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Ilamei diede il buongiorno a Gwen e lo stesso fece Jean.
I tre presero così posto attorno ad un tavolino imbandito per la colazione. “Ah, adoro la colazione.” Disse la contessa. “E' il pasto che preferisco. Hai riposato bene, mia cara? Ti sei trovata a tuo agio nella camera?” Chiese poi a Gwen. |
"E` tutto perfetto, contessa. La stanza e` perfetta e anche fornita di una pregevole libreria" dissi sorridendo entusiasta.
Adoravo la mia camera. Il palazzo era stupendo in ogni suo centimetro, ma amavo particolarmente la mia stanza. "Concordo con voi. La colazione e` a mio avviso il momento piu` rilassante della giornata" convenendo con la contessa. |
Scossi la testa, incredula.
"Cielo, Dort... Non ti riconosco più.." ero davvero allibita "Ma ti ascolti quando parli? Da quando accettiamo compromessi? Abbiamo sempre disprezzato chi si abbassava così tanto.. E io certo non sono cambiata, se infanghiamo l'Idea, potremo anche vincere sul campo ma avremo perso... Non rammenti più quella antica frase: piuttosto che vincere per mezzo di infamia meglio cadere sulla strada dell'Onore. Come puoi anche solo pensare queste assurdità! Gurez non serve la causa se la infanga, anzi.. Ci rende come loro, e io non sarò mai come loro, te lo puoi scordare... Tanto vale smettere di combattere..." Scossi la testa "È inutile parlare, comprendo che la strada di Gurez sia più semplice, comporti meno sacrifici, ma io non voglio entrarne..." Alzai le spalle "E comunque non sono divisioni tra i ribelli, sono solo io che me ne vado, a voi che cambia? Come ho detto, se tenevate a me, mi avreste difeso, non l'avete fatto, benissimo, ma io non posso più combattere al vostro fianco... Perché serve fiducia e fratellanza, e voi mi avete davvero deluso...Tu più di tutti!" Scossi la testa mestamente "Sei cambiato, sei davvero cambiato... E dire che sei sempre stato il mio esempio...". |
“Ne sono lieta, mia cara.” Disse Ilamei a Gwen.
I tre fecero colazione e poi la contessa lasciò la sua dama alla lezione del maestro. “Bene...” fece Jean, una volta solo con Gwen “... direi allora che possiamo cominciare. Come detto usciremo nella campagna circostante in cerca del vostro fiore preferito, la lavanda.” Lasciarono allora il palazzo ed attraverso una piccola stradina che serpeggiava dietro la sfarzosa dimora raggiunsero la campagna circostante. L'aria era fresca ed il cielo lievemente velato. E dopo un po' Jean raccolse un mazzetto di quel fiore tanto caro a Gwen. “Ecco...” adagiandolo tra gli scuri capelli della giovane “... il vostro fiore è qui... allora, vi sentite pronta? Voglio che componiate, a voce naturalmente, dei versi, un racconto o anche la descrizione di un sogno se volete, ispirato da questo fiore...” |
“Clio...” disse Dort fissandola negli occhi “... anche io vorrei mettere gli ideali davanti a tutto... vorrei eliminare compromessi, scelte difficili ed impugnare la spada come facevano i Cavalieri di Artù contro i Sassoni. Ma non funziona così. Ci sono le liste di proscrizione, spie della polizia ovunque e processi sommari dove ogni giorno vengono condannati a morte degli innocenti. E davanti a tutto questo io non posso restare di pietra, bloccato sui miei valori. Noi combattiamo per liberare questa gente, prima ancora di imporre le nostre idee. Il nostro scopo è combattere e scacciare i tiranni rossi, anche senza poi pretendere di sostituirli al potere. Io non so chi verrà dopo di noi. Forse una vera democrazia, forse un'oligarchia o magari un governo legato alla Chiesa. Ma non mi importa quali idee verranno ad animare il nuovo potere, purchè non impongano alla gente come vivere. Questo è il mio compito, il tuo e di tutti i ribelli. E se per questo scopo, per questo traguardo tu non accetti di accettare difficoltà e diversità fra noi, beh, allora forse sono io che in tutti questi anni non ho imparato a conoscerti davvero. Gurez non è un Santo, ma non imporrebbe mai a nessuno le sue idee. E questo lo rende migliore di chi governa ora, nonostante i suoi vizi ed i suoi difetti che qui nessuno di noi nega. Tu dunque cosa vuoi fare? Continuare a seguire le tue convinzioni senza voltarti indietro? E' una scelta che spetta a te... e che dovrai fare in base a quanto davvero vuoi che la gente di Maruania torni ad essere libera.”
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"Oh questa poi..." Scuotendo la testa "Io non ho mai detto di voler imporre la mia idea a nessuno, altrimenti sarei uguale a loro. Ma ciò non toglie che non infangherò i motivi per cui io combatto, per cui noi abbiamo sempre combattuto... ed è ovvio che siamo diversi tra noi, ma ciò non toglie che ci sono dei limiti.. E dare della sgualdrina a una come me, beh è superare il limite.... Ma la cosa che mi fa più male è che sembra che io stia esagerando, che sia una cosa normale, da accettare per il bene della causa... Dovrei far finta di niente, e basta? Me lo aspetto da uno di quelli che combattiamo, non da voi!" Ero davvero esasperata "Qui non si tratta della lotta, non metto in discussione il nostro compito, nè tantomeno mi interessa governare o cosa! si tratta di noi! ci sono sempre state differenze tra noi, ma alla base c'era il rispetto reciproco, che ora non c'è più... E la cosa più assurda è che vi va bene così, vi va bene che il vostro capo parli a me in quel modo, questo non riesco ad accettare... Non vi sto imponendo niente, vi sto solo dicendo che me ne vado, perché non sono disposta a farmi trattare in quel modo vergognoso da nessuno, tantomeno da uno di noi.. Possibile che tu non riesca a capire? Non si tratta dei difetti di Gurez di chi verrà o meno dopo di noi, o cosa... Si tratta di rispetto.. Se manca io rispetto, che senso ha? Io non ho detto che resterò con le mani in mano, solo che non ho intenzione di combattere con chi mi ha profondamente insultato non solo senza chiedermi scusa, ma addirittura stupendosi che me la sia presa! È assurdo! Ci sono molti modi per aiutare la lotta contro il governo, non è necessario che lo faccia con voi..".
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Terminata la colazione, la contessa si congedo` e noi andammo in campagna, in cerca della lavanda. Quando la trovammo, Jean ne prese un mazzetto e lo mise tra le onde dei miei capelli morbidamente acconciati.
"Un racconto, dite? E sia. Avete detto che la lavanda e` il fiore della diffidenza ed e` proprio la diffidenza che un uomo deve superare per conquistare la donna amata. Ebbene, mi viene in mente la storia di una ragazza. Ella si trovava in un giardino pieno di rose in un caldo pomeriggio, intenta a fantasticare. Ad un tratto, giunse un giovane. Egli si innamoro` subito perdutamente della ragazza. Lei, pero`, non volle cedere subito al suo Amore, cosi` lo sottopose ad una prova. Se egli avesse trovato quattro rametti di lavanda, lei gli avrebbe consegnato il suo cuore. Il giovane, spinto dal suo Amore per lei, inizio` la ricerca. La ragazza, pero`, aveva accuratamente scelto la sua prova poiche`, dal momento che si trovava in un giardino di rose, era impossibile trovare il fiore da lei richiesto. Il ragazzo cerco` e cerco` a lungo e in largo in quel giardino. Quando la ragazza pensava ormai ad una resa del giovane, egli torno` da lei trionfante, stringendo tra le mani quattro rametti di lavanda. La ragazza rimase spiazzata dalla riuscita dell'impresa e alla fine cedette all'amore del giovane innamorato. Conclusi il mio racconto e attesi una reazione del maestro. |
Dort ascoltò Clio ed annuì.
“Si, hai ragione...” disse piano “... ci sono molti modi per combattere e so che tu continuerai a farlo... lo so, ti conosco meglio di chiunque altro, Clio...” “Signore...” avvicinandosi uno dei suoi “... c'è una donna che chiede di voi...” “Di me?” Voltandosi a fissarlo Dort. “Si, chiede il vostro aiuto per una certa questione... è una forestiera credo...” Dort si guardò intorno. “Non siamo distanti dai Vecchi Mercati...” mormorò poi “... falla venire là, così potrò incontrarla senza destare sospetti...” “Si, signore.” Annuì L'uomo, per poi andare via. “Sperando non sia una trappola...” Dort a Clio. |
Il maestro ascoltò con attenzione ed interesse il racconto di Gwen.
“E' molto bello e mi ricorda alcune vecchie canzoni sull'Amor Cortese...” disse quando ebbe terminato “... ma non mi hai detto come ha fatto lui a trovare i rametti di lavanda, visto che in quel giardino c'erano solo rose...”fissando la lavanda tra i capelli di Gwen. http://www.terzaluna.com/wp-content/...05/lavanda.jpg |
“Non temete, madama Elisabeth...” disse X78 con le sua voce meccanica e dal tono formale “... sono un'ottima guida circa le città disseminate sulla nostra nobile penisola. Figuratevi che ho lavorato persino per messer Accianin, segretario del Marchese di Villaombra. Inoltre le mie conoscenze spaziano dall'arte, ai costumi, alle tradizioni, fino ai piatti tipici di almeno cinquanta regioni conosciute e persino a vari dialetti diffusi e correnti, senza dimenticare che ho in memoria almeno una dozzina di lingue morte. Dunque, come potete vedere, non difetterete in informazioni con me accanto.”
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Altea tornò nel cortile del castello e un momento dopo sentì delle voci.
Qualche istante e da una crepa su uno dei muri della vecchia corte interna uscirono Ozion e Shamon. “Che mi prenda un'accidente...” disse il marchese “... non abbiamo trovato nulla... una notte buttata...” “Magari davvero non c'è nessuno, milord...” fece Shamon “... chissà, forse era un vagabondo di passaggio...” “Un vagabondo che si porta dietro uova, formaggio, salame ed olio per friggersi una frittata nel primo posto indicato?” Sarcastico Ozilon. “Magari è un cuoco di passaggio.” Ridendo Shamon. Ma i due si interruppero appena videro Altea nel cortile. “Madama...” Ozilon dopo averla raggiunta “... avete trovato qualcosa?” “Si, dacci buone notizie, Altea.” Speranzoso Shamon. |
Hai sentito solo le mie ultime parole?
Quanto odiavo esporre le mie ragioni e non avere risposta. La cosa mi aveva sempre mandato in bestia. Sospirai, quanto mi faceva male che Dort non riuscisse a capirmi. Faceva più male quello che l'insulto di Gurez. E dire che era sempre stato il mio amico più caro, il mio eroe. E ora mi appariva estraneo, diverso, distante. Mai avrei pensato di vivere un tale giorno. Ma forse avevo sbagliato io ad espormi così tanto, a legarmi a lui e agli altri tanto da considerarli la mia famiglia. Che sciocca ingenua. Poi per un attimo sorrisi, vagamente divertita. "Signore?" Risi piano "Da quando i ragazzi ti danno del voi?". Lo avvisarono che c'era una donna ad attenderlo. "Beh, ti accompagnerei, ma potrebbe trattarsi di un appuntamento galante e ti rovinerei la serata.." Risi piano. La verità era che mi sarebbe mancato da morire. E faceva ancora più male rendermi conto di quanto tenevo a lui. |
"L'Amore puo` molte cose, Messere" risposi sorridendo, mentre lui era intento ad osservere la lavanda tra i miei capelli.
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“Non è un appuntamento galante, sciocca...” disse Dort a Clio “... ora ci manca solo che tu mi prenda in giro... in verità non ho idea di chi sia questa donna e cosa voglia da me... quanto al modo che hanno gli uomini di rivolgersi a me è dettato dal fatto che molti si sono uniti a noi da poco e credono di essere entrati in qualche gruppo militare rivoluzionario... comunque, se vuoi venire con me, sai bene che... si, insomma, sai che te l'avrei chiesto...”
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"Adesso non posso neanche prenderti in giro?" Strabuzzai gli occhi "Sei diventato pure serio e noioso?" Abbozzando un sorriso "Cosa diavolo ti hanno fatto?".
Sospirai "Sì, certo che verrò con te, altrimenti ti metteresti nei guai.." Facendogli l'occhiolino. |
“Giusto...” disse sorridendo Jean a Gwen “... solo gli sciocchi, scriveva un poeta, cercano risposte nell'Amore... beh, vi dirò che il racconto è molto suggestivo e mi ricorda un po' un vecchio mito che si raccontava al mio paese... sapete, io vengo da Sygma e in passato la mia terra è stata sotto la dominazione straniera dei Capomazdesi... e furono loro a portare quel mito tra le verdi e dolci colline del mio paese... il mito del Fiore Azzurro, un Fiore straordinario cercato da sempre...”
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"Sul serio? Non lo conosco. Parlatemene, sono curiosa."
La curiosita` e` donna, si dice, no? |
“Grazie...” disse Dort, per poi, quasi senza accorgersene, cercare e trovare la mano di Clio, che strinse così nella sua.
I due allora raggiunsero i Vecchi Mercati ed attesero. Poco dopo videro arrivare qualcuno. Era una figura avvolta in un mantello col cappuccio. “Messer Dort, presumo...” mormorò. “Si, sono io.” Annuì lui. La figura allora si scoprì il capo. “Mi chiamo Fria e sono un'attrice...” fece lei. “Un'attrice?” Ripetè Dort. “E cosa cercate da me?” “Io ed i miei compagni ci siamo esibiti nel teatro di Maruania” spiegò lei “e sfortunatamente il nostro spettacolo non è stato gradito dalle autorità... e ci hanno ritirato, anzi sottratto la licenza... e senza quella non possiamo più andare in scena e dunque guadagnarci da vivere...” “E come posso aiutarvi io?” Stupito Dort. “Alcuni mi hanno inviata da voi...” disse lei “... siete la nostra unica speranza...” |
Jean sorrise a Gwen.
“I verità non c'è molto da dire...” disse “... il mito parla di un viaggio che si intraprende per cercare il Fiore Azzurro, attraverso luoghi spesso lontani e sempre misteriosi... ci si può leggere molto in questo mito... secondo alcuni è in verità un viaggio dentro di noi, alla ricerca del nostro sogno più grande... chissà... pensate, il mito non specifica neanche a quale genere appartiene il Fiore Azzurro... forse una rosa, o un papavero, o forse altri, chi può dirlo... magari è quello...” indicando divertito la lavanda tra i capelli di Gwen. |
Strinsi la mano di Dort nella mia e sorrisi, sperando per un momento che le cose si potessero sistemare, almeno tra noi.
Così raggiungemmo i vecchi mercati, e con mia sorpresa incontrai la ragazza che gli attori itineranti stavano andando a prendere. Diamine, continuavo a trovarmeli davanti, ovunque andassi. La ascoltai attentamente, anche se conoscevo già la storia. "Ho conosciuto i vostri compagni, poco fa, dovevano fare carburante... Mi hanno raccontato della vostra storia... Ma che possiamo fare noi? Il Vice Procuratore avrà senz'altro bruciato o buttato la licenza, e non è uomo ragionevole!". Alzai lo sguardo su Dort "È brava gente, credi ci sia niente che possiamo fare?". |
Risi e istintivamennte la mia mano ando` al fiore tra i miei capelli.
"Gia` chi puo` dirlo" |
“Ahimè, credo di no...” disse Dort a Clio “... hai ragione, il Vice Procuratore avrà senz'altro distrutto il documento... mi spiace davvero...” tornando a fissare Fria.
“Eppure” fece questa “pensavo che voi potevate aiutarci...” “Perchè pensavate ciò?” Chiese Dort. “Per questo biglietto che ho ricevuto...” rispose Fria, dando poi il biglietto a Dort. L'uomo lo aprì, lo lesse e poi lo mostrò a Clio. “Leggi anche tu...” mormorò. Il biglietto così recitava: “Siete artisti straordinari, amanti della verità e non è giusto ciò che vi hanno fatto quei tiranni. A Maruania pulsa forte il cuore ribelle. Vi aiuterò, parola di gentiluomo.” |
“Di sicuro ci sarà qualcuno” disse Jean a Gwen “che ha cercato o sta cercando per voi il Fiore Azzurro... un innamorato intendo...”
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Strabuzzai gli occhi nel vedere quel biglietto.
Beh, i ribelli siamo noi, forse.... Anche se a quanto pareva c'era chi ci faceva concorrenza. Ormai era evidente. Anche se ovviamente eravamo dalla stressa parte. "Che sia il Falco?" Alzando gli occhi di Dort "Certo non viene da noi, non sapevo della vostra storia fino a questo pomeriggio...". |
"Al momento no......" risposi, sorridendo lievemente.
Non amavo molto parlare della mia vita. Diffidenza? Forse. Del resto, il mio fiore era la lavanda. |
Ad un tratto mentre camminavo tranquillamente udii delle urla isteriche..infatti era Ozilon assieme a Shamon.
Un vortice di parole, Shamon sembrava voler sviare il marchese ma poi, con delusione, la sua ultima domanda rispecchiò un velo di speranza nel suo volto..possibile i soldi potevano averlo cambiato in questo modo? Avrei voluto dirgli tutto ciò che avevo visto, trovato e saputo per poter aiutare Pepino e il vero proprietario del castello con successo..ma non potevo più contare su lui..mi si strinse il cuore e sospirai, dovevo tenermi calma o facevo saltare il piano. "Prima di tutto..e lo ripeto..non chiamatemi madama..sono Altea, non sono ricca anche se di sangue nobile...e nemmeno una anziana dama" dissi risentita "Comunque io non ho trovato nessuno, neppure ai piani alti e poi sono uscita in giardino e ho riposato qui" sorrisi furbescamente "e nulla..lo avrei visto pure scappare..forse ha ragione Shamon, deve essere stato un vagabondo e spaventato dai nostri rumori deve essere fuggito..beh pure noi viviamo in questo modo, quindi non mi stupisco..e nemmeno che abbia lasciato del cibo..anzi possiamo fare pure colazione" e feci loro cenno di seguirmi e rientrammo nel maniero, presi il mio misero bagaglio e la chitarra ed ebbi una idea. "Ora che ci penso" mentre gli altri ci raggiunsero "parlando di cibo..penso, dopo, milord Ozilon dovrete andare con Shamon e Jade a fare della spesa..o volete farci morire di fame?" almeno se ne sarebbero andati e quindi avrei preso tempo..ma avevo il sentore non avrei visto nè il vero padrone e nemmeno più Pepino..purtroppo ero abituata alla gente che mi poneva dei tiri mancini ma io ero più furba e continuai.."Io e Shaile non possiamo venire..dobbiamo allenarci a ballare ed Andro deve suonare per noi..altrimenti come facciamo ad esibirci e soprattutto ad avere la paga?". Andai a preparare la colazione con Shaile, tutti mangiarono tranne io visto detestavo le uova, e poi dissi loro di andare a fare le giuste commissioni mentre andai a cambiarmi con Shaile.."Shaile, vestiti come se dovessimo fare una vera rappresentazione per strada..quel tipo è tutto fuori..dobbiamo tenerlo calmo". Indossai un vestito stretto a fiori con spacco laterale e alzai i capelli fermandoli con una rosa e raggiungemmo di nuovo il gruppo.."Bene, penso ognuno possa tornare alle proprie incombenze giornaliere" dissi con indifferenza...e se entro la notte nessuno sarebbe arrivato..me ne sarei andata via io..Pepino aveva detto il suo padrone sarebbe tornato oggi, altrimenti se così non fosse stato sarebbe stata una delle tante bugie la gente ama raccontare. |
“O magari Lupo Nero...” disse Dort a Clio “... ma io sarei comunque cauto... potrebbe anche trattarsi di una trappola...”
“Chi potrebbe tendere una trappola a degli attori?” Stupita Fria. “Magari chi ha interesse a trovare noi ribelli...” rispose Dort “... dopotutto era scontato dopo questo biglietto, che cita senza mezzi termini la ribellione, vedervi qui tra noi... bisogna essere accorti...” “Cosa ci consigliate di fare?” Chiese Fria. “Noi non possiamo fare niente per la vostra licenza” fece Dort “ma è chiaro che, se davvero fosse autentico questo biglietto, il suo autore può fare qualcosa per voi... ma bisogna escludere che sia un tranello...” “Dunque?” Preoccupata Fria, che comunque non mostrava nulla che facesse presagire ad un eccesso di paura. “Dovete attendere...” “Attendere cosa?” Fissandolo Fria. “Che l'autore si rifaccia vivo...” a lei Dort. “Non abbiamo molto tempo io ed i miei compagni...” spiegò l'attrice “... se ci trovano ancora in città ci arresteranno...” “Servirebbe un luogo dove nascondervi...” pensieroso Dort “... ma è escluso che possa essere uno che noi ribelli usiamo per riunirci... non possiamo correre questo rischio... potrebbe essere una trappola...” |
La mattinata continuò con altre lezioni da parte del maestro Jean a Gwen.
Storia, poi matematica e musica. Dopo pranzo la lezione riprese ed il maestro propose all'allieva di recarsi entrambi al convento Francescano di Nuova Camelot, dove molti antichi testi erano conservati nella sua antica e pregevole biblioteca. |
Andammo avanti con le lezioni. Poi, Jean propose di andare alla biblioteca di Nuova Camelot.
Adoravo le biblioteche. Erano dei posti magici e questa sembrava anche contenere delle vere rarita`. Cosi`, ci avviammo verso il convento. |
Altea e Shaile si cambiarono ed i loro conturbanti abiti subito riaccesero le bramosie di Ozilon, solo assopite fino ad allora per colpa del possibile intruso nel maniero.
“La spesa la farete voi altri.” Disse poi il marchese. “Io non ho guadagnato tanti soldi per fare la spesa. Impiegherò piuttosto il tempo in maniera più costruttiva. Chiamerò dei muratori e farò issare un recinto attorno al castello, così da evitare che altri intrusi arrivino qui ad alloggiare e a mangiare. E comunque se anche qualcuno fosse ancora qui non potrebbe più uscire.” “Idea geniale, milord!” Esclamò Shamon. “Facciamo così...” fece Ozilon “... voi andrete a fare la spesa” fissando Andro e dandogli dei soldi “mentre voi chiamerete i muratori.” Voltandosi poi verso Shamon. I due gitani annuirono e fecero come era stato loro detto. “Noi attenderemo insieme il loro ritorno, mie belle signore.” Ozilon ad Altea e a Shaile. |
"Un momento. ." urlai fermando gli altri.."Ha detto non ha soldi e dobbiamo pagare noi..noi non esborseremo nulla..e andrete voi a fare la spesa" estraendo la pistola minacciosa.
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“Forse vi siete distratta...” Ozilon ad Altea “... ma io ho appena dato dei soldi al vostro amico per fare la spesa.” Visibilmente contrariato.
Infatti Andro mostrò il denaro datogli da Ozilon. “E comunque” continuò infastidito il marchese che ormai aveva capito di aver preso un granchio con quei gitani “ho cambiato idea. Non voglio gente maleducata ed armata nel mio castello. Dunque andatevene.” “Ma, milord...” fece Shamon. “Fuori da casa mia o chiamerò i soldati del re.” Minacciò Ozilon. “Sarà meglio andare, ragazzi.” Mormorò Andro, dopo aver restituito ad Ozilon il denaro che il marchese aveva sborsato per fare la spesa. |
No, Dort, fidati che il Lupo Nero casca bellamente dal pero in questa faccenda.
"Sono d'accordo... Non possiamo correre rischi..." Annuendo "serve un luogo sicuro dove nasconderli... Ma dove?" Pensierosa. "A Maruania batte forte il cuore ribelle..." Mormorai "Tu l'hai mai sentita questa frase?" A Dort. |
Col piccolo calesse di Jean lasciarono il palazzo di Ilamei e raggiunsero la parte Settentrionale di Nuova Camelot, dove sorgeva il monastero Francescano.
Il maestro e Gwen furono accolti da un frate che subito li accompagnò nella biblioteca del monastero, lasciandoli poi a consultare i molti testi là conservati. “Guardate pure” disse Jean a Gwen “e magari troverete qualche libro interessante.” |
Rimasi stupita da quelle parole..uscimmo e dissi agli altri di trovare posto in una locanda poiché io avevo un compito da concludere..fuggii senza farmi notare ed entrai dalla porta sul giardino e salite le scale raggiunsi la botola e la aprii chiudendola per bene..mi incamminai verso il corridoio chiamando Pepino.."Pepino guai in vista..e siamo stati imbrogliati..se volete salvarvi dobbiamo escogitare altro".
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“No, direi di no...” disse Dort a Clio “... sembra piuttosto il grido, anzi il motto che grida la gente ingenuamente nelle strade. In effetti è un modo di proclamare che nessuno di noi adopera. Per questo ho pensato a Lupo Nero, col suo passionale istinto nel diffondere le sue idee.” Guardò poi per un istante la ragazza. “Clio e se li ospitassi tu per un giorno o due? A casa tua? Fino a quando non riceveranno un altro biglietto?”
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Arrivammo alla biblioteca. Era davvero enorme. Inizia a guardare in giro, finche non trovai un libro che conteneva solo miniature ispirate a miti dell'Amor Cortese.
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Altea tornò nel castello, nonostante i muratori fossero già giunti e cercò Pepino dove lo aveva lasciato.
Ma l'ometto non c'era più, forse corso a nascondersi per paura dei muratori. E mentre Altea era lì, cominciò ad udire passi e voci. Erano i muratori che iniziavano i lavori nel maniero. Forse era meglio fuggire per la bella gitana, o quelli potevano scoprirla e Ozilon, forse, denunciarla alle autorità. |
"Ma il Lupo Nero non ha mai usato queste parole..." Mormorai.
Te l'assicuro... Poi propose casa mia. "Si, beh, non ci avevo pensato... Non è molto grande, ma se ci stringiamo penso si possa fare... Dopotutto è in un quartiere tranquillo.. E chissà che non si facciano vivi, chiunque essi siano.." Annuii "Va bene, dai.." Mi voltai poi verso la ragazza "per voi andrebbe bene, restare un giorno o due a casa mia?". |
E mentre Gwen tirò fuori dallo scaffale il libro con le miniature sull'Amor Cortese, un altro libro, più vecchio ed ammuffito, cadde ai piedi della giovane.
Un libro senza titolo e che sulla copertina consumata recava una strana immagine. Era quella di una bandiera pirata. https://factman.files.wordpress.com/...olly-patch.jpg |
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