normalmente, dunque anche Gwen aveva il suo reale aspetto. Elv la guardò, ma nulla era cambiato. Era infatti sempre vecchia. “Questo...” disse turbato “... questo specchio riflette il tuo vero aspetto... come può essere?” |
Era così difficile...la testa sembrava divenuta di piombo.
Tentai di alzarmi e nel farlo feci cadere un vassoio che rumorosamente si scontrò con il pavimento. |
Guardando quello specchio restammo tutti e due colpiti. La mia immagine era normale, solo nello specchio, pero`...
Lo osservai un attimo, per poi distogliere lo sguardo e affondare il volto nel petto del pirata, chiudendo gli occhi e stringendomi a lui. Avrei fatto diventare quell'immagine realta` e tutto sarebbe tornato come prima, non avrei mollato. |
Clio continuò a leggere.
Oltre il primo capitolo che parlava di Amisc, un'antica divinità orientale che simboleggiava l'amicizia, vi erano altre aggiunte lungo il margine delle pagine. Un'altra così diceva: “Il vascello volante salperà da Capomazda ed alla fine partirà alla ricerca del Fiore. Forse non basterà a tale ricerca l'intero regno di Afragolignone. Fermala. Fermala con qualunque mezzo. Fermala ed uccidi il Taddeide. Morto lui, nessuno più cercherà il Fiore.” |
Lessi rapidamente, con ingordigia quelle parole.
Capomazda.. Il reame di Afragolignone... Quando era stato scritto? Poi trasalii. Icarius! Sapevano tutti di noi, dovevo fermarlo. Dieci un'altra rapida occhiata al libro, per poi andare in cerca di Icarius. Poteva essere una trappola! |
Icarius continuava a chiamare Dacey in quel lungo corridoio, quando all'improvviso udì un gran fracasso.
Si voltò di scatto verso la porta da cui era provenuto quel grosso rumore e poi si avvicinò, estraendo rapido Mia Amata. “Dacey...” disse davanti alla porta chiusa “... Dacey, sei tu?” Non ricevendo risposta, ma insospettito dal rumore, fece un passo indietro e poi sfondò la porta con un calcio. Entrò e trovò seduta su dei cuscini proprio la ragazza. |
Elv dopo un attimo di titubanza strinse a sé Gwen.
Non era facile vedere quella donna anziana come la sua amata Gwen. “Questo luogo è maledetto” disse “e pieno di inganni... vieni, usciamo da questa stanza...” |
A stento riuscivo a stare ritta seduta, era come se il mio corpo non rispondesse ai miei comandi, mentre ancora aleggiavano le parole del gran sacerdote e i suoi occhi dal colore dei rubini.
Anche quando la porta si aprì così con violenza non riuscii a sorprendermi anche se il mio viso, la mia espressione mostrava tutto il mio sollievo nel vedere dinanzi me Icarius |
Clio continuò a leggere un'altra di quelle postille:
“Libera i tuoi assassini. Istruiscili ed iniziali agli antichi riti. Riempi i loro cuori di odio profondo. L'odio verso l'Amore e la sua effimera potenza. Mandali allora contro il Taddeide e la sua nave volante. Morto lui, nessuno più cercherà il Fiore.” E sotto vi era un'altra massima: "L'uomo onesto coltiva saggezza e amicizia, l'una è un bene mortale e l'altra immortale. Epicuro" |
I miei occhi si spalancavano sempre di più leggendo quelle parole.
Non avevo bisogno di leggere altro, Icarius era in pericolo, quei fanatici volevano uccidere proprio lui. Mi chiesi se fosse un caso il nostro arrivo sull'isola. Ma io sapevo bene che nulla avveniva per caso. Così impugnai Damasgrada, e andai a cercare Icarius, circospetta. |
Sentii la titubanza di Elv un attimo prima che mi stringesse. Lo capivo. Non riuscivo a conviverci io con me stessa in quello stato, non potevo pretendere che lo facessero gli altri e non potevo dargli torto.
Annuii debolmente e uscimmo da quell'androne. |
Icarius entrò nella sala sfarzosa e vide Dacey su quei cuscini.
La sua espressione era però vaga, incerta. “Dacey...” disse lui avvicinandosi “... stai bene? Mi riconosci?” Cercando di comprendere in che stato fosse. Ed accortosi che era quasi incapace di alzarsi, la prese in braccio. “Vieni, ti porto fuori da qui...” mormorò. Ed uscirono da quella misteriosa stanza. http://25.media.tumblr.com/tumblr_lf...qf0lo1_500.jpg |
Clio impugnò la fedele Damasgrada e si avviò a cercare Icarius.
Ma appena fuori dalla stanza vide qualcuno che si avvicinava nel corridoio, avvolto dalla cupa penombra. |
Elv e Gwen lasciarono l'androne, ma appena fuori videro una luce in lontananza nel corridoio semibuio.
“Vieni...” disse lui, prendendola per mano “... seguiamo la luce. Era una scala che conduceva su. Salirono e si ritrovarono nei lussureggianti giardini di quel luogo. |
Guardai quell'uomo tentando invano di alzarmi, mi lasciai quindi sollevare e portare fuori dalla stanza.
Socchiusi gli occhi dalla fatica, la testa martellava ancora a causa dell'ipnosi del sacerdote. Poi in un fievole, quasi impercettibile bisbiglio chiamai il nome di Dension. |
Quel posto era davvero inquietante.
Mi guardavo intorno, circospetta e silenziosa. Aspettavo il pericolo da un momento all'altro. Quel posto non mi piaceva, non mi piaceva per niente. Poi intravidi una figura avvicinarsi, e mi nascosi dietro un mobile, in modo da non essere visibile ma avere l'opportunità di osservarlo da vicino. Poteva essere uno dei nostri, certo, ma non potevo esserne sicura, dunque non abbassai la guardia. A maggior ragione dopo ciò che avevo letto. |
Usciti da li, vedemmo una luce e la seguimmo. Proveniva da una scala, la quale ci condusse in un meraviglioso giardino, che pero` mi inquietava.
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La paura, il senso di smarrimento, il desiderio di rivedere l'uomo amato ed ancora gli effetti del potere ipnotico del gran sacerdote, spinsero Dacey, ancora fra le braccia di Icarius mentre lui cercava di portarla fuori da quel luogo, in una sorta di stato veglia.
Credette così di essere fra le braccia di Dension, stretta a lui, nel suo abbraccio virile. E si sentì protetta, serena, felice. “Tra poco saremo fuori da qui...” disse lui. |
Chiusi gli occhi, abbozzando appena un sorriso.
Più ci allontanavamo da quel folle luogo può sentivo il mio corpo tornare alle sue normali funzioni, un passo alla volta. |
Clio attese.
E la figura, avvicinandosi, prese forma chiaramente. Era Dension. “Questo dannato luogo è un labirinto di corridoi e stanze...” disse alla ragazza “... tu hai trovato qualcosa? Qui sembrano tutti svaniti nel nulla...” contrariato. |
Sorrisi nel vedere che era solo Dension.
"Macché.." Scuotendo la testa "Nessuna traccia di Dacey?" Chiesi preoccupata. "Questo posto non mi piace per niente!" Guardandomi attorno "Ho come l'impressione che sia una gigantesca trappola.." Pensierosa "Ci aspettiamo davvero che non facciano resistenza?" Scossi la testa "Non ci credo ma neanche..". Poi sorrisi all'uomo, non volevo scoraggiarlo, era sua moglie che stavamo cercando dopotutto, ed ero certa che non vedesse l'ora di rivederla, di salvarla. "Continuiamo a cercare Dacey.." Sorrisi, annuendo. |
Icarius rifece il corridoio a ritroso, sempre con Dacey fra le sue braccia, mentre la cupa penombra avvolgeva sempre più quel luogo di mistero e paura.
“Tra poco saremo fuori” disse lui alla ragazza “e questa storia sarà solo un brutto ricordo...” E nel frattempo lei avvertiva sempre più il suo corpo libero dagli effetti di quel potere ipnotico. Dension di tanto in tanto la guardava e le sorrideva per rassicurarla. La teneva stretta in quell'abbraccio forte e protettivo, mentre attraversavano quel luogo di fanatismo. “Icarius...” disse qualcuno all'improvviso davanti a loro “... Icarius, l'hai trovata!” Era il pellegrino. Icarius annuì e lo raggiunse. “Come sta?” Il pellegrino guardando Dacey. “Bene credo, solo un po' intontita...” rispose lui. “Vieni...” fece il pellegrino “... Pinto ha trovato un'altra uscita...” E lo seguirono. E tornati fuori nella foresta, finalmente Dacey comprese di essere non fra le braccia di Dension, ma di quelle di Icarius. |
“Cerchiamo l'uscita...” disse Elv a Gwen.
Vagarono così fra i lussureggianti vialetti di quel giardino, fino a quando raggiunsero un grosso cancello. “E' chiuso...” cercando di aprirlo Elv “... non ci resta che scavalcarlo...” Aiutò così Gwen a passare dall'altra parte e poi lui fece lo stesso. Si ritrovarono così nella foresta. E poco distante intravidero una luce intermittente. Era Cq. |
Percorremmo i vialetti, fin quando trovammo un cancello chiuso.
Elv mi aiuto` a passare dall'altra parte, poi fece lo stesso e mi accorsi che eravamo fuori da quel posto orribile e pieno di insidie. "Guarda, e` Cq" indicando le luci in lontananza. |
Annuii debolmente sempre stretta tra le mani che tanto amavo o così credevo.
Udii un'altra voce poi ancora più lontani, lontani dal palazzo e dal sacerdote Lontani dalla sua maledizione. - Dension- guardai quindi Icarius sorpresa,- voi non siete Dension- arrossii appena |
Dension annuì a Clio.
Ripresero così le ricerche, fino a quando udirono dei passi. “Occhi aperti...” disse il contrabbandiere impugnando il suo coltello. “Eccovi.” Fece Sammone. “Ci hai fatto paura, omone!” Scuotendo il capo Dension. “La prossima volta metti un campanaccio al tuo collo, come fanno con i tori.” Ridendo. “Cosa hai detto?” Truce Sammone. “Ehi, scherzavo!” Esclamò Dension. “Non hai senso dell'umorismo?” “Venite, vi porto dagli altri.” Mormorò l'omone. Percorsero il corridoio e trovarono Pinto. “L'uscita è di qua, seguitemi.” Questi a loro. “Senza Dacey non lascerò questo luogo.” Dension. “Tranquillo, la ragazza è salva.” Disse Pinto. “Icarius è riuscito a trovarla. Seguitemi.” |
Trasalii solo per un momento, per poi sorridere rilassata nel vedere che era Sammone.
A quanto pare mancavamo solo noi all'appello. Guardai Dension sorridendo alla notizia che Davey era salva. Bene, ora non ci restava che togliere l'incantesimo a Gwen e lasciare l'isola. Eppure ero sospettosa mentre seguivo Pinto. Non so, mi aveva dato l'impressione che fosse stato troppo facile, già con la maga, ma ancor più nel palazzo. No, c'era qualcosa che non quadrava. O forse ero solo io ad essere abituata a non abbassare mai la guardia. Ad ogni modo, una volta trovato Icarius avrei dovuto aggiornarlo su quanto avevo letto nel palazzo. |
Elv prese Gwen per mano e raggiunsero Cq, sempre intento a sorvegliare l'albero cavo che nascondeva l'ingresso per la dimora dei fanatici.
“Oh, che sollievo vedervi.” Disse il droide ai due. “Spero arrivino anche gli altri. Vi confesserò che non vedo l'ora di lasciare quest'isola. Naturalmente sperando che siano riusciti a ritrovare lady Dacey.” “Speriamo.” Annuì Elv. Ad un tratto videro apparire da una boscaglia alcune figure. “Eccoli, sono loro!” Cigolò il droide. Erano Icarius, con in braccio Dacey, poi Pinto ed il pellegrino. “No, non sono il vostro Dension...” Icarius a Dacey che finalmente riprendeva padronanza dei suoi sensi “... è colpa mia se siete stata indotta a crederlo... cercandovi infatti mi sono rivolto a voi dandovi del confidenziale tu... presto riabbraccerete vostro marito.” Sorridendole. |
"Si eccoli, c'e` anche Dacey con loro" con un sospiro di sollievo.
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Sammone condusse Clio e Dension in un corridoio dove ad attenderli c'era Hansiner.
I quattro allora risalirono attraverso un cunicolo, fino a sbucare nella foresta. Pochi passi e trovarono Icarius e gli altri ad attenderli. E nel vedere Dacey sana e salva, Dension corse verso di loro. |
- Vi ringrazio comunque... Per avermi portata via da quel posto- dissi infine ancora affaticata.
L'aria fresca della foresta accarezzava il mio volto, mi sentivo meglio o così mi pareva e tentai quindi di stare in piedi con le mie gambe. Ancora esitante vacillai alla vista di Dension, non per la fatica o la stanchezza, ma per l'emozione. |
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Alla fine ci riunimmo tutti, ed ero lieta di vedere che stavano tutti bene.
Dacey compresa. Sorrisi nel vedere Dension correre da lei. Dovevano essere molto innamorati. Chissà quanto era in pena per sua moglie. Senza contare che ne avevano già passate a Vacolis. Avrei voluto attendere e non guastare quel momento di gioia, ma sapevo di non poter perdere un minuto. Mi avvicinai ad Icarius, abbastanza da poter parlare molto piano. Dapprima sorrisi, lieta di vedere che stesse bene, ma non riuscivo a stare tranquilla. Alzai gli occhi su di lui. "Ho scoperto qualcosa in questo palazzo.." Mormorai, cupa, per poi raccontargli del libro e si ciò che vi avevo letto. "Non credo sia saggio sottovalutare questi fanatici.. Magari si sono solo ritirati per tramare qualcos'altro più avanti..". |
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