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Mi aspettavo che mi aiutasse ad alzarmi... Invece mi prese in braccio, stupendomi ancora.
Mi sentii nuovamente imbarazzata, tanto, ma era una bellissima sensazione. Le se braccia che mi sollevavano, sentirmi stretta al suo petto, sentire il suo profumo, i suoi capelli che quasi mi sfioravano il viso, tanto eravamo vicini. Poi, mi adagiò su un divano in salotto. "Bastava che mi aiutaste a camminare, non dovevate scomodarvi..." sorridendo, ma in realtà i miei occhi dicevano altro. Mi era piaciuto che lo avesse fatto e non avrei desiderato nulla di diverso. Ancora una volta mi ero sentita coccolata ed accudita come mai prima d'ora. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Mentre Altea si guardava intorno, cercando di capire che uomo fosse quell'Elsin, Hiss si avvicinò all'ingresso.
“Avanti, vi ascolto.” Disse il vecchio. “Vivete qui da solo?” Hiss. “No, con i miei cani.” “Intendevo solo, senza altre persone?” “I cani sono migliori degli uomini.” “Non temete di essere attaccato dalla bestia?” “Ho i miei cani.” Mormorò il vecchio. “Ed il mio fucile.” “L'avete mai vista?” Guardandolo Hiss. “La bestia intendo.” “Si, l'ho veduta.” Rispose il vecchio. “Ci avreste messo troppo tempo per arrivare di qua” disse divertito Elv a Gwen “ed il cibo i sarebbe raffreddato. Vi ho preparato un brodino di carne, leggero e nutriente... ci sono poi delle verdure arrostite e del filetto appena scottato condito con poco olio e limone... vedrete che le forze torneranno presto.” Fissandola. |
Guardavo non tanto la casa ma i suoi attrezzi da lavoro, il casolare, come vivesse ma ormai ero abituata a guardare e sentire e all' ultima parola mi voltai di scatto a guardare l' uomo ed Hiss che parlavano con curiosità..dunque aveva visto la bestia.
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Accennai un sorriso divertito.
Sì, forse aveva ragione. Ascoltai il mio menù e sorrisi. "Sembra tutto molto buono" incuriosita, non vedendo l'ora di iniziare a mangiare. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Allora diteci che aspetto aveva.” Disse Hiss al vecchio.
“Cosa cambia saperlo?” Elsin. “Avanti, ditecelo.” “Era notte...” fece il vecchio “... io ero in casa... ad un tratto udii il suo richiamo...” “Richiamo?” “Si... il suo verso...” annuì Elsin “... un suono innaturale... mi affacciai da quella finestra con una lampada... allora la vidi... per un istante soltanto... illuminandola appena con la lampada... era grossa... molto... scura... come la notte... si muoveva piano...” “Che colore era il suo pelo?” Chiese Hiss. “Come fosse trasparente...” rivelò il vecchio “... potevo vedere le foglie in cui si muoveva... trasparente come un fantasma...” “Poteva aggredirvi...” pensieroso Hiss. “I miei cani abbaiando la misero in fuga...” ridendo Elsin “... non la prenderete mai...” “L'hanno già ferita pare.” Hiss al vecchio. “Forse è già morta a quest'ora.” “Illusi!” Urlò Elsin. “Non potete ucciderla! Non è di questo mondo! E' di natura diabolica!” Hiss si voltò verso Altea. Elv sorrise ed annuì a Gwen. "Perfetto." Disse. "Allora buonappetito." Riempiendo d'acqua i loro bicchieri. Cominciarono a mangiare in un clima disteso e rilassato. |
Sorrisi e presi un sorso d'acqua prima di iniziare.
Mentre mangiavo, notai che in realtà avevo più fame di quanto pensassi. O forse era il pranzo che era molto buono. "È tutto ottimo" dissi. Non parlai d'altro; l'atmosfera fra noi ora era così distesa e rilassata che avevo paura di turbarla anche con la più piccola sciocchezza. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Ascoltavo con attenzione, stupita da quella descrizione e alle ultime parole Hiss si voltò verso me e lo guardai con intesa.."Sembra voi ne sappiate molto, e cosa vi fa pensare sia di natura diabolica?" guardando l' uomo con aria seria.
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"Perchè ciò che ho visto" disse Elsin guardando Altea negli occhi "non è di questo mondo! Nessun animale su questa terra è simile a ciò che io ho visto quella notte! E' il demonio sottoforma di bestia che viene a mietere vittime!" Con occhi folli.
"Va bene..." fece Hiss "... va bene..." facendosi il Segno della Croce "... vi ringraziamo..." per poi fare segno ad Altea di andare. Salirono in carrozza e tornarono in città. Mangiavano. "Siete molto silenziosa..." disse Elv a Gwen "... è timidezza? Troppa fame per chiacchierare? O magari è la mia compagnia che non vi ispira?" Fissandola. |
Il suo sguardo mi penetrò nell' anima..quegli occhi folli, come se quella bestia lo avesse posseduto.
Vidi Hiss farsi il segno della Croce e subito dopo se ne andò e tornammo in città e nei nostri alloggi. Tolsi il mantello e mi sedetti sul letto.."Tu ci credi? Io si sai...ci credo, non è folle quell' uomo.." guardando poi Hiss "I suoi occhi..come se quella visione lo avesse reso tale" stendendomi sul letto allungando le braccia.."Meglio non pensarci ora, troppe informazioni ma temo per quel Elsin". |
Alzai gli occhi dal piatto, col cucchiaio di brodo che rimase colmo a mezz'aria.
Lì per lì non seppi cosa rispondere. Sorbii il brodo prima di parlare. "Avevo più fame di quanto pensassi" con un vago sorriso "Ma usualmente, non parlo molto..." Mi era stato insegnato a non farlo. Mi era stato insegnato molto duramente. A quel pensiero, quasi di riflesso, cercai di non mostrare troppo i dorsi delle mani, su cui facevano bella mostra i segni di verga. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Forse quell'uomo è pazzo...” disse Hiss ad Altea, togliendosi la giacca e restando in camicia e pantaloni di pelle nera “... vive da solo, con quei cani aggressivi... chi ci dice, ammesso non sia pazzo, abbia detto il vero? Non è esente da sospetti... è tutto molto strano...” stendendosi sul letto accanto a lei “... speriamo abbiano davvero ferito la bestia... che sia morta... e che tutto questo finisca...” pensieroso.
Elv guardò Gwen e notò il modo in cui lei cercava di nascondere i dorsi delle mani. Allora prese la mano di lei e la fissò. Fece lo stesso con l'altra. “Siete stata picchiata...” disse con gli occhi in quelli di lei. |
Si stese vicino a me e mi voltai verso lui e sorrisi.. "Ehi.. Il Grande Cacciatore è preoccupato? Dai rilassati.. Hai bisogno di staccare per un attimo" mi alzai e gli sbottonai la camicia, togliendola lentamente e iniziando a massaggiare le spalle e dissi all'orecchio "Noto le donne ti bisbigliano all'orecchio.. Dovrei esserne gelosa? Offesa?" premendo forte sulla spalla stavolta mentre il morbido seno si poggiava al suo petto.. La donna che sognava i romanzi si stava vendicando.
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Non feci in tempo a fermarlo, che subito prese le mie mani e sospirai silenziosamente.
Dovevo ringraziare almeno che gli altri segni sulla nuca e la cicatrice perlacea lasciatami da mio cugino sulla tempia fossero tutti coperti dai capelli ora sciolti, ma che coprivo anche acconciandoli. Ricambiai il suo sguardo, non riuscendo a distoglierlo. "La fate troppo semplice, Milord..." dissi piano, cercando di ritirare le mani, mentre lui invece non le lasciava. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Un gemito basso e soffuso lasciò la bocca di Hiss mentre Altea cominciò a massaggiargli il collo dopo avergli tolto la camicia.
Era sopra di lui, premendo col petto sulla schiena del cacciatore. “Wow, sei brava...” disse pianissimo “... sei gelosa?” Sorridendo con gli occhi chiusi e rilassati. “Mmmh... mi piacciono le donne gelose, sai? Mi ispirano passione...” godendosi quel massaggio. “Non sono un nobile, non è un titolo che mi spetti quello di milord...” disse Elv senza lasciare le mani di Gwen “... chi vi ha picchiata? Sono segni vecchi... è successo tempo fa... quando?” Guardandola negli occhi. |
Sentire quel basso gemito diede linfa vitale alle membra stanche e dissi piano all'orecchio.. "Gelosa da uccidere se occorre.. E ora che dici.. Sono abbastanza focosa e passionale per vossia?" mordicchiando il suo orecchio.
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Ero restìa a parlarne, ma il suo sguardo mi diceva che non potevo sottrarmi.
Se solo ieri sera mi aveva giudicata e inchiodata alla parete, stavolta quello mi abbracciava quasi, scuro, morbido come nobile velluto. "Succedeva a Lowerwood... Era una scuola cattolica femminile... Le nostre insegnanti lo facevano sempre..." risposi piano, con voce stentata. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Mmmh... ma tu lo sei sempre, tesoro...” disse Hiss godendosi l'intenso brivido che il mordicchiare di Altea sul suo orecchio provocava “... uccidere? Wow... attenta, brigantessa... potrei arrestarti sai?” Divertito, mentre lei continuava a massaggiargli il collo.
Elv ascoltò le parole di Gwen, accarezzandole le mani segnate da quel passato di dolore. “Mi dispiace...” disse piano “... non avrei dovuto rammentarvi quei momenti... perdonatemi...” |
Ricambiai delicatamente le carezze delle sue mani, dolci e amorevoli.
Sorrisi e scossi la testa, benché sentissi gli occhi appena umidi. "No, non crucciatevi, vi prego... Sono io che dovrei ormai dimenticare..." annuendo appena. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Farmi mettere le manette da te sarebbe eccitante.. Magari farmi incatenare al letto e tu mi faresti tua come vuoi".
Mi alzai dal letto e mi posi davanti a lui, lasciai scivolare la veste e poi tolsi le calze gettando il tutto a terra. Alla fine, lentamente, tolsi i lacci del corpetto e rimasi nuda e lo guardai con sfida.. "E ora?" con tono provocante. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
“Si, dovreste dimenticare...” disse Elv lasciando che le loro mani si accarezzassero piano a vicenda “... avete tutto per farlo... per chiudere con quel passato e guardare avanti, essere felice... nulla vi manca per sognare e realizzare quei sogni...” con i suoi occhi neri in quelli verdi di lei.
Altea piano cominciò a spogliarsi. Lentamente fece scivolare via la veste, poi le calze, prima una, poi l'altra, sfilandole e liberando le gambe. Infine il corpetto, del quale allentò e sciolse i lacci, togliendolo e mostrando finalmente le sue bianche nudità, il suo corpo longilineo, tutto ciò davanti a Hiss che guardava estasiato quella meravigliosa e generosa visione. “Ora potrei ricordarmi che sei una brigante, una fuorilegge” disse con tono caldo, basso, profondo “e dunque compiere il mio dovere arrestandoti e mettendoti sotto la mia custodia...” con le dita che raggiunsero il piede di lei, cominciando ad accarezzarlo in modo sensuale, lungo la pianta e sulle dita. http://kinky-world.net/wp-content/up...h49m00s183.png |
Sentivo uno strano dolore improvviso al centro del petto e poi il mio cuore che batteva all'impazzata.
Forse erano le nostre mani che non smettevano di accarezzati, forse i suoi occhi nei miei. Sorrisi appena, abbassando lo sguardo. "Sogni... Non ho mai avuto sogni... Non ho mai potuto permettermeli... E non vedo perchè il mondo dovrebbe considerare me, quando là fuori ci sono giovani donne più belle, ricche, appetibili e capaci di quanto non lo sia io... Non ho neanche una dote... Non sento di aver qualcosa da offrire... A nessuno, in nessun senso..." risposi. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Elv guardò Gwen negli occhi mentre lei parlava del suo passato senza sogni, di donne giovani più belle e ricche di lei.
"Sta zitta..." disse pianissimo lui avvicinandosi sempre più alle labbra di lei, fino a raggiungerle, a prenderle ed a farle sue. Gwen sentì la pressione della bocca di lui sulla sua, quel contatto caldo ed avvolgente, poi appena umido, il suo sapore ed il suo respiro. Un attimo dopo era nella bocca del giovane, succhiandone le labbra e cercando la sua lingua. Un bacio che sembrò fermare il mondo, forse ad annullarlo, cancellando ogni cosa che non fossero loro due, quel contatto intimo. |
Da come mi guardava mentre parlavo, dava l'idea di non aver ascoltato una sola parola di quello che dicevo.
Mi bloccai a quelle due parole sussurrate, quasi smettendo anche di respirare. Mi zittii subito, accorgendomi, poi, di avergli così permesso di far sue le mie labbra. Sentii un improvviso e forte calore invadermi, soprattutto il viso. Emozioni tutte diverse mi travolgevano, ma tutte mi portavano a lui. La sua bocca morbida, calda e umida conduceva e guidava la mia. Mi sembrava di sognare, di volare, era una sensazione unica e capii solo in questo momento cosa aveva voluto dirmi Suzanne prima di scappare una notte di nascosto con in ragazzo che aveva conosciuto. Era questo che si provava. Felicità. Più totale ed assoluta. Le mie mani titubanti lasciarono le sue e accarezzarono il suo viso, poi spostarono appena le ciocche corvine e ci affondarono dentro morbidamente, come lui affondava sulle mie labbra e nella mia bocca, assaporandola, come io assaporavo la sua. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Si baciarono e si baciarono ancora, labbra contro labbra, assaporandosi a vicenda, con Gwen che gli accarezzò il viso ed affondò poi le mani nei bruni capelli di Elv.
Furono momenti e sensazioni bellissime, avvolgenti e travolgenti, fatte di sospiri, respiri, desiderio, intimità, complicità. Si baciarono ancora, a lungo, col medesimo sapore sulle labbra, in quel gioco in cui si intrecciarono e si incatenarono l'una nella bocca dell'altro. Lui allora schiuse appena gli occhi per cercare quelli di lei, senza smettere di baciarla. “Dimmi cosa pensi...” disse in un sussurro sulle labbra di Gwen “... tutto...” |
Ci baciavamo, ancora, ancora, era bellissimo, intenso, dolce, travolgente.
Le nostre labbra, i nostri respiri, il nostro sapore, erano un tutt'uno, indivisibile ed inseparabile. Anzi, più continuava, più incalzava, senza mai fermarsi. La sua bocca assaporava a fondo la mia con desiderio e passione, ma anche con dolcezza. Mi piaceva accarezzare i suoi capelli in quei momenti di intimità, sensualità e complicità fra noi. Aprii gli occhi e trovai i suoi a guardarmi, mentre non smetteva di baciarmi. Sorrisi appena. "Che ho desiderato fin da subito questo momento..." confessai "E che ho riscoperto una me che non avevo mai immaginato esistesse..." riveli, sinceramente. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...0b09a0cd06.jpg |
Lui sorrise appena a quelle parole, per poi continuare a baciarla.
Assaporava le labbra di Gwen, le cercava, le incatenava alle sue, accarezzandole il collo con una mano nel baciarla. “Ora la smetterai spero” disse sulle sue labbra “di dire che non meriti la felicità o che non sei bella...” lambendo la bocca di lei con le sue. |
Riprese a baciarmi, ancor più dolcemente di prima.
Cercava sempre le mie labbra e sentivo la sua mano accarezzare la pelle sensibile del mio collo, provocandomi brividi. Sorrisi alle sue parole. "Sei tu che mi fai sentire felice, e che mi fai sentire bella... Come un girasole sotto i raggi mattutini..." dissi piano, dolcemente. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Ancora un bacio e poi un altro ancora e ancora, ancora.
Dolcemente lui lambiva le labbra di lei, accarezzandole piano il collo con le sue dita che salivano e scendevano lentamente. "Tu sei bella..." disse scivolando con la mano nei suoi lunghi capelli "... lo sei senza che nessuno debba farti sentire tale..." guardando Elv gli occhi di Gwen. Allora si sedette sul divano, stendendosi accanto a lei, abbracciandola e tenendola sul suo petto, mentre con una mano giochicchiava nei capelli rossi della ragazza. "Mi piace stare qui con te..." mormorò "... lontani da tutti e tutto..." |
Dopo quello scoppio incontrollato di passione, il ritmo si fece lento, profondo.
I baci diventarono quasi carezze, come quelle continue sul mio collo. Sorrisi alla sua tenerezza accarezzandogli il viso. "Non smettere mai di dirmelo..." dissi piano, con le mie labbra che, parlando, accarezzavano le sue. Poi vidi che si sedette accanto a me, si stese ed io lo raggiunsi, lasciandomi cullare e proteggere sul suo petto. Ogni dolore lì spariva, ogni male, ogni tristezza. Solo lui che mi stringeva e accarezzava i miei capelli. Sorrisi e lo guardai. "Anche a me... È la cosa più bella del mondo..." dissi, sentendo il calore del suo petto attraverso la sottile camicia mentre ero stretta nello spazio esiguo fra il suo corpo e la spalliera del divano e mai mi sarei voluta allontanare, mai. La mia mano vagava sul suo petto come la sua fra i miei capelli, casualmente ma scoprendo un nuovo territorio ancora inesplorato, mi piaceva sentire una nuova curva, un nuovo piccolo avvallamento dei muscoli che definivano il suo petto. Iniziai a scorrere piano quei muscoli con un dito, sentendoli uno ad uno, il suo respiro, il battito del suo cuore, poi salii ancora, sentendo il pomo d'Adamo appena pronunciato, poi il mento, le labbra, sorridendo quando quelle lasciarono un piccolo bacio sul polpastrello, poi il naso, la fronte alta e spaziosa, completando il suo profilo perfetto, quasi simile ad una divinità greca. "Sei bellissimo... L'essere più bello che abbia mai visto..." dissi piano, guardandolo incantata e accarezzandogli il volto con la mano. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Al nostro ritorno in città trovammo dell’agitazione per le vie, scoprendo una interessante novità.
A quanto sembrava qualcuno, un certo Elv, era riuscito a sparare alla Bestia. Bestia descritta come un grande lupo, proprio come sosteneva Ruspon. Il messere stava infatti organizzando una nuova battuta di caccia per andare alla ricerca dell’animale e portarlo come prova definitiva. Un animale dunque, in contrasto con le idee che io e Cales ci stavamo facendo . Era importante quindi essere presenti alla caccia. “ Magari è solo un qualsiasi lupo... “ Sussurrai a Cales, ancora dubbiosa di come un qualsiasi cacciatore fosse stato tanto fortunato dallo sparare proprio alla bestia più ricercata della città. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Lentamente mi adagiai sul letto, nei suoi occhi azzurri potevo leggere il suo desiderio intenso corrisposto con lo stesso ardore. Le sue dita giocavano col piede e mi stesi sul letto poggiando una mano sul viso e il gomito sul letto.. "Venerami come una dea, trattami come la principessa più bella" mentre il mio piede si poggio' sulla sua spalla nuda. Era un ordine non una supplica.
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Le carezze di Gwen scivolavano lungo il petto di Elv, sulla seta sottile e bianca di quella camicia che lo copriva, ma che non celava la forma dei suoi muscoli asciutti e ben fatti.
Poi la mano di lei sul viso di lui. Quel bacio sul polpastrello del dito, il suo bellissimo sorriso e gli occhi neri del giovane in quelli verdi della ragazza. “E dire” disse piano lui appena divertito “che solo qualche ora fa sembravi detestarmi come la peste...” senza smettere di giocare con i capelli di lei. Anche Cales appariva perplesso, proprio come Dacey. I due così si unirono a Ruspon ed ai suoi uomini. Il gruppo lasciò la città nel primo pomeriggio, avventurandosi per i boschi seguendo il sentiero in cui la carrozza era stata aggredita dal grosso lupo e dove Elv era riuscito a ferire l'animale. Gli uomini di Ruspon, con l'aiuto di una nutrita muta di cani, cominciò a rastrellare tutta la zona, in cerca di tracce. “Se davvero è stato ferito” disse Ruspon ai suoi “allora il suo dannato corpo deve pur essere da qualche parte. Cercatelo. Il nome di colui che lo troverà sarà riferito direttamente a sua eminenza. Così come il nome di chi non sarà stato capace di trovarlo.” Minacciò. “Non è affatto detto che un lupo ferito sia facile da trovare...” fece Cales “... può essersi rifugiato nella sua tana, o magari aver raggiunto le montagne... forse persino ucciso da qualche altro lupo...” “Al diavolo la teoria dei vostri libri!” Gridò Ruspon. “Voglio quel dannato lupo ferito!” Trascorsero diverse ora, ma del lupo ferito non si ebbero tracce. Il suo corpo non sembrava essere in nessun luogo di quella zona e Ruspon spinse più avanti i suoi uomini ed i cani, senza però risultati. Alla fine, adirato, ordinò di tornare in città. https://www.bassairpinia.it/wp-conte...-martorano.jpg |
Sorrisi appena.
"Non è vero, non l'ho mai fatto..." dissi "Forse ero l'unica, oltre Therese, a confidare in te... E mi faceva rabbia che tu non capissi la mia posizione, che se facevo una cosa non era per danneggiarti o non volerti ascoltare..." precisai. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Elv sorrise senza smettere di giocare fra i capelli di Gwen, per poi darle un bacio sulla fronte.
"Ora cerca di riposare..." disse "... devi rimetterti in forma... su, riposati... dormire qui, stretti, sul divano se vuoi, se stai comoda..." |
Sorrise e mi baciò sulla fronte.
Sorrisi anche io e lo baciai. "Allora, a più tardi..." dissi, per poi tornare col capo sul suo petto. Era bellissimo restare qui stretti, abbracciati, vicini, una sensazione impagabile. Un luogo, il suo petto, dove alcun incubo mi avrebbe mai raggiunta e nessun dolore mi avrebbe più scossa. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Poco dopo Gwen già dormiva, al sicuro e tranquilla fra le braccia di Elv.
Il giardino della magione era in fiore, odoroso di prato, con una lieve brezza ad accarezzare le arance mature sui rami. Therese giocava correndo tra i cespugli fioriti, ridendo spensierata con le trecce al vento, sotto lo sguardo divertito e sereno di Gwen seduta all'ombra di un albero. Arrivò De Goth, salutò lei e la piccola ed uscì, senza però chiudere il cancello. La piccola giocando si avvicinò proprio al cancello aperto. “Allontanati da lì, Therese...” disse Gwen “... vieni a giocare qui, dove posso vederti.” La bambina però si mise a raccogliere i fiori da un cespuglio, senza badare alla raccomandazione della ragazza. Allora qualcosa entrò dal cancello. Un grosso lupo nero, simile a quello che aveva aggredito la carrozza. Therese lo vide e restò paralizzata dalla paura. Gwen corse da lei, ma l'animale fu più rapido. Azzannò la bambina, mozzandole la testa con le zanne e facendola rotolare ai piedi di Gwen. Lei si svegliò gridando, matita di sudore, col respiro rotto. Tremava e impiegò qualche istante a capire che si era trattato solo di un incubo. Era sul divano, ma Elv non c'era più. http://animashki.org/uploads/posts/2...-zloy-volk.gif |
Mi addormentai serena con un sospiro soddisfatto.
Sognai di essere con Therese in giardino a giocare, eravamo tranquille, spensierate. Uscì dal giardino attraverso il cancello che De Goth aveva lasciato aperto. La seguii per accertarmi che fosse ancora lì ed urlai di terrore vedendo la sua testa mozzata rotolare ai miei piedi. Mi svegliai ancora urlando, ansimante e madida di sudore. Ci misi un attimo a realizzare che Elv non c'era. Cercai di calmarmi, Era solo un sogno prendendo un bicchiere di acqua dal tavolino accanto, sentendo il cuore ancora agitato per quell'incubo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Il nome della perla
Ancora una volta partimmo alla volta del bosco insieme a diversi uomini e cani latranti.
E ancora una volta mi chiesi se tutto quel rumore non facesse altro che allontanare qualcosa cosa stessimo cercando. La ricerca si mostrò subito complessa, con i cani che non riuscivano a trovare una traccia concreta e noi tutti che andavamo un poco alla cieca, sperando di cogliere sangue o impronte. L’animale ferito forse si era davvero allontanato per nascondersi poi in qualche tana, o forse poteva essere stato vittima di un lupo più forte ed ere stato scacciato dalla zona. Cales conosceva bene il comportamento animale da rendere le sue ipotesi più che probabili ma come sempre Ruspon non si fermò neanche a considerarle. Erano ore che stavo in sella, la stanchezza per la notte insonne della sera prima iniziava a farsi sentire, insieme a frustrazione di non trovare nulla. Alla fine il morale era basso e fu ordinato di tornare verso la città. Ne fui felice visto che cominciavo quasi a sognare ad occhi aperti il mio morbido e pulito letto. “ Quel lupo si starà leccando le ferite da qualche parte. Inoltre non sappiamo neppure quando sia grave. Magari è solo stato preso di striscio. Ad ogni modo più ci penso più mi convinco che questo animale che è stato ferito non sia la Bestia.” Stando vicina a Cales, sapendo di poter esternare i miei pensieri con lui. |
La porta si aprì ed arrivò Elv.
“Ti ho sentita gridare...” disse a Gwen “... cos'è successo?” Fissandola ancora spaventata e col bicchiere d'acqua nella sua mano tremolante. Il gruppo tornò infine a Sant'Agata di Gotya, con Ruspon seccato per dover giustificare l'ennesimo insuccesso al presbitero. Dacey e Cales raggiunsero il palazzo presbiterale. “Anche io lo credo...” lui alla ragazza “... non siamo davanti ad un lupo... no, continuo a credere che possa trattarsi di un assassino seriale, un maniaco...” arrivando nella biblioteca, dove il naturalista consultò ancora gli annali ed i vari referti, quasi cercasse lì il volto di ciò che terrorizzava quelle lande "... forse dovreste riposare..." alla ragazza. |
Arrivò Elv, trovandomi ancora spaventata.
"Ho avuto un incubo..." risposi, con voce rotta e il volto ancora rigato. Era stato terribile e benché fossi consapevole che era un sogno, non riuscivo a non esserne terrorizzata. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
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