Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 27-10-2015 00.38.28

“Perchè” disse il misterioso militare a Marwel “parlavo con la piccola?” Per poi guardare la bambina. “Beh, perchè è simpatica.” E subito Iris gli sorrise. “E poi perchè il suo tono era decisamente meno aspro e sospettoso del vostro.” Tornando a guardare Marwel. “Ma dopotutto si sa... i bambini sono molto più sensibili di noi adulti.” Facendo l'occhiolino alla bambina, che subito rispose con un altro sorriso. “Facciamo un patto, miss... com'era il vostro nome?” Rivolto a Marwel. “Ah, già, che sciocco... non me l'avete detto... allora ne troverò uno io, che mi sembri adatto a voi... vediamo un po'... miss dai boccoli biondi? O preferite miss dagli occhi verdi?” Rise piano. “Comunque voglio proporvi un accordo... voi mollate la misteriosa arma che nascondete lì dietro, così da non rischiare di farvi male, mentre io mi impegno ad andarmene. Mi sembra un patto equo, no?”

Marwel 27-10-2015 00.49.06

Iris sembrava affascinata dal misterioso militare e non smetteva di sorridergli, più di quanto non lo facesse con lei, ma poteva capirla, poichè l'uomo pareva molto carismatico e per nulla banale.
"Miss Marwel" quasi ringhiò. Il militare la irritava sempre di più, ma nel contempo c'era qualcosa in lui che le impediva di pensare lucidamente e questo era anche peggio della rabbia.
Le chiedeva di lasciare il suo pugnale, come se bastassero parole gentili e richieste fatte con i suoi occhi penetranti a scacciare via il terrore che aveva di lui. Già, perchè ne era terrorizzata. Il controllo che aveva sul suo respiro che si faceva sempre più affannato, le metteva una gran paura.
Ma cosa poteva fare? Puntargli l'arma contro e rischiare di essere disarmata e poi... poi chissà cos'altro. O forse nulla.
Mollò la presa sul manico del pugnale e mostrò le mani bianche e delicate per fargli vedere che non teneva nulla tra le mani.
"Ecco soldato" disse, come se stesse concedendo i suoi polsi alle manette.

Guisgard 27-10-2015 01.03.02

Il treno fischiò ancora.
Evangelia era ormai prossima.
Gwen prese la sua valigia e si preparò a scendere.
Dal finestrino era possibile vedere ancora meglio il borgo ed il suo fortino, ora che il Meridian Exspress si accingeva a raggiungere la stazione.
E sull'estremità dell'altura si vedeva dominare la base della Legione Straniera.
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Lady Gwen 27-10-2015 01.05.46

Ci avvicinavamo sempre di piú alla cittadina.
Dalla nostra posizione era possibile vedere soprattutto la base della legione straniera, forte, stabile e massiccia, praticamente irremovibile.

Guisgard 27-10-2015 01.12.19

“Perchè allora” disse uno dei tre uomini “giungere in questo posto dimenticato?”
“Perchè qui ad Evangelia” rispose l'uomo con la valigia aperta “ci attende l'uomo di cui vi ho parlato.”
“Quell'ex capitano militare?” L'altro dei tre.
“Si.” Annuì l'uomo con la valigia aperta. “L'unico che sembra disposto ad accettare questo lavoro. Per cominciare le ricerche ci occorre un uomo simile, volgarmente detto d'azione, abituato ossia alle situazioni precarie e critiche, poco rispettoso dell'ortodossia comune e disposto a rischiare. Insomma un uomo che per denaro sia disposto a tutto. Anche a rischiare di essere scoperto dalla polizia segreta di Canabias.”
“Come possiamo fidarci di un uomo simile?” Il primo che aveva parlato.
“Semplicemente pagandolo.” Mormorò l'uomo con la valigia aperta. “Fin quando lo pagheremo egli ci sarà fedele. Semplice quanto inquietante. Ma è così che oggigiorno va il mondo.”
Tutto ciò udito da Dacey.
Poi il fischio del treno ed il controllore che annunciava l'arrivo imminente ad Evangelia.

Guisgard 27-10-2015 01.16.23

“Apprezzo molto la vostra franchezza, signore.” Disse Zac. Ripeto, da me non avrete noie.”
“Oh, ne sono certo.” Annuì Goz. “Tenente, accompagnate il nostro fotografo negli alloggi non ufficiali e trovategli una stanza in cui sistemarlo.” Rivolto a Clio.

Dacey Starklan 27-10-2015 01.17.30

Le informazioni continuavano a scorrere come un fiume in piena dalla bocca di quei tre. Era incredibile e la cosa mi fece quasi sorridere.

Avrei tanto voluto sapere come avrebbero reagito nel sapere che ero a pochi sedili di distanza.

Dunque quei tre uomini erano solo gli emissari ma chi mi avrebbe cercata davvero era un po' quarto uomo. Uno in più che avrei dovuto tenere sotto controllo.

Evangelia. Eccola lì , pensai mentre osservavo il panorama che cambiava ancora.

Sperai che quella sosta non durasse troppo.

Guisgard 27-10-2015 01.19.13

Il misterioso militare guardò le bianche mani di Marwel e sorrise.
“Avete ancora il segno di ciò che fino ad un attimo fa stringevate con forza nella mano.” Disse lui. “Ad occhio e Croce direi un pugnale, non troppo grande, forse uno stiletto o qualcosa poco più grande di un temperino. Ma fate bene, non bisogna mai fidarsi di nessuno, miss Marwel.” Accomodandosi il cappello in segno di saluto. “Soprattutto se si è belle come voi e se si hanno dei bambini a cui badare.” Annuì. “Beh, ogni promessa è debito, no? Dunque vi porgo il mio saluto...” con irriverente inchino “... e credo sia ora che mi congeda da voi.”
“Andrai a volare?” Chiese Iris.
“Primo o poi, principessa.” Facendole l'occhiolino lui. “I miei omaggi, miss Marwel dagli occhi verdi.” Rivolto di nuovo alla ragazza.
E andò via tra le rocce ed i cespugli di bacche selvatiche.

Clio 27-10-2015 01.22.26

Annuii al capitano.
"Venite.." Dissi spiccia al fotografo, per poi salutare militarmente il capitano e lasciare la stanza.
"Intanto vi mostro la base, avrete poi modo di visitarla come riterrete più opportuno...".
Mentre camminavamo, così, spiegavo al fotografo le funzioni dei vari ambienti, qualche nome di legionari o altro.
Dopo un po' raggiungemmo gli alloggi non ufficiali e cercai una stanza libera finché non la trovai.
"Ecco qua il vostro alloggio.." Aprendo la porta della stanza "Non sarà una reggia, ma immagino che foste preparato a una sistemazione di questo tipo" con un leggero sorriso.
"Avete domande?" Chiesi al fotografo "Ora dovrò tornare dai miei uomini, se avrete bisogno, non esitate a chiedere..".

Guisgard 27-10-2015 01.25.43

Il Meridian Express entrò finalmente nella stazione di Evangelia.
Si trattava di una piccola stazione, desolata ed a stento funzionale.
Infatti quasi nessun treno passava più di là a causa della guerra.
Di nuovo il treno fischiò e poi pian piano si fermò.
Le porte si aprirono e i pochi intenzionati a scendere abbandonarono i vagoni.
Tra essi vi erano Gwen e i tre borghesi di cui Dacey a lungo aveva udito i loro discorsi.
“Spero che ci porti frutto questa sosta ad Evangelia...” disse uno dei tre.
“Vedrai, sarà fruttuosa.” Annuì un altro di loro.


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