"Assolutamente no." Disse il portiere a Gwen. "Perchè mai qualcuno dovrebbe portare qui delle gabbia con degli animali?" Perplesso.

"Perché qualcuno lo ha fatto illegalmente proprio oggi, signore. Qualcuno probabilmente indagato anche per omicidio, oltre che per contrabbando" spiegai con calma.


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"Oh, accidenti..." disse stupito il portiere a Gwen "... ma siete della polizia voi due?" Fissando lei ed Elv.
"No, solo due medici." Rispose questi. "Veterinari per la precisione."

Notai l'espressione stupita dell'uomo quando immaginò che fossimo della polizia.
Non volevo fare la paranoica pensando che tutti fossero coinvolti, ma era certamente un atteggiamento strano.
"Ci hanno sottoposto il caso di un uomo trovato morto, palesemente ucciso e fatto a pezzi. Immaginiamo che possa esserci sia il coinvolgimento di un assassino che quello di uno degli animali importati illegalmente."

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"Oh, è terribile..." disse il portiere "... ma qui noi non abbiamo sentito nulla di strano..." pensieroso "... forse qualche gatto selvatico... quelli sono schivi, ma possono diventare feroci in certi casi..." fissando Gwen ed Elv.

"Personalmente, dubito che un gatto possa aver ridotto un uomo in quello stato, ma la ringraziamo per la disponibilità" risposi all'uomo.

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"Guardi che i gatti selvatici sanno essere felini molto pericolosi." Disse il portiere a Gwen. "Qui ne abbiamo molti."
"La ringraziamo." Tagliando corto Elv.
I due medici tornarono in auto ed andarono via.
"Nulla di fatto..." mormorò al volante Elv.

Sospirai silenziosamente.
Non ero voluta entrare in dettaglio con l'uomo, poiché poteva impressionarsi, ma se avesse visto ciò che avevamo visto noi di certo non avrebbe insistito col discorso dei gatti.
Infatti il dottor Elv tagliò corto e ce ne andammo.
"Beh, la situazione è abbastanza contorta e non pensavo che avremmo fatto centro al primo tentativo, ma questa comunque non è certo una metropoli. Si arriverà alla conclusione, prima o poi" annuendo convinta.

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“La penso come lei.” Disse Elv a Gwen guidando. “Infatti voglio fare un altro giro fra queste strade... magari fino al mare.” attraversando in auto uno scenario dove la natura avvolgeva antichi resti di un passato lontano, come il se il Tempo si fosse fermato.
Arrivarono infine davanti all'ingresso dell'antica necropoli, dove i turisti potevano visitare l'antico sito.
Qui vi erano due addetti ai tagliandi d'ingresso.

Continuammo il nostro giro, fino ad arrivare al limitare con la costa.
Anche lì c'erano dei bellissimi resti, una necropoli abbandonata ma ancora forte nella sua antica imponenza.
Il sito era pieno di turisti, nonostante fosse già tardò pomeriggio, quasi l'inizio del crepuscolo.
Così, scendemmo dalla macchina.
"È davvero un posto fantastico" dissi, guardandomi intorno.

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“Verissimo.” Disse guardandosi intorno Elv.
Poi con Gwen si avvicinarono ai due uomini all'ingresso.
“Salve...” a loro Elv “... siamo due medici e stiamo facendo una ricerca sugli animali di queste terre... potete dirci se ultimamente qualcuno, magari un turista, sia stato aggredito da un animale?”
“No, qui non succede mai nulla.” Uno dei due. “E' un posto tranquillo.”
“Tranne per l'altra notte...” fece l'altro.

Ci avvicinammo ai due uomini, facendo le stesse domande e ottenendo le stesse risposte.
Tranne un dettaglio.
"L'altra notte?" ripetei "Cos'è successo l'altra notte?" chiesi curiosa.

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"Si, digli dell'altra notte..." disse uno dei due all'altro.
"Già..." quest'ultimo "... la scorsa notte, eravamo di guardia... ad un tratto sento un rumore... allora con la torcia mi faccio un giro verso il porticato delle anfore... e nel buio della sera, rotto però da una bella Luna, ho visto qualcosa... una sagoma piccola, tarchiata, curva... per un attimo il pallore lunare la investe ed allora per un istante vedo una pelle molto chiara, ma chiazze di pelli ovunque... mi guarda con due occhi grandi e resi rifrangenti dalla Luna... io, un pò spaventato, lancio un grido per spaventarla... e quella cosa scappa via..."
"Cosa poteva essere?" Chiese Elv.
"Credo un animale." L'uomo. "Di sicuro era un animale. Nessun uomo aveva quella forma. Un animale molto strano, mai veduto prima."
Elv guardò Gwen.

Ascoltai il racconto e per poco non mi venne un colpo.
L'aiutante.
Quello strano individuo che era con Fantamas.
Annuii ai due e ricambiai con eloquenza l'occhiata del dottore.
"Avete visto altro?"

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"Beh, questo credo sia sufficiente." Disse uno dei due uomini a Gwen.
"Si, strani animali come quello non si vedono spesso." L'altro.
"Direi di si." Annuendo Elv.

Annuii a loro.
"Bene, grazie per le vostre informazioni" dissi, poi mi allontanai col dottore.
"Credo di sapere cos'hanno visto" dissi al veterinario.

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Elv e Gwen risalirono in auto ed andarono via.
"Aspetta..." disse lui "... cosa intendi dire?" Incuriosito.

Accennai un sorriso.
"Credo che lei abbia dato spazio a un po' troppa confidenza, non crede dottore?" chiesi, con sguardo enigmatico, attento e appena divertito.
"C'era uno strano individuo con quello che credevo fosse Mizzar, ma in realtà era Fantamas. Sembrava a metà fra un uomo ed un animale e l'ha presentato come il suo assistente, di fatti lo ha seguito sulla scialuppa quando sono sbarcati."

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Lo fissai intensamente.
"Non credo che a nessuno interessi della nostra copertura, anzi, proprio perchè siamo sotto copertura non è detto che lei sia il capo.." senza lasciare il suo sguardo.
"Bene, se è davvero come dice, signor Fessen, può essere così gentile da rispondere alla domanda che le ho fatto da ore, così da dimostrare a tutta la squadra che è davvero sottomesso agli ordini... se si rifiuta ancora una volta, o si permette di farmela ripetere per l'ennesima volta, la sbatto fuori di qui a calci, capo o non capo, sono stata chiara?".

"Oh, mi scusi..." disse Elv "... mi sono fatto prendere dalla tesione... mi scusi, la prego..." fissando Gwen "... uno strano individuo? Me lo descriva? Era forse deforme? Malato? Ferito?"

"Oh, ma una donna sofisticata ed affascinante come lei" disse Fessen con tono pacato a Destresya "non dovrebbe abbandonarsi ad un simile linguaggio." Scuotendo il capo. "Comunque mi dica a cosa dovrei rispondere e sarò lieto di mostrarle tutta... la mia sottomissione a lei, capo." Con tono malizioso.

Annuii sempre con quel vago sorriso.
"Sì, ogni parte del suo corpo era deforme, sproporzionata e sembrava più un animale, che una persona. Onestamente, non so cosa fosse e non avevo mai visto nessuno in quel modo."
In ottant'anni di vita potevo davvero dirlo, mai mi era capitato di vedere qualcuno così.
"Le confesso che era molto inquietante."

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"Sono un capitano di Polizia, non certo una principessina, signor Fessen, e sono il suo capo, che le piaccia o no!" Senza smettere di fissarlo.
Sgranai gli occhi a quelle parole.
Davvero?
Dovevo ripetermi ancora?
"Lo sa, la sua mancanza di memoria a lungo termine un po' mi spaventa circa le sue presunte qualità" con sufficienza.
"Le ho chiesto fin troppe volte la sua arma di appartenenza e il suo grado, in futuro gli ordini li ripeterò una volta sola, dopodiché sarà considerata insubordinazione!".
Il mio sguardo era duro e furioso.
"Tutto chiaro? La ascolto... grado e arma oppure fuori da qui!".

“Ho lavorato presso i servizi segreti, capitano.” Disse Fessen candidamente. “Mi sono occupato di spionaggio industriale ed in ambito militare. Ho il grado di comandante e sono inoltre tiratore scelto e ho partecipato a più di cento missioni. E' soddisfatto, capitano?” A Destresya.

"Beh, magari era solo un uomo deforme..." disse Elv a Gwen "... gli uomini di prima dissero che la strana figura era molto agile... ha avuto questa impressione nel guardare quello strano individuo?"

Ci pensai su.
"In effetti sì, sembrava condividesse questa caratteristica con gli animali a bordo, con cui sembrava avere una strana affinità. Sa, quel modo di muoversi tipico degli animali, lo sa sicuramente meglio di me" accendo un sorriso "Glielo giuro, non sembrava solo un uomo deforme. Ho studiato medicina anch'io, so quali possono essere le deformità fisiche dell'individuo e lui non sembrava rientrarci. Anche i suoi comportamenti erano strani, il modo in cui articolava le parole..." scuotendo la testa.

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Lo fissai senza far trapelare alcuna espressione.
"E mi dica, ci voleva tanto? Rispondere la prima volta che gliel'ho chiesto era troppo difficile? Minava alla sua virilità?" Con sufficienza.
Richiusi la porta.
"La avviso che in futuro non sarò così paziente!" Fisaandolo trova.
"Avanti, cominciamo questa riunione che abbiamo già perso troppo tempo per la sua mancanza di disciplina!".
Cosi raggiunsi io centro della saletta e pregai gli altri di continuare.

Rimasi nel più assoluto mutismo durante il tragitto, ancora con le braccia incrociate al petto.
Neanche una volta scesa dalla macchina dissi qualcosa, osservando solo il paesaggio che faceva cornice a quel piccolo bar.
Non era molto affollato e la cosa non mi dispiacque affatto.

“Dovrebbe farmi la cortesia di tenere per se questo genere di battute.”

Replicai seccata.
Ancora non gli avevo perdonato di essermi trovata nel bel mezzo di una raffica di proiettili.

“ Non può certo aspettarsi che io sia tutta sorridente e allegra dopo quanto successo. E prendo un rhum e cola.”

Scegliendo un tavolino accanto alla finestra, per poter vedere il mare.



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Ormai il vapore permeava soffocante in quella stanza o forse era quella sensazione strana che mi pervadeva. Lui era strano, padrone ma pure galantuomo "Io mi sento bene" insaponando le sue spalle "Ma lei ha un nome?" mentre slacciavo ancora di più quella camicetta senza farmi notare, fingevo indifferenza ma sapevo lui mi osservava.. Forse voglioso o forse no.

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“E quindi” disse Elv a Gwen “cosa sarebbe quello strano individuo? Da cosa dipenderebbe questa sua strana struttura fisica?”

“Beh, spero che il mio capo non mi faccia domande a trabocchetto per voler minare la mia virilità.” Disse divertito Fessen col suo solito modo di fare.
Destresya richiuse la porta e la riunione riprese.
Matton ed Ergolin esposero altre notizie sui due scienziati rapiti, senza però aggiungere molto di più rispetto al quadro generale.
In pratica erano due studiosi di flora e fauna relative alle latitudini tropicali, luoghi quindi non troppo diversi da quelli Fleegesi.

“Magari la mia non era una battuta...” disse Asso facendo l'occhiolino a Dacey.
Si sedettero e presero da bere.
“Due rum e cola.” Ordinò lui al tipo del bar.
Nel locale c'erano solo altri due clienti, in piedi a bere davanti al bancone.
Da come erano vestiti si trattava di certo di due pescatori.
“Brutta storia quelle reti lacerate stanotte...” uno dei due all'altro.

Altea continuava ad insaponare le spalle larghe del suo padrone, mentre nella stanza il senso di umidità era sempre più forte.
I suoi abiti ormai erano zuppi ed un po' di refrigerio la bella cameriera poteva sentirlo solo grazie ai piedi nudi sul pavimento di marmo.
“Un nome...” disse lui “... molti hanno provato a darmene uno... un poeta una volta scrisse che nessun uomo conosce davvero il proprio nome fino a quando non lo sente pronunciare da chi ama davvero o da chi invece teme... ossia solo un'amante e la morte conoscono il vero nome di un uomo...” con un vago sorriso “... il mio nome è come il mio volto, mia cara... sono entrambi sfuggenti e mutevoli... come il quello del Conte di Montecristo... o di Capitan Fracassa... dove maschere e volti si confondono come le stelle sconosciute che guidano i naufraghi nei mari perduti... come sanno ingannare come i canti delle sirene...” accorgendosi che lei si stava slacciando un po' la camicetta zuppa.

Lo ascoltavo attentamente, mi rilassava ascoltarlo e mi chiesi come un uomo così poetico e romantico, dal mio impatto con lui sembrava malinconico pure "Allora dovrò ancora chiarmarla "signore"..per ora...magari troverà un' amante che invocherà il vostro nome, non mi auguro la morte ancora...ora però sto soffrendo..e lei non vuole farmi star male vero? Ho caldo...che soluzione propone?" osservandolo negli occhi "Il suo volto....sarebbe bello vederlo ma quando vorrà lei..se lo vuole" giocando con la mano nella schiuma.

Accennai un sorriso sarcastico.
"Con un po' di fantasia, se fossimo in un romanzo distopico o di fantascienza, sì potrebbe dire che qualche dottore pazzo abbia unito in un corpo uomo e animale" divertita "È la metafora più adatta che mi viene in mente per descrivere la mia sensazione, non appena l'ho visto."

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“Mia cara, qui non c'è nessuno oltre il tuo padrone...” disse lui guardando Altea ormai completamente bagnata “... puoi toglierti quell'uniforme zuppa e restare solo con l'intimo... ammesso non sia bagnato anche quello...” mentre il vapore ora avvolgeva tutto come fosse una sauna ed il profumo delle essenze rendeva l'atmosfera esotica e sensuale.

"Chissà!" dissi a Fessen, con un sorriso enigmatico.
La riunione riprese, ma non c'era molto altro da dire.
"La vera domanda è: perché proprio loro, cosa vuole Fantamas da questi scienziati? Come si collegano con il suo progetto di nuova umanità? Forse sta pensando a mischiare il DNA umano con quello animale?" Pensierosa.
"Da dove iniziamo? Dobbiamo cercare di capire dove li ha portati... idee?".

Elv sorrise.
"Purtroppo invece è la realtà e credo tuttavia che quel tipo sia solo vittima di una profonda deformazione fisica." Disse a Gwen. "E probabilmente si trova più a suo agio con gli animali perchè i suoi simili, ossia noi uomini, lo vediamo e trattiamo come un mostro." Guidando.

Sorrisi e continuai a fissarlo negli occhi.."E' bagnato pure quello...e poi lei che farà, lei vuole essere pure padrone del mio corpo..e se volessi farmi desiderare?Oh si, non vi è più nulla di gradevole che far soffrire un uomo immaginando una donna, desiderandola..capace di ogni impresa pur di averla" e lo osservai con aria di sfida.

"Voglio crederle, ma solo perché la mia ipotesi era più assurda" divertita.

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