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Dunmer ricambiò l'avido bacio di Perry e, dopo molti tentativi, riuscì a convincersi a staccarle le mani di dosso e prendere la spada per correre in aiuto di Elisabeth.
Sbuffò: -Hai preso tutto..? Poi la fissò negli occhi e la baciò di nuovo, impedendole di rispondere. -Andiamo, prima finiamo, prima possiamo riprendere da dove abbiamo interrotto! E spalancò la porta. |
Perry uscì a seguito del suo sposo, sellò il suo cavallo e ci salì, aspettò il suo sposo e gli fece cenno di andare verso il bosco, si avvicinò a suo marito e strofinò il naso con il suo.
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Tornai presso la mia stanza. Trovai sul tavolino una lettera. Lessi velocemente il contenuto. Usai una candela per bruciarla. Misi qualche abito pulito dentro ad una sacca. Mi allontanai da Camelot senza far notare la mia fuga. Non sapevo quanto sarei potuta ritornare.
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Mi fermai in una radura vicino al bosco, c'era una casupola dal cui comignolo usciva del fumo, scesi da cavallo e protetta dallo sguardo vigile di Ermes, bussai alla porta....non udi' risposta ma essendo la porta socchiusa aprii l' uscio......c'era buio al'interno ed un odore strano aleggiava nell' aria, vicino al camino qualcuno era seduto su una sedia......un'anziana signora.......non ero sicura di trattasse della stessa donna di cui parlava Lady Perry, avevo le mani sudate,il ritmo del mio cuore era cosi' assrdante che poteva essere udito in tutta la stanza....<< entrate Elisabeth erano secoli che vi aspettavo>>......mi conosceva ...... ma come faceva.....mi avvinai a lei mentre era piu' anziana di quello che immaginavo, mi sedetti nella sedia di fronte a lei....in gembo aveva la stessa minuatura che mi fece vedere mia nonna.............
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Perry era a cavallo, pioveva ancora dalla notte scorsa, ma era ormai mattina.
Toccò un fiore e delle immagini nella sua mente si affollarono, vide Elisabeth e un'anziana signora. Non riusciva a reggersi in sella: -Dunmer...non sto tanto bene...Elisabeth....l'anziana...ma è morta, non può essere lei...-. |
Dunmer prese prontamente Perry tra le braccia, stringendola a sè.
La scosse in modo delicato: -Amore..? Svegliati! Poi si spostarono sotto un grande albero per evitare di stare sotto la pioggia battente. |
-Quella signora anziana che mi ha donato il pugnale è morta...ma ho visto che sta parlando con Elisabeth...dobbiamo andare da lei...- Perry provò ad alzarsi, ma non ci riuscì, aveva sonno, molto sonno...
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-Non ti sforzare amore mio...
Dunmer rimase un pò sovrappensiero, poi si tolse il mantello, avvolse Perry nello stesso e, dopo essersi assicurato che la sua sposa non potesse prendere freddo, montò a cavallo sorreggendola davanti a sè e partì alla ricerca della casa di cui gli avevano parlato, sperando solo che non fosse troppo tardi. |
L' aria nella stanza si fece piu' pesante, il racconto dell' anziana donna si faceva cantilenante, la donna mi parlava di un amore contrastato tra una giovane contadina ed un signore di Benevento, la donna conosceva bene l'utilizzo delle erbe curando tutti coloro che si rivolgevano a lei, passava giorni interi nel bosco, ma un giorno lo zio dell' amato decise che la cosa non poteva andare oltre e la fece arrestare per stregoneria, a poco valsero le proteste del giovane, il carnefice strappo dal collo della donna il medaglione e la mise al rogo. Una sola lacrima sul volto della donna l'ultimo dono d'amore per il suo amato.........La vecchia mi guardava con un sorriso maligno, non riuscivo piu' a respiare il cordone del medaglione che portavo al collo sembrava mi stesse soffocando.......dovevo uscire di li' con la spada non avrei mai potuto combattere la morte.........non so' come riuscii ad uscire fuori mi mancava l' aria........Ermes mi volo' vicino..amico mio ...erano poche le forze che mi reggevano in piedi ma dovevo prendere il cavallo e raggiungere il bosco........
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In quell'istante nella stanza si udì un rumore sordo.
Guisgard sfondò la porta ed entrò. Fumi e strani odori erano sparsi nell'aria, resa ormai quasi irrespirabile. La vecchia, appena visto Guisgard, lanciò un urlo e gli si scagliò contro. Con una lama affilata gli lacerò la camicia ed un medaglione cadde a terra. Era il simbolo del sacro ordine dei Cavalieri del Calice, fedeli alla Chiesa di Roma. La vecchia, davanti a quel medaglione indietreggiò quasi impaurita. "Ora o mai più!" Pensò Guisgard. E la trapassò con la spada. Ma la vecchia, appena colpita, si tramutò in fumo e svanì in un sinistro lamento che pareva annunciare cattiva sorte. Guisgard allora si avvicinò ad Elisabeth. "Milady" Disse preoccupato "come state? Parlate in nome del cielo!" |
Dunmer raggiunse il casolare poco dopo, sotto la pioggia.
Prese Perry che era ancora molto debole e delicamente la fece scendere, poi sguainò la spada e, facendo rimanere la sua sposa indietro, fece irruzione all'interno, trovando Guisgard armato ed Elisabeth a terra. -Per il cielo...Cosa è successo qui?? Poi si rivolse a Guisgard: -Cosa...cosa hai fatto ad Elisabeth..? |
Guisgard, con ancora fra le braccia Elisabeth svenuta, fissò Dunmer con aria spavalda.
"Cavaliere" cominciò a dire "quello che sta accadendo qui va oltre la vostra comprensione! Vi consiglio quindi di andarvene al più presto! Non costringetemi a rendere vedova la vostra giovane sposa!" |
Perry arrivò barcollando nell'abitazione.
-Amore...Elisabeth!- provò a correrle incontro, ma cadde atterra e scoppiò in lacrime. |
Dunmer fissò Guisgard negli occhi, poi disse in tono serio:
-Ciò che è successo qui me lo spiegherete subito, invece... E ti consiglio pure di scegliere con più accuratezza chi minacciare, non voglio macchiarmi di sangue concittadino.. Detto questo infoderò la spada e si inginocchiò a sorreggere e consolare la sua amata in lacrime. |
"Badate bene, cavaliere" disse Guisgard "che questa notte sembra l'ideale per morire!"
Prese allora Elisabeth in braccio ed uscì dalla stanza. "E non siate tanto stolto da seguirmi" intimò Guisgard a Dunmer "o domani la vostra sposa piangerà sul vostro cadevere!" E fuggì via, perdendosi nel folto bosco. |
Dunmer sorrise e lo lasciò fare di proposito.
-Ne ho uccisi tanti come te. Spavaldi fino alla fine, arroganti e spocchiosi. Nessuno li ha mai pianti. Non si voltò a seguire Guisgard che si allontanava, ma rimase con la sua sposa. |
-Torniamo alla nostra vita?...ormai è morta e non voglio che lui ti uccida...ti prego andiamocene a casa...- disse Perry piangendo.
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Guisgard in groppa al suo formidabile destriero, portando con se Elisabeth, giunse nel punto più profondo del bosco, fino ad una vecchia torre.
Entrato fu subito raggiunto dai suoi fedelissimi. "Questa donna resterà qui!" Disse ai suoi. "Accuditela e trattatela con ogni cura. Come se fosse di cristallo. Appena si sarà svegliata chiamatemi!" Poi uscito fuori fissò l'infinito cielo notturno. "L'esistenza di questa torre è ignota a tutti." Pensò. "Solo noi cavalieri dell'ordine sappiamo come giungervi. Qui non ci troveranno mai!" |
-Non ho paura di lui, dovrebbe invece essere lui ad averne.
Non è un buon momento per continuare a star dietro a questa storia... torniamocene a casa per adesso. Montarono a cavallo e fecero ritorno a Camelot seguiti dalle luci dell'alba. |
Furono a casa in poco tempo, erano coricati nel loro letto e Perry i avvicinò di più a suo marito.
-Amore mio...abbracciami ti prego...-disse a voce bassa. |
Perry era molto scossa dall'avvenimento, Dunmer la abbracciò dolcemente e asciugò le sue lacrime. Poi furono una cosa sola, appassionatamente.
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I miei polmoni respirarono di nuovo aria pura, non osavo aprire gli occhi il solo pensiero di rivedere il volto di quella donna mi faceva paura, le mie mani pero' mi comunicarono che ero su lenzuola di lino, e il guanciale su cui ero appoggiata profumava di rose.......i miei occhi si spalancarono di botto sulla mia testa maestoso un baldacchino di legno intagliato troneggiava, qualcuno mi aveva spogliata avevo in dosso una camicia da notte di pizzi e triene e i miei capelli erono sconvenientemente sciolti sulle spalle....l'interno della stanza era riccamente arredato, dipinti alle pareti e .......ma era la donna del medaglione cioe' ero io.....avevo un frullatore al posto del cervello, chi mi aveva portato li'.....aprii la porta quando si materializzo un cavaliere o una guardia, << dove mi trovo e chi siete>> non una parola, ma corse via come inseguito da un fantasma.............
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Decido di tornare a Camelot....accarezzo il mio Shalimar....e pian piano....ci avviamo per il sentiero..giù.. per la collina.
Le guardie del Castello riconoscono..da molto lontano..il pulviscolo che solo il mio destriero è capace di alzare così in alto..da mischiarlo alle nuvole.....ed aprono.. anzitempo.. il ponte levatoio. Giunto...mi appresto ad andare nella dimora di Elisabeth: nessuna traccia. Le guardie..all'interno..intuiscono che non porrò loro alcuna domanda...e si scostano frettolosamente...terrorizzati dalla paura! Mi reco nel mio alloggio....niente di niente! La casa di Llamrei: chiusa! Busso alla porta dei novelli sposi:"Sir Dunmer...Lady Perry...aprite..ho urgente volontà di parlarvi..rispondetemi"!!! Un altro colpo e l'avrei spiaccicata in terra. Sir Morris |
Ritornai nella mia stanza, chiusi la porta alle mie spalle, mi affaccia, era una torre........incominciai a ridere con le lacrime agli occhi, il quadro alla parete..il mio volto......rinchiusa in una torre la torre delle mie paure........se questo era un incubo avrei pagato qualsiasi cosa per potermi risvegliare......Ermes....sia lodato il signore.....solo tu potevi trovarmi.....accarezzai la testolina del mio fidato amico, l'unica cosa cara che mi era rimasta accanto.......Sir Morris dove siete, questa volta la mia torre sarebbe stata la mia ultima dimora mi sedetti a terra accanto alla finestra, e comincia a sognare ad occhi aperti, sognai di una vita senza tante pretese accanto all' uomo che amavo, solo un sogno, il destino beffardo giocava ad armi impari........quando anche Ermes mi abbandono', usci' fuori spiccando il volo.........
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Dunmer fu svegliato da un insistente rumore.
Si alzò cautament per non svegliare Perry, mise la prima cosa che gli capitò a tiro e solo dopo qualche istante realizzò che c'era qualcuno alla porta: -Chi è? Chiese il cavaliere ancora assonnato. |
Guisgard entrò nella stanza.
Elisabeth dormiva. Era un sogno agitato il suo. Ai piedi della finestra, con il fresco della sera, la ragazza, probabilmente per essersi agitata nel sonno, aveva una spalla scoperta. "E' bellissima" Pensò Guisgard. "Una ragazza così bella non può essere...Dio fa che non sia come pensa il verscovo!" Poi si chinò su di lei, le coprì la spalla e la rimise nel suo morbido letto. Uscì dalla stanza e impose ai suoi di accudire quella preziosissima prigioniera. "Appena si sveglierà mi chiamerete!" Ordinò alla fine, prima di scendere nel suo alloggio. |
Incomincia a sentire il fresco della sera, mi sveglia alla luce della luna che filtrava dalla finestra, ancora una volta qualcuno mi aveva rimesso a letto, dovevo incontrare colui che mi accudiva con amorevoli cure......mi alzai dal letto e usci' dalla stanza ero a piedi nudi e la pietra era fredda, vidi una guardia appisolata su un gradino......<< signore....signore.vi prego portatemi dal vostro padrone>>
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La guardia fece cenno di si e corse via.
Un attimo dopo Guisgard entrò nella stanza. La camicia bianca si posava delicatamente sulle perfette forme di quella ragazza. L'espressione era stanca ed intimorita, ma questo non impediva a quel volto di gareggiare con la Luna in bellezza e luminosità. I lunghi capelli, al chiarore lunare, sembravano di seta, mentre la sua pelle bianchissima la rendeva simile ad un'eterea figura. "Come vi sentite?" Chiese Guisgard ad Elisabeth. |
Tutti mi sarei aspettata tranne che lui, si stagliava imponente sulla soglia, il suo sguardo si poso' su di me studiandomi nei minimi particolari era come se volesse imprimere nella sua mente la mia immagine, mi sentivo impacciata e poco coperta, mi avvolsi nelle mie stesse braccia. <<signore vi ringrazio, non ricordo nulla di quello che e' successo, ma vedo che vi siete preso cura di me, ora se potreste darmi un cavallo io vi toglierei il fastidio della mia presenza >>
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Il pudore di quella ragazza per un momento arrestò Guisgard.
"Temete il freddo..." iniziò a dire il cavaliere "...o me?" E si avvicinò quasi a sfiorarla. Poi la fissò intensamente negli occhi e disse: "Su quel seggio ho fatto portare calde e ricche pelli d'ermellino; copritevi, così vi sentirete più a vostro agio..." |
Citazione:
Sir Morris |
Sostenni il suo sguardo, istintivamente mi toccai il collo avevo ancora il medaglione, nessuno me lo aveva tolto, che strana sensazione, mentre i miei occhi erano incollati ai suoi e la mia mano toccava il medaglione, avevo provato una miriade di sensazioni diverse come se lo avessi gia' conosciuto......provavo, odio..amore...disperazione...dolore ......ero stanca spossata mi sentivo passare da un corpo ad un altro.......pericolosamente vicina a quell' uomo mi spostai di scatto presi una pelliccia e me la poggiai sulle spalle.....era quasi giorno..un'altro interminabile giorno......non sapevo se fosse il mio carnefice o il mio salvatore.....<< Sir Guiscgard, non e' il freddo del mio corpo cio' che io temo, ma quello della vostra anima.......e ora ditemi perche' sono qui...>>
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Citazione:
-Oh salve Sir Morris... entrate pure. Strani avvenimenti hanno scosso me e la mia sposa questa notte. Avete qualcosa da dirci, voi? |
Il pronto pugno verso l'uscio..blocco in tempo..prima c'arrivi al volto di Dunmer: "Scusate Sir mio..forse arreco disturbo...ma se gli avvenimenti che citate.. riguardano.. oltre che la vostra persona.. anche lady Elisabeth..siete voi che dovreste riferirmi qualcosa...e vi esorto a farlo"!!
Sir Morris |
Fu come se un'ombra fosse passata sul volto del cavaliere:
-Entrate e sedetevi, ciò che sentirete non vi piacerà affatto... Chiuse la porta alle spalle di Morris, poi lo fece accomodare nella stanza grande situata sul lato sinistro della casa. -Sarò conciso: Elisabeth è fuggita ieri nel bosco e Guisgard l'ha inseguita, anche se ne ne ignoro il motivo. Perry ha visto Guisgard passare veloce a cavallo, così io e lei l'abbiamo raggiunto fino al casolare del bosco dove presumevamo s'era rifugiata la donna... Ma siamo arrivati tardi: Elisabeth era a terra... non so dire se fosse morta o meno... Guisgard l'ha presa e l'ha portata con sè, fuggendo velocemente verso l'altra parte del bosco... E' tutto, Sir. |
Guisgard la fissò, cercando di comprendere cosa celasse il suo cuore.
"Avete fretta di andare?" Le chiese mentre nella stanza entrò uno dei suoi servi. "Eppure nessuna dama, fino ad ora, ha rifiutato mai la mia compagnia!" Poi prese le due coppe recate dal servo e ne offrì una ad Elisabeth. "Assaggiate questo nettare, milady" disse alla ragazza "i greci raccontano che le muse amavano offrirlo ad Apollo. E' la panacea di tutti i mali ed ogni sorso è un preludio alla gioia." Poi fece cenno al servo di uscire. "Non dovete temere la mia anima..." Poi posò la mano sul petto di Elisabeth e cominciò ad accarezzare il suo medaglione. "Milady, per il vostro bene, raccontatemi tutto di voi" iniziò a dire "non abbiamo molto tempo..." |
Bloccai la sua mano << potete tranquillamente guardare il medaglione senza la necessita' di toccarlo. A cosa brindiamo, sir Guisgard alla donna del dipinto, alla donna del vostro miglior amico, cosa volete sapere....quello che neanch'io riesco a comprendere ?....avete gia' messo a repentaglio la mia reputazione per ben due volte, e pretendete di far voi le domande........ve lo chiedo per la seconda volta, perche' sono qui...dite che abbiamo poco tempo......ma il tempo per fare cosa >> certo che avevo poche speranze, io dovevo raggiungere il bosco la strega mi disse che li' c'era un cerchio di pietre, era li' che la ragazza appariva e alla quale avrei dovuto restituire il medaglione. Guardai Guisgard........era li' nella stessa posizione sembrava non respirasse, il suo volto era di pietra incominia a temere il peggio
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Perry si svegliò, si mise una vestaglia da notte e andò in cucina dove sentiva il suo sposo parlare con qualcuno.
-Amore mio chi è?...oh salve Sir...- Perry aveva qualcosa da dire, si, aveva fatto un sogno... -Non so se vale molto, ma ho fatto un sogno fose rivelatore: Elisabeth è viva è nelle mani di Sir Guisgard...- detto questo si sentì male e corse fuori a prendere una boccata d'aria fresca, aveva un senso di nausea, "sarà stato lo spavento" pensò. |
Dunmer corse da Perry e la sostenne.
-Tutto bene?...Come sospettavo Elisabeth è viva... Ma dove? Il cavaliere rimase perplesso. |
In un momento quella ragazza sprigionò un fuoco ed un ardore sconosciuti fino ad un attimo prima.
"Cosa temete?" Chiese sorridendo Guisgard. "Per la vostra reputazione? Per ciò che può pensare la gente?" Fece poi un gesto, come a volerle accarezzare i capelli, ma si arrestò. "Milady" riprese a dire "se avessi voluto prendervi con la forza, l'avrei già fatto. E sareste stata mia per tutta la notte!" Poi guardò la donna del ritratto. "Quando vidi quel dipinto per la prima volta" disse "provai delle strane sensazioni. Mi chiedevo chi fosse quella donna. E a furia di osservarlo, giorno dopo giorno ho imparato ogni suo particolare, fino a quando..." Poi come destatosi aggiunse: "Milady, nessuno potrà mai trovarvi qui. Questa torre è sconosciuta a tutti. Qui attenderete l'arrivo di un uomo. Un uomo che ha il compito di giudicarvi e decidere della vostra vita. Ve lo chiederò un'ultima volta...chi siete veramente?" |
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